Creato da lafarmaciadepoca il 13/10/2010

La farmacia d'epoca

Raccolta di scatole e flaconi di farmaci di ieri - di Giulia Bovone

 

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Il punto della situazione

Post n°21 pubblicato il 12 Novembre 2010 da lafarmaciadepoca
 

Buona giornata a tutti, dal momento che oggi è venerdì, e ci si avvicina al weekend, ho intenzione di dare qualche altro consiglio sull'acquisto di scatole di latta nei mercatini dell'antiquariato.
Non sono ancora riuscita a trovare un catalogo di questi oggetti, l'unico modo per avere più o meno l'idea degli anni di una scatola rimane la buona vecchia ricerca o su siti tipo ebay, oppure sui banchetti che vendono manifesti pubblicitari, a volte capita di trovare qualcosa.

Ringrazio la Signora Marina della Casa delle Scatole di Latta, per i suoi preziosi consigli, ed invito gli appassionati a fare un salto sul suo sito(www.casadellescatole.org): spiega molto bene come pulire e rimettere a nuovo le scatole di latta, un processo che sembra banale ma invece non lo è.

Prosegue anche la mia ricerca di altri collezionisti di scatole di latta di medicinali: stando ad ora, io sarei la più grande esponente italiana perchè unica! La domanda sorge spontanea: " Ma possibile che non ci sia proprio nessun'altro che collezioni solo questi oggetti? Si sono nascosti? E' una setta segreta? E' illegale collezionare scatole di latta dei farmaci?"

Conosco molte persone che collezionano solo scatole di biscotti, oppure lamette, o ancora scatole di lucido per scarpe, ma mai scatole di latta di medicinali.Non che questo mi dispiaccia, io non voglio forzare nessuno, pensavo che fosse una collezione più diffusa, non è categoricamente possibile che ci sia solo io.

Altri, in questa situazione, si sarebbero fregiati immediatamente del titolo: " Inchinatevi, di fronte al più grande collezionista di scatole di latta di farmaci dell'Italia intera! Bwahahahahahah!". Io no, se proprio devo avere l'onore, è giusto che promuova anche un'iniziativa importante nel campo di questo genere di collezionismo. D'altronde, grandi poteri comportano grandi responsabilità.

E' necessario creare gli indici di rarità di queste scatole di latta: mi sono sempre trovata a combattere contro antiquari e svuotacantine che chiedevano dei prezzi assurdi per pezzi incompleti, oppure decisamente comuni. Gli indici di rarità che posso fornire sono limitati al Nord - Ovest Italia, il mio territorio di caccia. Ecco perchè ho bisogno di sapere se esiste qualcun'altro che raccoglie questo tipo di oggetti, per estendere l'indice di rarità anche alle altre regioni. Ciò è necessario per il fatto che la distribuzione dei farmaci in Italia, soprattuto in passato, non era omogenea: in una località di mare, tipo Sicilia o Calabria, penso che le scatole di medicinali contro il mal di gola o raffreddore siano di minor diffusione, rispetto al Piemonte o alla Lombardia.
Presto, cercherò di combinare qualcosa, non so se sia meglio un file scaricabile, oppure una tabella sul blog aggiornata di volta in volta. Abbiate paziena e fede (non Emilio!).

Ora veniamo ai cardini filosofici delle suddivisioni. Io dividerei le scatole di medicinali, in base al loro contenuto: i deperibili (caramelle, pastiglie, fiale da iniezione, pillole, creme e unguenti) e i non deperibili (garze, cerotti, fasce, aghi, seta da sutura etc).
Per i primi, è impossibile riuscire a risalire al contenuto originario, in questo caso, a decidere il prezzo sarà l'indice di rarità e le condizioni della scatola, per i non deperibili, la presenza del contenuto originale, sarà più determinante della rarità: un pezzo comune, ma con il suo contenuto originale, meglio se non aperto, ha un valore più alto rispetto ad un pezzo raro, ma privo del suo contenuto.

Grande importanza giocano anche i coperchi e le eventuali etichette di cartone presenti all'interno della scatola. Vi sarete accorti, leggendo i miei post che cerco sempre di acquistare pezzi che abbiano la loro totale autenticità, in modo tale da fornire un "modello" per eventuali collezionisti.
Ricordo che, per altre informazioni basta cercare nei tags "Consigli per gli acquisti" per trovare gli altri miei post con suggerimentii su come acquistare questi oggetti.
Gli indici di rarità contempleranno, ove sia possibile, le date di nascita e di eventuale morte dei laboratoli che li hanno prodotti, in modo tale da evitare le mie solite disavventure.

Questa mi è accaduta al mercatino di Alessandria: vedo su un banco una scatola di medicinali, francese, dallo spessore e dalla litografia della latta mi sembra dei primi anni 50.
Chiedo al venditore quanto costa: la prende in mano, mi dice è del 1835, e mi spara una cifra improponibile, da infarto immediato. Fossi stata una fumatrice, credo che ci sarei rimasta secca.
Sono stata colpita nel profondo, non posso credere di aver toppato di circa 115 anni: "Posso vederla?" chiedo con un fil di voce.Lui mi allunga la scatola come se fosse un pezzo della Vera Croce di Cristo, la prendo con le mie sozze mani da collezionista peccatore e la esamino. Dove caspita avrà dedotto che è del 1835? Il mio occhio nota un piccolo bollo giallo, in basso a sinistra, con su scritto "Depuis 1835". Dal 1835, non del 1835. Lo faccio notare al venditore:nel 1835, sicuramente non sarebbero riusciti a produrre una scatola di latta così perfetta anche a livello di litografia.
Il venditore, che probabilmente non amava essere contraddetto, stava per insultarmi pesantemente, quando gli propongo un prezzo decisamente più modesto, invece si contiene, nonostante lo sguardo torvo e le intenzioni assassine, e dice che io sono lì solo per truffarlo, non crede a ciò che dico, e non vuole vendermi la scatola.
Io scoppio a ridere, nessuno mai mi aveva detto che volevo truffarlo, e gli dico di farsi un corso di francese accelerato, prima di vendere qualcosa.

Stando alle affermazioni di questo signore, i miei jeans Levi's sono un vero pezzo da museo: sono del 1853; e che dire dei puzzle Ravensburger che risalgono addirittura al 1883? Vi sconsiglio di mangiare i budini Elah, che è dal 1909 che sono in giro, oppure la liquirizia De Rosa, ne hanno fabbricato un vagone nel 1836, e penso che oggi nel 2010 sia un po' scaduta. Roba da matti...Fine del delirio soggettivo, non so se queste disavventure capitino solo a me, ma credo di averne abbastanza per scriverci un libro.
Se a qualcuno è capitato di peggio ai mercatini dell'antiquariato lo invito caldamente a lasciare un commento!

Grazie mille per l'attenzione! Quota 400, siete magnifici!

 
 
 
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