Blog
Un blog creato da vocedimegaride il 09/11/2006

La voce di Megaride

foglio meridionalista

 
 

UN MUSEO NAVALE STORICO PER NAPOLI

FIRMA E DIVULGA LA PETIZIONE
 
www.petitiononline.com/2008navy/petition.html 

UN MUSEO NAVALE STORICO PER NAPOLI

"mamma" della MARINA MILITARE ITALIANA


 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

FAMIGLIE D'ITALIA

"ARGO" (dim.di LETARGO) il caporedattore de "LA VOCE DI MEGARIDE"/blog, coraggioso foglio indipendente, senza peli sulla lingua... ne' sullo stomaco!
ARGO

Il social family project di Umberto Napolitano
http://famiglieditalia.wordpress.com/

 

IL BLOG DI ANGELO JANNONE

LE NOSTRE VIDEO-NEWS

immagine
L'archivio delle video-news e delle interviste filmate per "La Voce di Megaride" è al link http://www.vocedimegaride.it/Fotoreportages.htm

********* 

 

SFIZIOSITA' IN RETE

 Il traduttore online dall'italiano al napoletano
http://www.napoletano.info/auto.asp

*********

Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
immagine

 

FACEBOOK

 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 23
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

AREA PERSONALE

 

 

L'ANGIOLA DEL PARADISO... FISCALE

di M.B. - redazione



Udite, udite… il servitore dello Stato, don Direttore del Fisco e della Riscossione (come dire, in napoletano, dottor "ciàcca e medica")  in ultima audizione presso la Commissione parlamentare sull'Anagrafe tributaria, dichiara amareggiato che  un tesoro di 545 miliardi di euro. in redditi fiscali vantati dallo Stato negli ultimi 15 anni,  mai riscossi, é per grandissima parte impossibile da recuperare. È "teoricamente" possibile solo il recupero di una parte "residuale e minima", pari "al 5%-6% deltotale" (quindi tra 27,2 e 32,7 miliardi). Una catastrofe che, al solito,si abbatterà sui soliti piccoli contribuenti tracciati, reperibili e vessati in eterno, quanto ci scommettete? ".Non è - spiega mortificato- soltanto un fatto di controllo, i tentativi di riscossione, lì dove era possibile, sono stati fatti tutti". E’ proprio vero? Il don Direttore bifronte cala la scure "'ndo' cojo cojo" , a partire dagli "abbonati Rai" in drammatica estinzione, facendone una questione lessicale, dal momento che il canone Rai è un tributo sul possesso di un bene (l'apparecchio video) e non un "abbonamento annuale" allo spettacolo, fino al fenomeno tipicamente italiano dei coniugi con più residenze: "E' una patologia del sistema italiano il fatto che due coniugi per risparmiare sull'imposta di registro e sulle imposte sulla casa abbiano diverse residenze". La domanda che si pone Befera è "perchè i Comuni danno residenza se non c'è la separazione tra i coniugi? È il Comune che deve intervenire...  L'Agenzia "interviene sulla patologia,dove ci rendiamo conto" della residenza fittizia, "questi casi in passato erano abbastanza rari, ora stanno aumentando. Si tratta di una patologia fiscale che andrebbe colpita a monte, per evitare furbate". Non fa una piega, il ragionamento; peccato che queste esternazioni siano concomitanti all'apparizione in terra dell'ologramma della ex fidanzata del senatore "tutto d'un pezzo", il giustiziere della notte Bruno Tabacci, in ectoplasma dell'Angiola del Paradiso... fiscale, donna Armellini, improvvisamente materializzatasi con i suoi bagagli Vuitton ed i suoi 1243 immobili, compresi tre alberghi, per il valore di oltre 2 miliardi ovvero l'importo di ...una piccola legge di stabilità! A questo punto, è penoso ogni ulteriore giudizio sul fenomeno dell'evasione fiscale, imputato sempre ai soliti pittoreschi malavitosi di “coppola e lupara” ed ai patetici furbetti del ceto medio italiano che - per quanto odiosi ed odiati, soprattutto dalla povera gente tartassata  – in questo frangente sono legittimati a godere dell’autogoal istituzionale! L’Angiola del Paradiso Fiscale (dai gusti discutibili, in fatto di “fidanzati”, eh!) non è Zorro ne’ il Fantasma dell’Opera ma è sin dal suo avvento sociale frequentatrice e animatrice dei “salotti buoni” della Capitale, laddove si fa, si dipana e si disfa la POLITICA NAZIONALE, la Nomenklatura istituzionale a tutti i livelli e la complicità internazionale, a botte di “crostate”, cotillons e paraculissime onlus di beneficenza! Praticamente, i salotti buoni frequentati dai vari grandi e piccoli “Tabacci governativi” e dal Fisco in pectore, in tutto il loro splendore. In questi ambientini chic di gente senza problemi e senza più stimoli o curiosità, nella rassicurante calma piatta dei barbosi agi e suffragi, lo sport preferito è il PETTEGOLEZZO, utile alla rigenerante ginnastica mentale e input per vivacissime imprese culturali su base letteraria, sanitariamente prescritti dai baroni della medicina per evitare gli improduttivi ozii a chi, di suo, non ha più niente di interessante da approfondire e rischia pericolose scivolate nelle patologie più comuni al volgo nazionalpopolare: il colesterolo cattivo, le vene varicose, la flautulenza, lo scorbuto, l’osteoporosi, l’alopecia… che schifo!... tanto, all’immagine ci pensa il botox, il silicone, il parrucchino, il bisturi-laser ed altre cose costose ma “veloci”. Orbene, possibile che nessuno dei salottieri, in questi decenni, abbia mai spettegolato su Angiola Armellini? All’occorrenza e quando la curiosità, in quegli ambienti esclusivi, è a livelli di paranoia, si hanno tutti i mezzi a disposizione per inciuciare: dai giornali alle fattucchiere, dai servizi segreti a tutte le branche della Pubblica Amministrazione… fino ai vertici della Repubblica; tutte cose gestite dai salottieri! Com’è possibile che ora, a cominciare dall’ex “fidanzato governativo” patròn di mille gloriose battaglie giustizialiste, per finire al Fisco ed anche – why not - agli astiosi e vendicativi “furbetti del quartierino” già colpiti dalla “scure fiscale di circostanza”, a seconda delle fole politiche… com’è possibile – ci chiediamo –che l’Angioletta del presepe capitolino sia passata inosservata? … e… come mai…d’improvviso, questa alata creatura si è tramutata in una perfida zarina? Ha magari pestato i piedi a qualche autorevole “compagno di merende”,  ha osato defenestrare qualche “complice”, ha negato la “paghetta” o i suoi favori a qualche cavalier servente? Ma la domanda che si pongono molti pensionati “al minimo”, titolari di casupola o palafitta popolare per cui hanno versato la TARES e che oggi, 24 gennaio, hanno pagato dai 70 ai 110 euri di mini IMU e –entro il 31 - ben 113 e rotti euri di CANONE TV è :” HA PAGATO  LA SIGNORA ARMELLINI? QUANTO?”. Paradossalmente, c’è anche chi si chiede quanti televisori sono installati in 1243 abitazioni, tra cui 3 alberghi… ed a quanta monnezza ovvero a quanta Tares ammonta il debito della leggiadra signora...  ma qui ci vorrebbe Pico della Mirandola! I contribuenti in miseria –tracciabili, reperibili, perseguitabili - che continuano a pagare tasse e tributi, togliendosi il pane di bocca e rinunciando persino ai medicinali, per tema di vedersi confiscare gli unici rassicuranti beni obsoleti di cui dispongono, si stanno chiedendo CHI sia davvero e DOVE è allocata quella parrocchia chiamata “mafia” e se questa non è, poi, la vera anima del regime! 

