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IL SIGNOR BONAVENTURA di Teresa Ramaioli

Post n°14948 pubblicato il 17 Agosto 2014 da dinobarili
 

IL SIGNOR BONAVENTURA

di

Teresa Ramaioli

iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 17/08/14 alle 12:52 via WEB
IL SIGNOR BONAVENTURA nasce dalla fantasia di Sergio Tofano, in arte STO, artista poliedrico, attore, regista, disegnatore, poeta. Fu il Corriere dei piccoli, supplemento a colori x bambini, del Corriere della sera, a chiedere a STO un nuovo personaggio. Con un segno fatto di linee semplici ed eleganti, creò questa figura, dalla caratteristica marsina e bombetta rossa, i larghi pantaloni bianchi e il fedele cane bassotto giallo. La sua pria comparsa avvenne il 28 ottobre 1917, sul numero 43 del Corriere dei piccoli. Il fumetto si presentava a tutta pagina, divisa in otto vignette, ognuna delle quali riportava in didascalia i testi. Testi scritti dallo stesso STO e composti da distici ( strofe di due versi) di ottonari(versi di otto sillabe metriche) a rima baciata. L’ottonario è stato definito ‘il verso più appiccicoso della lingua italiana ‘ perché la sua accentazione non ti si leva più dalla testa, molto usato nelle filastrocche. Le storie di Bonaventura seguivano sempre lo stesso copione, una disavventura iniziale del protagonista si trasformava in un beneficio per qualcun altro, che poi ringraziava sempre con una banconota da un milione grande come un lenzuolo. Il fedele compagno di Bonaventura è un cane bassotto giallo, sempre presente nelle sue avventure. C’ è il bellissimo Cecè figura presa, come omaggio, da un personaggio di una commedia di Pirandello del 1913. Un disegnatore che dirà di se stesso ‘ho usato più la gomma che la matita‘.Il Signor Bonaventura ha affascinato e accompagnato generazioni di fanciulli, uno dei fumetti di maggior successo della prima metà del ‘900. Cessò negli anni 60, fu ripreso negli anni 80 da atri disegnatori che simpaticamente per tenerlo al passo coi tempi, cambiarono un milione con un miliardo, e lo stesso riportato ancora al milione di euro recentemente. –Ciao Teresa Ramaioli

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iltuonoilgrillo
iltuonoilgrillo il 18/08/14 alle 09:14 via WEB
Basilica di Sant’Ambrogio--Milano-- Fondata nel 386, la basilica è l’edificio sacro più rilevante della Milano medievale. Al piano superiore su una facciata delimitata da due archi, vi è incastonata una scacchiera di sette caselle per sette, posta in diagonale. Sotto di essa compare una triplice sottolineatura. E’ solo un adornamento, oppure il disegno nasconde un qualche significato. La scacchiera ricalca la pianta radiocentrica della città che ha per centro il Duomo circondato da tre evidenti anelli di vie principali, traccia delle grandi cerchie di mura che un tempo delimitavano la città. Dentro Sant’Ambrogio, poste sul muro di sinistra appena entrati, si trovano due scacchiere bicromatiche (altre due sono presenti esternamente), secondo molti simboli legati ai Templari. Infatti il gioco degli scacchi arrivò in Europa proprio dalla Terrasanta, importato dai soldati che tornavano dalle crociate. Si dice che i pavimenti del Tempio di Salomone (sulle rovine del quale alloggiavano i Templari in Palestina) fossero disegnati proprio di quadrati bianchi e neri, come simbolo della contrapposizione del bene e del male, dell’istinto e della ragione. La predilezione di Ambrogio per questa basilica che lui stesso fece costruire presso l'area cimiteriale cristiana, dove desiderò essere sepolto ,è intuibile da un passo della lettera che indirizzò alla sorella Marcellina dove afferma che era sua abitudine recarsi quotidianamente al cimitero dei martiri passando accanto al Palazzo Imperiale. Il cimitero si trovava fuori le mura della città, vicino all'attuale via san Vittore. Nei primi secoli questo cimitero era di uso pagano, ma dal IV secolo, dopo l'editto di Costantino , la situazione mutò e fu possibile anche ai cristiani seppellire i loro morti con riti pubblici. Era un luogo frequentato abitualmente tanto che ben presto si arricchì di piccoli edifici. Ambrogio aveva fatto seppellire nel 378 il fratello Satiro. L'edificio un secolo dopo sarà abbellito con mosaici così belli da venir chiamato San Vittore in Ciel d'Oro ,più tardi sarà incorporato nella basilica. Ciao Teresa Ramaioli
(Rispondi)
annamariamennitti
annamariamennitti il 18/08/14 alle 19:09 via WEB
ciao Teresa.ricordo la mia maestra delle elementare che ci fece imparare la poesia Sant'Ambrogio tutta a memoria Iniziava così..".Vostra eccellenza che mi sta in cagnesco per quei pochi scherzucci da dozzina mi gabella per antitedeco ,perchè metto le birle alla berlina" e poi basta non la ricordo più.....So solo che il poeta osservava bene , durante la messa nella chiesa di Sant'Amborgio molto bella...sai perchè non la ricordo...avevo imparato solo una strofa ,non ricordo nemmeno il poeta ciao buona serata
(Rispondi)
 
dinobarili
dinobarili il 19/08/14 alle 09:09 via WEB
Ciao Annamaria - bel ricordo quello della poesia "Sant'Ambrogio" studiata alle elementari. Quella poesia è stata scritta da Giuseppe Giusti (1809-1850)... dovrebbe essere studiata oggi... (per i reconditi significati...vedi:crisi). Oggi, però, ne serve anche un'altra di Giusti: "Girella"... molto attuale ai giorni nostri. Ne riparleremo. Dino
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