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« MO' PURE IL GELATO E' ...A CHE ORA?.....MA NON SE... »

VEDERE BENE OLTRE IL PROPRIO NASO

Post n°1396 pubblicato il 21 Maggio 2015 da monellaccio19
 

 

Mi domando se i sindacati abbiano commentato la notizia. Sapete cosa sia "Luxottica" per la nostra economia e vi risulterà anche che il "padrone" di cotanta fortuna, non a caso il più ricco di Italia, è il signor Leonardo Del Vecchio. Un'azienda che ci invidiano, presente in tante parti del pianeta e con fatturati stratosferici. Una azienda che sta bene, lavora e produce occhiali. Il nostro mister "paperone" che ha festeggiato i suoi ottant'anni ed è in forma smagliante, ha deciso un festeggiamento particolare per il suo compleanno: regalare ai suoi dipendenti nove milioni di euro composti da 140.000 azioni. Non è il primo Mr. Del Vecchio che rende partecipi  i suoi collaboratori, altri lo hanno preceduto, non molti purtroppo, ma sono significative queste scelte: quando le fabbriche vanno, producono e sono sane, le gratificazioni extra arrivano e sono "pesanti". Anzi più si fattura e più il padrone coinvolge i suoi.  Sogno un Italia senza sindacati, una nazione che produca senza guerre, senza scioperi e senza dipendenti sollecitati da sindacalisti. Le lotte del passato sono l'ultima testimonianza che depone a loro favore, il resto, negli ultimi anni e sino ad oggi, una iattura tutta italiana. Spero che passi la baraonda perché tutti siano impegnati nel lavoro, magari anche turandosi il naso, ma con la viva speranza che la lotta di classe sia superata e che se il padrone sta bene, stiano bene anche i suoi dipendenti fautori del suo benessere. Sogno? Utopia? Mondo che verrà? Non lo so, so solo che questa notizia, al contrario di altre, non è stata poi divulgata ed evidenziata come meriterebbe. Magari i sindacati hanno pure eccepito sul "modesto" regalo. Certamente no i lavoratori della Luxottica.

 
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Commenti al Post:
monellaccio19
monellaccio19 il 22/05/15 alle 11:06 via WEB
Siamo al cane che si morde la coda!!! Perché la Whirlpool vuol mettere fuori oltre duemila persone? Un azienda non ha facoltà di decidere le sue strategie commerciali? Non può decidere di chiudere,di trasferirsi dove il lavoro costa meno? Siamo purtroppo giunti a questo punto e non vogliamo accettarlo. E' vero le famiglie di duemila persone circa si siederanno col culo per terra ma di chi è la colpa? Sono cambiati gli scenari, abbiamo voluto aprire sfacciatamente e senza senno tutte le frontiere e abbattere tutte le barriere, ma non accettiamo di confrontarci con i mercati che operano melgio di noi sfruttando gli operai e i lavoratori con paghe che non arrivano alle nostre. E allora come si fa? Come si procede? Obbligando le fabbriche a stare da noi per garantire a qualunque prezzo il lavoro? O vogliamo andare nei paesi che praticano prezzi bassi per dir loro di pagare di più i dipendenti? Quali sono i diritti e i doveri delle aziende e dei lavoratori? Prima si parlava di qualità italiana, la nostra mano d'opera costa di più però garantiamo qualità! Interessa a qualcuno in questo pianeta? La qualità la paga solo chi ha i sodi mentre le grandi masse spendono e guardano al minimo. Ecco il cane che si morde la coda, la politica nazionale non può essere indipendente da una parte e dipendere dai ricatti delle nazioni bastarde che pagano meno gli operai. So già come mi risponderai Wood, so a che piano abiti, come tu sai a che piano abito io!!!! Ma come vedi nonostante tutto, siamo a qui a raccontare la stessa realtà da due punti di vista diversi. Alla fine, avrai ragione tu...forse!!! Ciao buona giornata.
(Rispondi)
 
