Creato da woodenship il 23/08/2010

delirio

una spirale

 

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...E non sentirli

Post n°216 pubblicato il 12 Maggio 2014 da woodenship

Il posto aveva un'aria assai modesta. Uno di quegli alberghetti che lui conosceva molto bene, a causa del suo lavoro. Però il tizio alla reception era burbero ed altezzoso, anche troppo, dato il luogo. Nonostante il concierge fosse lì a questionare da tempo, non pareva
dare segni di stanchezza o cedimenti. Tanto che lui, cliente, non riuscendo a venire a capo della faccenda, stava per gettare la spugna. Ad un tratto, preso da un impeto di disperazione, il disgraziato, provò a fare un ultimo assalto:
-Ne è proprio sicuro?- Chiese con voce più ferma che gli riuscì.
-Certo- Rispose il portiere con calma olimpica.
-Controlli bene.
-No sbaglio mai.
-La prego.
-Così stan le cose.
-Non è possibile: secondo i miei calcoli non ci sono ancora.
-Invece lei c'è sì: i suoi calcoli sono sbagliati.
- Ricordo bene tutto ciò che ho fatto e i tempi impiegati. Persino le pause ho in mente precise. Potrei elencarle una per una. Dovreste tenerne conto!
-Per nessuna ragione al mondo: nel suo capitolo ci sono molte sottostime e cifre omesse, non si sa  se volontarie o meno. Ma lasciamo perdere.
-Mente! Lei mette in discussione la mia metodicità e precisione!
-Dovrebbe essere più modesto lei.-Scappò detto al portiere con un certo risentimento.
-E lei meno altezzoso.- Ribattè il cliente.
-Come meglio crede.
-Cosa ne pensa di questa tabella allora?
-Irrilevante.
-Non mi rassegno io!
-Deve lasciare la stanza.-Tornò ad incalzarlo il receptionist.
-Non ne sono convinto.
-Si guardi allo specchio - disse il concierge, estraendo uno specchio da sotto il bancone. L'uomo ci si specchiò con aria tra il perplesso e l'infastidito. Gli sembrava ingeneroso. Però dovette convenire che l'incarnito, le rughe, il viso scavato e la visione di se stesso che gli sovvenne in quell'attimo, mentre al mattino si rivestiva, degli arti prosciugati, rinsecchiti e del ventre rilassato, non deponevano di certo in suo favore. Ma lo stesso non si diede per vinto:
-Ecco, vede questi occhi?- Gli venne da dire- guardi come sono vivi e che bagliori mandano...
-Fosse tutto quì! ... Non bastano: deve lasciarci la stanza.
- Nemmeno un giovane li ha così vispi e scintillanti.
-Capisco. E' umano. Non ci si rassegna facilmente. Però, mi creda, fuori di qui è tutta un'altra storia. Non se ne pentirà.
-Ma lei mi sta caricando di una quantità di anni della quale io non riesco proprio a darmi conto. Lei ed il suo specchio maligno siete davvero insopportabili.
Il tale dietro il bancone tamburellò con le dita sul legno massiccio. Stava per spazientirsi sul serio. Però, ancora una volta si trattenne: 
-Deve andarsene, potrebbe succederle di peggio.
L'uomo, rassegnato infine, si avviò per uscire dal locale. Ma, prima di ruotare la maniglia della porta ed aprire, si girò, e per l'ennesima volta: -Non c'è giustizia nel dover lasciare quando il peso degli anni non ce lo si sente per nulla.
-Tutti così dite -rispose il receptionist di rimando, scocciato sul serio, ponendo con sollievo il timbro sulla scheda che metteva fine al soggiorno dell'uomo in quel posto. Facendo spallucce al rimbombo della porta, sbattuta con forza, alle proprie spalle dal malcapitato.
Al mattino, i colpi dei pompieri contro l'uscio, non lo svegliarono nemmeno. Al fracasso di tutta quella gente che gli entrava in stanza, non fece una piega. Il medico dell'ambulanza, vedendolo a letto stecchito, gli abbassò le palpere con un gesto spontaneo di pietà: oscurando quello sguardo che faceva sembrare così vivo il volto dell'uomo, nonostante, a quel che pareva, doveva essere morto da diverse settimane. E mummificato nel suo letto era, di persona anziana e sola. Uno dei tanti che, ogni anno, lasciavano inosservati e in gran silenzio il mondo dei vivi.

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Commenti al Post:
salvogiuffrida1960
salvogiuffrida1960 il 12/05/14 alle 15:09 via WEB
Umanizzarla è un modo elegante per mitigarne l’estraneità.
Tenero e benevolo il racconto. Molto bello.
 
 
woodenship
woodenship il 12/05/14 alle 21:56 via WEB
Grazie infinite per la lettura e per le considerazioni più che mai condivisibili...Sì,dovremmo imparare a spendere un po' più del nostro tempo ad umanizzarla:in fondo non è che l'altro lato della vita,il lato più oscuro ed anche quello più corposo,in quanto veniamo dal buio e ci torniamo........Un carissimo saluto ...............
 
molto.personale
molto.personale il 12/05/14 alle 15:20 via WEB
Toccante il tutto e profondamente veritiero..un abbraccio
 
 
woodenship
woodenship il 12/05/14 alle 21:56 via WEB
Grazie infinite per l'abbraccio e per la condivisione molto lusinghiera.......Bacio di luna e carezza di vento gentile........
 
ERAM6
ERAM6 il 12/05/14 alle 15:32 via WEB
eppure una volta vivevano nell'ambiente famigliare per tutto l'arco della vita...bacio W.
 
 
woodenship
woodenship il 12/05/14 alle 21:59 via WEB
Le cose cambiano amica mia.Si scorre con il fiume e con le genti.Ed alla fine ci si può anche ritrovere in frangenti simili...Ma comunque è una cosa certa che,al momento,saremo senza dubbio tutti quanti soli,indipendentemente dal passato....... Un abbraccio di luna e grazie infinite per il bacio che ricambio di cuore..........Magica serata..........
 
nessunatracciadime
nessunatracciadime il 12/05/14 alle 15:32 via WEB
Che gioia leggerti, scorre tutto così piacevolmente...
 
 
woodenship
woodenship il 12/05/14 alle 22:02 via WEB
Grazie infinite per una così bella condivisione ed un bacio di stelle con l'augurio per una splendida serata..........
 
Lobarkaine
Lobarkaine il 12/05/14 alle 15:46 via WEB
Gran bel modo di raccontare una dipartita amara, pieno della tua verve e sensibilità. Davanti a quel concierge non valgono discussioni e siamo tutti soli, ma altra cosa è la solitudine in una società che dimentica ed abbandona gli anziani a se stessi. La mancanza di rapporti umani è un indice implacabile della disumanità e dei bassi valori del mondo che abbiamo costruito. Il mio plauso ed un grande abbraccio Wooden!
 
 
woodenship
woodenship il 12/05/14 alle 22:07 via WEB
Grazie infinite per il plauso amico mio.Data la mia grande stima nei tuoi confronti in qualità di scrittore,non posso che esserne ancor più lusingato,oltre che gratificato...Sì,la società non è proprio per i vecchi:si diventa vecchi e ci si fa ostacoli per le generazioni che seguono.Sembra proprio che sia la natura a far si che si percepisca come un peso,come un ostacolo...Mi vengono in mente certe usanze e racconti degli inuit dell'Alaska,degli esquimesi,in cui i vecchi,quando non erano più in grado di essere utili,si allontanavano dal gruppo,per andare a morire da soli e non pesare più sulla comunità.Noi non siamo a quei livelli di sussistenza e sopravvivenza,ma ugualmente spesso ci ritroviamo in qualcosa di analogo... Un carissimo abbraccio e grazie ancora per la condivisione............
 
