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Il bellissimo e maestoso Girasole (Helianthus annuus)...

Post n°208 pubblicato il 29 Giugno 2011 da rigel2_rm
 

 Helianthus annuus

 

 

Il nome generico del Girasole (Helianthus) deriva da due parole greche "helios" (sole) e "anthos" (fiore)  in riferimento alla tendenza di questa pianta a girare sempre il capolino verso il sole, comportamento noto come eliotropismo. Il nome specifico (annuus) indica il tipo di ciclo biologico (annuale) ed è una pianta annuale appartenente alla famiglia delle Compositae.

Il significato dei fiori di girasole, nel linguaggio dei fiori è di allegria e orgoglio. Nel linguaggio dei fiori simboleggia anche la fatuità della bellezza, esso è considerato un piccolo sole sulla terra, beneficia di una carica simbolica positiva, ma ha anche una connotazione negativa, perché rappresenta anche la vaghezza.

Il nome "girasole" deriva dal caratteristico movimento eliotropico, cioè in base al sole: all'alba i girasoli sono rivolti verso Est, poi iniziano a ruotare per trovarsi, al tramonto, rivolti verso Ovest; durante la notte poi avviene la torsione opposta. Questa particolare attività caratterizza l’età giovanile della piante: infatti giunte a maturazione le piante rimangono costantemente rivolte verso Nord - Nord Est.L'infiorescenza del fiore selvatico visibile ad esempio ai bordi delle strade non si volge al sole, bensì in una direzione qualsiasi, ma le foglie continuano a mostrare un certo eliotropismo.

Il girasole é una pianta erbacea che raggiunge notevoli dimensioni. Il fusto, che si presenta diritto e robusto può raggiungere un'altezza tra 1,5 e 2,2 metri. Le foglie sono grandi, semplici e dentate.  Il botanico Jacobus Antonius Cortusus (morto nel 1593) descrisse all'amico P.A. Matthioli (1500 – 1577), medico e botanico di Siena, un esemplare alto 120 spanne (circa 4 metri). Altre fonti riportano che nel 1567 a Padova crebbe un girasole alto 12 m. I semi di identica provenienza generarono altri esemplari che crebbero fino ad 8 m d'altezza in altri luoghi (es. Madrid) ed altri periodi. Più recenti esemplari alti oltre 8 m sono stati ottenuti sia in Olanda che in Canada (Ontario).

La loro forma cambia a seconda della loro posizione sul fusto.

E' un fiore che ha origini antiche: nell'America settentrionale sono stati trovati resti di questo fiore che risalgono a tremila anni prima di Cristo. Gli indiani d'America lo consideravano una pianta sacra in quanto consentiva all'uomo di farne moltepilici usi. In Perù era l'emblema del Dio Sole.

Secondo una tradizione Inca, i figli del dio Sole partirono alla volta della Terra per salvare gli umani dalla loro condizione selvaggia e brutale portando con sé un cuneo d'oro e l'immagine del padre raffigurata in un fiore, il girasole. I due fratelli decisero di stabilire la loro dimora là dove il cuneo si fosse piantato senza sforzo nella terra. Ciò nella valle chiamata Cusco, ovvero "ombelico", dove i figli del dio Sole si fermarono, piantarono il girasole e regnarono per lungo tempo in modo magnanimo e tollerante. 

 

 

 

Nella mitologia greca si racconta come una ninfa di nome Clizia si fosse innamorata del dio del sole Apollo e non facesse altro che guardare il suo carro volare nel cielo. Nove giorni dopo venne però trasformata in un girasole. Per questo motivo la parola girasole esisteva già molto tempo prima che l'"Heliantus annuus" venisse portato in Europa dal Perù ed è evidente che il mito sopracitato (menzionato ne Le Metamorfosi di Ovidio) si riferisca più propriamente all'eliotropio.

 


 

Il girasole fu apprezzato dal re Luigi XIV, il Re Sole e durante l'età vittoriana, in gran Bretagna, venne disegnato su stoffe, inciso nel legno, forgiato nei metalli. Oscar Wilde volle il girasole come simbolo del movimento estetico che lui stesso aveva fondato in Italia: poeti come Eugenio Montale e Gabriele D'Annunzio hanno elogiato il girasole nei propri versi.

