Creato da les_mots_de_sable il 07/11/2010

granelli di parole

parole sparse

 

Pensieri vagabondi e ribelli

Post n°131 pubblicato il 10 Dicembre 2015 da les_mots_de_sable
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Come la bruma mattutina, certi pensieri col passare delle ore, svaniscono, lasciando un vuoto sordo e incomprensibile, del quale può capitare di accorgersi con un certo ritardo.

Proiettati nell'irrealtà del vuoto che si crea, sbandati, smarriti, ignari del perché abbiano scelto di vagare in terre inconsuete, lontane e aride, si è indotti a lasciare posto ad altri pensieri, che ancora ignorino l'esistenza di quella linea dell'orizzonte che si intravede oltre la finestra.

Inutile cercare di rincorrerli e trattenerli, la loro trasformazione lascia interdetti, divenuti privi di mordente per avvenuta scadenza della loro collaudata e illusoria capacità di riscaldare, accarezzare e lasciare senza fiato.

Stupisce quando, non di rado, riflessi di quei pensieri tornano a graffiarci la pelle, portati dal vento, insensibile del male che questo suo gesto può provocare.

Il loro valzer evidenzia abiti sbiaditi, logori, mettendo subito in luce quel non senso al punto da renderli indecifrabili. Non dimostrano più quella spavalda, ma piacevole melodia che abilmente e fintamente ignari delle pene che andavano a sospendere, sfoggiavano e distribuivano a piene mani.

Così, in quel tempo che non risparmia nessuno, patiscono anch'essi quel senso di profonda solitudine e non si fanno scrupoli a trafiggere la mente con spine di rose ormai appassite.

La mente così provata, non senza pena, li accompagna alla finestra a rivedere quell'orizzonte che ancora può trasformali in sogni per altre menti disposte ad accoglierli, ignare del destino che le attende, oltre il consueto, senza limiti, arrestando solo temporaneamente quel loro abituale vagabondare.

Tolte le spine brucianti si apre una nuova era, così che altri pensieri carichi di nuove note, magiche follie e tenere carezze possano finalmente avvolgere quella mente così ferita e dolorante.

les pensées et les mots peuvent tuer comme une épée

 

 

 
 
 

Come un puzzle

Post n°130 pubblicato il 26 Ottobre 2015 da les_mots_de_sable
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Di noi abbiamo molti pezzi sparsi per il mondo. In un modo o nell'altro abbiamo lasciato frammenti che qualcuno trattiene con cura e li spolvera di tanto in tanto affinché mantengano l'originaria lucentezza, altri li hanno ben nascosti perché non vi sia possibilità che vengano alla luce e possano in qualche modo interferire con altri pezzi che tengono tra le mani.

Qualche pezzo vorremmo non averlo perduto in modo così poco gradevole, altri li abbiamo regalati con entusiasmo pur sapendo che col tempo sarebbero finiti nella spazzatura., Altri ancora li abbiamo lasciati andare senza poter far nulla perché venissero raccolti e valorizzati.

Questi pezzi potrebbero riunirsi in un puzzle grande e pieno di colori, simili alla bellezza dei colori autunnali, a rappresentare molto di noi, cose piacevoli e cose un tantino incresciose delle quali forse temiamo la lettura in profondità da parte di chi ci sta vicino e forse non si renderebbe conto del vero valore di ciò che sta osservando.

Qualcuno si accorge di lasciare dietro di sé  frammenti e tenta di manometterli affinché possano essere raccolti con quella benevolenza che in fin dei conti tutti noi ci aspettiamo. Ma ci sono delle differenze. C'è chi ama la semplicità e la trasparenza e non altera nulla di ciò che si stacca e lascia andare. Altri amano mettere astutamente mano sui frammenti dall'aspetto poco gradevole, affinché dopo battute, limature e raschiature siano resi più gradevoli ed assolutamente ed ineccepibilmente perfetti. E qui sta il segno della pochezza e la consapevolezza che in fondo, se si vuole essere bene accetti, perché non è nella loro natura essere perfetti, devono in qualche modo aguzzare l'ingegno.

Le persone che sanno leggere, ma leggere veramente bene, non hanno difficoltà a raccogliere solo pezzetti di una certa qualità realizzando a volte un puzzle degno delle più rare, ed osservate nei secoli, pennellate di pittori famosi e incompresi quando erano in vita e riabilitati e sfruttati una volta che di opere non ne potevano più realizzare.