MORALE: ""Prima di diagnosticarti una depressione o bassa autostima, assicurati di non essere semplicemente circondato da stronzi". (William Gibson)

DEDICATO A: TUTTI I SUICIDA DELL'AGENDA MONTI E DELLE AGENDE PREGRESSE E FUTURE


 
 
 

Diva Proésia

di Marina Salvadore


Pur amandola, la Poesia, ho sempre diffidato dei suoi tanti narcisi aedi e cantori, soprattutto contemporanei. Per i miei trascorsi di lavoro nel giornalismo e nello spettacolo, spesso mi sono trovata in situazioni al limite del grottesco, invischiata in kermésse di dubbio gusto, laddove attempatissime signore, abbigliate di veli ed a piedi scalzi, piroettavano leggiadre intorno al fuoco di improvvisati sabba pseudo-culturali o sui bordi delle piscine, alle feste nelle ville dei ricchi, in Versilia, declamando come forsennate versi orrendamente copiati a D’Annunzio, a Garcia Lorca ed altri osannati dall’intellighentia media. Il mio maestro è stato un poeta semplice, ruspante, Romano Battaglia; un uomo forte come la quercia e fragile d’animo come la poesia che sapeva cogliere d’intorno, da ogni cosa delicata: da un filo d’erba cresciuto sull’uscio della sua casa di Pietrasanta, al crostino di pane intinto nell’olio di frantoio, per intenderci… Immaginate, ora, nelle loro performances, tutte queste indiavolate “poetesse” da week-end, esasperare al massimo i loro gorgheggi, le loro drammatiche invettive nell’improvvisata, casereccia teatralità e disperata gestualità, per colpire, attrarre, sedurre intellettualmente quel brav’uomo di Battaglia! Dalla Versilia, alla Lombardia,all’Emilia, numerosissime erano queste congreghe di assatanate che ci ospitavano; molti di questi personaggi li ritroverete immortalati in alcune cronache versiliesi o nelle celebri “Lettere al Direttore”, pubblicate da Romano Battaglia nel corso della sua cospicua produzione letteraria.. Durante una “Versiliana” – credo dell’87 – nel suo celebre “Caffè” letterario, al quale collaborai per due edizioni, ricordo che si tenne anche la finale del locale Premio Carducci, con la proclamazione dei vincitori e – stracca di poeti e poetesse di cui sopra – feci l’impossibile per avere sul palco l’ultimo in graduatoria tra gli ultimi poeti valutati dalla illustre commissione di esperti, con grande stupore di questi ultimi alla mia “originale” richiesta. Lo feci, sinceramente, per alleggerire un po’quel clima pesante, ridondante di disgrazie, dolori, dramma, depressione, psicopatie in versi baciati e mordicchiati, declamate per l’intero pomeriggio e sera di un’estate terribilmente torrida! A parte la cinquecentesca Vittoria Colonna che ebbe l’ardire di firmarsi, laddove poetesse, pittrici ed altre artiste dell’epoca dovevano celarsi dietro un falso profilo maschile, il salto per arrivare alla contemporanea Alda Merini, a parte rarissime eccezioni, è classicamente un volo lungo secoli sul deserto al femminile, sull’assenza delle donne nelle arti; prerogativa dei maschi, come il sacerdozio, il governo, il lavoro, il sesso, lo sport e persino la scienza. Rarissime sono, infatti, le donne che sono riuscite ad emergere e ad avere successo; per contro, ne troviamo migliaia, in diverse epoche, bruciate sui roghi e ciò ch’era d’impronta femminile – accade ancora oggi – doveva essere obliato o censurato o svilito, com’è accaduto alla bella e saggia sirena Partenope, patrona della mia magnifica città e apportatrice di civiltà e cultura, sostituita dal bècero Pulcinella che, pure, ai suoi esordi non era il rozzo villano ignorante che, oggi, è ben strumentale all’abietta situazione in cui “conviene” tenere Napoli. Chiedetelo ad Ottorino Gurgo che così si è sfogato nel suo meraviglioso “Ammazziamo Pulcinella”! Dunque, io amo Parthenia, Ligeia e Leucosia, le tre sirene cantate da Licofrone, il poeta… e aspetto da sempre di poter udire la voce e la saggezza della mia “santa trinità”di genere… mitocondriale. In quest’attesa, piena di fastidiosi input e confusi arzigogoli barocchi prodotti da gente per lo più disturbata mentalmente e priva del minimo sindacale di “cultura”… o, di consapevolezza, l’eco lontana di Diva Proésia, altra regina di un altro mare; quello, virtuale mi ha “accesa” di rinnovata speranza. Proésia canta e scrive solo quel che pensa e vive, senza inganno, senza odiose rime sibilline, senza inutili orpelli lessicali, senza esasperate nozioni di metafisica, senza autocompiacimento. Aaah! Diva Proésia è libertà, è nobiltà, è bellezza! La sua lunga, preziosa collana è fatta di perle di saggezza, di emozioni, di carnalità, di spiritualità, di vita; perle che ondeggiano sul suo petto che si léva e si abbassa al ritmo delle maree, al pulsare delle stelle. Alla Vita! Che grande sorpresa scoprire che Diva Proésia è Rosanna Marani, una giornalista ed autrice che da lungo tempo seguo con interesse, da dietro lo schermo di un p.c. - come attraverso l’oblò di un sommergibile - per il suo dinamismo mentale, le sue performances, le sue passioni. La sua genuinità e schietta femminilità. Continuerò a chiamarla Diva Proésia, collocandola sull’altare votivo a Partenope, sorto sull’ara sacrificale di mille alle altre donne di tutti i secoli, cui hanno strappato la lingua e tagliato le mani. Per la prima volta, dopo anni, avrò il piacere di acquistare il libro di una poetessa, “P’ossessione” e… leggerlo, giuro! Come la mia sirena Partenope, anche Rosanna è fatta di melodia, di armonia: ho ascoltato le sue “proésie”, declamate da lei e un brivido m’ha colto; superbi i contenuti ma la voce, la sua voce, è lo strumento ideale per diffonderle all’anima di chi ascolta. Proporrei un recitàl in tutti i teatri del Paese e – perché, no? – metterei in musica i suoi testi, dal momento che il mondo della musica è un po’ carente di autori e di buone opere, zeppo di nenie, di marcette e di barbose suppliche rap. Ad un tratto, nell’ascoltare il brano “Sensualità”, ho chiuso gli occhi e mi è parso di udire l’immensa Mariangela Melato. Struggente suggestione! La mia “proésia” preferita? “Amore anoressico Amore obeso” , mi ha ricordato gli “umori” di “Afrodita” di Isabel Allende, un best-seller di bella memoria. Ascoltatela, la voce di Diva Proésia, pensando a Partenope, su quella diavoleria ch’è l’audiovox in rete, che contiene ben 52  stupende opere della nostra singolare autrice… In questo piatto, vischioso, ridicolo ed insulso limbo ch’è diventata la nostra cultura contemporanea, il libro “P’ossessione”di Rosanna Marani è un bellissimo dono da dedicare a coloro cui volete trasmettere, come un omaggio speciale, un degno segno di stima. Se fosse ancora tra noi, lo regalerei a Romano Battaglia!

 

 

 
 
 
 
 

san Francesco Floro Flores, grande anima napoletana

di Francesco Floro Flores


Mi piace molto passeggiare in queste giornate invernali, senza visitatori, nei punti meno frequentati dello zoo, perche' ancora ne scopro luoghi bellissimi. L'ultima scoperta, dopo due alberi di avogado, una pianta di cedro ed una camelia secolare. ce ne sono tante di colori stupendi, ora in fiore. Il degrado degli ultimi vent'anni ha avuto un effetto protettivo nei confronti della natura stessa che si e' quasi rinchiusa, per esplodere adesso, attraverso accurate potature, che ne stanno portando in risalto la stupenda bellezza. All'ingresso. e' spettacolare la struttura di 4 palme intrecciate che fanno un unico tronco.
Ma se guardi lo zoo con gli occhi di un architetto ti accorgi delle qualita' artistiche di Piccinato, nel disegno integrale dello zoo, ed in particolare di alcune opere tutte essenziali: l'ingresso e la voliera in particolare, dove le strutture sono leggerissime, lasciando spazio alla natura : alberi ed animali.

