Creato da woodenship il 23/08/2010

delirio

una spirale

 

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"Pagheranno a caro prezzo"

Post n°232 pubblicato il 23 Agosto 2014 da woodenship
 

Premetto che ho una smisurata ammirazione per il popolo ebreo,

per tutti coloro o quasi che,

appartenendo a questo popolo,

hanno arricchito la cultura ed il sapere umano.

Sono infiniti i nomi di personaggi che stimo.

Tanto che, dovessi farne un elenco, non smetterei più di scrivere.

Con ciò vorrei dire che, per quanto mi riguarda,

c'è una grande differenza tra popolo e Stato.

Cosa che mi fa affermare che non posso dire ugualmente,

dell' stato di Israele e di certe tendenze che da esso derivano.

Come, allo stesso tempo, di certi uomini di stato che rappresentano una larga fetta di popolo.

In quest'ottica, ieri sera, ho sentito

le affermazioni di un rappresentante dello stato israeliano,

al riguardo della morte di un bimbo israeliano (il primo),

dovuta all'esplosione di un colpo di mortaio in un villaggio del sud di Israele.

Ora, con tutta la mia comprensione per le esigenze di sicurezza di Israele,

con tutta la mia comprensione per il loro diritto all'autodifesa,

mi chiedo: a fronte di centinaia di bambini palestinesi

massacrati in settimane di raid aerei e cannonate di mezzi corazzati,

con migliaia di bambini resi invalidi per tutta la vita o privati dei genitori.

anche tenendo conto che la colpa principale sia di Hamas,

come è possibile affermare, da parte di quest'uomo,

che la vendetta di Israele sarà terribile?

Forse che le migliaia di morti non siano stati sufficienti già a saziarne l'odio di questo individuo?

Possibile che, a lui, e a tutti coloro che la pensano come lui,

non sfiori minimamente la sensazione dell'orribile macelleria

che si sta svolgendo da quelle parti e di cui il suo paese è il principale artefice,

vista l'incomparabile potenza che stanno dimostrando le forze armate israeliane?

Il senso di pietà, di humanitas, si è definitivamente persa in costoro,

tanto da superare persino le proporzioni delle rappresaglie naziste?

Dopo l'attentato di via Rasella a Roma,

le SS, ricevettero l'ordine di uccidere dieci italiani per ogni militare tedesco morto nell'attentato. E così fecero.

Pochi mesi fa furono sequestrati ed uccisi tre giovani ebrei,

fatto più che mostruoso, ma che avrebbe dovuto riguardare

principalmente gli autori del crimine.

Invece subito venne usato a pretesto per colpire un altro ragazzino,

anch'esso innocente come i tre giovani di prima, massacrandolo di legnate

e poi bruciandolo vivo. Poi è stato tutto un

prosieguo di azioni e reazioni che ha determinato,

alla fine, una contabilità sconvolgente: per poche decine di israeliani morti,

soprattutto soldati, ci sono stati più

di duemila palestinesi morti, in maggioranza donne, vecchi, bambini,

con oltre diecimila feriti, di cui molti resi invalidi per tutta la loro vita.

Alla luce di tutto ciò, mi chiedo: possibile che non ci si renda conto della sproporzione

e delle dimensioni del massacro. E, allo stesso tempo, dell'impossibilità di giustificarlo

o di sostenerlo come mera rappresaglia?

Come già dicevo, qua si è superato abbondantemente la soglia di dieci ogni uno.

Quindi, quale soglia si vuole raggiungere, prima di sentirsi placati e soddisfatti?

E non mi si venga a dire che a questo punto debba essere Hamas a cedere,

poichè non c'è più nulla su cui potrebbe cedere questo movimento che,

pure, ha tutte le responsabilità di questo mondo in questa macelleria,

ma che trova legittimazione solo grazie al comportamento

irresponsabile e assassino di ampi settori  di dirigenti  e della società israeliana.

