Creato da les_mots_de_sable il 07/11/2010

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Sensibilità

Post n°126 pubblicato il 16 Ottobre 2015 da les_mots_de_sable

La sensibilità è la capacità di percepire attraverso i sensi degli stati d'animo particolarmente sottili da non essere così evidenti e quindi visibili a tutti, sia per impreparazione, sia per volontà di escludere questa "pratica" così inutile perché spesso ritenuta forma di debolezza che mal si concilia con la jungla della vita odierna.

Impegnandosi la si potrebbe anche sviluppare, ma difficilmente rientra tra gli obiettivi umani, specialmente se parliamo di uomini, tra i quali è diffusa la leggenda metropolitana che lasciarsi andare alla sensibilità sminuisca lo status di Uomo tutto d'un pezzo, come si suol dire.

Lo sbaglio più evidente è sottovalutare la capacità di saper miscelare sensibilità e determinazione che in fondo non è altro che un'estensione dell'intelligenza, cui tutti pensano di essere superdotati.

Bisognerebbe allora ricordare che l'intelligenza corre sul filo sottile dell'arroganza, della pienezza di sé e quindi ben lontana dalle qualità umane apprezzabili.

Non risulta al momento nessuna sorta di bancarella che può distribuire, neppure "pagando il giusto" quantitativi più o meno grandi di sensibilità, ma l'impegno e la volontà possono determinare la differenza.

La donna che generalmente di sensibilità ne possiede più di altri, riesce a gestirla meglio, certo a volte è un po' troppo evidente e andrebbe celata per non offrire il fianco sul quale affondare la lama, ma questo non fa altro che mettere in evidenza il lato femminile. Quella femminilità che sempre di più viene ad essere sopraffatta dalla tendenza della donna ad eguagliare l'uomo.

La sensibilità non è una malattia infettiva dalla quale proteggersi. Può "colpire" uomini e donne in misura diversa, ma sicuramente nell'uomo non sminuirà il suo essere tutto d'un pezzo e può indubbiamente palesare al meglio quel lato determinato e saldo del proprio carattere, che magari così tanto piace alle donne di un certo tipo. La vera intelligenza sta nel saper leggere tra le righe, tra le pieghe delle persone che si hanno davanti, confondendo fermezza e attenzione a non urtare quella sensibilità che tutti abbiamo e che molti negano di avere.

La sensibilità deve essere un ponte che mette in comunicazione due parti che in fondo si cercano e non deve servire per poter affondare alcuna lama nei momenti in cui l'illusione svanisce nella nebbia dell'ipocrisia.

la sensibilité a pétales délicats ne pas ruine

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Commenti al Post:
Essayer
Essayer il 16/10/15 alle 15:01 via WEB
Tutto questo blog ha come radici la sofferenza, la conoscenza, l’analisi. Parte da un o una serie di accadimenti per approdare nella terra dell’indipendenza. E’ evidente la sfiducia nell’uomo, intendo nel modello di maschio che pare imperi. In questa ultima riflessione (il post) ogni capoverso è origine di una rivisitazione del proprio essere (parlo degli uomni che leggeranno ma pure delle donne), non farlo significa che chi passa da qui ha solo fatto una visita di cortesia e niente altro. La sensibilità è la caratteristica che mi fa fermare quell’attimo prima che sto per colpire l’altro da me, se me ne accorgo in tempo sono sensibile pure io. Spesso accade che l’altro da me non si accorga della passo indietro che ho fatto e ne approfitti per colpire senza nessuna valutazione del danno arrecato (chissà se capita anche a te di sentire questa sensazione).
Accostare l’intelligenza all’arroganza trovo che sia una grande intuizione.
Non rintraccio rabbia in questi scritti, ma la presenza di tanta disillusione e delusione.
Non sono abituato a lasciare complimenti e saluti, se leggo dico la mia, giusta o sbagliata che sia, quindi perdona i miei eventuali errori di valutazione nei confronti dei tuoi scritti e del tuo blog.
Sono passato altre volte da questo luogo con soggezione, ora pare poco frequentato (sarà forse per i contenuti che non possono lasciare indifferenti o infastidiscono la persona che si sente messa sotto pressione?) forse questo, contradditoriamente, mi permette di accostarmi con meno paure.
 
 
les_mots_de_sable
les_mots_de_sable il 16/10/15 alle 16:03 via WEB
Non vi sono persone in particolare cui sono destinate queste mie brevi riflessioni, mi vengono e così le scrivo, poi è chiaro che rispettano ciò che sento e che vedo qui e nella quotidianità, ma lungi da me da "colpire" qualcuno in particolare, sono una donna, ma anomala, non mi appartengono sentimenti di invidia, cattiveria e vendetta. Un tempo mi apparteneva solo la buona memoria, che poi neppure usavo come era giusto che facessi. La vita, da sé, pareggia i conti se lo ritiene opportuno.
 
   
Essayer
Essayer il 16/10/15 alle 16:19 via WEB
Non mi ha sfiorato minimamente il dubbio che ci fosse invidia, cattiveria, vendetta o intenzione di colpire a random in questi scritti. Dicevo solo che rilevavo una latente delusione verso il genere. E' palese l'assenza di cattiveria, come lo è la presenza di amarezza (questo la mia lettura, con tutti i limiti dello strumento).
Aggiungo che è forte e palese anche il tentativo di incidere sul cambiamento dei comportamenti (sempre quello che sento da quaggiù o quassù).
Un po' tosto questo dialogo, alleggerisco con un semplice e scontato :) che la vita già fa piangere per conto suo.
 
     
les_mots_de_sable
les_mots_de_sable il 16/10/15 alle 16:33 via WEB
Ho una certa età e l'esperienza mi ha insegnato che è pura utopia tentare di cambiare, anche di poco, e persone. Sono nate così con tutte le loro caratteristiche belle o brutte che siano, sono proprio queste che ad un certo punto colpiscono favorevolmente qualcun altro, certi riescono a continuare ad apprezzare pregi e difetti per molto tempo, altri alla prima avvisaglia di sbilanciamento diventa tutto insormontabile e insanabile. Ma come si suol dire il "merito" sta da entrambe le parti, bisognerebbe avere il ..."coraggio"...di assumersi le proprie responsabilità, ma anche questo meriterebbe un post a parte. :))
 
soffio_d_anima
soffio_d_anima il 24/01/16 alle 17:36 via WEB
:)
 
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