Massimo Coppa

Elezioni europee
VINCONO GLI EUROSCETTICI, L’ESTREMA DESTRA E L’ESTREMA SINISTRA. DELUSIONE PER BEPPE GRILLO

Il risultato delle elezioni europee ci dice che il Partito Popolare Europeo (che raccoglie tutte le formazioni nazionali di centrodestra) e quello Socialista (che raccoglie invece i partiti di centrosinistra) potranno accordarsi in una sorta di “compromesso storico” continentale ed assicurare continuità alla politica europea: un fattore di stabilità che, in realtà, portando ad innaturali alleanze snatura le regole democratiche ed è negativo in quanto consentirà all’Unione Europea di continuare ad impiccarsi, e ad impiccarci, al principio disastroso del bilancio in pareggio a tutti i costi. Ci inchineremo ancora allo strapotere della Germania, con buona pace dell’economia che continuerà ad andare a rotoli.
Però è innegabile che sia avvenuto un terremoto politico. Bisogna guardare in faccia la realtà: le ali estreme e gli euroscettici hanno vinto, e di questo non c’è da stupirsi. La vittoria dell’estrema sinistra in Grecia (ma anche l’ottimo piazzamento dei neonazisti di Alba Dorata), la vittoria dell’estrema destra in Francia, Austria e Danimarca, nonché la vittoria degli euroscettici in Gran Bretagna, insieme al solito altissimo tasso di astensionismo (ha votato poco oltre il 40 % in media dei cittadini europei) ci dice che i popoli dell’Unione sono abbastanza stufi di come essa venga gestita.
Eppure potrebbe non cambiare niente. I numeri ci sono per consentire di proseguire stolidamente come prima. Ma sarebbe un grandissimo errore non tenere conto del significato di questo voto. La gente ha chiaramente detto a Strasburgo ed a Bruxelles che non gradisce proseguire con i sacrifici, pareggiando i bilanci ma portando le tasse alle stelle e non riuscendo a far ripartire la macchina dell’economia e dell’occupazione.
Se si ignorerà questo sommovimento potremmo davvero andare incontro ad un periodo di disordini sociali anche violenti oltre alla possibilità che qualche Paese, come la Gran Bretagna, faccia ulteriori passi indietro nella sua integrazione europea e diventi ancor più freddo di quanto sia stato finora. Nel contempo le prossime elezioni potrebbero portare all’ulteriore erosione dei consensi verso le maggiori formazioni politiche “istituzionali” e far loro perdere la pur risicata maggioranza.
Questa clamorosa affermazione degli estremismi e degli scetticismi fa risaltare il sostanziale tonfo del Movimento 5 Stelle. Beppe Grillo annunciava il botto, ma pur con queste favorevoli condizioni ambientali il suo movimento non è riuscito a sfondare, venendo addirittura doppiato ed umiliato dal Partito Democratico.