In poche parole spero che cessi presto questa assurda macelleria.

 

Chiedo perdono a tutti i miei amici e lettori per questo che vorrebbe essere un po' più di uno sfogo, ma anche un invito alla riflessione su quanto sta accadendo in Palestina.

                                                               W.

 

 
Rispondi al commento:
woodenship
woodenship il 23/08/14 alle 19:11 via WEB
Amico mio carissimo, grazie infinite per la condivisione,se me lo concedi,vorrei dedicarti degli stralci di due commenti che ho scritto per il post di un'amica che affrontava la questione palestinese.Pur essendo stati scritti per un'altra occasione,mi pare che possano andare bene per completare e compenetrare il tuo argomentare al riguardo del mio post...La Palestina è come se fosse situata su una faglia,ovvero un punto in cui diverse piattaforme cozzano.I suoi abitanti finiscono per essere attori manipolati ora da uno ora dall'altro.La differenza che passa tra israeliani e arabi consiste nella capacità di incidere sui propri alleati:i palestinesi sono sempre stati strumentalizzati ed usati per le più svariate cause dai diversi regimi che si sono succeduti nei vari paesi della regione.Adesso non sto a farne la storia.Ma ricordo come anche dopo la guerra dei 6 giorni ci furono pressioni incredibili affinchè i palestinesi non accettassero le condizioni per la spartizione del paese.Mentre invece Israele,grazie agli appoggi della comunità ebrea americana e dunque del governo americano(gli USA non si governano senza i voti della comunità ebraica),ed anche grazie ai sensi di colpa europei per la catastrofe del nazismo e della Shoà,ha sempre potuto condizionare ed influire sulle scelte di questi potenti.Senza contare che anche il tracollo dell'Unione Sovietica ha finito per togliere un ulteriore appoggio alle rivendicazioni arabe.Questo per dire che non si tratta di due soli protagonisti che non trovano un accordo in una disputa quasi secolare.Bensì che la posizione particolare della Palestina ha fatto sì che,di volta in volta,ci agissero protagonisti diversi con i più differenti interessi,pronti ad influire ora in un modo ora in un altro.Di ciò sono state vittime le fazioni palestinesi ancora oggi:abbandonati da tutti i vecchi sostenitori,si ritrovano sempre più esposti a fare la fine dei pellerossa,racchiusi in asfittiche riserve,all'interno di una entità più che mai granitica definita Israele. Israele invece ha sempre portato avanti un progetto molto semplice e chiaro.Sin da quando faceva saltare in aria con attacchi terroristici sia inglesi che palestinesi,ha sempre avuto come traguardo la "Grande Israele".Ciò prevede solo una minuscola entità di arabi insignificante e gestibile come un problema di ordine pubblico e per lo più possibilità di manovalanza a basso costo.Dunque,se si esaminano tutte le scelte politiche e diplomatiche,si può osservare come gli israeliani abbiano avuto tutto l'interesse a favorire la nascita di hamas ed il suo soppiantare l'Olp di Arafat,se non addirittura la successiva eliminazione di costui,come effettivamente avvenne.Attenzione,non sto parlando di popoli,ma di classi dirigenziali.Perchè sono convinto che è in quest'ottica che bisogna considerare la questione arabo israeliana.Mentre i dirigenti palestinesi hanno peccato di lungimiranza e leadership,frantumandosi,anche grazie alle intelligenti operazioni israeliane,al contrario gli israeliani hanno sempre avuto una linearità ed unione di intenti:al punto che,quando Rabin osò deviare dal seminato,fu fatto fuori senza tanti complimenti.Questo per segnalare una volta di più quanto siano importanti certi settori sionisti nella politica israeliana sin dalle origini.Dunque,a mio parere,bisognerebbe