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...E ANCORA A PROPOSITO DI "GUERRE PUNICHE"

Post n°1171 pubblicato il 27 Settembre 2014 da monellaccio19
 

Beh, non esageriamo adesso, troppe domande fate e inoltre, troppo intime e personali. Ecco potrei, giusto per alleviare le punture della vostra curiosità, mantenermi sul vago, cioè, per evidenziare la diversità, la divergenza, tra ieri e oggi, potrei raccontarvi qualcosa del passato sull'educazione sessuale di noi ragazzi sbarbatelli alla prime esperienze amorose. In illo tempore, noi non sapevamo...'na mazza di sesso e se si doveva procedere, lo si faceva a braccio, anzi no, a...mano: una mano sola che per la ragazza sembrava trasformarsi per magia,  in tanti tentacoli spettrali che con le loro ventose, s'attaccavano in tutti quei posti dove c'era un minimo di...femminiltà. E più il tentacolo, ops pardon, più la mano azzardava e più la barriera s'innalzava a proibire intrusioni e palpatine fuori decenza!  Battaglie, serate perse su panchine di giardinetti, ragazzini alle prime armi in attesa del buio per aspirare ad una pomiciata  degna del nome. Ovviamente non leggerete di alcove su quattro ruote  perchè parlo di primi approcci intorno ai 14 anni o giù di lì. Il problema, oltre la logistica necessaria per incontri intimi e più profondi, era questo: la mancanza di una vera e propria educazione sessuale necessaria a creare tutti i presupposti per approcci seduttivi più impegnativi di un semplice "petting". Eppure, nonostante il digiuno in materia e i limiti espressi, abbiamo avuto le nostre possibilità: arrangiate, raffazzonate e primordiali. Oggi veramente ci sono abissali differenze, c'è tanta cultura in più, il sapere è abbastanza sufficiente per affrontare anche subito e appena pronti per l'età, un rapporto sessuale completo. Per noi ragazzini di allora il massimo che si poteva ottenere era questo...

...e purtroppo, oggi come ieri, un solo dettaglio  non è cambiato: il mal di testa delle donne prima del sesso.

Buon fine settimana a tutti.

 
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monellaccio19
monellaccio19 il 27/09/14 alle 17:42 via WEB
Nella vita, da che mondo è mondo, la relazione, il relazionarsi con gli altri, è perno di buona società, di rapporti proficui, di unioni felici. Pertanto, se non v'è contesto sereno, spensieratezza e rilassamento psicologico, non potranno mai esserci rapporti sereni. Ovvero, il condizionamento esterno, mina lo spirito, la disponibilità, il contatto. Io ricordo che la mia giovinezza ebbe "inizio" con la strada. Vivere in strada è la cosa più bella che allora potesse esserci. Mio padre molto impegnato al lavoro, mia madre, poverina, incapace di gestirmi, non avevano molte chances con me: allora, ero sempre fuori per strada: prima giù vicino casa e poi, allontanandomi sempre più. Nuove amicizie, nuovi rapporti e tante esperienze di tutti i generi. Io, non mi costa dirlo, vengo dalla strada per formazione e cultura. Là ho imparato molto più di ciò che si può imparare dai libri. Tutti, nessuno lo può negare, abbiamo sempre avuto a prescindere dal conetsto storico, un amico almeno che ne sapesse sempre più di noi: chi sapeva come si faceva con le donne, era un classico delle comitive. Ti bastava avere un ragazzo un po' più grande nel gruppo e la "cattedra" era sua. Ciò valeva (vale) anche oggi; e anche per le donne, c'è sempre l'amica che ha maturato qualche esperienza in più e...suggerisce alle altre. Ecco perchè il contesto è importante. Io non mi pento di tutto ciò che ho fatto, ripeto: strada, amici e poco...studio!!! AhAhAhAhAh!!!! Però fino al momento in cui ho incontrato la perfida, ho battuto tutti i sentieri. Alcuni li ho percorsi bene, altri male, tuttavia, il resoconto finale è stato positivo. Oggi, se le cose sono cambiate lo si deve all'immenso flusso d iinformazioni e notizie che arrivano speditamente al soggetto. Andrebbe bene se fossero filtrate e centellinate, in realtà arrivano a mazzi e sono incontrollabili. Tutto ciò, purtroppo, non è un buon contesto perchè le cose vadano come 50 anni fa! Buona serata Fefè.
 
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