Creato da lubely il 16/12/2005

piazza alimonda

Resistere x esistere

GENOVA, LUGLIO 2001

Il G8,
quel G8,
non è finito.
Continua
QUI
 

AREA PERSONALE

 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: lubely
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 56
Prov: TO
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I MIEI BLOG AMICI

- Ali Rosse
- disinformati
- STOP al Berlusca
- Sfegatata
- GIOVANNI MAIOLO
- Obellaciao
- Il mio obiettivo
- Boycott ©®
- Comunista dentro
- antonia nella notte
- Lo squalo rosso
- Pensiero libero
- revolucion
- Rigitan's
- Viaggi e miraggi
- Avvolgente
- PENSO POSITIVO
- Betty Elena Marlene
- Banshee Cantastorie
- Con l'Unione
- L'Ondacalda
- BLOGROSSO
- XXI secolo?
- VETRINE AI MACELLI
- Pace
- Regno Intollerante
- FiLoStRoNzEggIaNdO..
- Ci sono sogni.....
- AURAROSA...AURANOVA
- ANTIFASCISMO
- Brigate Gb
- BERLUSCONI?NO,GRAZIE
- Hasta siempre!
- Pugni chiusi
- querciarossa
- Di tutto, di piu'
- Rocca CapriLeone
- DOVE OSANO LE PECORE
- Per me, per tutti...
- Guarda avanti a te
- Quattrocaniperstrada
- Ripeness is all
- formidabili i 70
- Blog for Africa
- Blog del Giorno
- Rosso Pensiero
- ERRORI & PERLE
- Quando
- Villa delle libertà
- musica e altro
- lavoroesalutenews
- La Toga Strappata®
- PRINCIvsTUTTO
- Shake my body
- L'angolo di Montotto
- Un blog difficile
- Alessandra pensiero
- CORRENTE CONTRO
- Prc Gargnano
- About a girl
- osservatorio politic
- Mitakuye Oyasin
- libidoscribendi
- CARPE DIEM
- PAPERE E PANNOCCHIE
- IlMioFavolosoMondo
- particellelementari
- Operatore Loggato!
- Briganterosso Blog
- Arrancame la vida!
- Otherwiseness
- Bagnacauda e capperi
- jazzando
- Person to person
- vivazapatero
- Bodybag Blog
- Ricomincio da Me
- cosepreziose
- Libera uscita
- Autoestinguente
- Mente e cuore
- la passione........
- milleimmagini
- welly wonka...
- SenzaFiltroBlog
- Crysalis-blog
- la seconda occasione
- ...viaggiando...
- PiazzaCarloGiuliani
- Piazza delle Erbe
- ...la mia vita....
- Rosa Luxemburg
- farewell
- inkoerenze
- Per ORTONOVO........
- IO NON CI STO
- PISCO MONTANO
- MANGIARE BENE
- La vera me stessa
- MADRE TERRA
 
Citazioni nei Blog Amici: 93
 

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

ossimoraliberantescrivoparolelubelyDeisinibitabubi_66wrurwuwuwuwtato660castello_niceExperience80apungi1950nonninamia57ecaltamulas.simone
 

 

« Curiosamente contentoPiove, governo ladro »

Il peso delle parole

Post n°272 pubblicato il 28 Maggio 2008 da lubely

Pesano, le parole. Non di per sé. Pesano a seconda di chi le dice, perché le dice, come le dice, a chi le dice, per quello che evocano. Prendi la parola «addio». Cinque lettere come tante. Ma se quella parola devi dirla ad una persona cui tieni ti fa un male cane. Se devi dirla a uno che ti sta sui marroni, arrivato alla «o» capace che ne stappi una per festeggiare.

Con le parole ci campo. Ne scrivo tante e tante ne dico. E altrettante ne scambio.

Ho imparato a riconoscere i «cazzari». Quelli che parlano solo perché parlare, alla fine della fiera, è un fatto tecnico, e lo fanno anche se non hanno niente da dire. E quando dicono poi non mantengono, perché alla parola, anche la loro, non danno peso alcuno.