Gli animali, che ora sono alimentati nel modomigliore, hanno riacquistato vitalita', vivacita' , ma soprattutto sembrano gradire la presenza dei bambini, quel vociare chiassoso che non li infastidisce; anzi, sembrano, a volte. fare smorfie o prendere pose particolari. Avevo 7 8 anni, ( mamma mia 50 anni fa ! ) quando volevo liberare la tigre, soffrivo a vederla andare su e giu' senza pausa. E credo che la festa piu' grande dello zoo, sara' il giorno della loro liberazione in uno spazio adeguato con 3 laghetti dove si potranno immergere completamente ed acqua corrente, simulando il piu' possibile il loro ambiente naturale.
Ma non sara'solo la festa per le tigri, sara' anche la festa dei napoletani. Sara' il giorno in cui avremo dimostrato che si puo' fare, che si puo' fare anche a Napoli. Che un luogo di bellezza incredibile, portato al degrado totale, infestato da letame in ogni angolo possibile, acquisira' dignita' internazionale e restituira' dignita'agli animali, ed ai napoletani. Una citta', la nostra, dove si combatte SEMPRE chi vuole fare. C'e' una parte silenziosa ma potente della nostra citta' ed allo stesso tempo incapace che puo' sopportare tutto:  la camorra, irifiuti tossici , i tumori, ma che non riesce a tollerare chi vuole fare bene,e pretende di riuscirci.
Questa citta' usa le armi improprie della calunnia ed usa la burocrazia, utilissima, quando serve fermare l'iniziativa, arrogante nella sua presunzione, cattiva nell'esercizio del Suo potere, abile nel tessere il sottile ricatto, mai in forma diretta , ma sempre attraverso teste di legno, stupide, e vuote alleate sempre al finto potente di turno. Riportare lo Zoo di Napoli in Europa mi sembrava una sfida imprenditoriale onerosa dal punto di vista finanziario, scientifico, organizzativo. Scopro invece ,che la sfida vera e' vincere nella mia citta', contro la mia citta'. Confido in tutti i bambini ed in tutte le mamme che ci sostengono, che ci incoraggiano, in tutti i napoletani che si sono stancati di essere violentati, da inetti incapaci, ubriachi del loro piccolo potere, a tempo. Intanto mi contemplo il laghetto, portato quasi al suo antico splendore, a come lo aveva pensato Piccinato. E mi sembra di vederlo sul ponte, Piccinato, che mi sorride e mi incoraggia.
********************************

Megaride : si sente tutto l'AMORE che ha ispirato la rinascita di questo incantevole luogo caro alla memoria di intere generazioni di napoletani! Ora, tutti noi partenopei di buona volontà dovremmo fare "catena" contro i soliti massacratori del bello e del buono della nostra città! Tutti insieme, per difendere dai possibili assalti del "male atavico" sul territorio (ch'è l'invidia!) questo meraviglioso progetto di RINASCITA! Già, agli esordi del progetto salvifico, alcune parti politiche, specializzate in inutili e malsane "vandee-a-tutti-i-costi", per il solo autoerotismo del "bastian contrario", strumentale al loro populismo improduttivo e non propositivo, si sono mostrate particolarmente ostili ai propositi di Francesco Floro Flores ed ora, al pari degli struzzi ospiti del giardino zoologico, farebbero bene a nascondere la testa sotto la sabbia... dal momento che si spacciano per "animalisti" e "ambientalisti", soprattutto quando ci tempestano di inutili petizioni e proclama!!! Le tre "F" menzognere passate alla storia giacobina, Farina, Feste e Forche, negli slogan volgari falsamente attribuiti agli ultimi, veri regnanti su questa nostra patria di Civiltà, saranno, da ora e per sempre sostituite dalla cifra ricamata sulla tua candida camicia di marinaio: F.F.F.
DIO TI BENEDICA... e... pure il patrono San Gennaro, Francesco!... mi piacerebbe molto lavorare per le tue creature!... Dello zoo ricordo il direttore, dott. Cuneo, che già molti anni fa contribuiva di tasca propria al sostentamento degli animali! All'epoca, ero giovanissima e cronista per Canale 21. Per qualche settimana mettemmo in programmazione una rubrica fissa dedicata agli animali, domestici e non; quando "girammo" le puntate sugli animali esotici, feci con piacere estremo il mio ingresso allo zoo. Davanti la casina in legno del professor Cuneo, una gracula del cardinale - cosiddetta per via della sua "scazzetta rossa", simile a quella del nostro "munaciéllo" - mi accolse cantandomi ROSE ROSSE di Ranieri... Cuneo mi disse che non lo faceva sempre; solo con chi le piaceva, per cui capii che il bellissimo volatile era il suo più fidato "segretario"... Nell'ambulatorio veterinario, mi innamorai di una cucciolata di iene neonate, rifiutate dalla madre e potei constatare con quanto amore e passione quei medici si occupassero di tutte le creature lì residenti.... poi, venne il momento forte; quello che fu addirittura filmato dall'operatore, il caro Riccardo Radice, oggi filosofo e docente nella scuola pubblica: mi fu concesso di entrare nella gabbia del ghepardo; cosa che feci con un certo timore... ma il desiderio di quel "contatto" era tale che... rinfoderai ogni esitazione! Lo stupendo micione, con la sua bocca spalancata, i lunghi ed affilati canini in bella mostra, gli occhi stretti a mandorla mi fissava ed emetteva dei ruggiti più simili al ronfare di un gatto: non mi minacciava affatto, dal momento che i suoi affilati artigli erano rinfoderati nel soffice pelo delle snelle ed agili zampe; mi faceva le fusa! Allora, senza remore, gli porsi il dorso della mia mano perchè la annusasse, mi posi a lui di fianco e lentamente sollevai la stessa mano per carezzarlo sulla testa. Gradì l'omaggio e... passai qualche quarto d'ora nella sua gabbia! Che belle emozioni! Tutte, da recuperare, grazie a te!

Lo Zoo di Napoli riparte! Aperto tutti i giorni dalle ore 9.30 alle ore 17!! 