sgomberare il campo da ogni ipocrisia:non ci sarà mai pace tra i due popoli, non perchè si odino visceralmente,ma perchè le due diverse dirigenze non hanno alcun interesse e mire diverse:quella araba è corrotta e priva di veri leader,quantomeno non hanno un progetto.Mentre quella israeliana ha un progetto e per attuarlo ricorre anche al terrorismo,al massacro e a tutta una serie di operazioni sporche,condotte col beneplacito di Europa e USA.In fondo Israele è sempre stato l'avamposto occidentale in terra araba,ne ha sopportato le pressioni nei momenti cruciali della storia del 900,quindi adesso passa alla riscossione,pretendendo il riconoscimento come Grande Israele.E quindi il raggiungimento di quanto sta scritto nel loro libro sacro,naturalmente a spese di milioni di arabi che dovrebbero essere riassorbiti dai paesi confinanti.In ultimo,ha una logica tutto questo?Sembra un ripetersi di quanto avvenuto nel Nord America,con la conquista del West.Ma la storia si ripete?...Chissà,quel che appare chiaro è lo stillicidio con cui si va concretizzando questo piano:uno stillicidio che si ammanta di democrazia contro terrorismo.Nulla di più falso:se c'è uno stato che sa utilizzare e servirsi del terrorismo,questi sono gli israeliani.E ne sanno qualcosa gli inglesi,quando ancora detentori del mandato,furono oggetto di attacchi ed attentati di stampo sionistico che intendevano fare sì che,questi,si affrettassero a proclamare lo stato di Israele.Allo stesso tempo portarono avanti(ricordi la famigerata banda Stein?)una pulizia etnica tra le più selvagge e spietate,radendo al suolo interi villaggi e massacrando la popolazione araba.Il tutto per seminare il terrore e costringere gli arabi a fuggire.Così provocarono la "Naqba",la catastrofe,in cui migliaia e migliaia di persone si videro costrette ad abbandonare le proprie case e terre,poichè gli inglesi non erano assolutamente in grado di proteggerli,sempre che ne avessero avuta l'intenzione.Lo stesso avvenne con la guerra dei 6 giorni:l'incapacità,la stupidità,la velleità dei regimi,allora laici e socialisti,di molti dei paesi arabi,diede il modo ad iSRAELE DI LANCIARE UN ATTACCO TRA I PIù LETALI,permettendole di occupare grandi spazi e cacciare via ancora più larghe fette di popolazioni arabe.Poi ci fu Camp David,e le cose cambiarono ulteriormente,peggiorando per i palestinesi che persero anche l'alleato egiziano:dopo tante promesse,dopo avere garantito alleanza e protezione,anche questo alleato,come i sovrani sauditi e le monarchie del golfo,si spostarono dalla parte americana e quindi israeliana,anche se ipocritamente, e senza dirlo mai chiaramente.Dunque dicevamo che,ad una assenza di chiarezza di visione dei dirigenti palestinesi,si somma il tradimento e la falsità dei suoi alleati,pronti a strumentalizzare,condizionare ed anche a tradire.mENTRE iSRAELE HA FATTO IN MODO DI CORROMPERLE E frammentarle,in modo da potersi scegliere interlocutori e nemici:è più comodo addossare la colpa ai terroristi di hamas tutte le responsabilità.E così funziona:non dimentichiamo che,prima dell'omicidio dei tre ragazzini ebrei,era in atto il tentativo del segretario di stato Kerry,in cui gli attori erano Netanhiau e Abu Mazen.Ma la cosa era quasi morta,poichè,come sempre,sono state annunciate le costruzioni di migliaia di appartamenti in Gerusalemme est e in altri insediamenti in CisGiordania.Dunque,a mio modestissimo parere,ciò che appare lampante è l'assoluta non volontà di Israele di arrivare ad una soluzione pacifica del conflitto,anche facendo ricorso alle strategie più perfide e sanguinarie che si possano immaginare.Dall'altra parte c'è un popolo sempre più ristretto nella marginalità ed irrilevanza,dovuta principalmente