Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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« IL CASO, CATECHISTI A LE...L’ULTIMA MANIA, SINDROME... »

CRIPTOCRAZIA, INFORMAZIONE, COMUNICAZIONE,VERITÀ NEGATE,JE SUIS CHARLIE,GRETA E VANESSA

Post n°8149 pubblicato il 16 Gennaio 2015 da psicologiaforense

In passato le notizie erano poche e riservate alla cosiddetta «gen­te istruita»; oggi sono tante, forse troppe, ma difficilmente sono messe a servizio dei cittadini più deboli. L'informazione è un pote­re, e questo potere quasi sempre distorce, falsifica, modifica la noti­zia per usarla in funzione dei suoi interessi....


INFORMAZIONE
Le verità nascoste

 

 

 

Fra  le persone, anche in community,  c'è spesso gente colta e preparata, quelli che scher­zosamente chiamiamo «pozzi di scienza», che - nonostante ogni buona volontà - non riescono a farsi capire quando parlano. Sono loro i primi a soffrire per la mancanza di quel dono natu­rale che consiste nell'avere facilità di parola, di esporre agli altri i problemi con chiarezza e semplicità.  Specialmente oggi l’ opinione pubblica  ha  bisogno di  chiarezza. Ha necessità di informazione ed è spesso in difficoltà nel comprendere quanto avviene attorno. In forma del tutto particolare, la gente sente di aver bisogno di tre informazioni essenziali: cosa accade intorno a lei, perché accade, chi lo fa accadere. Senza questi tre punti di riferimento si sente perdu­ta, avverte che potrebbe essere strumentalizzata, diffida delle fonti di notizie, ma nello stesso tempo non riesce ad orientarsi e a capire. Secondo me ci troviamo sotto un diluvio di informazioni, ma è un  diluvio  vo­luto appositamente  per stordire. L'opinione pubblica ha sete di verità, o almeno di una informazione che si sforzi di essere la più completa e oggettiva possibile. I «signori dell'informazione»: grandi giornali, reti televisive, web, compagnie di pubblicità, case cinematografiche, impresari di­scografici, ecc., spesso hanno invece obiettivi ben diversi, La cronaca di questi giorni da "JE SUIS CHARLIE" alle due volontarie italiane GRETA RAMELLI E VANESSA MARZULLO, la dice lunga in proposito...

 
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Commenti al Post:
geishaxcaso
geishaxcaso il 16/01/15 alle 23:11 via WEB
....vero, l'eccesso di informazioni è come non averne nessuna..... fortunatamente per me sono abbastanza "saggia" ormai da poter andare a naso e seguire il mio istinto sulle cose, ma questo solo perchè ho avuto la fortuna di crescere e formarmi in un momento in cui le informazioni erano molte di meno e si aveva ancora il tempo di riflettere sulle cose, ho la sensazione che per i ragazzi di oggi sia molto più complicato, spero di sbagliarmi comunque........
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psicologiaforense
psicologiaforense il 16/01/15 alle 23:15 via WEB
Hai proprio ragione:-)) In questa stessa prospettiva la gente, per il lavoro in cui è continuamente impegnata, per motivi economici, per le preoccupazioni e gli impegni familiari d'ogni genere, per aver interrotto troppo presto gli studi, trova difficoltà a capire gli avvenimenti...
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 16/01/15 alle 23:17 via WEB
La realtà della realtà. Confusione, disinformazione, comunicazione....
(Rispondi)
 