 

 

Portami il girasole ch'io lo trapianti

nel mio terreno bruciato dal salino,

e mostri tutto il giorno agli azzurri specchianti

del cielo l'ansietà del suo volto giallino.
Tendono alla chiarità le cose oscure,

si esauriscono i corpi in un fluire

di tinte: queste in musiche. Svanire

é dunque la ventura delle venture.
Portami tu la pianta che conduce

dove sorgono bionde trasparenze

e vapora la vita quale essenza;

portami il girasole impazzito di luce.

(Eugenio Montale da Ossi di Seppia)


 

Nelle opere di Van Gogh la presenza del fiore è ricorrente.


 

Troviamo il girasole nell'autoritratto eseguito da Van Dyck durante il periodo di fama maggiore: era stato infatti da poco nominato "Principal Paynter in order to their Majesties", primo pittore di corte da re Carlo I e gli erano state donate una grande collana d'oro ed il titolo di Sir. Van Dyck indossa un abito di seta cremisi e volge lo sguardo per osservare gli spettatori. Accanto al pittore si staglia un grande girasole, sul cui significato si è sempre molto dibattuto.

Tra le numerose opere realizzate da Paul Gauguin a cavallo dei due secoli, l'opera "I Girasoli" (Museo Hermitage-San Pietroburgo) riveste un'importanza speciale, poichè la scelta dei girasoli riconduce istintivamente il pensiero del periodo di Arles (1888) trascorso con l'amico Vincent Van Gogh, che di questi fiori aveva fatto quasi un'ossessione.

Nel 1901, l'artista realizzò altre tre nature morte con girasoli: quella conservata a Zurigo rivela le maggiori affinità con la tela dell'Ermitage.

Il girasole fu molto amato da Gauguin, tanto che cercò di farne crescere alcuni a Tahiti con semi fatti arrivare appositamente dall'Europa; non era soltanto un motivo affettivo legato al ricordo del vecchio amico defunto, quanto una questione simbolica: nell'iconografia cristiana il girasole simboleggia la divinità, nel suo essere sempre rivolto alla fonte della luce come un fedele verso Dio.

Anche in questo caso la pittura di Gauguin si rivela coltissima, poichè riesce a conferire un'aura misteriosa e misticheggiante a un semplice vaso di fiori posto su una sedia; nel girasole sul fondo sembra si possa riconoscere un occhio, antico simbolo cristiano di Dio, significativamente posto tra il bianco e il nero, la luce e la notte, il peccato e la salvezza.

In Cina i semi di girasole sono considerati un cibo che rende immortali.

Il girasole è il fiore simbolo dello Stato del Kansas (USA)

e uno dei fiori simbolo della città di Kitakyushu (Giappone).

 

"I Girasoli" è un bellissimo e noto film di Vittorio De Sica del 1969 con Marcello Mastroianni e Sophia Loren.

 

 

 

In una delle scene finali della prima parte del "Dottor Zivago" appare un vaso di girasoli che perde i petali in un ospedale da campo, ossia in un luogo di dolore. Questo è "Il Dottor Zivago". I fiori che si rivolgono verso il sole (la speranza, la bellezza e la pace), anche se questo sole è oscurato da ombre (la guerra e l'intolleranza). L'amore è come un fiore! E' un girasole che cerca la luce, che non può vivere al buio.

 

Leggende:

 

Un giorno, in un grande giardino in mezzo a tanti fiori colorati, era nato un fiore davvero strano: brutto e storto.
Tutti gli altri fiori lo disprezzavano e nessuno voleva stargli vicino.
Il povero fiore, triste e solo, soffriva, ma non si lamentava mai.
Trascorreva le sue giornate a guardare il sole nel cielo; gli piaceva così tanto il sole che per cercare di avvicinarsi a lui, si era allungato molto. Quando il sole si spostava, lui lo seguiva girando la sua corolla.

Un giorno il sole si accorse di quel fiore solo e triste che lo guardava sempre, decise di conoscerlo e gli si avvicinò.
Dopo aver ascoltato la sua triste storia decise di aiutarlo e con i suoi raggi splendenti abbracciò il fiore che si accese subito di un bel giallo vivo tanto da sembrare d'oro.
Da quel giorno il fiore diventò il più alto e il più bello del giardino.
Diventati amici, il sole decise che meritava un nome speciale e così da quel giorno venne chiamato Girasole (Sunflower).

 

 

 

 

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La Corte di cassazione con la sentenza n. 8824 della Quinta sezione penale depositata il 7 marzo 2011, ha condannato chi, utilizzando un nickname su un forum online diffondeva ingiurie, in forma anonima, nei confronti di altre persone.

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