Altre persone pensano di saper decifrare con facilità quei frammenti, perché una delle loro caratteristiche è pensare di essere superiore, al di sopra delle parti. Arraffano con poca grazia pezzi di puzzle che alla fine guardano distrattamente, perché di fatto non sanno a cosa servono e quindi cosa farsene. In men che non si dica passano con malcelata leggiadria a scavare nel tentativo di scovare altri frammenti, ma non sapendo leggere, questi poveri brandelli faranno la stessa fine dei precedenti, senza che possano rendersi conto che un corso di lettura, in fondo, costa così poco.

Sage est celui qui recueille des pièces de toutes sortes

et qui peut se lire comme si de rien était

 

 
 
 

Sospesa

Post n°129 pubblicato il 21 Ottobre 2015 da les_mots_de_sable
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Di tanto in tanto l'impressione di essere sospesi coglie un po' tutti. Attorno una specie di bruna mattutina che ti disorienta e non ti fa capire dove sei e cosa vuoi.

Attimi in cui ti viene voglia di aprire quel baule pieno di ricordi, che un po' tutti conservano da qualche parte. Il deterrente è sempre quella fastidiosa polvere che inesorabilmente, con gli anni, si deposita sopra aumentando la pigrizia di pulire e aprire, così che il baule riposto chissà dove, lascia sbiadire con implacabile lentezza, ciò che contiene e custodisce. Potrebbe arrivare ai posteri intatto, senza che chi lo ha riempito lo riapra e si perda tra i ricordi di una vita.

Nell'essere sospesa ti accorgi di quanto hai ancora voglia di fare cose rimandate nel tempo per vari motivi. Sempre validi, nessuno ha niente da ridire su questo, se non chi ora li rammenta e vorrebbe riprendersi quel tempo strappato.

Nostalgie che improvvisamente riaffiorano e ti danno quel profondo senso di inutilità del tuo percorso. Le scelte fatte, o per lo meno alcune, col senno del poi, di cui tutti siamo capaci, non le avresti fatte e questo ti sospende ancora più in alto, quasi da farti cogliere dalle vertigini.

La bruma si infittisce e il tempo non è più tempo. Pezzi della tua vita passano veloci e sei colta dalla tentazione di afferrarli, ma non lo fai, sai che non hai appoggi e potresti cadere. Ti improvvisi abile funambula, ma ti sorprende quel calore che dal basso sale e ti sostiene con forza, trasmettendoti un equilibrio che non credevi più di avere.

E' tempo che il sole sorga e faccia diradare quella bruma che ti ha così tanto trattenuta. I tuoi pensieri riafferrano quelle nostalgie malandrine, per renderle foglie variopinte dall'autunno appena affacciato alla porta. Le lasci cadere piano senza che quella malinconia che di solito ti prende ad ogni inizio d'autunno, ti faccia più male del solito. Saranno quei colori a ridisegnare un sorriso sul tuo volto, perché presto torneranno la Primavera e l'Estate, anch'esse temporaneamente sospese.

chaque saison pourrait changer votre vie

 

 
 
 

Perdere l'equilibrio

Post n°128 pubblicato il 17 Ottobre 2015 da les_mots_de_sable
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Ad occhi chiusi si vaga su di un immaginario filo della vita che a volte si diverte a disegnare strani percorsi tortuosi oppure ti fa tornare indietro a vedere segni sulla pelle cui non davi importanza, per poi proseguire spedita lungo quella linea il cui equilibrio è sempre precario e tu non fai altro che concentrarti per non mettere un piede fuori dal filo.

Incontri pioggia, temporali, vento che ti destabilizzano, ma la forza della volontà fa in modo che anche ad occhi chiusi riesci a proseguire perché devi dimostrare che niente può farti cadere, neppure un abbraccio che pure per un attimo ti farebbe star bene.

Musiche avvolgenti a volte ti sorreggono quando le sferzate del Maestrale ti fanno traballare e i pensieri non ti lasciano concentrare, ma se ne vanno lungo dune di sabbia bagnate da un mare così limpido che pare uscito da un sogno poggiato tra le tue mani tese.

Quante volte  la fatica ti vorrebbe far affe.rrare uno dei tanti punti d'appoggio disseminati lungo il tragitto, ma sai perfettamente che poco dopo potrebbe dissolversi come neve al sole e quindi passi oltre, magari col tempo e l'esperienza riuscirai a riconoscere un punto d'appoggio più stabile e duraturo di quelli tralasciati tra le pieghe del filo così ingannevole.

