delirio

Mi viene in mente un film di un po' di anni fa. Mi pare che si intitolase "The others". All'inizio, se non ricordo male, c'era un giardiniere che, scherzando, mi pare, con la padrona della villa, per tranquillizzarla, rispetto ad un problema di salute, le raccontava di un tizio che si lamentava di avere dolori per tuto il corpo. Sempre a qualsiasi ora si lamentava che gli faceva male ora questo ora quello. Poi, una mattina, si svegliò senza avere più alcun fastidio. In poche parole intendeva dire che ci si lamenta, ci si lamenta, però, alla fine, tutto è destinato a passare. Così anche questo frenetico scorrere nel tempo e per le strade che ci fa sembrare il passaggio per il letto come una pura toccata e fuga...A parte gli scherzi: è una lòettura asai interessante la tua: mi invita alla riflessione. Effetivamente alla necesità di un rinnovamento non ci avevo pensato, mentre scrivevo questi versi. Del resto: è difficile razionalizare mentre si scrive. Poi, al massimo, lo si fa mentre gli si dà una forma. Ma non sempre si riesce a contemplarne tute le possibili implicazioni. A maggior ragione che, ogni lettore finisce sempre per dare una lettura personale. E, in un certo senso: questa è la meraviglia del web e dello scrivere poesia sul web, ovvero la posibilità di confrontarsi su un testo, ricavandone più punti di vista che non possono che arrichire il lettore e pure l'autore...........Grazie di cuore più che mai anche per la tua dolce gentilezza che tanto mi evoca un ridente fiore a primavera.......Un bacio di caldo sole ed una carezza di brezza soave, affinchè possa sentirti coccolata a sera, come un fiore a primavera.........