NoRiKo564
NoRiKo564 il 12/05/14 alle 15:53 via WEB
Io spero di dipartire in mezzo alla strada...ci sarà ben un cane che se ne accorge e mi fa venire a prendere...tu che dici Wood? ^__*
 
 
woodenship
woodenship il 12/05/14 alle 22:13 via WEB
Ti dirò,non ne sarei poi tanto sicuro:a me è capitato di stare male in strada,ma non c'è stato nessuno che si sia fermato per vedere cosa stava succedendo.Ma posso capire:spesso c'è in giro gente ubriaca persa,tanto che si rischia pure di finire nei pasticci.Quindi,cosa vuoi che ti dica?Un uomo,poco più che quarantenne che conoscevo, l'hanno ritrovato dopo più di un mese nel suo letto morto di fame:era da anni disoccupato,gli era appena morta la madre e quindi gli era venuta meno lei come sostentamento con la sua pensione.Lui evidentemente non era più in grado di immaginare qualcosa di diverso.Ed allora si è lasciato morire.Come vedi la vita è ben strana e spesso ci riserva destini inimmaginabili.Quel che conta è vivere la propria vita con quel tatto e gentilezza che tu tanto dimostri in modo evidente.Poi sarà quel che sarà:del futuro non vale la pena preoccuparsi............Un caro abbraccio ed un bacio di luna........
 
lulunonmolla
lulunonmolla il 12/05/14 alle 16:12 via WEB
W una terribile dipartita ! Non so perché il tuo post mi rammenta la canzone il portiere di notte ! Dove due ragazzi si suicidano !
 
 
amistad.siempre
amistad.siempre il 12/05/14 alle 18:32 via WEB
X Lulù... Quella struggente canzone era "Albergo a ore" di Herbert Pagani... Qui da noi l'hanno cantata la Vanoni (eccelsa!) e, forse, anche Paoli... Ma lì si parlava di un suicidio..."d'amore"... :)
 
 
woodenship
woodenship il 12/05/14 alle 22:16 via WEB
Canzone molto triste,ma anche assai bella,amica mia carissima.Una canzone sull'amore e su come alle volte possa essere molto drammatico nei suoi esiti.Spero di non averti eccessivamente rattristata.In ogni caso ti abbraccio fortissimamente...Ecco,adesso sento che le tue paure si assottigliano e sono felice...........Un bacio di luna ed una carezza per una serata di magie gioiose............
 
   
woodenship
woodenship il 12/05/14 alle 22:17 via WEB
Grazie Rosa per la precisazione,ricordo la canzone di Pagani,cantautore che,ai tempi,mi piaceva parecchio e che,adesso,mi dispiace che sia stato dimenticato.......Besoso muchos.............
 
lulunonmolla
lulunonmolla il 12/05/14 alle 16:14 via WEB
Forse non conosci quella canzone ! E' molto struggente W !
 
 
woodenship
woodenship il 12/05/14 alle 22:22 via WEB
La conosco,mia delizia:è legata ad un'altra mia vita,però ancora adesso mi piace ricordarne la tristezza meravigliosa che da essa mi veniva............Un bacio di luna più che mai luminosa e grazie ancora......
 
zanna1999
zanna1999 il 12/05/14 alle 18:00 via WEB
Solamente la Morte sa quando dobbiamo andarcene…
 
 
woodenship
woodenship il 12/05/14 alle 22:23 via WEB
Così stan le cose amica mia,anche se ci danniamo per prevederne le mosse,alla fine soltanto essa decide e sa come possa finire..........Grazie infinite ed un bacio di luna mia dolce amazzone...........
 
rubinero
rubinero il 12/05/14 alle 18:09 via WEB
Giorni fa, mentre soccorrevo una ragazza in preda all'alcool(c'era in corso una festa paesana, di grande attesa.....), il suo ragazzo, lì per lì non visto, perché forse stava peggio di lei,ha tentato di menarmi. Non c'è riuscito, perché era proprio fuori, ma mi ha fatto male sentirlo chiamarmi "vecchio". Io, per un po' ci ho creduto, e m'ha fatto male..
 
 
woodenship
woodenship il 12/05/14 alle 22:32 via WEB
M'è capitato qualcosa di analogo anche a me,mio caro rubi.E'successo davanti ad un bar:una coppia di ragazzi portava a spasso il proprio cane un tantino aggressivo.Seduto davanti al bar c'era una persona anziana con il proprio cagnolino.Quello dei ragazzi voleva fare un boccone di quello dell'anziano.Allora si è scetenata la rissa tra i padroni.Ad un certo punto la giovane ha iniziato a dare del rimbambito e vecchio all'altro,con un disprezzo che ha ferito pure me ed una giovane signora che si è messa a gridare pure lei,dicendole che non era il modo di offendere una persona.Il marito l'ha ripresa dicendole che non erano affari suoi.Io, invece, ho pensato a come, molti giovani, non abbiano minimamente l'idea che dovranno diventare vecchi pure loro, e che dovranno trovarsi anch'essi davanti a qualche ragazzotto che gli sbatterà in faccia il loro essere decrepiti.Capisco il tuo stare male e lo condivido appieno.Però son contento che anche tu sia così giovane da capire che sono solo parole di chi è già vecchio pure essendo ancor giovane.Sì,c'è chi è molto più vecchio dei vecchi pure essendo ancora giovane..........Un carissimo abbraccio ed una serata delle migliori.........
 
maraciccia
maraciccia il 12/05/14 alle 18:11 via WEB
la morte..a volte si fugge, altre si cerca
 
 
woodenship
woodenship il 12/05/14 alle 22:18 via WEB
In un certo senso anch'essa è molto umorale:spesso rispecchia e rimanda l'umore del momento che ci affligge........
 
maraciccia
maraciccia il 12/05/14 alle 18:12 via WEB
ciao W..buon pomeriggio..un sorriso
 
 
woodenship
woodenship il 12/05/14 alle 22:19 via WEB
Una più che splendida serata a te e grazie infinite per il sorriso che ricambio di cuore con un bacio...............
 
maraciccia
maraciccia il 12/05/14 alle 18:14 via WEB
non sempre lasciamo decidere a lei
 
 
woodenship
woodenship il 12/05/14 alle 22:21 via WEB
E'dell'umano quella di non rassegnarsi,si definisce come istinto di sopravvivenza:se gli altri animati possono anche arrendersi all'evidenza,noi noi,noi non ci arrendiamo mai,nemmeno se,già morti,si cerca di farci capire che non c'è altro da fare...........Ribacionissimo...........
 