 
 
 

E... DOPO TERRA DEI FUOCHI MEDITERRANEO IN FIAMME

da redazione

GIOCARE SPORCO SIGNIFICA CHE L'AFFARE COLOSSALE DELLO SMANTELLAMENTO DI NAVE CONCORDIA NON TIENE MINIMAMENTE IN CONSIDERAZIONE I PORTI DELLA GLORIOSA E STORICA MARINERIA E CANTIERISTICA DEL MEZZOGIORNO, LASCIATE MORIRE... MENTRE GIOIA TAURO E' STATA OBBLIGATA AD ESSERE LA LATRINA GLOBALE, SENZA IL CONSENSO MA NEMMENO LA DOVUTA INFORMAZIONE AI SUOI CITTADINI. DOBBIAMO RICORDARE CHE IL PORTO DI NAPOLI - SEDE DEL COMANDO DELLA VI FLOTTA AMERICANA - E' L'UNICO NON COMPRESO NELLA BLOCK LIST DEI PORTI MONDIALI PRECLUSI ALLA NAVIGAZIONE DEI MEZZI NUCLEARI? SEI UNA MERDA, GOVERNO ITALIANO!... ED ANCOR PIU' MERDE I DEPUTATI E SENATORI DEL SUD!... PURTROPPO, PORCELLUM O MATTARELLUM, LA CLASSE DIRIGENTE E' ESATTA ESPRESSIONE DEL POPOLO! TERRA TRADITA, SVENDUTA... DAI SUOI GIUDA AUTOCTONI E, CON LA MISERIA CHE C'E', IN SALDO A SOLI 10 DEI 30 CANONICI DENARI!

rif. nota di Agnesina Pozzi : 
FOLLIA DILAGANTE DI STATO

 
 
 

VIZI PRIVATI PUBBLICHE VIRTU'

