Creato da: massimocoppa il 22/08/2006
"Ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati"

DAL 20 MAGGIO 2022 QUESTO BLOG
NON ACCETTA PIU' COMMENTI ED HA CANCELLATO LA LISTA AMICI.
SE VUOI SAPERE PERCHE', CLICCA
QUI.

 


"There is no dark side
of the moon, really.
Matter of fact,
it's all dark"

Pink Floyd

 

 

 

I MIEI LIBRI
(dal più recente
al più datato)

 

 

 

 

 

 

DOVE SCRIVERMI

Puoi scrivermi su: massimocoppa@gmail.com

 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 


"Conosceremo una grande quantità di persone sole e dolenti nei prossimi giorni, nei mesi e negli anni a venire. E quando ci domanderanno che cosa stiamo facendo, tu potrai rispondere loro: ricordiamo".

Ray Bradbury, "Fahrenheit 451"

 

Area personale

 

 

"And all this science,
I don't understand:
it's just my job,
five days a week...
A rocket man"

Elton John

 

Un uomo può perdonare
a un altro uomo
qualunque cosa, eccetto
una cattiva prosa

                     Winston
                        Churchill

 
 

Presto /
anche noi (…) saremo /
perduti in fondo a questo fresco /
pezzo di terra: ma non sarà una quiete /
la nostra, ché si mescola in essa /
troppo una vita che non ha avuto meta. /
Avremo un silenzio stento e povero, /
un sonno doloroso, che non reca /
dolcezza e pace,
ma nostalgia
e rimprovero
PIER PAOLO PASOLINI
 

 

 

 

 

Cazzarola!

 

 

 

 
« Elezioni regionali, si s...L’enciclica papale sull’... »

Oggi, in Italia, essere keynesiani vuol dire essere di estrema sinistra…

Post n°1987 pubblicato il 09 Giugno 2015 da massimocoppa
 

Riflessioni a margine di uno studio presentato alla Facoltà di Economia della “Sapienza”
OGGI, IN ITALIA, ESSERE KEYNESIANI VUOL DIRE ESSERE DI ESTREMA SINISTRA…

Siamo molto avanti, in Italia, nella costruzione di un turbo-capitalismo alla cinese, dove i lavoratori non hanno più diritti, dove i ricchi diventano ricchissimi e tutti gli altri sprofondano nella miseria: il programma, nemmeno tanto mascherato, del premier Renzi e del suo Partito Democratico.
Siamo talmente avanti, verso queste realizzazioni mostruose, che appare di “estrema sinistra” la nascente formazione politica fatta da Landini della Fiom-Cgil, un sindacalista, da pezzi dissidenti ed uscenti del PD (come Fassina, Civati, Cuperlo) e con la simpatia della presidentessa della Camera, Boldrini.
Invece, di estrema sinistra tutto ciò proprio non è. Abbiamo semplicemente un programma di buon senso, di difesa delle categorie più deboli, di difesa dei diritti del lavoro, di protezione dello Stato sociale, di promozione della solidarietà.
Il tutto, applicando in economia la ricetta keynesiana: abbandono del mito del bilancio in pareggio, rifiuto dei diktat dell’Unione Europea a trazione tedesca, spesa pubblica a sostegno dei consumi e dell’economia. Un metodo economico applicato storicamente persino nei Paesi anglosassoni e che non ha nulla di marxista, di rivoluzionario, di innovatore: è la sana ricetta economica che ha garantito al mondo occidentale decenni di prosperità nel nome della dignità umana.
Ieri, presso la Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Roma “La Sapienza”, si è tenuta la presentazione dell’undicesimo rapporto sullo Stato sociale, presentato dall’economista Felice Roberto Pizzuti. Tra gli ascoltatori c’erano Landini, la Boldrini ed i redivivi Fausto Bertinotti e Valentino Parlato. Questi ultimi due sono sicuramente qualcosa di molto vicino al concetto di comunisti; ma non credo che questo si possa dire della Boldrini e nemmeno di Landini!
Tuttavia il problema non è questo: il problema è che ormai, nel nostro Paese, dire cose keynesiane significa passare per leninisti! E questa fola fa presa sull’opinione pubblica che, pur di non votare per qualcosa che puzzi di sinistra, si taglia le palle con le proprie stesse mani. A che punto può arrivare il fanatismo politico!
È inspiegabile infatti, se non per mistificazione ed ignoranza, che inguaiati come siamo, con un’economia a pezzi ed un governo che sta distruggendo scientificamente ogni diritto, la gente non voti in massa per le sparute formazioni di sinistra che si presentano: le uniche, cioè, che in agenda hanno temi come lavoro, solidarietà, inclusione, assistenza. Questi temi, fateci caso, sono spariti dai programmi dei maggiori partiti. Ma a scomparire, negli ultimi anni, sono stati anche i partiti di sinistra!
Eppure ieri, in una Facoltà dove insegnò il prof. Federico Caffè (che sparì misteriosamente molti anni fa), una leggenda per i keynesiani italiani (e sui cui testi io stesso mi sono formato all’università), il prof. Pizzuti ha spiegato che la spesa sociale pro capite italiana è inferiore alla media europea e le persone a rischio di povertà sono 17,3 milioni, pari al 29,4 % della popolazione! Una massa che è aumentata di 2,6 milioni dal 2010. Nello stesso tempo la nostra produzione industriale è tornata ai valori di trent’anni fa! Per l’economista dovremmo reagire dando assoluta priorità al sostegno dei redditi più bassi con un reddito minimo garantito, ad esempio, con un fisco più progressivo e comunque con l’intervento dello Stato per arginare gli squilibri del capitalismo.
Ma Renzi e la classe politica che lo sostiene non hanno nessun interesse verso gli squilibri provocati dal capitalismo selvaggio, perché essi, al contrario, perseguono la scientifica distruzione di ogni sacca di resistenza allo strapotere del capitale.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963