nonnagemma8
nonnagemma8 il 12/05/14 alle 18:53 via WEB
Non so ne come ne dove .... so che me ne andrò in qualche modo... ! però , mi piace la discussione ... ! Anche dopo , si può avere qualche cosa da ridire ....!!!?
 
 
woodenship
woodenship il 13/05/14 alle 14:48 via WEB
E' di tutti,prima o poi,lasciare questo alberghetto,per molti,di infima categoria.Mia cara amica,certo,sapessimo il come e per dove,sarebbe tutta un'altra cosa.Però,devo riconoscere che,il fatto che ben poco o nulla si sappia,non è poi così una cattiva cosa:un pizzico di mistero ci mantiene più"vivi",meglio ci costrige a lottare e stringere i denti per non abbandonarci troppo facilmente.Se si sapesse,ad esempio che,muorendo,si entrasse in una valle dell'Eden,con tutte le gioie e meraviglie solo sognate,penso che in troppi non si starebbe a pensarci più di tanto:subito ci si farebbe a gare per passare a vita migliore.Nulla di più naturale,non credi?Quindi,il non sapere,fa in modo che ci si incisti a reste in questo mondo:almeno sappiamo cosa ci abbiamo davanti.Per il resto possiamo discutere fino alla fine del mondo.Per quanto mi riguarda è la discussione delle discussioni,quella che più riesce ad appassionarmi.Però,la cosa che più ancora mi stimolerebbe, sarebbe avere la sicurezza che,anche dopo la fine,ci possa essere un modo per manifestare il proprio dissenso e senso polemico per il mondo che ci si è appena lasciati alle spalle.Sai,anch'io sono un tipo molto polemico e credo che potrei polemizzare parecchio con l'eventuale portiere di turno Ma anche tu mi sembra che non scherzi in queste cose.........Grazie infinite ed un abbraccio straordinario con un bacio di sole.............
 
amistad.siempre
amistad.siempre il 12/05/14 alle 18:55 via WEB
Hola Wood... Que pasa? Mi hai, innanzitutto, spiazzato!... Mi aspettavo un Haiku (è tanto che non ne scrivi uno...) o un'altra delle tue "perle"... Ma leggere questa "cronaca della "morte annunciata"... di qualcuno, mi ha rattristato... Non è mai bello leggere di anziani che muoiono dimenticati da tutti... Che forse non hanno nessuno e questa triste condizione ne peggiora la vita grama... Quella specie di "per chi suona la campana..." del receptionist... Senza proroga alcuna... Senza "diritto di replica"!!... Mamma mia! Dà i brividi... Ma la realtà è questa! E tu l'hai descritta in maniera affettata e cruda... Non potevi essere più incisivo e realistico. E a noi non resta, a causa di questo tuo scritto, che... "riflettere"... Un calido abrazo y mi sonrisa màs sincera... Espero que todo vaya bien... Me angustiò este cuento... Rosa
 
 
amistad.siempre
amistad.siempre il 12/05/14 alle 19:41 via WEB
Correzione d'obbligo... "In maniera "non" affettata..."... Mi scuso... :(
 
   
woodenship
woodenship il 13/05/14 alle 21:38 via WEB
Perdonata,senz'altro perdonata.......Bacionissimo...........
 
 
woodenship
woodenship il 13/05/14 alle 15:05 via WEB
Devo ammettere che sono rimasto molto influenzato dai racconti di Poe che riguardavano la messmerizzazione,ovvero il tentativo di ipnotizzare un moribondo,nel tentativo di impedirne il trapasso,per potergli carpire notizia sull'aldilà.Ma anche altri film mi hanno influenzato:in primis"Here after"di Clint Eastwood,e poi "Adorabili resti",pellicola di Peter Jackson,lo stesso della trilogia del"Signore degli anelli.Nel primo di Clint,si affronta la memoria e l'esperienza diretta di una donna sopravvissuta allo tsunami che si verificò nell'oceano Indiano,più precisamente in Indonesia.Mentre nel secondo,di Jackson,si parla di una ragazzina rapita ed uccisa da un serial killer pedofilo.Una ragazzina che,l'efferatezza del crimine e la violenza,fanno sì che lo spirito rimanga sospeso tra i vivi e i morti,in quella zona grigia dalla quale si può ancora influire sugli affetti più cari.In entrambi i casi,come in quello letterario,dunque,si viene a manifestare quello che è un fortissimo istinto di sopravvivenza dell'essere umano,ovvero la capacità e la volontà di indagare,se non proprio la morte,almeno quella che si ritiene la zona grigia tra la vita e la morte,ovvero una terra di nessuno in cui alle volte si può finire temporaneamente imprigionati.E in questo caso possono essere anche i pensieri ed il legame che si aveva con la vittima a fare in modo di trattenere il trapassato sul confine...Insomma,in definitiva,quel che mi premeva sottolineare è un improbabile dialogo interiore di una persona che non vuole accettare la propria morte e che per farlo e continuare nella commedia che lo rende invisibile,ha la necessità di sognare una realtà altra che lo imprigiona,legandolo alla vita di sempre,dato il suo essere metodico ed abitudinario:chi più di lui potrebbe abitare questa zona grigia tra la vita e la morte.Ma ogni gioco non dura per sempre.Ed anche lui dovrà farsene una ragione ed effettuare l'immancabile passaggio.Anche perchè,dovesse protrarsi il gioco,finirebbe per diventare insostenibile e ancor più doloroso,oltre che preoccupante anche per i vivi che,nel presentire la sua vicinanza,avrebbero la propria esistenza turbata...Questo è grosso modo una parte del ragionamento che ci sta dietro a questo brano.Più avanti magari riuscirò a scrivere qualcosa d'altro.Come avrai ben capito,sono molto curioso e mi piace affrontare le tematiche con modi e linguaggi tra i più diversi.Per intanto ti abbraccio fortissimo,augurandoti un pomeriggio sincero con una pioggia di petali vellutati............
 
   
amistad.siempre
amistad.siempre il 13/05/14 alle 18:39 via WEB
Buonasera Wood... Sì... E. A. Poe ne ha scritti tanti racconti... Ricordo che negli anni '80 vidi tutta una serie di telefilm tratti da suoi racconti... Inoltre c'era un'altra serie, con Cristopher Walken, "La zona morta"... in cui si trattava di questo argomento... Quello "spazio temporale" che c'è tra la vita e la morte... Ma è un argomento così complesso e dalle tante sfaccettature, molte delle quali sono, secondo me, verissime, tanto che staremmo giorni a parlarne... Per adesso ti saluto caramente e aspetto le prossime... novità! Un abrazo y una caricia de luna! Rosa
 
     
woodenship
woodenship il 13/05/14 alle 21:46 via WEB
Cristopher Walken lo ricordo nella "Zona morta"l'omonimo film di Cronemberg.Altro film che si occupava proprio di coloro che,arrivati ad un passo dalla fine,si risvegliava con la particolare propensione a leggere nel futuro.Una dote,questa,che sembra molto diffusa tra tutti coloro che si sono trovati a tornare dalla zona morta.Clint Eastwood,nel suo film ne parlava diffusamente,descrivendone le testimonianze delle visioni avute da queste persone.Insomma un lavoraccio,per quanto mi riguarda,l'intenzione era di rimanere sullo stesso benario con la variante di considerare una persona che non vuole riconoscere la propria morte e questo fa sì che possa godere di una certa invisibilità.E'un po' come dire che se non ti ci vedi tu morto,nessun altro può vedertici...Concordo che sia una discussione alquanto lunga e complessa e che necessiterebbe parecchio tempo.Per cui ti ringrazio ancora e ti abbraccio augurandoti una noche llena de suegnos muy carignos..........Besos.......
 