anthos13
anthos13 il 16/01/15 alle 23:25 via WEB
Mi chiedo a che serve a cultura, se spesso manca di obiettivita', di verita', di etica, di liberta', di consapevolezza? Se ad una persona di cultura manca il discernimento, il giusto distacco, la consapevolezza del valore delle parole, come puo' coinvolgere in modo chiaro le persone, che ascoltano o leggono?
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 16/01/15 alle 23:37 via WEB
Buona serata:-))Dice il mio Amico Baldassari in un suo bel libro uscito da poco per i tipi della Marsilio: "Società frenetiche, dinamiche, assassine del tempo, tecnologicamente avanzate, si presentano al consumatore mediale del XXI secolo. Nuove forme di produzione di informazione originano nuove forme di percezione, accesso e consumo dei testi e delle informazioni. Incastrato in questo scenario in continua mutagenesi il giornalista cerca di riposizionarsi rincorrendo e anticipando il ritmo incessante dei New Media....."
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mark_marchi
mark_marchi il 16/01/15 alle 23:31 via WEB
e se invece non comprassimo più i giornali fino a quando sì significa sì e no significa no?
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psicologiaforense
psicologiaforense il 16/01/15 alle 23:32 via WEB
È troppo scomoda, la raccomandazione del Vangelo: «Quando parlate, il vostro linguaggio sia: sì-sì, no-no!». Ricordiamolo, neppure il Signore amava i fuochi di artificio della oratoria, o la falsità del parlare dei farisei!
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diogene51
diogene51 il 16/01/15 alle 23:46 via WEB
Purtroppo non esiste mai la Verità unica su un fatto, ogni convincimento deriva da una valutazione. Di questo bisogna rendersi conto. La vita è complicata. Non potranno mai esistere giornali "che dicono la verità". Anche i cosiddetti fatti non sono mai oggettivi, sono delle percezioni. Occorre imparare a muoversi tra le percezioni e le valutazioni... Buona serata!
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psicologiaforense
psicologiaforense il 16/01/15 alle 23:51 via WEB
E' vero! A volte si tenta di fare una riduzione lineare della coomplessità con esiti devastanti. Poi c'è la disinformazione e la formazione del consenso attraverso i media, ecc... FELICISSIMO W.E. AMICO MIO:-)))
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maraciccia
maraciccia il 17/01/15 alle 00:02 via WEB
infatti.., peggio dell'11 settembre...ora ...mi preoccupano le reazioni..
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psicologiaforense
psicologiaforense il 17/01/15 alle 00:22 via WEB
Ma perchè ti preoccupi? Vai all'estero ospite di tuo genero e lì vivi di rendita.
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maraciccia
maraciccia il 17/01/15 alle 00:09 via WEB
qualche filosofo aveva già pronosticato una guerra mondiale tra religioni..spero siano previsioni sbagliate. La libertà di pensiero e quindi anche quella religiosa sembrava ormai cosa fatta, pensiero condiviso, l'incontro tra tutte le regioni ad Assisi, il dialogo inter religioso..invece i giovani corrono a fare la jad in Siria..perchè?
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psicologiaforense
psicologiaforense il 17/01/15 alle 00:31 via WEB
Capisco MARA il retropensiero che ti anima. C'è una lacerazione tra tradizione e modernità che apre il mondo islamico alla controversa ricezione delle influenze occidentali nell'ambito del Diritto e dei Diritti, dei processi di secolarizzazione, del difficile cammino verso la democrazia e delle vie verso un possibile incontro con l'Occidente, ecc... Però restano irrisolte a tutt'oggi questioni decisive come lo "scontro di civiltà" e il terrorismo di matrice islamica... Il cammino è ancora molto lungo e arduo
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maraciccia
maraciccia il 17/01/15 alle 14:50 via WEB
proprio così, e col tuo post la domanda è...ma sarà il terrorismo quello di Parigi?..in Italia ancora ci chiediamo cos'erano i "Servizi deviati", o gli "accordi Stato-mafia e chi li ha fatti!! La verità è lontana..L'ISIS c'è però!! Quindi trovare il vero, prendere la posizione giusta..non creare altri conflitti ancora più vasti e peggiori, cercare infine di ritrovare la pace e la giustizia..un'utopia?
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Afroditemagica
Afroditemagica il 17/01/15 alle 00:40 via WEB
Far passare un messaggio é importante, facendo attenzione ai rumori della comunicazione. La maieutica non é un dono di tutti e quindi é importante saper dare le informazioni giuste, nel modo giusto. Dovrebbe essere sincera e disinteressata e non come strumentalizzazione!
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psicologiaforense
psicologiaforense il 17/01/15 alle 00:50 via WEB
FELICE NOTTE CARISSIMA:-)) Altrove scrivevo: Resta il potere del dubbio a contrapporsi a quello assoluto dell'informare, resta la cultura del pensiero a trattenere le posizioni, a sconvolgere o ritardarne i piani. Da una parte la “cultura della ragione”, dall'altra la cultura della tecnologia che sovrasta e sopraffà il ragionamento, che restringe il pensiero negli spazi ottusi, da dove è impossibile, a volte, districarsi. L’ informazione esercita il suo potere irrazionale, diviene qualcosa che non ammette il dubbio, non ammette l'uscita dall'implacabile, chiude la discussione impedendo ogni possibile dialettica, e si impone nella sua ineluttabilità.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 17/01/15 alle 00:51 via WEB
......... Si entra così nella spirale dell'irrazionale: nascono incredibili leggende metropolitane, bufale colossali, catene di Sant’Antonio, raccolte di fondi, mobilitazioni, appelli disperati, ribellioni, caccia alle streghe… Da qui la necessità di ragionare, di cogliere nelle informazioni la piega dei fatti, le ansie che definiscono meglio i contorni, che dissolvono il potere assoluto, che problematizzano l'informazione.
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ferrarioretta
ferrarioretta il 17/01/15 alle 07:29 via WEB
Buongiorno Giuliana:)))
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ferrarioretta
ferrarioretta il 17/01/15 alle 07:33 via WEB
Ci vorrebbero romanzi ogni volta per spiegare e non è detto che questo potrebbe servire..
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psicologiaforense
psicologiaforense il 17/01/15 alle 11:22 via WEB
CIAO CARISSIMA:-)))
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/01/15 alle 11:30 via WEB
Le questioni sono complesse ma se manca la corretta informazione loro (i "potenti") fanno quello che vogliono, commettono ogni arbitrio, si macchiano dei delitti più infami per poi spiegarci che Berlusconi in 20 anni ha dato benessere a tutti (ristoranti pieni, ecc..), che Monti ha rimesso a posto l'Italia che era sul baratro (infatti noi prenderemo la pensione alla memoria, ecc..)che Renzi è "il salvatore che salva il mondo".....
(Rispondi)
 
