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Parafrasando Dante e Kundera...
..."Conservate ogni speranza, o voi ch'entrate..." perche' qui forse troverete "La sostenibile pesantezza dell'avere"...
Hemingway non sbagliava quando sosteneva : "Gli italiani: una metà scrive e l'altra metà non legge" . Io, purtroppo, sono nella prima metà (ahimè) e cerco di mettermi in pari!
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Ci vuole coraggio e una bella faccia tosta. Oggi essere stilista affermato e capace di dettare la moda che piace, non è difficile, basta avere molta fantasia e poco senno, il resto lo fa chi sceglie per il suo guardaroba le sue proposte. Come si fa a non stupirsi di questa offerta originale e provocatoria? Un jeans con una larga macchia sul davanti: parrebbe dimostrare che colui che l'indossi, si sia pisciato (sic) sotto senza remore e senza trattenersi. Il prezzo è un aggravante di colpa, solo 500 euro! Orbene, noto solo un dettaglio che potrebbe essere valutato positivamente: indossarli e andare in giro così conciati, è una liberazione per chi soffrisse di perpetua incontinenza e non fosse protetto da pannoloni. Lo stilista Jordan Luca nella sua follia creativa, ha sdoganato, liberandoli da ogni imbarazzo, i pisciasotto (ari sic), ovvero, nessun cattivo pensiero per chi osservasse e si ponesse la domanda ovvia: "Ma quello si è fatto sotto oppure indossa i famosi jeans firmati e costosi?". Tutto qui, se avete problemi e/o vi serve un capo firmato, compratelo e liberatevi da ogni compulsione ansiosa. Io corro a prenderli...non si sa mai...
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Che abbia qualche problema di peso, è noto a molti. Spesso la vita sedentaria, procura rilassamento ma anche preoccupazioni dovuti alla...bilancia. Il mio 53% è solita pressarmi da vicino, specie a tavola, dove le mie virtù si azzerano e volano pindaricamente... al di sopra di ogni raccomandazione. L'altro giorno, rientra da una mattina trascorsa fuori casa per shopping: tra i tanti pacchi e buste, noto un bel regalo (era incartato con specifica carta all'uopo) e con puntuale curiosità, chiedo indicando il pacco: “Amo' abbiamo qualche ricorrenza in famiglia, per cui tu abbia provveduto al gratificante dono?”. “No! Non c'è alcuna ricorrenza, ho solo provveduto a procurarti uno “strumento” che potrà risolvere il problema che ti e mi affligge”. “Per me?...”, chiedo imbarazzato: ”...ma non mi risultano ricorrenze che mi riguardino...”. Lei comincia ad aprire il pacco e tira fuori l' “oggetto” delle meraviglie: "Tie', un nuovo ed elegante accappatoio di eccelsa qualità, mi è costato tanto e sono certa che risolverà il problema!”. Taccio per una manciata di secondi, giusto il tempo per realizzare e raccogliere le idee: “Ma scusa, posseggo già un buon accappatoio, non mi sembra poi tanto male ...", mi guarda con fare intrigante, ammicca e sorride: “Vero, caro il mio fagottino da strapazzo...questo è speciale, una confezione di grande qualità, basato su un tipo di spugna particolare, un sollievo quando lo indosserai dopo la doccia: pochi minuti e ti renderà il fisico...asciutto, ma cosi asciutto che la bilancia non ti riconoscerà più!”. L'ho inseguita per tutta la casa e mi ha evitato poiché dopo pochissimi secondi, ero sfinito. “Visto come sei messo? Dai, dammi retta...”.
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Con una sentenza giusta e autorevole, gli eredi del Principe Antonio De Curtis, hanno vinto una battaglia legittima e sacrosanta. L'immagine di Totò è sacra, va rispettata e non è giusto che sia usata, abusata e saccheggiata. Anche sui cartoni per il trasporto della pizza, sulle insegne, sulle pubblicità lucrative e tutto quanto possa essere utile, per vantare e mostrare il grande attore napoletano. Ora basta, la tarantella è finita e chi sia intenzionato a mercificare l'immagine del nostro grande e indimenticabile comico (e non solo comico) si regoli perché rischia. Intanto chi sfrutta già da tempo l'immagine e/o una qualsiasi caricatura del principe, deve immediatamente cambiare "insegna" e proporre qualcosa altro. Il 15 aprile del 1967 ci lasciava Totò, un vuoto che nessuno potrà mai colmare e il suo amore per Napoli, resterà un simbolo perenne e insostituibile, per chi voglia innamorarsi della grande città partenopea. Prima di morire, sentendosi male, disse a chi gli stava vicino: "Mi sento male, portatemi a Napoli". Grande attore, grande maestro di vita, grazie di essere stato...grande principe della risata.
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Sarebbe ora che la finiste con le caxxate e tornaste a...lavorare!!! Ci insultate continuamente, cercate voti, ma ci trattate come merdacce umane. Le banche italiane sono scese nell'agone politico per gareggiare in una “onesta” competizione al fine di acquisire il privilegio di custodire quei "pochi soldi" che i nostri onorevoli e senatori, hanno da depositare in banca. Ebbene, tra le tante, la ”Banca Intesa” ha sbaragliato tutte le altre offrendo un tasso appetitoso e unico: il 5,625% annuo sui depositi. Chi di noi ha sempre dovuto questuare e pregare per avere un tasso dignitoso a prescindere dall'importo? Loro sono poveri cristi che lavorano sodo e devono portare il ”pane” a casa. Ovviamente, tanto per non farsi mancare altro, il tasso debitore sarà altrettanto interessante: il 10,3550%. Insomma, se non sei un politico non sei nessuno, se poi sei pure deputato/senatore allora conti molto e ti rispettano tutti. Mi fermo prima che cominci a bestemmiare come un portuale in cantina (senza offesa per i portuali).
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Siamo a Roma e nel piazzale del museo Maxxi, è stata posta un'opera dell'artista Monica Bonvicini. Stiamo parlando di una toilette semplicemente affascinante: le pareti esterne come quelle interne, sono grandi specchi, dove la gente si intrattiene scattando selfie in quantità industriale. Chi entra nel nostro...cesso (perché di un moderno vespasiano stiamo parlando), trova la magnificenza di una toilette piccola, ma comprensiva di tutto il necessario: dal water al lavandino, dallo specchio alle apparecchiature automatiche e necessarie per la carta igienica, fazzolettini e soffioni per asciugarsi. Insomma una esperienza da vivere come se si fosse a casa: pulizia, igiene e comodità per godere di un servizio ad hoc. Gramellini del ”Corsera”, nella sua rubrica accenna alla bontà dell'opera, ma nel contempo pone domande fondamentali: serve per i turisti e i loro dannati selfie...personali, visto che negli specchi esterni si riflettono le loro immagini, oppure a coloro che usando la struttura interna, si specchiano mentre provvedono alle loro necessità, chiedendosi con l'ansia che li possiede: “E se dovessero vedermi mentre sono al cesso?”. Preoccupazione inutile, poiché da fuori non si vede niente e da dentro non si vede fuori. Quindi, “cui prodest?”. O meglio, uno scopo fondamentale sarebbe che tutti i fruitori non sporcassero come fanno a casa loro e chi entrasse non deve pensare che chi sia appena uscito prima di lui, abbia imbrattato e fatto scempio come spesso accada nei bagni pubblici. Saremmo capaci quindi di rispettare codesto scopo che farebbe di noi umani un popolo civile e rispettoso?
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