monellaccio19
monellaccio19 il 12/05/14 alle 19:05 via WEB
Ti ha ispirato Silvio. Una musa "sui generis", ma molto suggestiva e intraprendente! AhAhAhAhAhAhAh!!!! Un post toccante, mi sento coinvolto, potrei essere protagonista a mia insaputa. Zero a suo tempo cantava: "Spalle al muro" e nel tuo racconto metaforico, non solo le spalle sono al muro: c'è la vita intera, l'incerto futuro, le speranze e la rabbia dell'invincibile. Oggi, molti prendono in anticipo decisioni in tal senso, proprio per evitare dipartite solitarie e inumane. Pensano ai figli e i figli, spesso, non pensano a loro. E il morire, lasciare così miseramente il mondo, resta il peggior modo per abbandonare una vita che senti "sprecata e non più tua". Resti sempre un 'immenso compositore Wood. Il giorno che ci scriverai le previsioni del tempo, sarà un giorno...bellissimo!!! Serena serata.
 
 
woodenship
woodenship il 13/05/14 alle 15:20 via WEB
Effettivamente,soprattutto d'estate,capita spesso di sentire notizie di persone anziane, ritrovate morte anche a distanza di mesi da quando sono morte.Sono storie che un po'sconvolgono,poichè prospettano solitudini abissali.E,se già si ha una fifa blu dell'infinito,figuriamoci ad immaginare che ci si possa trovare da soli in quel momento di passaggio!Si ha un bel dire che comunque si è sempre soli a morire,però anche e solo l'idea di avere qualcuno accanto è pur sempre consolatorio,o quantomeno fornisce quel pizzico di sollievo che rende persino accettabile il volersene andare.E qui arriviamo al pagliaccio reprobo che tu accenni:quello non ci pensa nemmeno ad andarsene:ci sta troppo bene ai servizi sociali.Dunque,dovesse arrivare davanti al concierge che gli fa i conti per saldare il suo soggiorno,sarebbe capace di firmare la fattura con il nome di Dudù. Quindi,avessi dovuto prendere es.da lui,avrei potuto soltanto parlare di un marpione che riesce pure a mettere nel sacco il modesto operatore della reception............Per il resto non posso che ringraziarti vivamente per lo spumeggiante commento e per le considerazioni,molto condivisibili......... Un carissimo saluto ed anche grazie per il superlativo molto lusinghiero.......
 
alfazulu31
alfazulu31 il 12/05/14 alle 19:17 via WEB
Un po' che non ti cimentavi col racconto breve. E bravo il mio Capitano che disegna l'ostinazione dell'ultimo passo che non vuole essere fatto. Ci buttano fuori dal Grand Hotel senza tanto preavviso, è che di prendere la via dell'uscita non abbiamo mai voglia...almeno ci fosse una di quelle porte girevoli...piene di vetro e di riflessi...e una mora o una bionda o una rossa che entra...almeno fare un altro giro ancora e fuori c'è sempre un taxi che attende. "Dove posso condurla signore?" "Destinazione x%ç°&*^[##)gggrrr..." "Come Signore?" "Vada vada......."
 
 
woodenship
woodenship il 13/05/14 alle 15:29 via WEB
Fratellino mio,ci fosse "una di quelle porte girevoli",penso che non ci si libererebbe più di noi:troppo cavillosi e convinti di avere sempre ragione,tanto da spazientire pure i santi.Ma del resto che dobbiamo fare?Qua si parla di infinito,di milioni di anni,se non miliardi.E noi,dopo un misero soffio,pesso anche malvissuto o non vissuto per niente,già dobbiamo abbandonare armi e bagagli ed avviarci nudi e vermi per destinazione oscura.A pensarci è davvero qualcosa difficile da accettare.Eppure è così:chi ha avuto tutto e potrebbe andarsene sereno,e chi non ha avuto nulla e deve andarsene ugualmente tranquillo.Ma ti pare giusto?Non lo chiedo a te,naturalmente,lo sto chiedendo al portiere,il quale per parte sua,non potrà che dirmi che lui non c'entra,lui è lì per fare rispettare qualcosa che non sa bene nemmeno lui.Insomma,come vedi nulla di nuovo sotto il sole:si può essere burocrati,pure occupandosi di vita e di morte............Un abbraccio fortissimo mio caro fratellino ed un augurio sincero a te ed alla sorellina...........
 
swala_simba
swala_simba il 12/05/14 alle 20:20 via WEB
Quanti pensieri sottesi in questo tuo affascinante scritto: ogni parola, ogni frase stimolano riflessioni e fanno volare i pensieri...
E così, mentre ti leggevo, ricordavo una piccola storia.
Tempo fa quando la mattina uscendo aprivo il portone di casa vedevo un anziano che se ne stava lì con un piede sul muro e uno sulla calle.
Di solito aveva la testa china, ma io ogni volta lo salutavo con un sorridente - che il sole ti scaldi -
Dopo qualche giorno mi rispose con un grugnito, dopo qualche giorno ancora con uno sguardo e finalmente dopo un po’ con un - Ciao -
Istintivamente lo invitai a fare colazione al bar con me. - Cappuccio e brusce – chiese.
Poi una mattina mi disse: - oggi la brusce la offro io -
Il giorno dopo non lo vidi più.
Mi è rimasta una mancanza dentro, una voglia di risposte a domande che non avevo posto per un certo pudore o per una forma di innata riservatezza… chissà.
Abbiamo perso, lungo la via, il valore della vecchiaia e riecheggia il bellissimo saluto dei monaci buddhisti : - sorella in vecchiaia, malattia e morte - Mi è sempre sembrato un saluto importante per far diventare parte integrante della quotidianità anche l'essere vecchi perché se della malattia bisogna preoccuparsi quando si è sani, allora forse della vecchiaia e della morte bisogna ragionare quando ci sente lontani da essa e quanto mai vivi.
Invece vecchiaia e morte sono i due tabu del nostro tempo che inneggia all’eterna giovinezza e al procrastinare la vita al di là del lecito anche con un accanimento terapeutico che non ha ragione di essere e gli anziani, in questo turbinio di giovanilismo, hanno perso quel ruolo fondamentale di punti di riferimento per la famiglia e la società.
Io conosco gli anziani dei villaggi maasai: conservano e tramandano la storia di una civiltà e quando si fa cerchio per ascoltarli senti un soffio vitale che passa e si trasmette come il testimone in una staffetta. E la morte è solo un andare un po’ più in là, magari nel cuore di una savana che, mamma benigna, ti accoglie e ti trasforma in quel ciclo naturale che unico dà un senso al nostro passaggio terreno.
 