di M.S.B. dipendente pubblico



Questa, la notizia di qualche settimana fa, riportata dai quotidiani nazionali: "Dramma Equitalia" anche per chi è un semplice dipendente. Un uomo di 38 anni ha minacciato di uccidersi nell'appartamento dove vive con la madre, a Milano, poichè depresso e «stanco di lavorare per Equitalia» a causa dei «continui insulti della gente». Non nascondiamoci dietro un dito: nell’immaginario collettivo – ma anche nei presupposti – Equitalia, Agenzia delle Entrate ed INPS, tralasciando le Banche che meriterebbero un capitolo a parte, rappresentano ormai, nel Pantheon istituzionale, la TRIMURTI di Stato, nonostante la pseudo-privatizzazione dell’anno 2000, relativamente alla Riforma Finanziaria che vide il sorgere delle Agenzie delle Entrate, dedicate esplicitamente ai servizi all’UTENZA e non allo STATO; cosa che, in molti – contribuenti ma anche dipendenti – ancora tralasciano di ricordare. La drammatica empàsse della lunga crisi in atto ha condotto all’esasperazione – quando non alla disperazione – i cittadini italiani; anche gli stessi dipendenti pubblici monoreddito con prelievo alla fonte che il destino ha chiamato al lavoro alle dipendenze di Equitalia o di Agenzia delle Entrate. Superfluo rammentare lo sgomento, la tristezza e gli istintivi sensi di colpa dei dipendenti pubblici alla notizia dei troppi suicidi di gente comune, per grane fiscali e fallimenti esistenziali o professionali ma come far capire all’utenza arrabbiata che anche gli interlocutori, negli uffici a cui si rivolgono, condividono nella vita reale i medesimi disagi … le medesime paure e incertezze in quel “futuro anticipato” che collima sempre più con il presente? Soprattutto - in veste di operatori tributari - come dar torto all’esercito di esasperati che quotidianamente bussano alla porta degli uffici finanziari per lamentare quelle che ritengono vessazioni, persecuzioni, capestri, ingiustizie, toponimi di un unico solo comune denominatore: IMPOTENZA… ovvero STALLO, BLOCCO, IMPOSSIBILITA’ di reazione; spesso, anche impossibilità di far fronte ai propri obblighi. Purtroppo, la realtà sociale dell’intera Nazione è molto dura, ai limiti estremi e la mancanza di comunicazione chiara e semplice, diretta, tende a peggiorare ogni cosa. I cittadini sono convinti, sempre più, di parlare una lingua diversa dal lessico delle Istituzioni: il politichese ed il burocratese, nella selva intricata dei numerosi Decreti ed emendamenti diventa impossibile orientarsi ed in pochi- se non gli esperti - godono di adeguata preparazione tecnica in fatto di Economia e Finanze; laddove una persona si convince di essere preda di incomprensibili affabulatori che indossano la maschera dell’autorità, d’istinto si sente incompresa, aggredita, turlupinata, privata della propria dignità e di conseguenza alza le difese o si chiude totalmente al dialogo. La Difesa degenera in Offesa. E’ “umano”! Non fu proprio per ovviare a questa capitolazione che sorsero le Agenzie delle Entrate, AD ESCLUSIVO SERVIZIO DEL PUBBLICO? Dobbiamo ricordarlo a noi stessi, pubblici dipendenti ed ai contribuenti, entrambe le categorie UNICO EQUIPAGGIO DELLA STESSA NAVE. C’è di vero che anche la Stampa ci si mette di mezzo ad “intellettualizzare” e ad arzigogolare i concetti,  a gettare benzina sul fuoco; prima, aprendo le edizioni quotidiane dei fogli o dei tiggì con overdose di notizie per i soli “addetti ai lavori” dei mercati e borse internazionali, come se tutti gli italiani fossero dei Bocconiani… poi, aggredendo lettori ed ascoltatori con notizie di FANTAFINANZA e FANTAPOLITICA che hanno più aroma di pettegolezzo globalizzato che non di essenziale e concreto per la vita quotidiana della “sciùra Teresa che va a fare la spesa”; insomma, l’INFORMAZIONE sia istituzionale che giornalistica, in questa Nazione che tutti, comunque – a cominciare dai suoi conductor – si ostinano a chiamare PAESE, svilendolo in ogni aspetto, è tutta da rivedere e da disciplinare. Quando il lancio di una notizia