Creato da ania_goledzinowska il 10/01/2011

CON OCCHI DI BAMBINA

Ania Goledzinowska

 

 

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LA VERA STORIA DI ANIA GOL. QUANDO SOLDI , SUCCESSO E LUSSO UCCIDONO IL SOGNO

Post n°11 pubblicato il 22 Marzo 2011 da ania_goledzinowska
 

 pubblicata da Lucio Giordano il giorno martedì 22 marzo 2011 

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LUCIO GIORDANO per ALGANEWS

All'inferno e ritorno. Ania Gol mi ha chiesto l'amicizia virtuale su facebook circa un anno fa. Non la nego mai a nessuno. Non l'ho negata nemmeno a quegli occhi dolci di bambina con quel cognome lungo una quaresima: Goledzinowska. Abbiamo chattato qualche volta, ci siamo ripromessi di incontrarci a Roma o a Milano, dove lei abita. Non è mai capitato. Forse mai capiterà.
Poi un giorno mi è arrivato il suo libro. Quel libro di cui mi aveva parlato spesso, mentre lo scriveva. Tutta la sua vita in 300 pagine. Una giovane vita, vissuta più veloce di una striscia di cocaina, più violenta di uno stupro. Ania ha 28 anni, oggi. Ma sulle spalle un'esperienza da sessantenne.
Polacca di Varsavia, orfana di padre, una madre senza baricentro, adottata dagli zii, sogna di recitare. Finirà per entrare, minorenne, in un giro di prostituzione, schiava di un pappone polacco che la sequestra per venderla a clienti facoltosi del torinese. Ania scappa dal suo aguzzino, trova un altro lavoro, poi capita a Milano. Inizia un'altra vita. Ma si innamora dell'uomo sbagliato.
E con lui , imprenditore di successo, finisce nel precipizio della cocaina. Frequenta giri fragili: il mondo dello spettacolo, industriali, calciatori famosi, forse politici. Diventa una reginetta del gossip, vive il suo quarto d'ora di celebrità presentando qualche programma televisivo, i giornali scandalistici si occupano di lei. Una bella vita, la sua, insomma. ' Bella' come quella delle ragazze dell'olgettina, alcune delle quali Ania avrà probabilmente conosciuto, in un'esistenza parallela alla ricerca di scorciatoie verso paradisi artificiali . Una vita da prendere a morsi,insomma. Sesso senza pensarci troppo.
A 24 anni appena l'esistenza di Ania sembra sciogliersi nell'acido della dissoluzione. Ma all'improvviso, tre, quattro anni fa si ritrova. Ritrova i suoi principi, la sua voglia di vivere. I suoi sogni e la sua fede in Dio. Che Gol ha raccontato in questo suo ' Con occhi di bambina',scritto in modo asciutto, intenso, con alcuni momenti che commuovono intensamente. Oggi Ania, sempre in bilico tra una vita popolata da orchi con i fili d'argento e la riscoperta della semplicità, della normalità, che poi sono la sua vera aspirazione, ha scelto la seconda strada. Giorni fa, conversando in chat, mi ha detto che sogna 'un uomo normale che sappia finalmente capirla. voglio una esistenza semplice ma serena.' 'Dovrai rinunciare a tutte le lucciole e le lanterne che hanno accompagnato la tua permanenza italiana', le ho detto senza tanti giri di parole, perplesso se crederle o meno sul suo cambio di marcia. Te la senti davvero di rinunciare alla tua vita esagerata fatta di lusso, autisti privati, lavori di pubbliche relazioni in locali finti per gente finta, come il billionaire?. " Si ormai mi sento diversa . Ho capito che quella vita è completamente inutile e non da la felicità. E nemmeno gioia sincera. E poi sai, in questo momento la mia più grande aspirazione è avere un figlio'.
Lo diceva con le parole di una donna cresciuta troppo in fretta ma che continua a guardare il mondo con gli occhi di bambina. Consapevole che la vita potrebbe presentarle ancora una volta il conto, tentandola verso il fatuo. Eppure, non so perchè, ma ho idea che Ania sarebbe davvero un'ottima madre.

 

 
 
 
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