 
woodenship
woodenship il 13/05/14 alle 21:57 via WEB
Rimango anch'io sempre affascinato dal tuo raccontare storie,amica mia.Molto bella e suggestiva,questa dei pastori masai.La nostra è ormai una società che sogna il sempre giovani e belli per tutta la vita ed anche oltre,per cui si ragiona di genetica ad ogni piè sospinto,per cercare di prolungare all'infinito l'esistenza che,comunque è destinata a spegnersi in tempi relativamente brevi.La scienza dovrebbe essere un mezzo per avvicinarci alle sorgenti e quindi renderci più comprensibile il vivere,invece finisce per ingarbugliare le cose,illudendo che è auspicabile e possibile vivere per l'eternità in condizione di grazia:nulla di più falso.E quando si arriva alla vecchiaia si finisce per essere ancora più testardamente avvinti a false convinzioni. Mentre quando si è giovani si rimuove il problema deridendo chi rappresenta il trascorrere del tempo attraverso le rughe del proprio corpo.Nulla di più lontano da quella saggezza luminosa degli anziani dei villaggi masai.Comunque,questi sono i tempi e con questa filosofia dobbiamo fare i conti.Per quanto mi riguarda penso che il flusso del ciclo naturale deve fare il suo corso e noi dobbiamo piano piano entrare nell'ordine delle cose che la vita è breve per come la conosciamo,ma che la sua parte oscura è molto più lunga e quindi meritevole d'essere esplorata,quando sarà il momento......... Grazie ancora ed un caro saluto con un abbraccio di plenilunio e l'augurio per una notte serena.............
 
   
swala_simba
swala_simba il 15/05/14 alle 09:52 via WEB
Mi ritrovo e ti ringrazio :)
 
     
woodenship
woodenship il 15/05/14 alle 14:56 via WEB
Inchino...
 
Nuvola_vola
Nuvola_vola il 12/05/14 alle 21:04 via WEB
Un bel "casino " di parole tra i due...ma xchè mi domando? sembra quasi una tragedia annunciata...ed ho la sensazione di vedere la scena dello specchio di biancaneve? ma xchè? al di la di ciò che provo io leggendoti, scrivi meravigliosamente bene...un sorriso di stelle azzurre
 
 
woodenship
woodenship il 13/05/14 alle 22:02 via WEB
Grazie infinite mia cara amica,per i complimenti molto lusinghieri.Per il resto devi sapere che spesso necessitano parecchie parole e discorsi per arrivare a chiarirsi e prendere coscienza della mutata situazione:questa è una di quelle situazione in cui non ci si vuole arrendere alla realtà dei fatti,perchè non ci si sente proprio di essere nei panni di colui che,vecchio,deve cedere la mano e lasciare il passaggio.Quindi si impelaga in una discussione tesa al riconoscimento delle proprie convinzioni.Ma la natura non è tenera e comprensiva:quando si arriva alla scadenza non ci sono ma che tengano,semplicemente si muore e si passa a miglior vita.........Un sorriso di stelle azzurre che bacio con affetto e ricambio con carezze delicate di luna.........Magica notte..........
 
ComPensAzione
ComPensAzione il 12/05/14 alle 22:57 via WEB
Sei un birbantello...doveva rimanere anonimo almeno fino al 20 maggio...
 
 
woodenship
woodenship il 12/05/14 alle 23:04 via WEB
Urka!!!!!!!!!! Dici che abbiamo delle spie in casa?...Dannazione........Perdonami,te lo chiedo in ginocchio...Comunque puoi sempre mettermi fuori,anzi,dovresti mettermici:la legge è legge,dura lex sed lex........Un bacio più che mai caro...........
 
 
alfazulu31
alfazulu31 il 13/05/14 alle 08:39 via WEB
Voi due non me la contate giusta, qui gatta ci cova...
 
   
woodenship
woodenship il 13/05/14 alle 15:09 via WEB
Hai ben ragione a dirlo,fratellino mio:ho preso un granchio,più che una gatta e,come ben sai,i granchi non covano,casomai pizzicano..........Un abbraccio fortissimo e tanti bei mici.........
 
LunaRossa550
LunaRossa550 il 13/05/14 alle 00:10 via WEB
Bello…. Il mistero della morte… non sento angoscia o spavento nel racconto.. stupore, quello sì, solitudine anche (che forse è peggio della morte), ma c’è una certa serenità nel raccontare di questo vecchio che non vuole mollare.
Noi occidentali solitamente siamo spaventati al pensiero di passare ad altra vita, in altre culture viene vissuta come un evento del tutto naturale.
A me, più che la morte, spaventa la perdita di autonomia e di lucidità che tante volte la malattia porta… sì perché oggi siamo così presuntuosi da voler allungare la vita a tutti i costi e così facendo si prolunga un agonia che toglie la dignità alle persone. Sono andata fuori tema eh :-)
Vabbè è un problema che mi trascino sin alle medie,... dalla preistoria insomma... ahaha. Ciao, Laura
 
 
woodenship
woodenship il 13/05/14 alle 22:10 via WEB
Per niente,sei perfettamente in tema,il racconto anche di questo vorrebbe essere testimonianza:di un prolungamento fuori di ogni misura e di ogni buonsenso.Infatti il vecchio è già morto da parecchio,ma,non volendo riconoscere di essere in decomposizione,finisce per allungare la sua esistenza in modo abnorme.E'il tipico esempio di come si intende il concetto di morte nella nostra società:siccome si è ancora vivi mentalmente,anche se il corpo non ci segue più da un pezzo,è impossibile essere morti...Per quanto concerne il discorso sulla qualità del vivere,sono pienamente d'accordo con te:senza delle condizioni adeguate e in piena sofferenza e mancanza della pur minima autonomia,è perfettamente inutile e controproducente prolungare un'esistenza che tale non può più dirsi.Meglio una giusta presa di coscienza ed un percorso che conduca ad un passaggio sereno e pacificato.......Grazie infinite ed un carissimo saluto con un bacio di plenilunio e l'augurio per una notte di magie...............
 
Krielle
Krielle il 13/05/14 alle 01:37 via WEB
Il tuo racconto mi ha gonfiato il cuore e gli occhi di lacrime. Forse è vero che durante il trapasso si è soli anche con decine di persone attorno ma, troppo spesso assistiamo al ritrovamento di persone per lo più anziane che, muoiono nella più totale solitudine. Una morte del corpo perchè in realtà si muore nell'attimo esatto in cui si viene lasciati soli, abbandonati come vecchie scarpe rotte che non servono più a nessuno.... Ti abbraccio Wood, come sempre caro amico i tuoi post toccano l'anima....
 
 
woodenship
woodenship il 14/05/14 alle 17:35 via WEB
Quello della solitudine è uno degli aspetti molto importanti di questo mio racconto,confesso che,quando l'ho scritto, avevo proprio in mente le tante vite di persone,sole ed anziane,che si sono spente nel silenzio e nella solitudine.Ho provato ad immaginare quanto abbiano provato a lottare per non riconoscersi infine morti. Nonostante la cosa più semplice sia pensare che,soli,forse hanno accolto la fine come una liberazione da una gabbia insonorizzata chiamata solitudine.Oppure semplicemente volevano continuare ad essere,perchè comunque ad essere preponderante è sempre l'istinto di sopravvivenza...........Grazie infinite mia cara amica per la condivisione e per la sensibilità e partecipazione con cui accogli i miei scritti.........Un abbraccio di perle scintillanti di plenilunio ed un bacio tenero di papaveri rossi................
 