informa la “casalinga di Voghera” (come si dice in obsoleto e classista gergo giornalistico) che “I FUNZIONARI PUBBLICI ITALIANI PERCEPISCONO GLI STIPENDI PIU’ ALTI DELL’OCSE”, difficilmente la “massaia” in questione riuscirà a capire che il funzionario pubblico NON E’ QUEL POVERETTO SEDUTO DIETRO LO SPORTELLO DI EQUITALIA o DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE, mi spiego? Tornando ai nostri front-office ed al rapporto con il pubblico, oltre la generica confusione di ruoli di cui sopra, potrebbe davvero ricercarsi un’incongruenza di base. La semi-privatizzazione in AGENZIE ha snaturato il DIPENDENTE PUBBLICO in MANAGER, senza che questi – almeno agli albori – ne avesse l’attitudine o la formazione professionale. Orbene, Lo Stato non è un’azienda e non mira agli utili d’azienda eppure, la “new…AGE” (nomen omen) è articolata esattamente come un’azienda, con comparti ed aree e filiali, con tanto di raggiungimento degli obiettivi e monitoraggio “a tempi” di produzione, per cui i dipendenti pubblici oltre i normali compiti d’ufficio sono anche in dovere di presentare i “piani di lavorazione” su base statistica, sudare trafelati, in molti casi non dipendenti dalla loro volontà ma dalle congiunture nazionali o politiche, per raggiungere gli obiettivi, anche se non sono addetti ad una catena di montaggio e non producono manufatti; cose, queste, che tendono a privilegiare necessariamente il lavoro in back-office ed a subire i naturali attacchi dell'utenza ai front-office; attacchi  direttamente proporzionali alle fole amministrative, a seconda delle innumerevoli scadenze e notifiche "di stagione". In breve, il paradosso è che il DIPENDENTE è PUBBLICO ma incarnato in un ibrido PRIVATO... e viceversa. Purtroppo, con responsabilità, doveri ed emolumenti da PUBBLICO UFFICIALE e ulteriore carico di gestione come un PRIVATO addetto al marketing, esperto in brand e P.R. a 180 gradi, con dovizia e cura di Communication & Imaging. Il tutto, in tempi durissimi quantomai, laddove un servizio dedicato alle cure e tutela dei cittadini contribuenti richiederebbe SOLO ottime doti umane, capacità di ASCOLTO, spirito solidale  e strumenti legali se non proprio uguali almeno simili a quelli di un ASSISTENTE SOCIALE. Già! Perchè gli esasperati ed i disperati che in maggior parte si prendono la briga di presentarsi nei nostri uffici, sono comunque già tutti monitorati, reperibili e destinatari di regolari provvedimenti emanati dalle nostre Direzioni; noi stessi dipendenti non siamo immuni dai medesimi controlli, anche se l'utenza è convinta che noi siamo "diversi" perchè "giochiamo in casa" ovvero siamo non solo il volto ma anche il braccio dell'amministrazione che avvertono NEMICA! Infatti, come accaduto per il collega di Equitalia a Milano, anche noi, SPESSO, siamo ingiustamente aggrediti e vituperati dai più esasperati che non riescono proprio a dissociare le PERSONE dal LOGO sotto cui esercitano il loro quotidiano lavoro. E’ innegabile che il senso di ingiustizia sia avvertito con eccezionale emotività da questi cittadini normalmente “tracciati” e reperibili, laddove i più furbi “uccelli di bosco”, del tutto estranei al FISCO, se la passano e se la spassano nella inattaccabile bolla della grande EVASIONE FISCALE.  Ai tempi degli Uffici Imposte e delle Intendenze di Finanza, un dipendente s'illuminava di quella austera allure professionale conferitagli proprio dall'onore di essere al servizio dello Stato, in un certo senso l'immagine ridondava di un minimo di "riflessa" autorevolezza; oggi, un po' per l'instabilità politica, un po' per il ruolo ibrido in bilico tra il pubblico e il privato.... e tanto.... tanto per la CRISI e l'asfissiante PRESSIONE FISCALE, il dipendente del MEF è illuminato di bieco riflesso autoritario, senza averne l'autorità... ed in sempre più numerose situazioni critiche il front-office si trasforma nostro malgrado in un grottesco stand da luna-park; quello del tirassegno con le boccette alle faccine. Le nostre!

 
 
 

