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COME FANNO SESSO I RICCI?, CULTURA, SCIENZA, ETOLOGIA, IMPARA DAL RICCIO, SCHOPENHAUER

Post n°8334 pubblicato il 25 Giugno 2015 da psicologiaforense

LA MOSSA DEL RICCIO

  

Volete dare un po’ di pepe a un rapporto che si sta spegnendo? Lasciate perdere i manuali  sulle "dieci regole per un sesso felice" o altri libercoli simili  e iniziate a osservare il comportamento degli animali.  Ad esempio, seguite il riccio.... Questo animale, infatti, «può stare per giorni interi a scambiarsi strofinate sul muso con la partner prima di accoppiarsi» !  Un comportamento da imitare per tenere sempre a mente quanto sia bello e quanto faccia bene lo scambio di coccole. Inoltre, nell'uomo, il contatto fisico rilascia ossitocina, l’ormone dell’amore, che aumenta la coesione di coppia.

Ma ritorniamo al nostro simpatico animaletto. Quante volte avete fatto o sentito fare allusione al modo in cui fanno sesso i ricci? Sapete come lo fanno, davvero? La risposta della scienza. Nonostante il riccio sia un animale solitario, il rito dell'accoppiamento è molto lungo e spesso può durare per ore durante le quali il maschio gira intorno alla femmina, la spinge e le mordicchia gli aculei. Bisogna ricordare che i ricci sono animali timidi e pacifici che usano i loro aculei solo per difendersi passivamente dai predatori. Gli aculei, che in realtà sono peli modificati, sono lunghi dai 2 ai 3 centimetri e gli adulti ne possiedono da 6.000 a 8.000. La femmina ha la vagina posta all’estremità posteriore dell’addome e questo facilita il compito del maschio. Inoltre la femmina permette al maschio di montarla dorsalmente inarcando il corpo verso il basso. In questa posizione appiattisce ulteriormente il manto di aculei. Il maschio è aiutato anche dalle dimensioni del pene, lungo poco meno del suo corpo.


L'APOLOGO DI SCHOPENHAUER

"In una fredda giornata d'inverno un gruppo di porcospini si rifugia in una grotta e per proteggersi dal freddo si stringono vicini. Ben presto però sentono le spine reciproche e il dolore li costringe ad allontanarsi l'uno dall'altro. Quando poi il bisogno di riscaldarsi li porta di nuovo ad avvicinarsi si pungono di nuovo. Ripetono più volte questi tentativi , sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non trovano quella moderata distanza reciproca che rappresenta la migliore posizione, quella giusta distanza che consente loro di scaldarsi e nello stesso tempo di non farsi male reciprocamente"

 
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