GENOVA, LUGLIO 2001
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Post n°279 pubblicato il 30 Luglio 2008 da lubely
Anni fa giocavo a calcio. Con discreti risultati, direi. Se per discreto risultato si intende l’aver lambito la C1. Stavo in difesa. Dietro di me giocava il portiere. Com’è ovvio. Cristiano. Un toscano fiorentino figlio di toscani fiorentini nato, a differenza dei suoi, in Padania, ma che conservava forte la toscanità nel carattere e nell’accento. Parlando di Cristiano mi viene difficile non pensare a suo padre, che della squadra era dirigente. Ricordo distintamente due cose. La prima era che lavorava per il Mulino Bianco, per cui ci forniva sempre campioni di biscotti e merendine post allenamento. Abbiamo mangiato Pan di Stelle (mi pare fosse quelli) a quintali prima che entrassero in commercio. Forse abbiamo fatto da cavie. La seconda cosa è un pre partita, subito dopo l’appello dell’arbitro. Era pallido come una straccio (come un cencio, diceva lui). Qualcuno gli aveva chiesto come stava. Lui aveva raccontato che il giorno prima era con la famiglia dai parenti, a Firenze. Prima di partire, dopo pranzo, per onorare una promessa, aveva portato la figlia sulle giostre. Era andata sulle catene, e lui dietro. E ci aveva raccontato che, partita la giostra, tempo trenta secondi aveva iniziato a vomitare, e coperto di vomito tutto quanto stava attorno alla giostra, umani compresi, nel giro di trenta metri. E che per poco non era stato linciato una volta sceso. Eravamo entrati in campo piegati sulle ginocchia dal ridere (ora che ci penso ricordo una terza cosa: avevano il numero di telefono uguale al mio, solo con le ultime due cifre invertite. E dei parenti in Argentina. Che spesso e volentieri sbagliavano e chiamavano noi. Ovviamente a notte fonda. Solo che ormai lo si sapeva, e quando il telefono suonava attorno a quell’ora noi senza neanche dire pronto si rispondeva: “No, noi siamo gli altri, ha sbagliato. Comunque saluti Cristiano”, e poi ce la contavamo un po’).
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Post n°278 pubblicato il 14 Luglio 2008 da lubely
Hanno arrestato Ottaviano del Turco, che, per chi non lo sapesse, è il presidente della Regione Abruzzo. Del resto il centrosinistra ha, ormai, così poche regioni che vuoi non perderne una facendoti ingabbiare il presidente? Comunque, chissà perché, non riesco ad assumere quell’atteggiamento infantile tipico del diversamente alto secondo il quale la colpa è sempre, tutta, a prescindere, della Magistratura, rea di perseguitare solo gli innocenti.
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Post n°277 pubblicato il 10 Luglio 2008 da lubely
Non so cosa abbia detto Grillo. Stavo facendo altro. Guidando, lavorando.
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Post n°276 pubblicato il 25 Giugno 2008 da lubely
Sicurezza ha promesso e sicurezza ha dato.
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Post n°275 pubblicato il 08 Giugno 2008 da lubely
Venerdì sera, per la terza volta, la ruota del destino mi ha portato ad intervistare cristina chiabotto. La ex miss italia. Le prime volte era stato solo per telefono. Questa volta me la sono trovata davanti. E poi stavolta mi è anche toccato fare un’intervista per una televisione privata (che s’ha da fare per vivere….). Di lei posso dire questo: è alta. Alta assai. Ed è costituita per l’80% da gambe, per il 5% da capelli, e per il restante 15% da tutto il resto. Era da queste parti per fare da madrina ad un’iniziativa di Nutriaid. Che è un’associazione che combatte la malnutrizione in africa. Cioè, in buona sostanza, cerca di evitare che i bambini muoiano di fame (per capire bene cosa facciano si fa prima a guardare il sito www.nutriaid.org ).
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Post n°274 pubblicato il 30 Maggio 2008 da lubely
Dicono che non sia politicamente corretto, ma ci sono cose che mi stanno sulle balle. A prescindere.
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Post n°273 pubblicato il 30 Maggio 2008 da lubely
Piove. Governo ladro. E come disse una volta il subcomandante Guerrino, il governo non è ladro perché piove ma perché ruba.
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Post n°272 pubblicato il 28 Maggio 2008 da lubely
Pesano, le parole. Non di per sé. Pesano a seconda di chi le dice, perché le dice, come le dice, a chi le dice, per quello che evocano. Prendi la parola «addio». Cinque lettere come tante. Ma se quella parola devi dirla ad una persona cui tieni ti fa un male cane. Se devi dirla a uno che ti sta sui marroni, arrivato alla «o» capace che ne stappi una per festeggiare.
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Post n°271 pubblicato il 14 Maggio 2008 da lubely
Ieri mi sono trascinato in tipografia. Per mettere i visti. Cioè dire che una cosa si può stampare. E’ una cosa che, all’inizio, mi metteva un’angoscia allucinante. Davo l’ok e poi iniziavo a pensare che magari mi era scappato uno «squola» con la q, un è senza accento (o con l’accento laddove non serviva), una ha con o senza acca. Queste cose non succedevano, ma a volte ne succedevano altre.
