Siamo consumatori, non cittadini: l’incredibile vicenda di Piazza Plebiscito a Napoli
NO AGLI STONES, NO A McCARTNEY: SÌ AL CONCERTO DI MIKA, PERCHÉ LO VUOLE LA NUTELLA…
Questa è una tipica storia italiana, che merita di essere raccontata. È una piccola storia, ma dai significati notevoli, e riguarda tutti: cittadini, istituzioni e mass media.
Piazza Plebiscito è una delle più importanti piazze di Napoli: colma di storia, su di essa si affaccia un antico palazzo reale ed una basilica con un colonnato splendido.
Nonostante ciò, fino agli anni Ottanta era adibita addirittura a parcheggio delle auto! Poi, finalmente, fu chiusa e pedonalizzata. Tuttavia, nessun’amministrazione comunale l’ha finora opportunamente valorizzata.
È comunque uno scenario naturale per ospitare grandi eventi, specialmente musicali: è infatti un’area molto ampia, e con uno sfondo di grande suggestione, da qualunque lato la si guardi.
Per questo motivo è stata utilizzata per concerti e serate importanti. Tra gli ultimi eventi che vi si sono tenuti figurano i concerti di Elton John (gratuito) e Bruce Springsteen (a pagamento).
Ovviamente, siccome siamo a Napoli ed in Italia, le cose non potevano andare lisce a lungo. È cominciata una guerra tra il Comune e la Sovrintendenza ai Beni Architettonici: il Comune, per motivi d’immagine, spinge per l’utilizzo massiccio della piazza; la Sovrintendenza, per suo compito istituzionale, cerca di limitarlo per salvaguardare l’integrità dell’area.
Da questo braccio di ferro è scaturito un tale caos che ha scoraggiato tutti gli artisti più importanti.
Pochi giorni fa un grande organizzatore di concerti ha affermato che i Rolling Stones, invece che a Roma (dove suoneranno al Circo Massimo), sarebbero potuti venire a Napoli; ma, si sa, si era deciso che la piazza non avrebbe più ospitato eventi musicali. Così come un vecchio progetto era quello di far venire Paul McCartney: e pare che lo desiderasse pure lo stesso artista! Ma, ripeto, tutti hanno lasciato perdere alla luce dei divieti ormai cristallizzatisi sulla piazza.
La novità di questi giorni, che lascia veramente sbigottiti, è che il Comune di Napoli vuole concedere alla Nutella la piazza per festeggiare i 50 anni della famosa crema alla nocciola; dulcis in fundo (è proprio il caso di dire) si terrà un concerto di Mika.
Improvvisamente, dunque, non c’è più alcun problema! Tornerà la musica, torneranno le folle. Ma dopo aver perso Mick Jagger e Paul McCartney, dovremo accontentarci di… Mika?!
Il Sovrintendente, anche per evitare lo sfruttamento commerciale e pubblicitario di un’area pubblica, ha cercato di frapporre qualche ostacolo. Apriti Cielo! È intervenuto, con tutto il suo peso, addirittura il governo: il ministro dei Beni Culturali ha detto che la Sovrintendenza deve smetterla e deve autorizzare l’evento. Sommo gaudio del sindaco di Napoli e coro entusiasta di tutta la stampa napoletana, che sta crocifiggendo ogni giorno il Sovrintendente, dipingendolo come un ottuso e grigio burocrate (forse anche perché la Nutella è un grosso inserzionista pubblicitario?).
Ecco perché è una tipica storia italiana: salvaguardare l’integrità di una piazza storica è meno importante di far suonare Mika (chi cazzo è, poi?!). La forza del marchio passa su tutto: la Nutella è un brand mondiale che fa cinquant’anni, ha scelto Napoli per festeggiare e tutti dobbiamo esserne onorati. Il governo del neo-liberista e capitalista Renzi, ovviamente, spinge in questo senso.
Non siamo cittadini, ma consumatori ed il nostro Paese non è l’Italia, ma il magico mondo del consumismo di marca.