   
Krielle
Krielle il 15/05/14 alle 03:44 via WEB
Credo che nei nostri cuori, qualcuno o qualcosa più grande di noi, abbia messo il senso dell'infinito, ove la morte non è contemplata. Ti lascio il più dolce dei miei sorrisi che è poca cosa se confrontato ai tuoi tenerissimi saluti...
 
     
woodenship
woodenship il 15/05/14 alle 15:21 via WEB
Anch'io mi sono spesso interrogato da cosa possa derivare questo attaccamento alla vita. Che si tratti di mero istinto?O di un dono di qualche entità creatrice che ci porta ad immaginare persino un infinito?In ogni caso si tratta di qualcosa di molto particolare e che caratterizza l'essere vivente,qualunque sia la sua forma ed essenza:gli alberi non sono da meno di noi e nemmeno gli altri animali.Noi in più riusciamo ad immaginare un infinito che potrebbe garantirci una sopravvivenza ad oltranza e,nonostante il dato evidente,del deperimento e del cambiamento di stato,dovuto a ciò che chiamiamo morte.Da sempre ci si interroga su ciò.Ma,fino ad ora,il pensiero prevalente è quello di lasciare,alla convinzione e sensibilità personale,la definizione del problema.Per quanto mi riguarda e per quelle che sono le mie convinzioni personali,posso soltanto dire che,la nostra vita,scorre in parallelo con tutta la materia che ci circonda,seguendo un percorso in divenire:oggi siamo questo,domani saremo altro,impossibile dire cosa,e quanta parte di noi possa conservare questa cosa.Ma è sicuro che non scompariamo del tutto:i nostri atomi,le molecole,scomponendosi,danno origine a nuove configurazioni.Mentre quella che è stata la nostra esperienza e pensiero si radica nelle generazioni a seguire,proseguendo la parte di cammino da noi fatta.Quindi,pur essendo io agnostico,non posso negare che ci sia una continuità e quindi che la morte dovrebbe essere considerata più come un semplice punto di passaggio,piuttosto che una fine. Anche se una cosa è certa:nulla sarà come adesso.Ma già,in ogni istante che passa, nessuno e nulla rimane uguale all'attimo precedente.............Poco o tanto,posso solo dirti delle emozioni che si manifestano nel mio cuore nel leggere le tue parole e nel coglierne il tono tanto gentile e sensibile che provoca vistose brecce nel mio cuore di granito:sono un riflesso del tuo essere meravigliosamente empatica e persona meravigliosamente sensibile.............Un abbraccio di luna scintillante come non mai..........
 
StregaM0rgause
StregaM0rgause il 13/05/14 alle 07:46 via WEB
è il portiere che incontreremo tutti, prima o poi e tutti penseremo che non è ancora il tempo di calare il sipario: io mi auguro invece di poter dire:- vabbé, è stato un bel gioco, è giusto lasciare il posto ad altri:-)- buona giornata mio carissimo, un gran bel pezzo, e.
 
 
woodenship
woodenship il 14/05/14 alle 17:38 via WEB
Già,come rassegnarsi?Non è facile passare la mano,soprattutto quando pensi di avere ancora carte buone da giocare e che la tua mano buona sta magari per arrivare.Ma,come dici benissimo tu,strega del mio cuore:"...penseremo che non è ancora il tempo di calare il sipario..."Grazie infinite per la condivisione......Un pomeriggio di dolci follie a te,con un bacio di perle scintillanti di plenilunio..........
 
tuffdart
tuffdart il 13/05/14 alle 08:43 via WEB

Sai Wooden, io credo, ma è un mio pensiero, che l’uomo muoia solo. Penso che in un dato momento si voglia ricercare quella senso di solitario passaggio, quasi un senso “animalesco” di allontanamento volontario. Credo che abbiamo, noi, percezione di quel momento di passaggio. E questo a prescindere dai percorsi di vita di ognuno, dalla qualità e dalle storie di ciascuno.

L’aspetto sociale che sollevi è importante. La condivisione in vita, della vita stessa, è un fatto che spesso ci sfugge, nonostante i secoli di storia. Il percorso che ci porta a quel giorno è quello che da valore alla vita stessa, e in quel valore molto dipende da quanto ci siamo spesi nella ricerca di socializzazione, di condivisione. Lo svilimento della vita stessa, avvenuto negli anni, è la maggiore colpa di cui ci macchiamo quotidianamente. E proprio in questi giorni abbiamo, purtroppo, un nuovo episodio di quello che sta diventando un eccidio legittimato. Ci preoccupiamo di fare leggi salva-banche e non riusciamo a trovare una soluzione degna per persone che fuggono da situazioni disperate.

Perdona questa mia vena “pessimista”, giuro di non esserlo … ;)))
Forte il tuo modo di entrare con leggerezza nelle cose, lasciando spazio per spunti e riflessioni.
Un abbraccio.
Antonio
 
 
woodenship
woodenship il 14/05/14 alle 17:48 via WEB
Penso che abbiamo una grossa consonanza di pensieri amico mio.Anch'io sono molto influenzato dal pessimismo,ma in fondo sento di non esserlo.Così mi indigno di fronte a quanto accade nel mondo,chiedendomi i motivi per cui,tanti,pensano di trarre profitto da queste catastrofi umanitarie.Ed in fondo non potrebbe essere diverso:le catastrofi spesso sono originate proprio da queste azioni,di conseguenza non ci potrebbero essere reazioni differenti.Per quanto riguarda il mio scritto,la spinta principale mi è venuta non tanto dalle motivazioni che possano avere spinto il personaggio in quella condizione di solitudine,ma piuttosto la pervicacia e la testardaggine nel non volere riconoscere di essere giunto alla fine del suo percorso.Espressione questa di un forte istinto di sopravvivenza...........Grazie infinite per le considerazioni molto interessanti e condivisibili,per la sensibilità e la condivisione davvero apprezzabile...........Un caro saluto con abbraccio e l'augurio per una serata delle migliori...........
 
elektraforliving1963
elektraforliving1963 il 13/05/14 alle 09:06 via WEB
Io...inguaribile ottimista....che penso invece si venga dalla luce...e alla luce si ritorni...come scintilla che vaga nell'universo...e che così vagando...non ci accorgiamo di quanto sia veloce il percorso...e non lo sentiamo affatto...venendo poi inesorabilmente assorbiti...da un'energia immensa...che oscura la nostra scintilla...rendendoci infondo...eterni...stupendo e malinconico a tratti incisivo ...emozionante...una carezza poeta...Elek
 
 
woodenship
woodenship il 14/05/14 alle 20:35 via WEB
Ad un'anima solare non può che corrispondere un'origine luminosa:in fondo il tutto "è" perchè diviene.E,se si è luce,non si può che essere stati luce,magari una luce diversa e di difficile definizione,ma pur sempre una fonte luminosa.Molto interessante questa visione di noi,in qualità di scintille, vaganti per lo spazio, non consapevoli della velocità che ci rende eterni.Una velocità che forse ci rende oscuro persino il destino ultimo,tanto si svolge in modo repentino.Ma di certo in linea con quella che si potrebbe definire velocità inconscia...Affascinante e suggestiva come non mai,mia dolcissima amica:divoro le tue parole,restandone inebriato............. Grazie infinite con un bacio di perle scintillanti di plenilunio ed una carezza di petali vellutati che ti accompagni per una notte serena...........
 