Quanti commercianti lungo il tragitto, pieni di parole inutili, pronti ad offrirti ogni genere di conforto, quante mani tese a raggiungere le tue, ma la concentrazione della guerriera ti fa proseguire di stagione in stagione, senza cedimenti, senza quel calore che sa penetrare mente, anima e corpo.

ceux qui peuvent pénétrer l'âme, vient caresser le coeur

 

 
 
 

La rosa

Post n°127 pubblicato il 16 Ottobre 2015 da les_mots_de_sable
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La giovane e bella fioraia tra tutte le piante che teneva in bottega amava senza dubbio le rose rosse che secondo il noto linguaggio dei fiori simboleggiano amore e passione, tanto da essere definite i fiori degli amanti. Non a caso la rosa rossa era sacra a Venere, la dea romana dell'amore.

I secoli trascorsi non avevano scalfito l'espressione di quel romanticismo che ancora viene palesato nelle dichiarazioni di sentimenti d'amore e di passione, nei confronti di persone davvero speciali.

Ogni volta che le chiedevano rose rosse, senza farsi vedere scrutava gli occhi dell'uomo che le stava davanti e si divertiva ad immaginare a quale donna fossero destinate.

Poteva capitare di conoscere bene l'uomo che le commissionava "il più bel mazzo di rose di cui è capace". La richiesta era sempre quella quando si trattava di una donna, peccato che spesso e volentieri la destinataria non fosse la legittima compagna dell'uomo, ma la conquista di turno.

Poteva capitare che a fronte del più bel mazzo di rose rosse che lei riusciva a realizzare, superando sé stessa, il gentiluomo riuscisse a scrivere sul biglietto che lui le chiedeva, solo un'unica vuota parola: il proprio nome. Nessuna frase pensata appositamente per lei. Nessuna parola che le avrebbe fatto battere il cuore. Nessuno sforzo per quella donna che poco prima era stata definita "speciale".

Non era certo sua abitudine sbirciare coloro che proprio davanti a lei davano sfoggio della loro firma al centro di un biglietto che lei stessa forniva e che veniva scelto senza troppa convinzione, giusto perché  fosse chiaro chi era l'artefice del gentile omaggio.

Il pensiero che l'invio delle rose rosse, di quel magnifico mazzo di rose, non fosse altro che un solo e unico gesto plateale, come andare a comperarsi una cravatta oppure un paio di scarpe all'ultima moda pur possedendo una quantità infinita di scarpe, spesso le passava birichino tra un pensiero e l'altro.

Un giorno si presentò un uomo sulla trentina, quasi suo coetaneo, che non ricordava di aver mai annoverato tra i suoi clienti. Le parve del tutto naturale osservarlo con più attenzione del solito: vestito di ottima fattura, incedere sicuro da uomo di successo con carattere forte e determinato nelle proprie scelte, a dispetto della sua giovane età.

Appena entrato in bottega, nell'immediato, fu indubbiamente confuso da tanta varietà di fiori, sia in vaso, che recisi.

L'imbarazzo della scelta era cosa assicurata.

Lei lo salutò e lo accolse con la cordialità e il sorriso che le era naturale e si mise subito a sua disposizione, pronunciando le frasi di rito.

Il signore pareva disorientato e lo sguardo si spostava velocemente sui fiori presenti, ma fu subito chiaro: lo scopo era un semplice "presente" a una persona speciale, ma che non fosse così impegnativo perché non era sicuro che la destinataria avrebbe gradito.

Con la solita cordialità la fioraia propose varie tipologie di fiori, dalle orchidee più pregiate e rare, alle calle più delicate, ai tulipani più variopinti e alle rose di varie tonalità, ma gli occhi dell'uomo si illuminarono e soffermarono su di un bocciolo di rosa rossa quasi isolato e le disse immediatamente che era esattamente ciò che andava cercando.

La giovane fioraia chiese se volesse aggiungere del verde o qualcosa di particolarmente decorativo, nella confezione che si apprestava a preparare, ma l'uomo chiese solo che fossero tolte tutte le spine dal lungo stelo: Non chiese bigliettino da scrivere e non chiese che la rosa venisse recapitata a nessuna donna, segno che avrebbe effettuato da solo la consegna. Pagò quanto dovuto, ringraziò soddisfatto di quella bellissima rosa rossa in bocciolo, dal profumo delicato e si dileguò nella nebbia, tenendo con particolare attenzione quel fiore così prezioso che evidentemente lui rivestiva di un significato alquanto importante.