 
woodenship
woodenship il 22/05/15 alle 17:37 via WEB
Vedi mio caro amico,penso che la cosa peggiore che sia accaduta nel mondo in questo ultimo trentennio,sia stata la quasi totalità di perdità di responsabilità sociale delle imprese.Ci sono imprese come la Lux o altre che sembra che ce l'abbiano ancora presente e lavorino in questa direzione,coinvolgendo non solo i dipendenti,ma anche l'intero tessuto sociale e ambientale del luogo in cui si trovano ad operare.Ma la maggior parte delle imprese agisce in regime di rapina vera e propria.Ricordi la Thyssen Krupp?L'amianto dell'indiastriale svizzero a Casale Monferrato,L'Ilva di Taranto?Non si sono fatti scrupolo di succhiare finanziamenti e facilitazioni dalla stato,con la disponibilità di sindacati e maestranze,il tutto,al momento opportuno,quando la mucca è ben spremuta,di lasciare perdere ogni prudenza ed investimento,per lasciare precipitare tutto,non solo nella tragedia,ma anche nella dismissione...Come ho già scritto da qualche altra parte:che diritto abbiamo noi di pretendere una paga più alta rispetto ad un cinese o un vietnamita?Il lavoro viene svolto a parità di conoscenza ed abilità.Il problema casomai,come detto in principio,è la responsabilità sociale dell'impresa.Ovvero la sua capacità di fare profitti,aumentando il valore tecnologico e di specializzazione del prodotto.Certo che se si vuole competere sui prezzi la guerra è già persa e la convenienza sta tutta nell'andare a produrre in India,per non dire in Bangla Desh,ma se si vuole competere con la ricercatezza,con la tecnica,con l'innovazione,con la specializzazione,allora la ditta deve investire sul territorio,come capita con alcune imprese che sono il fiore all'occhiello della nostra imprenditoria.E questi non sono marziani.Mi viene al proposito in mente una ditta ligure che ha fatto di questi temi il suo punto forte,solo che non ne ricordo il nome.Quando c'è stata l'alluvione i suoi operai erano anch'essi in strada a sgombrare il fango.A differenza di certi imprenditori che invece tirano il collo con paghe da fame,dicendo di dovere competere con mercati arrembanti.Anche se poi scopri che il suo prodotto è rivenduto in Italia ed a prezzi altissimi con ritorni di utile da capogiro.Altro che redistribuzione del nobile imprenditore.Questa è solo una vulgata che in Italia,a partire da Olivetti Adriano,ha preso campo.Ma forse tu ricorderai che,Olivetti,l'imprenditore illuminato,fu contrastato con ogni mezzo dalla stessa confindustria e non dai sindacati.Perchè,ci saranno molti sindacalisti collusi,corrotti o altro,però ce ne sono anche tantissimi che fanno decorosamente il loro lavoro.Anzi,più è corretto e sociale l'imprenditore,più ci terrà ad avere una controparte valida e ragionante.Proprio come dimostrano questi esempi di imprenditoria.Il sindacato alla fin fine è come se lo scegliessero gli stessi imprenditori e a secondo delle loro esigenze........Un salutone.......W.....
(Rispondi)
 
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 22/05/15 alle 18:32 via WEB
Beh,qualcosa comincia a collimare:a partire dagli anni ottanta fino ai giorni nostri, è successo tutto e di più. Quindi i miei riferimenti al passato non erano casuali. Sappiamo entrambi delle politiche allegre, dei soldi che andavano che era un piacere, della Milano da bere, ecc.ecc. Sappiamo dei fondi (tanti) dati alle imprese e dei furti perpetrati a iosa. Hai citato due aziende ma ve ne sono state tante di più che hanno strizzato mammelle ricche di latte!!! Insomma, il mondo cominciava a cambiare e in Italia, nonostante mani pulite, non si spaventava nessuno e di politiche serie non si è preoccupato nessuno. I sindacati oggi non servono, sono obsoleti con le loro direzioni ammanigliate e i privilegi ormai fuori da ogni logica. E' tempo di voltare pagina veramente altrimenti, come spesso è accaduto, si riprenderà alla vecchia maniera: spartizioni, regali e opere incomplete. Oggi il mercato del lavoro ha i connotati che sappiamo, a quelli si guarda perché sono i più convenienti. Io so di aziende buone e cattive, di politici solo cattivi e di popolo alla fame. Ma non si andrà avanti se non spezziamo la solita spirale vecchio stampo: fumo negli occhi e avanti un altro!!!! Come vedi forse i nostri piani sono poi così distanti. Ricorda: la realtà è unica e non si presta a tante verità. Cambiano solo le vedute. Ciao caro amico.
(Rispondi)
 
 
 
 
woodenship
woodenship il 22/05/15 alle 20:00 via WEB
Come dimostra la Germania,certo che i sindacati servono:gli operai sono tanti.La dirigenza è una.Ci vuole la rappresentanza,in modo da raccogliere contributi e rimostranze.Come fai a dire che i sindacati non servono?Una ditta seria ricerca il contatto con una rappresentanza che sia veramente tale.Come già detto se la ditta non è seria,allora ricerca lo scontro e sindacati che siano corrotti o inetti.Ma se ha la responsabilità sociale nel suo programma,allora i sindacati sono più che mai vitali come strumento di partecipazione e democrazia,anche nel miglioramento del prodotto.Come dimostrano alla grande i tedeschi...Non ho mai pensato che io e te fossimo distanti,soltanto che i sindacati non sono obsoleti,casomai è obsoleto il nostro guardare ai sindacati.....Salutone...
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monellaccio19
monellaccio19 il 22/05/15 alle 20:17 via WEB
Occorrono solo comitati interni con l'autorità di contrattare ma solo per la azienda in cui operano. Libertà di mercato, niente vincoli e lavorare sodo. Certo si fissano parametri e "ambiti" in cui muoversi ma la flessibilità è fondamentale per tutti: dimostrino quello che sanno fare e il lavoro sarà cosa fatta. Se no in una, nell'altra azienda. Se andremo avanti con le tante e vecchie teorie sindacaliste (quanti ne abbiamo in Italia?) non andremo da nessuna parte. Saremo sempre e solo al circolo vizioso e mai al circolo virtuoso. Se le aziende vanno, vanno anche i lavoratori, all'inizio magari soffrendo un po' per i ridimensionamenti ma poi, quando la nave va....devono andare tutti a favore di vento e le aziende possono premiare. Scompariranno, vedrai che scompariranno e magari si "rinnoveranno", ma solo per conservare potere e privilegio. Non sono Cassandra, vedo oltre il mio naso. Tempo ci vuole, ma il destino della nazione è quello.
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