gaza64
gaza64 il 13/05/14 alle 09:56 via WEB
Quanta dignità e speranza ho avvertito in questo racconto, Signor W.: come ad osservare un bambino invitato ad interrompere il gioco più bello, magari quello di sporcarsi le mani nel fango, immaginando di costruirci un mondo...E' stato un piacere leggerti: come sempre:) Un caro saluto, Gabriella...
 
 
woodenship
woodenship il 13/05/14 alle 22:37 via WEB
Grazie infinite,mia cara sig.ra Gabri,per una lettura così tenera e ricolma di quella dolcezza che sempre ti contraddistingue.Anche per me è sempre bello leggerti ed ammantarmi delle tue parole lusinghiere...........Un caro saluto ed una carezza di plenilunio............Magica notte...........
 
The_Blue_Pearl
The_Blue_Pearl il 13/05/14 alle 10:21 via WEB
Una carezza W. Perla
 
 
woodenship
woodenship il 13/05/14 alle 22:34 via WEB
Grazie per la carezza,mia luminosa fanciulla,carezza che ricambio di cuore con un bacio di tenero di plenilunio........
 
sagredo58
sagredo58 il 13/05/14 alle 12:40 via WEB
La cosa che veramente mi fa spavento dell'uomo e del suo degrado è l'attaccamento alla vita. Mi auguro di non perseverare a lungo e di rimanere lucido per saperlo fare, perché non è vero che abbiamo allungato la vita, abbiamo solo dilatato l'agonia.
 
 
woodenship
woodenship il 13/05/14 alle 22:33 via WEB
L'attaccamento alla vita non è null'altro che istinto di sopravvivenza:è proprio di tutti gli esseri che si considerano viventi.Nessuno che tale si possa dire può declinare da questo istinto,a meno che esso stesso venga meno,come nei casi di suicidio. Poi c'è un altro senso,questo malinteso,in cui ci si illude di potere e dovere vivere ad ogni costo e contro ogni crisma di logica. Questa amo definirla come distorsione...A proposito,per caso mi è capitato di gettare un occhio alla tv domenica.C'era un documentario in cui si affrontavano i problemi e le esperienze di persone, cosiddette sopravvissute,ovvero che hanno fatto un saltino nell'aldilà e ne sono tornate indietro.Parlavano di un tecnico delle piattaforme petrolifere che,a causa di un cortocircuito aveva beccato una scarica di seimila volt,accendendosi come un fiammifero.E salvato dal collega che era riuscito a spegnere le fiamme.Questo uomo è rimasto per due mesi in coma,in un reparto con altri ustionati gravissimi,di cui lui era il più grave.E quindi quello dato per spacciato senza se e senza ma.Lui ricordava del suo coma che,ad un certo punto aveva incontrato la propria madre,morta già da molto tempo.Lui si era mostrato molto felice del ritrovarsi.Ma la madre gli ha ricordato che doveva tornare indietro dai propri figli e dalla moglie.E lui ha finito per risvegliarsi,l'unico tra gli altri compagni di degenza che,pur meno gravi di lui,sono morti per le complicazioni dovute alle ustioni.Che dire?Forse che non c'è nulla che possa servire alla pur minima certezza o teorizzazione:quando si arriva all'ultimo istante, le reazioni possono essere le più inesplicate e varie per quanto singolari. Comunque io sono d'accordo con te:se la qualità della vita non si può definire tale,tanto vale porci un limite ad un'esistenza che non permette più le condizioni minime;anch'io sono contrario a dilatare qualsivoglia agonia.E' decisamente meglio morire da uomini consapevoli che da larve ormai nelle mani di sperimentatori sadici e irrispettosi...........Grazie infinite ed un carissimo saluto,con un benvenuto di cuore su queste umili pagine.........
 
ERAM6
ERAM6 il 13/05/14 alle 21:11 via WEB
buon proseguimento di serata carissimo amico mio e dolce notte,possa essere una notte ricca di favolosi sogni realizzabili al tuo risveglio. ^___^ e che questo sorriso permanga sulle tue labbra sino a domani mattina.MUAH!
 
 
woodenship
woodenship il 13/05/14 alle 22:19 via WEB
Grazie infinite mia dolce brezza,il tuo pensarmi è una carezza che mi ravviva e lustra gli occhi come stelle nella notte............Smaaaaaaaaaaack!!!!!!
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 13/05/14 alle 23:53 via WEB
Anche a me il tuo racconto ricorda Poe, nel ritmo pacato e calibrato di una logica rassicurante ma percorso inesorabilmente dall'effetto stupore che arriva, senza scampo. E mi fa pensare alla partita a scacchi con la Morte de “Il settimo sigillo” nel tentativo di negoziazione. Ed è il contrario di quella stanza dell'Hotel California cantata dagli Eagles, quella che si può lasciare libera quando si vuole ma dalla quale, non potremo andarcene davvero mai…Come scriveva Fitzgerald? Non vi capita mai di aspettare il giorno più lungo dell'anno per poi non accorgervene? Io aspetto sempre il giorno più lungo e poi quando arriva non me ne accorgo…Davvero un piacere leggerti.
 
 
woodenship
woodenship il 14/05/14 alle 21:04 via WEB
Debbo confessarti di avere amato sperticatamente Poe:ne ho letto tutto ciò che mi è passato per le mani.Impazzivo per quel modo di intendere la scrittura;il suo scrivere anche e solo per il gusto di scrivere,alle volte anche senza un soggetto certo,per il puro gusto di descrivere desideri e sogni.Come sono sempre stato incantato da quella temeraria ed astuta partita a scacchi.Ed allo stesso tempo ho trovato respingenti quell' hotel cantato dagli Eagles:quanta luce ricordo di quei posti,ma anche quanta inconsistenza e solitudine traspariva dal paesaggio e dagli occhi,una vera disperazione.E poi,quel che scriveva il vecchio F.,è sempre stato all'ordine del giorno,e proprio di quello più lungo ho solo visto la coda,alle volte pure velenosa.Ma pur sempre di attesa si tratta...Per quanto riguarda il racconto,posso ancora dirti che un altro punto interessante per me è quello dell'immagine che si ha di se stessi,della percezione che abbiamo anche dell'età effettiva che si può o meno dimostrare. Ricordo al proposito un film con la Anna Galiena"Il marito della parrucchiera",il film del regista francese Patrice Leconte, in cui entrava nel negozio una persona tristissima con una lunghissima barba ed uno sguardo perso nello sprofondo.Dopo tanto lavoro la parrucchiera riesce a rimetterlo a nuovo.Ma questi,guardandosi allo specchio,non esulta,semplicemente si limita a dire:che tristezza!Ecco,questo personaggio è molto simile al mio,anche perchè alla fine finisce per cedere proprio perchè è il suo aspetto a suggerirgli che non c'era molto di più da aspettarsi da quella vita............Grazie infinite per il tuo commento e per le tue considerazioni più che mai preziose ed apprezzate.......Un carissimo abbraccio con un fiore a solleticarti il mento......Magica notte.....
 
