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Post n°395 pubblicato il 21 Aprile 2012 da lascrivana
Rimasi silenziosa per un po' al suo fianco,finendo di fumare la mia sigaretta. Osservai la corpulenta figura della donna con il volto scuro che mi aveva offerta da accendere. I capelli scuri con qualche filo d'argento erano raccolti in una grossa treccia. Lo sguardo dagli occhi chiari era perso nel vuoto. A lei sentivo che avrei potuto confidare la mia verità,ma dal suo modo di atteggiarsi sembrava proprio che non le importasse affatto conoscerla. Incuriosita da quello strano personaggio,fui io per prima a cercare di saperne un po' di più di lei. -Vedo che conosci bene questo posto e le persone che ci sono passate ... da quanto tempo sei rinchiusa?- -Rinchiusa?- Mi rispose abbozzando un sorriso beffardo : -Quando passi dieci anni della tua vita in un posto come questo,dimentichi come sia fatta la vita fuori. Qui scorre un altro tempo,testimone di tanti drammi che ossessionano realtà differenti,anime che s'incrociano in un inferno di coscienze travagliate da sensi di colpa e da follia omicida,raptus che lasciano il tempo che trovano e poi passano nel dimenticatoio,cercando di convincere se stessi e gli altri che sono innocenti.- Poi indicando una donna che se ne stava accovacciata in un angolo a contare le formiche proseguì: -Vedi quella ... ha ucciso il padre perché maltrattava la sorella minore. La vera versione di come siano andate esattamente le cose non si è mai riuscita a conoscerla,ha ammesso la sua colpa omettendo altri espedienti che potevano magari dargli la libertà condizionata,ha accettato rassegnata la sua pena ... quasi come se non volesse vivere più nel mondo fuori che l'aveva atrocemente disgustata. La sorella minore,traumatizzato dall'accaduto ha perso la parola e ora vive in una casa di cura ... credo che in parte si sente responsabile di questo e forse per questo ha accettato la pena senza nemmeno provare a difendersi.- -E tu invece come mai sei qui?- La domanda mi uscii fuori d'istinto,pentendomi quasi subito di averla anche formulata. Con mia grande sorpresa mi rispose subito invece: -Fui colta in fragrante dal padrone di casa mentre rubavo,lui prese una pistola e me la punto contro dicendomi che aveva già avvisato la polizia. Presa dal panico afferrai il pesante candelabro d'argento che era posto sul mobile e glielo diedi in testa per cercare di scappare prima che arrivasse la polizia ... - - Troppo tardi,mi catturarono che non avevo ancora varcato la soglia del cancello.- L@ur@
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