romolo ricapito

Berlusconi: io al comando, basta parlare dei miei figli.
Il ruggito del vecchio leone di Forza Italia si allinea a quanto succede spesso tra gli uomini ancora attivi, seppure anziani, che vogliono ancora dare un contributo alla società.
Tale categoria attraversa tutte le condizioni sociali, ma se fa parte del potere è ancora più attaccata da coloro facenti parte   della società civile che desiderano un naturale ricambio.
Eppure, ai vertici comanda sempre chi è più vecchio, vedi il nostro presidente della Repubblica; in Gran Bretagna la regina Elisabetta non ha intenzione di abdicare, mentre il principe Carlo, ormai, è anche lui da pensionare.
Che dire? L'idea della successione ai figli, nel caso di Berlusconi, Elisabetta etc...evoca, in questi personaggi di potere, la morte.
Epperciò , finché possono (e potranno) essi non capitoleranno.
Implicitamente costoro si considerano migliori delle nuove generazioni, sia intese come prole che come categoria. Dunque, perché andarsene?
L'idea di stare dietro una scrivania a dare consigli ad altri o di coccolare i nipoti, per queste fibre forti, è impensabile.
Il vezzo di Berlusconi, ma anche di molti come lui, tra dirigenti e giornalisti, ha impedito il necessario ricambio generazionale ed è alla base del successo di Matteo Renzi, visto come una figura di riscatto per un avvicendamento che dovrebbe essere naturale ai vertici e che invece è cloroformizzato.
ROMOLO RICAPITO