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SVEVA CASATI MODIGNANI presenta "MISTER GREGORY": "AI MIEI TEMPI LE PUTTANE ERANO PUTTANE E NON ESCORT!"

Post n°3768 pubblicato il 27 Novembre 2010 da romolor
 
Foto di romolor

E' stato presentato a Bari nell'elegante cornice del Gaudi Caffè presso Villa Camilla l'ultimo romanzo di Sveva Casati Modignani, "Mister Gregory "
 (Sperling and Kupfer, collana Pandora, 20,90 euro).  A moderare l'incontro, la giornalista di Antenna Sud Annamaria Minunno, esperta in letteratura e operatrice culturale.
La famosa scrittrice si è presentata all'incontro con i suoi lettori (che sono in maggior parte lettrici, a giudicare dal pubblico di donne, nutritissimo al Gaudi Caffè, ossia circa l'80 per cento degli intervenuti) con una maglia-giacca grigia, dall'allacciatura a sinistra, chiusa da tre bottoni neri. Sulla destra della giacca, in alto, l'applique di un fiore bianco, in madreperla. La giacca era abbinata a una gonna nera, al ginocchio, su calze coprenti sempre nere . Le scarpe erano classiche e a punta, bicolori, sui toni  del nero e del marrone . Al polso destro la scrittrice Modignani portava un prezioso bracciale d'oro, a catena.
La giornalista Annamaria Minunno invece si è presentata al Gaudi Caffè con un cappotto nero dal taglio moderno, dall'apertura a cerniera e con triangoli in argento applicati al posto dei gradi militari. La popolare giornalista televisiva indossava una maglia in lana, décolleté, a bordi grigi e con allacciatura sul retro, in basso,  abbinata a dei pantaloni neri a righe bianche che cadevano ampi su scarpe nere lucide,  tra il classico e il vintage.
La Casati Modignani (pseudonimo di Bice Cairati) ha introdotto l'incontro dicendo che è approdata al suo ventunesimo romanzo affrontando per la prima volta la figura di un protagonista uomo.
"Ho sempre raccontato di donne, illudendomi di conoscerle. Ho considerato l'universo femminile più catturante di quello maschile. Quest'ultimo infatti è caratterizzato da una psicologia più semplice e lineare , ma anche dall'incapacità di sostenere le bugie. Inoltre gli argomenti degli uomini  sono davvero limitati: conversazioni sullo sport, sul lavoro o sulle donne in chiave cameratesca e infantile, al bar con gli amici ".
La scrittrice ha presentato il suo biglietto da visita, relativamente alla sua personalità, icastica e corrosiva , non appena giunta in sala : ringraziava gli astanti del silenzio formatosi alla sua apparizione; silenzio che quando prima che fosse  entrata costituiva invece un cicaleccio insopportabile....
Il personaggio di Mister Gregory si è annunciato all'immaginazione della scrittrice per ben 10 anni, quelli successivi al suicidio del soggetto in causa. Il carattere infatti è esistito realmente ed era ben conosciuto dalla Modignani: un uomo ricchissimo, proprietario di catene alberghiere, che sulla soglia degli 80 aveva perso l'intero patrimonio , riducendosi a vivere da solo in un misero residence.
Meno di un anno e mezzo fa Gregory si palesò alla scrittrice nelle vesti di un bimbo di 8 anni, nella cornice di una mattinata luminosa e innevata . La Modignani infatti crede nell'occulto e "comunica" anche col marito morto, Nullo Cantaroni, che ha firmato i suoi romanzi fino al 2004, quando è deceduto, sotto la definizione comune "Sveva Casati Modignani".
Il "fantasma" dell'imprenditore camminava dunque all'aperto vestito da un tabarro nero, con uno sguardo allucinato e disperato e "parlando" a Sveva, le disse: "ho tante cose da raccontarti , prendimi vicino a te".
La Modignani ha assistito dunque alla metamorfosi del personaggio, trasformatosi in un uomo dalle fattezze nobili, splendido e solo.
Gregory (o meglio Gregorio Caccialupi) ha 85 anni quando la storia inizia. Egli è vecchio, ma ha la capacità di riaffrontare la propria vita, cogliendo una nuova opportunità. Gregorio è originario del Polesine, terra povera e segnata dalle malattie ("nasce in un periodo in cui l'Italia era un paese miserabile").
Il suo riscatto è l'emigrazione. E qui la scrittrice fa un discorso legato all'attualità. "Noi italiani per primi abbiamo esportato la mafia. Non scandalizziamoci quindi degli extracomunitari che vengono nel nostro Paese per delinquere, perchè  abbiamo iniziato molto prima di loro".
Gregorio scappa dunque anche dal suo dolore, quello di una famiglia caratterizzata da una madre , Isola, affetta da tubercolosi polmonare e che rimane a lungo ricoverata in un ospedale, dove incontra un medico che diventerà pazzo di lei. Tra le cure ordinatale (assieme a un'alimentazione sana e robusta) dal professionista , anche molti libri da leggere. Si tratta di una versione aggiornata e rivista del Pigmalione di George Bernard Shaw. Isola è una contadina che ha fatto solo le elementari. Ma diventando una lettrice accanita impara a ragionare, a parlare in italiano correttamente e ad affermare le sue ragioni e i suoi punti di vista.