Ormai era ora della chiusura e la fioraia, dalla vetrata con lo sguardo lo seguì finché venne inghiottito dalla nebbia e senza rendersene conto una lacrima solitaria scivolò a rigarle quel volto delicato, che crudelmente le ricordò come alla sua età non fosse ancora riuscita a rappresentare, per qualcuno, quella persona speciale , ma era destinata a vivere di riflesso l'essere speciale di altre donne.

rappelez-vous, vous êtes spécial à tous

 

 
 
 

Sensibilità

Post n°126 pubblicato il 16 Ottobre 2015 da les_mots_de_sable
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La sensibilità è la capacità di percepire attraverso i sensi degli stati d'animo particolarmente sottili da non essere così evidenti e quindi visibili a tutti, sia per impreparazione, sia per volontà di escludere questa "pratica" così inutile perché spesso ritenuta forma di debolezza che mal si concilia con la jungla della vita odierna.

Impegnandosi la si potrebbe anche sviluppare, ma difficilmente rientra tra gli obiettivi umani, specialmente se parliamo di uomini, tra i quali è diffusa la leggenda metropolitana che lasciarsi andare alla sensibilità sminuisca lo status di Uomo tutto d'un pezzo, come si suol dire.

Lo sbaglio più evidente è sottovalutare la capacità di saper miscelare sensibilità e determinazione che in fondo non è altro che un'estensione dell'intelligenza, cui tutti pensano di essere superdotati.

Bisognerebbe allora ricordare che l'intelligenza corre sul filo sottile dell'arroganza, della pienezza di sé e quindi ben lontana dalle qualità umane apprezzabili.

Non risulta al momento nessuna sorta di bancarella che può distribuire, neppure "pagando il giusto" quantitativi più o meno grandi di sensibilità, ma l'impegno e la volontà possono determinare la differenza.

La donna che generalmente di sensibilità ne possiede più di altri, riesce a gestirla meglio, certo a volte è un po' troppo evidente e andrebbe celata per non offrire il fianco sul quale affondare la lama, ma questo non fa altro che mettere in evidenza il lato femminile. Quella femminilità che sempre di più viene ad essere sopraffatta dalla tendenza della donna ad eguagliare l'uomo.

La sensibilità non è una malattia infettiva dalla quale proteggersi. Può "colpire" uomini e donne in misura diversa, ma sicuramente nell'uomo non sminuirà il suo essere tutto d'un pezzo e può indubbiamente palesare al meglio quel lato determinato e saldo del proprio carattere, che magari così tanto piace alle donne di un certo tipo. La vera intelligenza sta nel saper leggere tra le righe, tra le pieghe delle persone che si hanno davanti, confondendo fermezza e attenzione a non urtare quella sensibilità che tutti abbiamo e che molti negano di avere.

La sensibilità deve essere un ponte che mette in comunicazione due parti che in fondo si cercano e non deve servire per poter affondare alcuna lama nei momenti in cui l'illusione svanisce nella nebbia dell'ipocrisia.

la sensibilité a pétales délicats ne pas ruine

 
 
 

Il distacco

Post n°125 pubblicato il 14 Ottobre 2015 da les_mots_de_sable
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Il libero arbitrio dovrebbe permettere alle persone di decidere cosa fare e quando fare ciò che più piace, ma molto spesso, le consuetudini oppure il timore delle reazioni delle persone, ci fa diventare diplomatici anche se in realtà, stando a ciò che ci viene rifilato, in molti ambiti della vita, non ci verrebbe molto da essere diplomatici.

Ogni distacco determina una frattura più o meno profonda da entrambe le parti. Forse il solco più marcato è quello di colui o colei che subisce quella separazione che può essere repentina senza che venga fornita alcuna spiegazione, senza aver la possibilità di comprendere il perché di questo allontanamento.

Non deve essere sottovaluto neppure il distacco presentato in maniera così codarda e graduale pensando che la cosa abbia un impatto minore sull'altro, disseminando abilmente nel tempo delle avvisaglie che potrebbero dar modo all'altra parte di rendersi conto che forse c'è qualcosa che non funziona più come dovrebbe, che qualcosa si sta scollando senza possibilità di porre rimedio.

Ogni distacco ha una sua ragione sicuramente e non dipende solo da una parte, ognuno delle due parti si è impegnata affinché quella frattura diventasse insanabile.

Alla fine bisogna guardare il lato positivo della cosa, non tutti i mali vengono per nuocere, si ha così l'opportunità di forgiare un carattere più forte e determinato da rendere le persone diverse, con pensieri totalmente lontani da quelli consueti che avevano caratterizzato le persone prima dei fatti. Certo a qualcuno questo cambiamento non piace, ma l'importante è sempre stare bene con sé stessi.