dall'abbandono al suo destino dai suoi principali alleati e protettori.Quindi bisognerebbe parlare non più di due popoli,ma della volontà di una classe dirigente,quella israeliana,e di vittime,quelle palestinesi,perchè giocate ed agite come meglio conviene al più forte in campo.L'altra sera,mi è capitato di assistere in tv all'intervista all'ex presidente israeliano premio nobel per la bace Perez:non ho mai sentito così tante sciocchezze ed ipocrite falsità.Insisteva a dire che bisognava trovare un accordo con Abu Mazen,con i palestinesi dell'Olp,che loro sì che erano buoni e bravi,comprensivi e disponibili:dei perfetti gentle man.Peccato che,ogni volta che si cerchi di andare al sodo,sempre annuncino costruzioni di colonie ed interi quartieri,con la confisca di terre...Le colpe sono di entrambi,ma c'è qualcuno che ha ancora più colpa di altri.E questo è il governo di Israele e delle sue ambizioni che scarica sui popoli odi e violenza,pur di raggiungere traguardi antistorici oltre che irrazionali,perchè venati di quell'oltranzismo religioso che tanto criticano negli arabi.L'unica previsione che mi sento di avanzare,è quella che,presto, questi individui ottusi ed integralisti di lato ebreo ed israeliano,presto potrebbero avere a che fare con integralismi loro pari,come dimostra l'avanzata di questi in Siria,Iraq ed altri paesi.Ed allora potrebbero anche dovere rimpiangere di avere sacrificato Arafat ed un possibile accordo con lui,per rincorrere un'ambizione dissennata.Purtroppo,ormai mi pare che il conflitto non si possa più allargare,in modo da diluire le colpe di tutti i protagonisti e spettatori.La cosa si è incancrenita ad un punto tale,da lasciare un solo protagonista alle prese con la propria coscienza,in quanto dall'altra parte non c'è più un contendente,ma un corpo quasi inerte,che assorbe i colpi,rimanendone devastato.Mentre l'unico protagonista ha rimosso dalla propria coscienza ogni senso di colpa o di opportunità,sacrificandole allo scopo che si è proposto di raggiungere ad ogni costo.Ecco,in questo senso andava il mio discorso:nel senso di una discussione che s'è fatta soliloquio,ormai priva di alcuna dialettica.Dunque,solo gli israeliani ormai, potrebbero decidere di porre fine a questa tragedia,semplicemente appoggiando e favorendo quella parte di palestinesi,laici e democratici,che vedono nell'esistenza di due stati,che si riconoscono e rispettano vicendevolmente,la soluzione del conflitto.Cosa che,alla luce degli ultimi avvenimenti,mi pare più che mai fantasciantifica......Spero che possa essere abbastanza chiaro il tenore del mio pensiero.Posso soltanto aggiungere che,finchè non si penserà a risolvere sul serio questa cancrena,non si farà altro che fornire pretesti e giustificazioni ad ogni forma di integralismo e desiderio di rivalsa di sterminate platee arabe e diseredate che,come hanno appena avvisato per mezzo delle primavere arabe degli ultimi anni,sono sempre in bilico per essere fagocitate da estremismi viavia sempre più pericolosi e totalitari.Per quanto riguarda poi l'avanzare reale degli assassini dell'Isis in Iraq e Siria,più che ad Hamas ed ai suoi disperati,bisognerebbe chiedere ai ricchi e facoltosi amici degli USA regnanti del Golfo:non è un mistero il fiume di denaro che arriva nelle tasche dei terroristi,armati in funzione anti-Iran.Semplicemente Israele cerca di inserire la vicenda palestinese all'interno del terrorismo internazionale,per risolvere i propri problemi e mascherare la non volontà di arrivare ad una pace........Spero di non averti tediato troppo e di essere stato sufficientemente chiaro........Un abbraccio e l'augurio per un fine settimana sereno.......
 
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