Tra gli autori che illuminano il suo percorso, la premio Nobel Grazia Deledda, Italo Svevo e Alain Fournier.
Isola si lega in modo indissolubile al suo nuovo mentore abbandonando il figlio al suo destino. Egli giura di diventare un uomo più importante, più ricco e bello del "rivale". Rimane inizialmente a vivere presso i nonni, poi comincia  a lavorare in un albergo veneziano come "bellboy", ossia egli segna su una lavagna contrassegnata da un campanello per  bicicletta, il nome della persona cercata dalle centraliniste dell'hotel.
Imbarcatosi successivamente per Tampico, perseguitato da cuoco gay, approda a New York, dove si nasconde in un magazzino abbandonato con un gatto, trascorrendo una notte feroce , propedeutica per il rafforzamento del suo carattere.
Eccolo incontrare il potente Salvatore Matranga, uomo misterioso e oscuro il quale  ha due figli che lo hanno disconosciuto, a causa dei suoi loschi traffici.  Matranga cerca un "erede" da adottare e aiuta Gregorio a cercarsi  un  lavoro . Il giovane inizia così a prestare servizio  come cameriere in una pizzeria di napoletani. In un'America segnata dalla Grande Depressione, dalla quale la potente nazione inizia lentamente a risollevarsi, Gregorio vuole integrarsi nella società statunitense imparando bene la lingua e studia di nascosto in una scuola per stranieri , per potere assumere un perfetto accento yankee. Egli frequenta inoltre la National Library, per appropriarsi delle  tematiche  degli scrittori più in voga. Gregory ha osservato attentamente i giovani bene delle classi più abbienti. Si è reso conto che questi hanno la "luce del sapere" negli occhi, quella che li rende superiori agli altri.
Gregorio sposa quindi la figlia di Salvatore, chiamata Nostalgia. Nome col quale il padre ha voluto sottolineare il suo rimpianto per l'Italia. La donna è una borderline. Scoprirà  infatti  dopo anni di psicanalisi di essere innamorata del genitore. Gregorio d'altra parte cerca una sostituta della madre. La trova nel '55 nelle vesti di Erminia, una prostituta che versa in gravi condizioni , perchè picchiata da un cliente e che entrerà  in coma. La mondana ha questo brutto  incidente  in un albergo gestito proprio da Gregorio; egli se ne sente in qualche modo  responsabile dosì a  finire legato  a lei per sempre. A questo punto la Casati Modignani fa un appunto legato all'attualità: "ai miei tempi le prostitute si chiamavano "puttane" e non escort".
La "puttana"in questione  diventerà una brava governante e invecchiando Gregorio, che è un uomo illuminato ("moderno, "antiberlusconiano", è consapevole che dopo i 60 l'incontro amoroso tra due amanti è quello di una prostata con una dentiera ") chiede a Erminia il dono di un'amicizia eterna. Concetto che per la Modignani è rivoluzionario.
La politica nel libro è rappresentata nella sua "sporcizia" ("mio nonno diceva che in politica il più pulito ha la rogna, dice Casati Modignani) da Franco Fantuzzi, un equivoco ragazzo conosciuto a N.Y. da Gregorio, che corteggia le vedove o le donne sposate dai 40 in su purchè siano ricche, per poter salire di grado nella società. Costui arriva a proporre a Gregorio una notte di menage a trois con una certa Gloria, all'interno del mitico Hotel Plaza.
L'autrice inizia a concludere l'incontro sostenendo di detestare i finali tristi: per lei è impensabile che un lettore, dopo aver partecipato alle gesta di personaggi dalla vita travagliata, concluda un  libro dal finale patetico.
Sveva Casati Modignani ricorda di avere inziato la sua attività di romanziera attorno ai 40 anni, per puro caso, stufa del suo lavoro di giornalista, umiliato da un caporedattore ignorante che correggeva i suoi articoli a sproposito. Questo accadeva all'interno di più giornali, ai quali la Modignani collaborò.
Sveva definisce suo marito, che era impegnato con lei nella stesura della maggior parte dei precedenti romanzi, "un rompicoglioni. " -"Era un giornalista molto bravo, che continua a rompermi le scatole anche adesso dall'aldilà. Io lavoravo, lui criticava." La scrittrice ha ricordato i suoi primi romanzi di grande successo, come "Anna dagli occhi verdi" e" "Il Barone".
Da "Disperatamente Giulia" fu tratta anche una serie tv.
ROMOLO RICAPITO

 

 

 
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