Ne ho bene in mente due, di cazzari. Il primo lo incontro ogni volta che vado a comprare le sigarette al bar. E’ lì al bancone. Sempre. A consumare quintali di boeri e spendere l’equivalente del Pil della Tunisia in campari e crodini, solo perché consumando può buttare generose occhiate nelle altrettanto generose scollature delle bariste (primo o poi glielo spiegherò che hanno risparmiato sulle insegne e investito sulle tette, che è un’operazione di marketing e non l’infatuazione di una ragazzotta nei suoi confronti). Lui, quando mi vede, divarica un po’ le gambette, bascula, mulina il ditino e mi dice: «Ti chiamo che stavolta mettiamo una suppostina a chi dico io», dove per mettere la suppostina intendesi sodomizzare giornalisticamente qualcuno. «Si, si, chiamami pure». Tanto lo so che non chiamerà mai. L’altro, quando il destino ci fa in qualche modo incrociare, mi saluta con un «Ti devo assolutamente parlare. Va bene giovedì alle 21?» Se anche quel giovedì a quell’ora mi dovessero operare a cuore aperto gli direi: «Va benissimo». Perché il giovedì, al massimo alle 19, arriva un messaggio del tipo: «Scusa, ma il lavoro va per le lunghe – o, a scelta – Ti ricordi la nonna malata?, vorrei ma la mia ragazza…. Ho una riunione improvvisa di partito…. Ho un’erezione per cui vorrei approfittarne ecc ecc».

Questo mare di stronzate per poi dire un paio di cosette, che con le parole ed il loro peso hanno a che vedere.

Prima cosetta: il peso che si dà alle parole. Conosco abbastanza bene due imprenditori (cioè, ne conosco un tot, ma di due sono particolarmente amico). Uno di questi viaggia su altri pianeti. Nel senso che quasi la totalità di quelli che passano di qui avrà qualcosa di suo. L’altro è uno che fa lavorare. E che un giorno mi ha detto: «Credo in questa cosa che vuoi fare e ti aiuto mettendo la mia parte di ricchi euri». Lui non è un cazzaro. Lui è uno che mi ha telefonato dicendomi: «Ti ricordi quello che ti avevo detto? Ecco, per ora non sono riuscito a mantenerla, ma lo farò». Conoscere qualcuno che tiene alla parola data, e si scusa per non averla ancora mantenuta invece di fare finta di nulla, è una cosa che fa star bene.

Seconda cosetta. Telefonata quasi notturna. «Ciao, ti ricordi….». Mi ricordo sì. Non ci sentiamo da una vita (il mio telefono è morto con tutti i numeri dentro). Bastano quelle tre parole per portarti alla mente una settimana di stage, una sera in birreria, una bolgia infernale con 800 macchine da scrivere che sparavo lettere a raffica, un pasta mangiata a Padova in una domenica piovosa. «Certo che mi ricordo. Come stai?». Anche risentire qualcuno che da un po’ non senti è una cosa che fa stare bene.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

UNA QUESTIONE DI MANI

Capita di trovarsi
nelle condizioni di avere
bisogno di una mano.

In genere qualcuno c'è.
Io ne ho avuto bisogno.
Le mani ci sono state.
Adesso le mie,
assieme a quelle
di tanti altri,
sono nel
"Blog for Africa".

Lo trovate qui accanto,
a sinistra.

Sono lì.
In attesa di altre mani....
 

ULTIMI COMMENTI

e anche questa e' fatta!!
Inviato da: pippo34
il 27/01/2020 alle 11:45
 
non si sapra' mai tutta la verita
Inviato da: dondolino61
il 27/01/2020 alle 11:45
 
non pensavo se ne parlasse
Inviato da: franca
il 27/01/2020 alle 11:44
 
ciao a tutti!!
Inviato da: lucia
il 27/01/2020 alle 11:44
 
bel blog complimenti
Inviato da: ciccio
il 27/01/2020 alle 11:43
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963