Non deve sorprendere se capita che la parte forte e determinata del carattere, si rafforza, se assume nuove sfumature, se la parte diplomatica e sensibile viene ad essere sminuita, fa tutto parte delle cause e degli effetti collegati a quei fattori che all'inizio sono così insignificanti da essere sopraffatti dall'entusiasmo quasi infantile come un miraggio nel deserto.

Il vecchio detto sempre attuale così recita "chi di spada ferisce, di spada perisce", ma per non fare "di tutta l'erba un fascio" bisogna anche ricordare che qualcuno, fuori dal coro si tira.

avoir du courage n'est pas pour tout le monde

 

 
 
 

Illusioni

Post n°124 pubblicato il 11 Ottobre 2015 da les_mots_de_sable
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Le illusioni ci blandiscono così facilmente che neppure ce ne accorgiamo, anche se siamo forti a dichiarare la completa estraneità a qualsiasi sorta di influenza esterna ai nostri forti e saldi pensieri.

Eppure accade che le illusioni, subdolamente, si insinuino sempre in maniera lenta e perfida, trasformandosi talvolta in abbagli, in allucinazioni, così che quando è il momento della verità, sarà più forte e doloroso comprendere che in fondo è stata violata quella corazza che pensavamo ben custodita ed inaccessibile.

Quanto è facile lasciarsi andare all'illusione di riuscire a trasmettere pensieri e desideri anche senza usare la voce, ma solo col miraggio di una comprensione che va oltre la superficiale conoscenza di due anime.

Ci si illude continuamente, inconsciamente, dall'inizio alla fine, senza consapevolezza dei danni che il miraggio provoca. Certo qualcuno più accorto può percepire l'avanzare dell'illusione, perché le alterne vicende della vita hanno forgiato la sua sensibilità già predisposta fin dalla nascita, ma volutamente attende l'evolversi naturale delle cose, di cui sa già l'epilogo e  del quale, a volte, riesce a manovrare con crudele abilità.

Si dovrebbe imparare dalle vicende vissute, ma quando si insinua anche la speranza tra le pieghe dell'anima e quest'ultima le amalgama alle melodie incompiute, allora tutto riprende un ritmo apparentemente sconosciuto perché i colori non hanno più la stessa sequenza divenendo essi stessi illusioni invisibili e impalpabili.

l'illusion est le sel de la vie

 

 
 
 

L'uragano della vita

Post n°123 pubblicato il 10 Ottobre 2015 da les_mots_de_sable
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L'illusione che il feeling sia sempre a portata di mano è prerogativa di uomini e donne in maniera del tutto indistinta. Poi bisogna fare i conti con la realtà, perché anche qui tra il dire e il fare c'è spesso di mezzo il mare, che a seconda dei punti di vista può diventare invalicabile, oppure un nonnulla da superare senza troppe peripezie.

Certe lontananze sono una manna dal cielo e qui sarebbe inutile spiegarne il motivo.

Molte altre, invece, le lontananze innescano meccanismi terribili da ambo le parti. L'impossibilità di concretizzare il benché minimo contatto visivo pare  la tortura più grave dell'universo. Quasi una punizione divina.

Ecco così entrare in gioco la volontà che tutti sappiamo forte e determinante, ma anche lei ha bisogno di una spinta per poter andare oltre la normale routine.

Lontananza, volontà, routine, parole che tutti conosciamo e che a nostro personale pensiero assumono contorni e significati anche molto lontani tra loro.

A volte basta un piccolo gesto e pur nella lontananza, questa incolmabile distanza sembra dimezzarsi e quindi diventare alla portata di chiunque, anche di coloro che prima la giudicavano insuperabile.

A volte basta la volontà di esserci anche con un fiore, ma questa volontà e questo pensiero vengono spesso fagocitati dalla routine quotidiana che non lascia scampo e rinchiude la volontà dentro una gabbia piena di ruggine, impossibile da scassinare per potersi liberare senza strascichi dolorosi per le persone che ci circondano e che spesso e volentieri ignorano la tormenta cui siamo avvolti.

Si sorride sempre, a qualsiasi costo, mentre dentro il tormento più assoluto logora piano anima e mente, impedendo loro di raggiungere almeno quella poca serenità ed equilibrio di cui tutti necessitiamo e aspiriamo.

Quando tutto presagisce immutabilità delle cose, improvvisamente un uragano, con tutta la sua furia devastante ti indica la via: seguila e non voltarti indietro.

jamais sous-estimer la tempête de la vie

 

 
 
 

La danza della noia

Post n°122 pubblicato il 21 Luglio 2015 da les_mots_de_sable
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Scivolano leggere certe parole. S'incrociano, danzano e rubano sempre più spazio a quei silenzi che col tempo sono divenuti padroni della notte.

