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BOTTE E CEFFONI CHE SI...VEDONO!

Post n°2551 pubblicato il 17 Ottobre 2017 da monellaccio19
 
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Non v'è dubbio: le sberle per la RAI piovono da tutte le parti, ceffoni sonori che fanno male per la tv di stato. Dopo un altalenante cambio di direttori di rete, di testate, la montagna ha partorito il topolino! Fazio arranca, Vespa si accontenta, il pomeriggio di RAI 1, partito abbastanza bene, ha perso la sua etichetta innovativa, cambiando la conduttrice Parodi  che affiancava Liorni, con la Fialdini (molto brava) ma non va oltre  con lo share contro la vorace D'Urso che ne fa un solo boccone puntualmente, ogni pomeriggio. La vanitosa e protetta Berlinguer non sfonda e prende botte da Floris, "Domenica in" con l'esordio, ha fatto un fiasco incredibile con le sorelle Parodi, il sabato è dominio della De Filippi e delle sue demoniache creature, lo spettacolo con la Rossi e Marcorè stecca, l'ispettore Coliandro pure, insomma, l'unico che abbia preso le distanze dalla capitolazione generale pare sia Conti con il suo "Tale e Quale show". Tutto il resto è crollato paurosamente nel giro di poche settimane. Perché? Perché è accaduto tutto ciò? Tento e azzardo una spiegazione: la RAI come sia nel suo DNA, deve puntare al servizio pubblico, non ha confermato quasi nulla del vecchio, anzi ha perso due nomi importanti sulla scena delle programmazioni: Giletti e Gabanelli sono andati via e le offerte, le promesse  sono state mantenute sborsando bei soldoni, ma con le persone sbagliate. Due pedine non facilmente sostituibili nei palinsesti della RAI e le programmazioni anche se vi sono novità, non sono in grado di far fronte alla classica programmazione di Mediaset, la quale spende poco, mantiene i vecchi programmi, si limita a spolverarli senza scossoni e i nomi della scuderia sono sempre gli stessi. Non faccio l'elenco dei programmi di Canale 5, la  D'Urso e la De Filippi sono i cardini, le pietre d'angolo che reggono tutto il canale: bastano loro due per far fronte alla concorrenza sterile. Perché in fondo la battaglia importante è proprio tra le due reti ammiraglie: RAI 1 e Canale 5. Oggi non v'è discussione, Canale 5 vince e alla grande pure. La gente non accetta cambi poco incisivi e attraenti: prima si eccitava alle facce nuove che sapevano farsi apprezzare, ora se quelle facce non sanno rinnovarsi con produzioni all'altezza della concorrenza, non vi sono presupposti che tengano, la Rai soccomberà. Cosa ama il pubblico?  Il trash, le grani menate delle due "perfette gemelle". Lo so, costa dirlo ma sono i fatti che indicano la verità. Mi pesa ammetterlo, ma la RAI potrà fronteggiarsi con le due donne (sic) solo se saprà mettere su programmi come i loro, ma con una spinta trash più...light. Magari non becera come quella della D'Urso, la quale ieri pomeriggio ancora una volta ha dato ampia dimostrazione di come siano confezionati e preparati i suoi show: litigi verbosi e stracci che volavano, pensate che ad un certo punto ha dovuto far togliere l'audio per ciò che si scambiavano gli ospiti. Quindi e concludo: la Rai faccia altrettanto, si inventi qualche intrattenimento alla pari e tenti disperatamente di essere un  solo gradino più su sul piano dell'eleganza e dello stile. Terribile questa mia conclusione, ma come sosteneva Winston Churchill: "Se in un lungo isolato vige un divieto di sosta  dall'inizio  alla fine e puntualmente tutte le macchine continuano a parcheggiare nonostante i cartelli siano ben visibili, è assolutamente inutile multare le auto, basta togliere i cartelli del divieto di sosta!".

 
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