card.napellus
card.napellus il 17/01/15 alle 09:04 via WEB
L'informazione è l'arma più potente e il più perfetto sistema di controllo delle masse: non potendo controllarla più in modo capillare, il potere lascia che ne venga prodotta così tanta da essere quasi inutile. Basta capire questo.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 17/01/15 alle 11:32 via WEB
E' vero. Io ho scritto nel post "Secondo me ci troviamo sotto un diluvio di informazioni, ma è un diluvio vo­luto appositamente per stordire." BUON W.E.
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monellaccio19
monellaccio19 il 17/01/15 alle 11:05 via WEB
Eppure senza l'informazione e la comunicazione, non potremmo vivere. La molteplicità delle fonti aiuta la conoscenza ma aumenta i pericoli della veridicità e della manipolazione. Ovvero, assunto che le fonti ufficiali abbiano sempre un padrone o/e la politica alle spalle, non ci resta che recepirle, elaborarle e farcene una idea personale. Se siamo onesti intellettualmente e poco inclini al plagio e alla dottrina, saremo in grado, magari anche sbagliando perché è umano, di farci una opinione molto vicina alla verità. Se poi ancora, ci mettiamo in gioco confrontandoci e discutendo le nostre posizioni, ancora meglio: saranno frutto di uno scambio dialettico molto utile perché non troppo contaminate da un "padrone" assoluto, e generate da soggetti che vantano solo una loro coscienza genuina, schietta e personale. Il blogger che scrive liberamente su un social, proprio perché non è a registro paga, dice e scrive, ripeto sbagliando anche, ciò che pensa e questo mi sembra il massimo proprio perché è il prodotto di ciò che pensa: una fetecchia in un mare di informazione e comunicazione; eppure quella fetecchia rappresenta, quanto meno, una sola posizione: la sua! Condivisibile o meno, ma è la sua! Buon giorno Giulia'.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 17/01/15 alle 11:38 via WEB
Grazie Carle', Meriteresti un encomio solenne per come scrivi. Condivido in toto. Come TU mi insegni, William Graham Sumner ha fornito una descrizione piuttosto precisa del pensiero critico: "[Il pensiero critico è] ...l’analisi e la valutazione di proposizioni di qualunque tipo, al fine di verificarne la corrispondenza alla realtà. La facoltà della critica è generata dall’educazione e dall’allenamento. Si tratta di un abito mentale oltre che di una capacità. Essa è condizione prima dello sviluppo umano. È la nostra unica tutela contro l'illusione, l’inganno, la superstizione e la misconoscenza di noi stessi e del mondo a noi circostante".
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