delirio

Effettivamente, in quel"sementi incognite"ci potrebbe stare benissimo anche la tua lettura,mia dolce Rosa,tra le rose la più bella.Non è a caso che mi sono innamorato di questo termine che ha finito per suggerirmi la forma adottata per la stesura finale di questa poesia. Lo spunto nacque in un giorno d'estate piena, poi lavorandoci, ogni giorno mi maturava un'atmosfera, un'impressione, la sensazione di muovermi in qualcosa di non ben definito. Ma che conservava in sè qualcosa di atavico, di misterioso. Giorno dopo giorno seguendo questa suggestione sono arrivato alla Candelora: cosa di più oscura, selvaggia espressione, di quel legame che abbiamo con la natura, facendoci noi stessi Natura,coinvolti in una ritualità che ne celebra le ambiguità, allo stesso tempo elementi fondanti come la morte e la rinascita?...Per il resto debbo confessarti che,anch'io provo le tue stesse sensazioni,quando mi capita di rileggermi. Anzi, rileggo spesso ciò che scrivo.Non solo per narcisismo,ma anche per il semplice fatto che non considero mai un lavoro fatto e finito.Sempre è possibile migliorarlo,perfezionandolo o semplicemente aggiornandolo.Poi,il fatto che si possa intendere significati diversi in diverse letture,credo che questo sia il frutto del tentativo di uscire dalla propria vicenda personale,per decollare nell'universalità. In fondo la poesia finisce per esser tale quando assume quell'indipendenza di respirazione e circolazione, atte a farne organismo vivente ed altro,camaleonticamente assimilabile dal lettore e magari irriconoscibile per l'autore...Insomma: non so quel che ho scritto, però mi piace pensare che anche tu abbia letto e compreso. Quindi ti ringrazio di cuore con un abbraccio di caldo sole e l'augurio affinchè possa esserti serena e proficua di ottime notizie la serata........