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Post n°270 pubblicato il 12 Maggio 2008 da lubely
Ce lo meritiamo. Ci meritiamo tutto quello che ci piove addosso e, anzi, ci meritiamo anche di peggio. Ce lo meritiamo perché accettiamo tutto quel che ci viene propinato. Ci indigniamo a comando: c’è un omino, da qualche parte, che alza un cartello con la scritta «indignazione» così come in certe trasmissioni si alza quello «applausi» o «risate», e tutti si spellano le mani o si sbellicano fino a farsela addosso. Poi quando il cartello si abbassa l’indignazione passa.
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Post n°269 pubblicato il 07 Maggio 2008 da lubely
Partiamo di buon mattino alla volta di un ospedale situato una trentina abbondante di chilometri più a nord. L’erede deve fare una visita oculistica, e la prenotazione dice che dobbiamo andare là (per inciso: è lo stesso ospedale dove sono finito io anni fa, quando avevo disfatto il pandino contro una specie di carro armato. Rompendomi un dito. E un giorno ero lì, con la lastra che mi avevano dato da radiologia. L’avevo data all’ortopedico. Lui aveva iniziato a guardare la lastra e guardare me, guardare la lastra e guardare me. Fino a quando, dubbioso, aveva detto: “Ma lei è la signora Maria Spezzatatene (il cognome non era questo, il nome si), di anni 76, con una spalla fratturata?”. L’avevo solo guardato a mia volta rispondendo: “Veda lei…”). Ci mettiamo dieci minuti buoni a farci considerare dal portiere, troppo impegnato a raccontare a chiunque che un tizio ha baciato la zingara che staziona fuori dall’ospedale a chiedere l’elemosina. “Senta, dobbiamo fare una visita oculistica…”. Lui ci guarda e risponde: “La definizione non è esatta”. Dice proprio così, neppure fossimo lì per fare la Pagina della Sfinge della Settimana Enigmistica. Contrattando arriviamo a capire che si deve andare al terzo piano. Ci inerpichiamo. Fermiamo un’infermiera o quel che è: “No, non dovete venire qui. Dovete andare all’Asl. Sapete dov’è?”
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Post n°268 pubblicato il 05 Maggio 2008 da lubely
Mi è capitato, in questi giorni, di passare parte del mio tempo in alcuni autogrill. Mi ci fermo spesso. Specie quando fa caldo. Bevo e poi mi libero di quanto bevuto nell’autogrill precedente. Inutile dire che la due operazioni non si svolgono nello stesso locale. Per la seconda operazione non mi servo degli appositi orinatoi a parete. Non so, ma quella situazione in cui ti trovi in piedi, e alla tua sinistra e alla tua destra ci trovi due sconosciuti, che fanno la stessa operazione, mi imbarazza sempre. Che fai? Fischietti? Commenti? Parli del tempo? Ergo uso quelli a porta: mi ci chiudo dentro e via. In genere questi posti sono densi di graffiti di varia natura (letteratura latrinale, la chiamava un docente di letteratura all’università di Torino). Molti propongono incontri, lasciano numeri di telefono, assicurano che possono farsi la tua ragazza o ti chiedono se vuoi farti la loro. Altri sono a sfondo politico. Consiglio a chi passa sulla Genova – Livorno di dare un’occhiata ai bagni dell’autogrill tra le uscite Sarzana e Versilia. Io ci sono capitato. Entro e contro la parete di fronte ci vedo subito tre belle croci celtiche e un paio di svastiche. Sulle pareti delle scritte del tipo (chiedo scusa se non riporto le frasi corrette, ma abitualmente non entro in un cesso con biro e notes) “dux mea lux”, “negri e comunisti al rogo” e cosette simili. Sono uscito visibilmente soddisfatto. Per due motivi. Primo, perché il bisogno era impellente, secondo perché mi ha fatto piacere vedere quelle scritte in quel posto. Ogni cosa al suo posto.
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Post n°267 pubblicato il 29 Aprile 2008 da lubely
Un paio di post fa avevo scritto che, politicamente parlando, si doveva partire da sottozero. Mi ero sbagliato. Si deve partire da molto più in giù.
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Post n°266 pubblicato il 25 Aprile 2008 da lubely
Quando andavo a studiare in biblioteca cercavo sempre di trovare un banco solo, vuoto. Non che detestassi la compagnia, ma mi piaceva quella sorta di roulette russa del destino, che ti faceva capitare a fianco persone improponibili, anonime, meravigliose. Certo, se poi capitava che trovavo un tavolo dove stava una sola fanciulla, magari mi appropinquavo, ma più che altro per non privarla del piacere della mia compagnia…. E non dico altro. Se non il fatto che in biblioteca si becca pochissimo….
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Post n°265 pubblicato il 20 Aprile 2008 da lubely
Premetto subito che trovo la violenza sulle donne (ma anche su bambini, o sugli uomini, perché no?) una delle cose più obbrobriose. Dovrebbe essere una di quelle cose in cui si mette il responsabile in galera, senza troppi riguardi, e poi si butta via la chiave.
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UNA QUESTIONE DI MANI
nelle condizioni di avere
bisogno di una mano.
In genere qualcuno c'è.
Io ne ho avuto bisogno.
Le mani ci sono state.
Adesso le mie,
assieme a quelle
di tanti altri,
sono nel
"Blog for Africa".
Lo trovate qui accanto,
a sinistra.
In attesa di altre mani....
Inviato da: pippo34
il 27/01/2020 alle 11:45
Inviato da: dondolino61
il 27/01/2020 alle 11:45
Inviato da: franca
il 27/01/2020 alle 11:44
Inviato da: lucia
il 27/01/2020 alle 11:44
Inviato da: ciccio
il 27/01/2020 alle 11:43