Ogni parola viene usata con maggiore cura e particolare attenzione, a generare sorrisi e pensieri nuovi. Viaggia nell'etere, intenta a seguire quel sottile filo teso e trattenuto da mani tra loro sconosciute.

Ecco che riflessi nuovi, pieni di colorate e profumate sfumature, arrivano come il vento a sfiorare la mente pronta e attenta, facendola vibrare e volare.

E poi, parole controvento a colmare quel vuoto che nessuno sa, a delineare profili sconosciuti e imperfetti che meravigliano e incuriosiscono, come frammenti di immagini scolorite e confuse che non appartengono più a nessuno.

Accade questo nella notte, rari miraggi inattesi che producono sensazioni irreali e particolari in un'atmosfera che solo con il sopraggiungere dell'alba fa svanire come per magia.

Ma non è magia, solo noia che avanza e danza, più forte e arcigna che mai, pronta a graffiare ancora, senza pietà, incurante che il velo della malinconia scivolerà presto su quegli inutili e indolenti granelli di sabbia che non appartengono più a nessuno.

Pensées naissent, grandissent, disparaissent

 

 
 
 

Le Parole inutili

Post n°121 pubblicato il 12 Giugno 2015 da les_mots_de_sable
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Non si riconoscono subito le parole inutili, ma col tempo.

Arrivano mascherate da parole preziose e uniche, ma basta un soffio di vento e lo smalto scivola via, lasciando una struttura debole e sbiadita che si sgretola in quel battito di ciglia meravigliato.

Eppure meraviglia non deve esserci, perché le parole inutili sono quelle che si vedono ovunque, tutti i giorni, dall’alba al tramonto, col freddo e col caldo, che tu sia sveglia o che tu stia dormendo.

Ci si fa l’abitudine.

Scivolano leggiadre e spavalde, consapevoli di saper graffiare come apparentemente accarezzare. Amano lasciare il segno del loro passaggio, sia esso piacevole o sgradevole, incuranti di ciò che provocano nei destinatari.

Le parole inutili sono quelle che non si pagano e forse sarà per quello che vengono utilizzate in così larga misura, facendo nascere il mistero sul perché le parole utili, che pure non si pagano, siano invece così scarsamente utilizzate.

A prima vista, non sembrano esteticamente disprezzabili, anzi. La loro struttura appare armonica, i colori variegati, rari, brillanti e resistenti. Quelle più utili sanno perfino rilasciare profumi delicati in grado di depositarsi sulla pelle a formare arabeschi indelebili.

Noi tutti rincorriamo Parole, perché viviamo di esse, ma è chiaro che non possiamo stabilire a priori, quando ci vengono date, la tipologia alla quale devono appartenere e non possiamo neppure contare nel buon senso degli altri.

Resta però, la consolazione, che almeno possiamo decidere quando e come alzare quell’impenetrabile e terribile barriera respingente.

 

il est dommage de gaspiller les mots

 
 
 

Viens m'embrasser

Post n°120 pubblicato il 18 Maggio 2015 da les_mots_de_sable
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Viens m’embrasser ce soir, je besoin de tes bras.

Dites-moi les mots que je veux, en même temps que vous suivez les frissons sur ma peau.

Ecoutez ma voix comme si les mots effleurent votre esprit, sans laisser de trace.

Ce soir, lire entre les lignes de mes flessure et laissez-moi guérir.

Mais surtout, avant le jour, ne laissez pas du sable sec entre les doigts.

neppure le parole di sabbia lasciano traccia

@ @ @

Vieni a baciarmi questa sera, ho bisogno delle tue braccia.

Dimmi le parole che voglio mentre segui i brividi sulla mia pelle.

Ascolta la mia voce come se le parole sfiorassero la tua mente, senza lasciare traccia.

Questa sera leggi tra le righe delle mie ferite e aiutami a guarire.

Ma soprattutto, prima dell’alba, non lasciare sabbia secca tra le dita.

même les mots de sable ne laissent trace

 
 
 

Magia delle note

Post n°119 pubblicato il 07 Maggio 2015 da les_mots_de_sable
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Note appena sussurrate aprono la pagina agli archi che armoniosamente abbracciano parole di cui non conosco il significato, ma che ben si accordano ad introdurre altre note ben più calde e rassicuranti.

