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Viaggio in Montenegro, дан 1

Post n°1208 pubblicato il 06 Agosto 2015 da lightdew
 

 

 

 

foto lightdew

 

 

 

 

 

 

foto lightdew

 

Finalmente in viaggio: partiamo alle 11 del primo luglio 2015 caricando il camper con mille cose prese e altrettante dimenticate. Attraversiamo la verde Slovenia per approdare in Croazia ma dopo neppure mezz'ora di viaggio i dolci profumi delle griglie dei ristoranti lungo la strada ci aprono i sensi. Il nostro capitano, imperterrito, prosegue il viaggio perche  vorremmo arrivare più vicino possibile alla meta: inseriamo la musica a palla e via  attraverso il percorso segnato e dentro quello dei nostri pensieri.

Verso Pola, Eli memore del profumo del maialino al girarrosto mi chiede con la sua precisa e pura innocenza se, lungo la strada, troveremo  un Cinghialino da fare arrosto. Mosso a compassione il capitano decide di fermare il mezzo accostando ad un'area sosta dove faremo il picnic. Ore 12:17 ci apprestiamo alla sosta lungo l'autostrada mentre da  lontano sentiamo un grufolare oltre la staccionata che  sembra  richiamare la nostra attenzione con un'intonazione  che sapeva tanto di beffa.
Verso il Gorski Kotar la strada si fa irta e la velocità rallenta lasciandoci tempo per ammirare lo splendido paesaggio attorno. Immersi tra colli e boscaglia sembra che il mondo sia tutto così: bello! 
In lontananza però si riescono a scorgere antenne, ciminiere e  infrastrutture urbane che deturpano il paesaggio soprattutto lungo la bellissima costa e come ogni volta mi ritrovo a chiedere a me stessa se la civilizzazione sulla bilancia dell'umanità porti lo stesso peso del rispetto per la natura. Me lo chiedo comodamente seduta su di un mezzo che consuma troppo quindi anch'io  avrei potuto scegliere una vacanza più consapevole e meno inquinante.
Lo splendido parco del Risnjak mostra la sua infinita bellezza ma anche alberi sofferenti e secchi, proprio in prossimità di un villaggio portante lo stesso nome di una località Tarvisiana, Fusine, quasi a voler simboleggiare la comunanza di una difficoltà evidente di molti luoghi di montagna nei quali si notano boschi completamente distrutti dall'ondata di gelicidio e, o ancor peggio, dall'inquinamento.
Aldilà del Velebit delle insegne di attenzione ad orsi e lupi affiancano l'autostrada in prossimità di gallerie con sovrapassaggi fatti esclusivamente per permettere a questi animali di non entrare in autostrada attraversando il loro territorio interrotto dall'opera umana.
A tratti altri cartelli indicano attenzione alla presenza di cinghiali. Lungo la strada muri frangibora ci riportano in ricordo la visione di alcuni motociclisti aggrappati alle reti per l'impossibilità a proseguire. In quella zona quando la Bora soffia è difficile poter proseguire con dei mezzi a due ruote ma anche con grandi camion telati.
Dopo il parco di Paklenica  ci dirigiamo verso Vodice sperando di rivedere Jovica per ricordare insieme bei momenti trascorsi assieme e per aggiungerne dei nuovi. All'uscita dell'autostrada un pastore con le sue capre ci accoglie. posteggiamo il camper per fare un bagno ristoratore e lasciamo la custodia ai parcheggiatori zingari che per pochi spiccioli ce lo controllano come se fosse loro. 
Di sera arriviamo all'ingresso del parco delle cascate della Krka, dove passeremo la notte in un campeggio economico, essenziale e poco frequentato.


Verde, verde e ancora verde, ma all'improvviso il mare.


 

 

 

 
 
 
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