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BENESSERE E FELICITA' di Teresa Ramaioli

Post n°20507 pubblicato il 09 Agosto 2015 da dinobarili
 

BENESSERE E FELICITA' 

di Teresa Ramaioli

 
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 08/08/15 alle 18:51 via WEB
BENESSERE - FELICITA'----La felicità è soggettiva quello che rende felice una persona può non rendere felice un'altra.Per ognuno di noi la felicità è uno stato emotivo di benessere diverso, e può dipendere da mille fattori.Le emozioni sono elementi fondamentali della nostra vita. Da loro prendiamo spunto. Loro muovono tutto. E l’uomo ne è sempre alla continua ricerca. Soprattutto di quelle sensazioni che lo fanno stare bene e lo appagano.Le recenti ricerche dimostrano che le persone più ricche, benché abbiano con maggiore facilità accesso a beni e servizi, non sempre sono più felici di chi possiede meno. Non è quindi nei beni materiali, o non solo, la risposta alla domanda di felicità. Secondo Freud, "lavorare ed amare" rende un uomo felice. Bisogna trovare un equilibrio fra la vita professionale e quella privata e che bisogna amare il lavoro, che si fa, senza vivere per esso.Alcuni modi per comprare la felicità: Compra esperienze non le cose. La tua vita è la somma delle sue esperienze, più ricordi felici hai, più felice sei. Il modo migliore per creare bei momenti e bei ricordi è stare con i tuoi cari. Se condividi le tue esperienze aumenterai l’intensità dell’emozione. Se aspetti di essere felice solo quando tutto è fatto sarai felice per poco tempo. Esempio:il viaggio deve essere bello quanto l’arrivo, la preparazione quanto la cena Usa il cuore e la mente insieme, usa la testa per le cose poco importanti per te così da avere più budget per le cose che ti stanno a cuore. Impara a godere di tante piccole cose, di tanti piccole esperienze, così arricchirai il tuo album di ricordi e la tua dose quotidiana di felicità. In una società che corre veloce, dove la gara e la competizione è sempre più spietata rischiamo, se non facciamo attenzione, di perderci il momento e di dimenticarci cosa conta veramente. Non confondiamo i fini con i mezzi e i soldi sono di sicuro un mezzo. Ciao Teresa Ramaioli

 

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/08/15 alle 13:10 via WEB
ELEONORA DUSE--Eleonora Duse è stata un "mito" del teatro italiano, tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento, ha rappresentato opere di grandi autori come D'Annunzio, Verga, Dumas. Nata il 3 ottobre 1858 in una stanza d'albergo di Vigevano (Pavia) dove la madre, attrice, sostò per partorire, Eleonora Duse non frequenta una scuola, ma a quattro anni è già sul palcoscenico, recita a Chioggia nella parte di Cosetta in una riduzione scenica dei Miserabili di Victor Hugo. A dodici anni sostituisce la madre ammalata nei ruoli di protagonista della "Francesca da Rimini" di Pellico e della "Pia dé Tolomei" di Marenco. Nel 1873 recita nella compagnia paterna; nel 1875 farà parte della compagnia Pezzana-Brunetti. Ottiene il primo successo nel 1879, interpretando, a capo di una compagnia con Giacinto Pezzana, la "Teresa Raquin" di Zola. A ventitré anni è già prima attrice, è lei a scegliere il repertorio e la troupe. Eleonora Duse vuole approfondire con lo studio le sue doti innate di attrice e interpreta opere come "Antonio e Cleopatra" di Skakespeare (1888), "Casa di bambola" di Ibsen (1891) e alcuni drammi di Gabriele D'Annunzio "La città morta", "La Gioconda", "Sogno di un mattino di primavera", "La gloria". Nel 1916 appare in un film muto, "Cenere", tratto dal romanzo di Grazia Deledda. Muore il 21 aprile 1924 a Pittsburgh (Stati Uniti) a causa di una polmonite durante una tournée aveva di sessantacinque anni. E' sepolta nel cimitero di Asolo.in provincia di Treviso. La Duse non si truccava mai in scena o fuoriscena, né temeva di indossare vestiti viola, tanto temuto dalla gente di spettacolo, amava i fiori, che spargeva sul palcoscenico, metteva sui vestiti. Recitava spesso in piedi con le mani sui fianchi e seduta con i gomiti sulle ginocchia, erano atteggiamenti sfrontati per i suoi tempi, ma la fanno ricordare come una grande attrice . Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 09/08/15 alle 13:12 via WEB
LA COLONNA DEL DIAVOLO ---MILANO---La colonna del diavolo é una colonna di epoca romana, si trova alla sinistra della Basilica di S. Ambrogio. Questa colonna presenta due fori che, secondo la leggenda, sarebbero stati generati da una testata del diavolo. La leggenda narra che una mattina Sant'Ambrogio, passeggiando per il cortile della basilica, incontrò Satana che cercava di convincerlo a rinunciare dal portare avanti il suo compito di vescovo. Il Diavolo gli si avvicinò, ma S.Ambrogio lo colpì con un calcio, facendolo andare a sbattere con le corna contro la colonna, formando i due buchi. Il diavolo rimase incastrato nella colonna fino al giorno seguente, quando scomparve nella colonna passando per uno dei due fori, creando così un varco verso l'inferno. Sembra che, accostandosi in prossimità dei buchi, si riesca a percepire odore di zolfo e a sentire il ribollir dello Stige, il fiume infernale e che, nella notte precedente alla domenica di Pasqua, si possa intravedere il carro delle anime che porta i dannati all'inferno, alla cui guida c'è il Diavolo. In un'altra versione il maligno, cercando di trafiggere il santo con le corna, finì per conficcarle nella colonna. Divincolarsi, il demonio riuscì a liberarsi e fuggì. Da Milano, ciao Teresa Ramaioli
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