Ascolto rapita per l’ennesima volta quel brano che sin dalle prime battute ha avuto il potere di riportare la mia memoria al secolo scorso. Non che fosse legato a qualche particolare momento. Ricorda solo un’epoca che sta dietro la porta del Tempo. Mi lascio lambire la mente prima ancora dei sensi da sensazioni magiche e meravigliose, come mani calde che delicatamente si posano sulla pelle, accarezzandola e rassicurandola in un crescendo di note sempre più calde, sensuali e ammiccanti.

Mi riesce difficile e quasi doloroso lasciare spazio al silenzio, così che mi sento costretta a far ripartire il brano, per non interrompere quell’abbraccio ideale, intimo, particolare e indescrivibile.

E’ un gioco delle note, di quelle magiche note di cui non so capacitarmi, per aver quasi preso il sopravvento sulla mia razionalità, lasciando una scia di sensazioni ed emozioni del tutto particolari e speciali. Indubbiamente irripetibili.

E così è capitato che nella notte mi sia ritrovata con la mente prigioniera di note astute e magiche, sospesa in un tempo non mio, per niente attratta dal riappropriarmi di quello strano silenzio.

chaque note un murmure, chaque note une caresse

 
 
 

Costantemente

Post n°118 pubblicato il 12 Aprile 2015 da les_mots_de_sable
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Pensieri lievi e gravi seguono costantemente lo scandire del tempo senza essere sollecitati a farlo.

Da parte sua il tempo, costantemente, li trasporta come una zavorra leggera, il cui peso va e viene a seconda delle stagioni.

E le stagioni? Le stagioni costantemente si alternano, imperterrite, senza che l'Uomo possa interromperle, possa modificarne la successione, possa sceglierne una sola per un lungo periodo.

Sole e Luna costantemente si rincorrono senza potersi mai veramente incontrare, se non in rare occasioni, lontane anni luce l'una dall'altra, senza poter prolungare per tanto tempo quell'unico, magico, incontro che appena iniziato è già terminato.

Si alternano costantemente le note musicali che così sapientemente sanno accarezzare senza essere viste, ma lasciando segni indelebili che nel tempo aumentano e si colorano come le foglie d'autunno, ma senza sbiadire mai.

Ed è sempre costantemente che l'Uomo insegue un suo sogno, il più delle volte senza riuscire a catturarlo, senza riuscire ad entrare in esso, senza riuscire a svilupparlo, sospendendo così cuore e mente in un tempo costantemente padrone e tiranno.

constamment nous cherchons à l'avenir

 

 
 
 

Perfida è la notte

Post n°117 pubblicato il 28 Dicembre 2014 da les_mots_de_sable
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E’ sempre la notte che influenza e fa volare la maggior parte dei pensieri.

Come un artista, con mano sospesa e delicata, tenta di delineare con maniacale attenzione quelle linee di demarcazione tra  reale e irreale, ma poi volutamente le confonde, generando in noi quell’eterno conflitto tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere.

Si è su un filo sospeso, mentre la notte lavora alacremente e con destrezza disegna sfumature che rilasciano sensazioni che poi perfidamente mescola tra loro, alternando attimi da cristallizzare a momenti da non descrivere, liberando profumi e note che bruciano in fretta.

Adora soffiare tra i pensieri, confondendoli, scompigliandoli. Non si scuserà mai per questo, perché ama generare quei brividi e quello smarrimento, senza dare alcun preavviso.

Quando giunge l’alba colorita e tutto svanisce senza rumore, la notte immediatamente ricompone i pensieri che fino a poco prima aveva frammentato e li sistema per il giorno, affinchè nessuno si accorga delle ferite inferte, rimettendo tutto al punto di partenza.

 Je voudrais que la nuit était mon ami

 

 
 
 

Intrecci

Post n°116 pubblicato il 17 Dicembre 2014 da les_mots_de_sable
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Negli angoli più impensati, si annidano intrecci di parole e musica che non si possono raccontare.

Non so dove cercarli, ma capita che di tanto in tanto, saltino fuori improvvisamente, in un groviglio di colori indescrivibili.

Quando capita, allungo le mani per afferrarli, ma alcuni sbiadiscono subito, mentre altri arrivano fin dentro la mia mente, così che i miei pensieri iniziano a cambiare, svanire, ritornare, in un turbinio di luci e ombre che mi sorprendono e rallegrano.

Ritraggo le mani se mi accorgo che quegli intrecci, che non mi appartengono, si divertono a confondermi e a disorientarmi.

E resto così, ferma, a guardare quei colori indescrivibili danzare da soli, finchè il sottile filo d’argento che unisce parole e musica lentamente svanisce, senza alcuna voglia di trattenerlo.