C'ERA UNA VOLTA LA DONNA

di Marina Salvadore


Era una bambina di soli 12 anni la piccola indiana di Calcutta stuprata per due volte da un’orda famelica e poi bruciata viva col bimbo che forse nemmeno sapeva di portare in grembo.  Per noi che siamo inclini a pensare all’India come alla patria dello SPIRITO e della quieta introspezione o, anche, all’India  più “populista” e neomelodica della variopinta Bollywood, svuotata degli inglesismi, come può esserlo il  folklore dei meridionali delle Due Sicilie, depurato dell’italianità del Piemonte, questo ennesimo efferato delitto è ben lungi dall’essere bollato come “femminicidio”. PERCHE’ E’ UN ORRIDO INFANTICIDIO! Gli sporchi seguaci di Satana, infatti, odiano donne e bambini; le une, per la creatività, gli altri, per l’innocenza! Comunque lo si chiami ed invochi, a seconda della propria pratica di fede, legata o meno ad una religione anche pagana, Dio è DONNA. L’intera sua Creazione si è assicurata l’eterna rigenerazione nei millenni attraverso il femminile di qualsiasi specie sulla Terra, forse anche nell’Universo, per via del sacrificio ultimo delle vivificanti stelle. Tutto ciò ch’è femmina non ama il POTERE ma la pienezza della VITA e la trasformazione ed evoluzione della VITA ed anche i peggiori uomini di POTERE sono frutto del ventre di una donna, manipolata la creazione, quella di Dio e quella della donna, dal nemico sempiterno ch’è un concentrato di IMPOTENZA, di INVIDIA, di PUTRIDA RISULTA; lo stesso che scatena le guerre senza mai dichiararle, l’onanista compulsivo, il pervertito cosmico. Ne’ Dio ne’ suo Figlio partorito da una DONNA, hanno mai inteso fondare Chiese o restringersi in ridicole gabbie mentali, essendo UNIVERSALI, ne’,  mai,  hanno diviso gli uomini in popoli e popolazioni, in razze ed in sottospecie. Eppure, nei millenni,  a parte quelle poche “eroine” di antiche tradizioni venerate sulle are e scolpite nelle pietre… tutte – se riflettete – dotate di virtù maschili, nel talamo come in battaglia o su un trono…   il disumano femminicidio è CULTURA prettamente UMANA, anche delle caste sacerdotali di questo o quel POPOLO, eletto o d’èlite che dir si voglia! E’ la donna, in molte tradizioni, ad essere considerata impura, imperfetta, asservita all’uomo, scacciata dai Sancta Santorum. Ci ha provato Gesù Cristo, con tutto se stesso, a confutare le vecchie consunte LEGGI ed a portare il NUOVO, rigenerante SPIRITO di armoniosa  interpretazione di Dio e della Sua Creazione ma, per primo, proprio dalle LEGGI della Chiesa di Pietro è stato tradito. Gesù amava le donne, non a caso, appena risorto si manifesta ad una donna, perché l’essere più intuitivo e consapevole sul quale potesse contare. Ebbene, cosa ne ha fatto, la Chiesa di Maria Maddalena, ch’era il discepolo più affine a Gesù ed al quale, per la prima volta nella storia degli “uomini”, un MAESTRO, un Rabbi, dava volentieri la parola? Della Sposa mistica, della Pistis Sophia, cosa s’è detto? Era una prostituta! Convertita ma prostituta; per l’eternità pruriginosamente bollata!... e, stando, poi, a certe cronache apocrife, ovviamente non contemplate dai canoni testamentari  della Chiesa cosiddetta cristiana quindi cattolica che – nonostante il concepimento di Maria e l’avvento di Cristo - ancora rimaneva scomodamente assisa con i piedi nel Nuovo Testamento e con la testa e lo sguardo rivolti al  Vecchio, la Chiesa che vantava nella sua fondazione l’improbabile “desiderio” di Cristo e che di Lui si dichiarava illibatissima sposa,  intraprese guerre furiose e stragi femminicide elevando gogne e pire nelle pubbliche piazze, dove furono sterminate migliaia di donne e solo poche decine di uomini; probabilmente, quelli ritenuti d’animo o spirito più vicino alla natura “misterica” della donna o solo perché naturalmente legati da umani sentimenti o passioni o, forse, solo più “cristiani”. Si può bene immaginare, avendo fatto riferimento solo alla più moderna e NUOVA Chiesa; quella di Cristo, quale inferno presso altri popoli che professano religioni molto più antiche, abbiano vissuto le donne del pianeta, a meno che non fossero legittime concubine, amanti, vestali, ancelle o “preferite” del sovrano di turno… ed anche in molti di questi casi, una volta stanchi del giocattolo, i POTENTI se ne disfacevano per intermediazione, con bon ton, senza lordarsi le mani e senza ferire la propria sensibilità. Circumnavigando rapidamente lo scoglio temporale delle prime sacrosante lotte del pionierismo nella  rivendicazione della parità di genere, il femminismo sessantottino e post-sessantottino è ben avaro di conquiste; anzi, è un clamoroso tonfo nella vandea femminile, anche perché non fu per niente un fenomeno “al femminile” ma di segno opposto; infatti, un abuso di “mascolinizzazione” della figura femminile, portata allo stremo come solo un uomo può e sa fare, ha sdoganato il terzo tipo, l’androgino, attorno al quale il mercato s’è scatenato ed il giro d’affari per le lobbies ed i potentati del mondo è lievitato, massacrando definitivamente, per estinzione, la DONNA! ... Esattamente come sta accadendo, ora, agli omosessuali, irretiti nell'identica strategia e sottoposti al medesimo sfruttamento ed annientamento; allora, a finanziare il movimento femminista fu l'empireo degli dei, il Whalalla mondiale....l'Olimpo assoluto... ovvero la Fondazione Rockefeller e non perchè il vecchio Nick fosse un piacione "sciupafemmine", dal momento che a certi livelli, il sesso è considerato una volgare pratica per sottosviluppati ovvero.. ehm...ehm ... per soli sviluppati "sotto"... e la severa "Gran Cupola aborriva la Copula", bombardando, però, di consumistico porno, di perversioni take-away, di pedofilia on the road e persino di free zoofilia l'umanità intera. Il Femminismo fu infatti finanziato per garantire la tassazione all' "altra metà del cielo", fino ad allora amorfa, dal momento che le donne pretendevano il lavoro, il voto quindi la totale parità con i maschi ovvero con i contribuenti! Oltretutto, favorire l'occupazione delle donne significava assicurare al "sistema" carne freschissima di pargoli per l' indottrinamento nelle scuole e proprio nella più delicata fase evolutiva di un infante, una sorta di "imprinting", utile a schiavizzare già in tenera età le masse, nel frattempo che le ricerche sui microchip sottocutanei erano ancora in fase di sperimentazione! Questa schifosa setta satanica che governa il pianeta, fece addirittura in modo che il più importante forum di rivendicazione femminile, il pionieristico, celeberrimo e celebrato  "MISS MAGAZINE" fosse finanziato dalla CIA e non sono bubbole di complottisti di professione; la stessa Gloria Steinem, rinsavita a posteriori, ne ha scritto, a ceneri fredde, nei suoi libri. Scopo supremo occulto del MAGAZINE era incidere ancora più profondo il solco tra femmine e maschi, spingere le donne all'indipendenza per tornaconto della Nazione e distruggere quindi le FAMIGLIE che, divise, avrebbero assicurato il doppio dei consumi e delle entrate erariali. Senza puzzetta al naso, i razzisti sionisti, ovvero quei Farisei risorti dalle ceneri del Tempio di Salomone dopo la distruzione a cura dei Romani, andarono a sfottere pure le più tradizionaliste ed unite famiglie degli americani di colore; loro che schifano letteralmente pure i più antichi ebrei d'etiopia, cui è precluso persino il lavoro nelle loro vigne e kibbutz per non rendere impuri i loro vini e cibi kocher! Loro, per cui le donne sono buone solo come manovalanza in agricoltura e nell'esercito ma che non contano una beata mazza nella comunità! Intanto, i danni sono fatti... "chi dice DONNA dice DANNO" è il teit-motiv erroneamente imputato alla saggezza popolare, dal momento che la saggezza, soprattutto quella salomonica, si è dispersa;  salita al cielo im ampie volute di fumo di tutte le "canne" che ci hanno fatto fumare anche passivamente!!