angelsredhair
angelsredhair il 15/05/14 alle 08:49 via WEB
anche io immagino una porta da aprire e chiudere alle spalle. Chissà se esiste davvero :)) Buona giornata
 
 
woodenship
woodenship il 15/05/14 alle 17:28 via WEB
Perchè no,magari metaforica,ma comunque di porta si parla...E poi anche gli occhi,se si vuole,hanno funzione di porte:attraverso ci passano le immagini.Magari chiudendosi su questo mondo,si aprono su altro.........Ben tornata mia deliziosa angel ed una più che buona serata a te...........
 
das.silvia
das.silvia il 15/05/14 alle 13:58 via WEB
Ognuno ha la propria ora e non tutti riusciamo a dare segnali del nostro addio alla vita...sempre bello leggerti, caro woody, un abbraccio, silvia
 
 
woodenship
woodenship il 15/05/14 alle 17:30 via WEB
Grazie infinite per la lettura,mia carissima Silvia e per le considerazioni assai lusinghiere........Abbraccio ricambiato e di cuore con l'augurio per una felice serata.........
 
REGINA.LEONESSA
REGINA.LEONESSA il 15/05/14 alle 14:11 via WEB
Una fine...ha sempre un grande inizio...
 
 
woodenship
woodenship il 15/05/14 alle 17:33 via WEB
Così credo anch'io che abbia da essere...... Grazie infinite ed una corona splendente di stelle...............
 
anima_on_line
anima_on_line il 15/05/14 alle 15:39 via WEB
quel mondo che giornalmente in tanti abbandonano risucchiati dall'ignoto nell'ignoto, come del resto prima o poi anche per noi...ciao, buon pomeriggio
 
 
woodenship
woodenship il 15/05/14 alle 17:35 via WEB
Una più che buona serata a te,mio caro amico. E grazie per le considerazioni assai condivisibili:è bella questa immagine dell'essere risucchiati giornalmente nell'ignoto.Un destino per tutti ineludibile..........Un carissimo saluto e l'augurio per una splendida serata.........
 
o.radovicka
o.radovicka il 15/05/14 alle 18:38 via WEB
Mi ha colpito la tematica, anzianità e mi concentro in quella ….. Rendersi conto di non poter più fare affidamento sulle proprie forze, di dipendere parzialmente o totalmente dagli altri è una presa di un atto drammatica… Noto che la terza età ( gli anziani) in qualche modo o si usano, oppure si abusa e i lasciano abbandonati e soli, quando non sono più produttivi… fa fatica il convenzionalmente, a partire dai 65 anni..!!!!... (Personalmente ho paura non della vecchiaia in sé ma della demenza, oppure dalla insufficienza di arti…)….. Una tema che lo hai descritto con tanta sentimento, e ultimi righe del racconto mi sono rabbrividita.. tanta emotività e di quel simbolo morale….!!!... Ho ammirato sempre quei stati Welfare… dove si investe per bioetica degli anziani e la dignità dell’anziano la quale è suo il diritto ….si sa che il sviluppo di un popolo si dimostra: come tratti i bambini e, gli anziani …. Anzianità è fertilità del passato….e la ricerca di longevità no dovrebbe essere business, ma nel favore della vita…!!!!... Molto bello… con stima e ammirazione,ciao amico mio, radovicka
 
 
woodenship
woodenship il 15/05/14 alle 22:07 via WEB
Sottoscrivo in pieno il tuo commento mia dolce Ornela:esprimi il mio pensiero,quando parli della condizione dell'anziano nella nostra società oggi:se si hanno le condizioni economiche si può anche sperare di arrivare ad un'età veneranda senza tema di essere abbandonati.Il problema sorge quando non si è in buone condizioni economiche e non si hanno parenti dal legame affettivo sicuro.Allora comincia il tormento della solitudine,dell'abbandono.Come te mi auguro di essere sempre sufficientemente autonomo,perchè,in caso contrario,sarebbe una tragedia:altro che i vecchietti che se ne vanno a fare la maratona o a scalare montagne:se si hanno problemi fisici,anche sessantanni si può vivere malissimo........ Grazie infinite mia carissima amica del cuore per le tue considerazioni e parole come sempre alte e magnifiche per sensibilità e lucidità.........Un saluto con egual stima ed ammirazione ed un bacio di luna............
 
oltreL_aura
oltreL_aura il 16/05/14 alle 11:39 via WEB
In molti, troppi, sopravvive invece di Vivere.Strappando alla morte qualche sorriso, si trascina ansimante sino alla fine, quasi fosse lui in primis a decidere di morire.

Riflessivo il tuo racconto, su quanto a volte la nostra estraneita' al mondo, volga a condurci all'ultimo viaggio.Il mio saluto W...
 
 
woodenship
woodenship il 16/05/14 alle 17:58 via WEB
Sì,amica mia,una lettura che condivido assai. Tanto che mi sento di sottoscrivere in toto queste tue parole profonde e ben centrate. Soprattutto su quell'estraneità al mondo che,alle volte,fa sì che diventi ancora più difficile morire per davvero...........Grazie infinite ed un caro saluto con un bacio di plenilunio scintillante..........Magico fine di settimana............
 
lorifu
lorifu il 16/05/14 alle 23:19 via WEB
La drammaticità del racconto mi ha fatto venire in mente il film di De Sica Umberto D un vero capolavoro che mi ha commosso fino alle lacrime dove la miseria dignitosa del povero pensionato è acuita dall’indifferenza del mondo che gli gira attorno ingigantendo il suo senso di solitudine ma l’impronta surreale del tuo scritto oltre che ai racconti di Poe mi ha ricondotto a Puskin e ai suoi racconti. Trovo il narratore russo un vero mago nel raccontare le atmosfere cupe , il mistero, la decadente società russa e oltre alla “Dama di Picche”, un vero capolavoro, il” fabbricante di bare”, pur nella diversità del contenuto l’ho ritrovato un po’ tra le righe del drammatico dialogo tra il portiere e il cliente del tuo racconto. Un abbraccio di luna. :-)
 
 
woodenship
woodenship il 17/05/14 alle 18:57 via WEB
Bellissime e molto gratificanti queste tue citazioni e considerazioni,mia cara amica.La narrativa si è molto occupata di questa tematica:dell'uomo solo che trapassa nell'altrui indifferenza e assorto nel proprio essere solo,al punto da ricrearsi una realtà tutta propria.Io ne sono sempre stato molto affascinato.Tanto da trovare le"Memorie dal sottosuolo" di F. Dostoyevsky,come uno dei capolavori in assoluto,nel trattare proprio questa tematica.Per quanto riguarda il mio modestissimo lavoro,sono proprio felice che ti abbia condotto a queste riflessioni.E te ne sono assai grato per averle condivise con la tua consueta generosità..........Grazie infinite anche per l'abbraccio che ricambio con carezze di perle scintillanti di plenilunio............Felice fine di settimana...............
 
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