Je ne peux pas décrire ces mots


 
 
 

Attimi

Post n°115 pubblicato il 14 Dicembre 2014 da les_mots_de_sable
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Tra le onde cristalline prendo un lungo respiro e resto ferma a guardare con quanta facilità il vento fa scivolare le nuvole sopra di me e al tempo stesso mi scompiglia i capelli, ma anche i pensieri.

Sono pensieri perennemente racchiusi in note musicali segrete e inascoltate che di tanto in tanto scuotono la mia memoria.

Improvvisamente mi accorgo che mi bruciano dentro più del solito e nell’attimo li vorrei sospesi in un deserto, nomadi tra le dune.

Il sole mi abbaglia e mi riscalda, mentre le onde in punta di piedi scivolano su di me in una carezza che immagino speciale.

Il rumore del mare, per fortuna, sovrasta quello della mia anima.

Attimi in cui tutto intorno a me è rarefatto, dove la quotidiana realtà è sospesa, lasciandomi libera di volare, ma sento immediato il bisogno di respirare e distrarre la mia attenzione.

Guardo oltre la linea azzurra del mare e mi concentro su quel piacevole odore che entra in me a depositare istantanee da custodire gelosamente, lasciando fare a quel vento instancabile che asciuga velocemente quelle gocce salate su di me, come non ci fossero mai state.

 Je voudrais quelques moments sans fin

 

 
 
 

Je voudrais

Post n°114 pubblicato il 20 Novembre 2014 da les_mots_de_sable
Foto di les_mots_de_sable

Vorrei regalare certi miei silenzi e lasciarli andare via col favore della notte. D'improvviso non so più che farmene, così che vorrei farli rimuovere dal vento come pezzi di carta ingialliti.

Vorrei regalare anche certi miei pensieri, quelli che sono arrivati troppo tardi e se ne sono andati via troppo presto, lasciandomi solo poche briciole di luce.

Anche quel pugno di parole, in eterno viaggio sulla punta delle dita e ancora incapaci di scivolare via, vorrei poter regalare.

Ma su tutto, nell'incanto del tempo e senza sprecare niente, vorrei regalare certi sussurri, appena nati e già mancati.

je voudrais un souffle magique


 

 
 
 

Luna

Post n°113 pubblicato il 02 Luglio 2014 da les_mots_de_sable
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Padrona della notte, la Luna passa ed osserva. Muta, riservata, ma attenta.

Certo non si affanna, ma scivola silenziosa e a tratti sorniona, a sfiorar le stelle facendole ridere come sorelle.

Nella sua imprevedibilità si lascia facilmente accarezzare dal vento, perché egli sa bene quali parole sussurrare per farla vibrare.

Ama i repentini cambi di rotta, ma non fa perdere le proprie tracce.

Al suo passaggio, una scia: polvere di stelle a formare uno spartito dalle linee morbide e mobili sulle quali magiche note abituate a danzare e riecheggiare, si adagiano lentamente, sbiadendo in pochi attimi.

Senza ali, ma col sorriso, rincorre quel briciolo di follia necessario ad alleggerirle il cuore e lasciarlo sfinito.

Quando finalmente arriva l’alba si riposa, lontana da occhi indiscreti, quando la gente è troppo occupata per ricordarsi di lei.

 

la Lune ne vous demande pas de sortir avec elle, mais elle va seule

 

 

 
 
 

Come fosse niente

Post n°112 pubblicato il 27 Giugno 2014 da les_mots_de_sable
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Non mi so spiegare perchè alcuni pensieri, divenuti più forti col passare del tempo, possano essere semplicemente raccolti in fondo all’anima, come fosse niente.

Non mi è chiaro perchè gente ignara possa sfiorare, come fosse niente, il tuo incedere quando immagini riflesse in fondo ai tuoi occhi divampano in calore irrefrenabile, mutando il tuo sguardo.

 

Come fosse niente, la notte cambia le Parole, tanto poi l’alba le rimetterà a posto, secondo un estro improvvisato e distratto, mentre all’orizzonte, impercettibili frammenti di notte si dissolvono ai primi raggi di sole, come fosse niente.

 

Altre Parole, forse dimenticate, bruciano lentamente, sotto i tuoi occhi, lasciando sulla mano un pugno di cenere che il vento si diverte, da tempo immemorabile, a disperdere tra le onde di quel mare inarrestabile, come fosse niente.

 

et le temps passe, comme si de rien n'était

 

 
 
 

lampada

 

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