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GINEVRA racconto (506) di Dino Secondo Barili

Post n°14949 pubblicato il 17 Agosto 2014 da dinobarili
 

Intrigo …

…a Pavia

(Queste storie, anche se raccontate come vere, sono

 frutto di fantasia. Pertanto non hanno nulla a che

vedere con persone o fatti realmente avvenuti)

racconto del Lunedì

506

Ginevra e l’importanza delle Segretarie

Nella vita ci sono persone che aspettano che il “treno della fortuna” passi sui loro piedi…e chi (il treno) lo va a cercare. In epoca di crisi molte persone capiscono che “aspettare… non paga”… e si danno da fare. Un anno fa, Ginevra, trent’anni, bella presenza, impiegata presso una Ditta Commerciale di Milano, abitante a Pavia, era rimasta senza lavoro. Le prospettive di trovare un nuovo impiego nello stesso settore erano inesistenti. Dopo due giorni che si trovava a casa era già sulle spine. Fece mille telefonate ad amici e parenti… Nulla da fare. Di partire alla cieca, senza sapere dove andare non ne aveva assolutamente voglia. E, neppure di mettersi a spedire “curriculum vitae” a destra e a manca. Si mise calma. Fece una passeggiata in Corso Cavour e Strada Nuova a Pavia… solo per prendere un caffè e guardare la gente. Per Ginevra era un modo per farsi venire delle idee. Soprattutto, camminare e guardare le persone in viso. All’altezza di Piazza della Vittoria Ginevra ha incontrato Camilla, sua coetanea ed ex-compagna di scuola. “Ciao Camilla, come stai?” Camilla aveva il viso corrucciato. Si vedeva che era arrabbiata. “Sono stata da un Commercialista. Mi ha proposto un lavoro…tre ore al giorno tutte le mattine dalle nove alle dodici… sabato compreso… per rispondere al telefono…” – “E tu cosa hai risposto?” – “ Che, no. Non ci sto. Che tipo di lavoro è?” Ginevra afferrò l’occasione al volo. “Posso chiederti l’indirizzo del Commercialista? Mi propongo io. A me va bene anche un part-time.” Camilla aprì la borsetta. Estrasse un biglietto da visita con un numero di telefono e lo consegnò all’amica. Grazie… saluti, abbracci…e ognuna per la propria strada. Ormai Ginevra aveva deciso. Avrebbe telefonato subito. Così fece. Si fermò sotto i Portici di Piazza della Vittoria e digitò il numero sul suo telefonino. “Pronto, scusi… sono Ginevra. Sono disponibile per assumere l’impiego…” Dall’altra parte del telefono rispose una voce di donna. Doveva avere non più di cinquant’anni. La donna diede l’indirizzo e fissò l’appuntamento per le tre del pomeriggio. Ormai era fatta. Ginevra si rilassò. Ora, si trattava di attendere… per vedere l’evoluzione della situazione. Quando alle tre del pomeriggio Ginevra giunse all’indirizzo indicato si accorse che non c’era alcuna Targa di Commercialista. Era un Palazzo antico nell’elegante centro storico di Pavia. Il luogo dell’incontro si trovava al quinto piano. Suonò e si presentò una gentile e bella Signora… sui cinquant’anni. “Scusi, sono Ginevra. Sono qui per l’appuntamento di lavoro…” La Signora accennò ad un sorriso. “Prego, entri pure. Posso offrirle una tazza di the?” Ginevra accettò. L’appartamento era bellissimo, grandissimo, arredato in modo incantevole. Dalle ampie finestre…. una veduta mozzafiato di Pavia… con i suoi tetti rossi dai quali spuntava ogni tanto qualche attico da “fine del mondo”. La trentenne rimase estasiata. La Signora si presentò. “Mi chiamo Debora. Sono una scrittrice di romanzi rosa. Sono contenta che abbia accettato la mia proposta… Sicuramente l’ha mandata la mia amica Clara di cui mi fido cecamente.” Ginevra non disse nulla. La scrittrice continuò. “Io vivo sola in questo grandissimo appartamento. Il lavoro è aumentato enormemente. Non riesco più a star dietro a tutte le incombenze della gestione generale. Ho deciso di assumere una Segretaria a tempo pieno. Oltre all’orario previsto dal contratto nazionale di lavoro … le chiedo la disponibilità per alcuni viaggi in Europa insieme a me, per la presentazione dei miei libri. Cosa ne dice?” Ginevra per poco non svenne. Si rese conto che le era capitata “la fortuna” tra capo e collo. Rispose con un timido “Si.” Quando, dopo un ora, lasciò l’appartamento della Scrittrice Debora, Ginevra fece fatica a riprendersi dallo sconcerto. Si rese conto che doveva telefonare all’amica Camilla che le aveva dato il biglietto da vista. “Camilla… non immagini cosa mi è capitato.” – Camilla era agitatissima … “Non dirmelo. Non parlare. Sono appena uscita dalla casa del mio nuovo Datore di Lavoro. Sono stata assunto come Segretaria di un Autore di Fiction TV, il Dott. Celeste. Non solo mi ha già firmato il contratto, ma mi ha anche detto di tenermi pronta … A breve scriverà qualche parte anche per me…” (506)

 
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