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SCELTI PER VOI, ROBERT MUSIL, SULLA STUPIDITÀ E ALTRI SCRITTI, OSCAR MONDADORI.

Post n°8218 pubblicato il 22 Marzo 2015 da psicologiaforense

Oscar Wilde credeva che la “stupidità”  fosse "l'unico peccato" e Proust pensava di poterla riconoscere dalla forma del naso; per Cechov ne costituiva un segno rivelatore l'essere compresi dal proprio cavallo, mentre secondo Hofmannsthal un'intelligenza troppo acuta era la sua forma più pericolosa.  Ognuno intende la stupidità secondo accezioni più o meno originali e chi scrive sulla stupidità può suscitare reazioni infastidite o immediate simpatie....


 

LA "STUPIDITÀ ONESTA" E LA "STUPIDITÀ SOSTENUTA"

In un seminario tenuto a Vienna nel 1937 Robert Musil distingueva due tipi di stupidità: una "onesta" e l'altra "sostenuta". La prima è il sintomo d'una mancanza d'intelligenza, la seconda  sanziona il fallimento dell'intelligenza. La prima è una sorta di domenica del pensiero, una specie di "paese dei balocchi" della logica in cui frammenti di riflessioni errabonde passeggiano tenendosi a braccetto, a volte urtandosi senza residui polemici, altre volte suscitando irragionevoli émpiti di commozione. Nel regno della stupidità onesta spira una brezza lievemente ironica e dubbiosa, si ha la sensazione d'una precarietà essenziale e ci si può trastullare senza colpa con un'ispirazione fugace e distratta. Al contrario, nel regno della stupidità sostenuta non v'è spazio per il caso, la mente è sempre indaffarata con pensieri che non riguardano la vita dei pensatori medesimi ed è affaticata dall'esercizio continuo d'una intelligenza prevaricatrice e superflua. "Questa stupidità sostenuta" - scrive Musil - "è la vera malattia della cultura. Descriverla è impresa quasi senza fine. Essa tocca i valori più alti dello spirito e contribuisce a vivacizzare la vita spirituale, ma soprattutto la rende incostante e sterile. Non v'è pensiero importante che essa non sappia utilizzare, è mobile in tutte le direzioni e può indossare tutte le vesti della verità. Non è una malattia mentale, eppure è la più letale delle malattie dello spirito: è una malattia pericolosa per la vita stessa".

ROBERT MUSIL,  Sulla stupidità e altri scritti,  Mondadori,  1997  (edizione esaurita )

 
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