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Desiderio di appartenenza: l'origine parte prima.

Si domandava spesso il perché avessi scelto proprio lei; e anche perché lei avesse deciso di seguirti in quel devastante e assurdo gioco.

In entrambi c'era il desiderio di annullarsi l'uno l'altro. Consapevole che ci fosse il tuo zampino in ogni sua mossa; aveva accettato con sfida questa spiacevole incombenza che le toglieva il fiato e le forze; e ormai al limite di ogni possibile strategia di contrattacco aveva deciso di arrendersi.

Si domandava spesso come avresti reagito se ti avesse ceduto; forse era arrivato il momento di provare quest'ultima tattica. Forse in cuor suo aveva soltanto voglia di mollare, perché era difficile ammettere anche con se stessa, che in qualche modo tu ,il male assoluto, avevi conquistato lei, il bene fatto persona, sconfingendo la sua forte personalità.  

Avevi usato il suo vissuto per scrivere pagine e pagine di libri che molti hanno letto, hanno deriso, oltraggiato, violato e consumato.  Non avevi mai avuto pietà della sua tenacia nel continuare a professare il bene e a combatterti nonostante il ridicolo e l'infamità di cui tu l'avevi ricoperta.

Essa vedeva nel tuo accanimento una sorta di rispetto ... di odio amore. Eppure era assurdo solo a pensarlo dopo che l'avevi esposta all'ingordigia dei sensi avidi del depravato e del dissoluto. Nemmeno le pagine della sua vita, schizzate di viscido seme e di escrementi vari, l'avevano fatta desistere dal continuare la sua lotta verso il male.

Ogni sua esperienza, ogni sua lacrima versata; era usata perché tu ne facessi oggetto di tuo piacimento e godimento. Eppure avevi usato una tecnica del tutto particolare per sedurla e per trattenerla legato a te. Sapevi essere persuasivo e tenero all'inverosimile; tanto da farla dubitare persino che si potesse nascondere dentro di te tanto male.

Era a conoscenza di come usassi gli altri per raggiungere i tuoi scopi; poiché poche erano le volte in cui ti era lasciato andare rivelando l'origine del tuo male: un destino infame aveva scelto che tu indossassi la veste nera delle tenebre. Eppure essa non cedeva nemmeno davanti a quest'arcana sentenza; in lei perpetrava la luce dell'oblio e dell'amore infinito. Conosceva le regole del perdono e le applicava senza cautela; conscia che quel male che la perseguitava avrebbe continuato a proteggerla da ogni insidia estranea affinché la sua vita scorresse di pari passo alla tua.

L@ur@