 
 
 

TELECRONISTI DI NERA

di Marina Salvadore


Giorni fa: svolta nelle indagini sul triplice omicidio di Caselle. Arrestato un pregiudicato 56enne, Giorgio Palmieri, compagno di una domestica di casa Allione licenziata per il furto di una collana. Dal 3 gennaio, giorno dell’efferata strage, i media si sono scatenati col solito impeto giustizialista nella caccia al  possibile autore del delitto, il più banalmente utile: il povero Maurizio Allione, colpevole di essere il figlio ed il nipote delle tre vittime, senza minimamente curarsi del fatto che questo povero ragazzo, privato in un colpo di tutta la famiglia, potesse essere affranto e sotto shock e magari bisognevole non solo di protezione vera e propria ma soprattutto di un po’ di calore umano o di una spalla forte sulla quale piangere. Avendo, la stampa, seminato il sospetto sul giovane, si ha motivo di credere che questi non abbia nemmeno ricevuto il minimo cenno di cordoglio e di aiuto nell’ambito della sua comunità civica. Buona parte dei “giornalai” italioti semina orrore alla stregua di vampiresca schiatta, dimenticando che al centro della notizia c’è sempre un essere umano che una volta bollato, o meglio addentato alla giugulare dal “pappagallo-vampiro”,  in ogni caso ed in eterno porterà impressa in fronte la “lettera scarlatta”. La pruriginosa morbosità in tema di delitti di sangue e per sangue sfiora dello squallore umano il gradino più basso, la volgarità di più lercio istinto e la necrofilia sadomaso di una TV che sulla via delle lacrime indotte, risale la scala dell’abiezione per scoop strumentali all’arte del fare spettacolo. Sesso, Sangue e Famiglia i soliti ingredienti della magica pozione allucinogena per stupire. Sesso, Sangue e Famiglia per stupire con questi “effetti speciali” i telespettatori ormai completamente decerebrati. Il telegiornale, spesso, è l’unico neurone a corrente alterna a disposizione di chi ha esaurito i propri. Ciò che, poi, maggiormente irrita è il baldanzoso ingresso a gamba tesa nei fatti prettamente amministrativo-giudiziari di certe starnazzanti oche e pigolanti gallinacei che stringono un radiomicrofono in mano come se impugnassero il martelletto del parruccone togato, la lancia del carabiniere a cavallo o l’ombrello di Sherlock Olmes, suggerendo tecniche investigative, millantando indizi, gestendo processi ed emettendo sentenze inappellabili; il tutto come in un gioco di ruolo, come se le vittime, gli indagati ed anche i più trasparenti “informati sui fatti” , fossero personaggi dei cartoni animati. Onestamente, non se ne può più di cotanta “intellighenzia” catodica! Si arriva persino a riflettere sul terribile fatto che qualche delitto lo si sarebbe, forse, evitato se l’accorata insipienza e l’agguerrito protagonismo di certi cronisti non avesse tartassato la più debole schiatta di depressi cognitivi, coatti nel bacino dell’anomia sociale, inducendoli all’emulazione! Ah!... se tornasse tra noi, anche solo in spirito, Giovanni Papini, avrebbe tanta carne di tante bestie rare di nuova evoluzione da mettere al fuoco dei suoi lucidi aforismari! Nel caso dell’orribile crimine di Caselle, poi, anche gli esperti investigatori delle forze dell’ordine non ci fanno una brillantissima figura. Hanno setacciato scientificamente il luogo del delitto e limitrofi ma la prova schiacciante l’ha scovata proprio il  super“bollato” Maurizio Allione con l’ausilio dei suoi due pastori tedeschi il cui fiuto, non si sa perché, non è stato minimamente preso  in considerazione dagli inquirenti che, pure, annoverano in tutte le forze di polizia i reparti cinofili. Mah! Come non ricordare, amaramente oggi, come in un flash, l’immagine che sfuggì a tutti, all’epoca del  barbaro assassinio della piccola Sara di Avetrana, ovvero del  meticcio randagio che la ragazzina curava e sosteneva, sdraiato per qualche giorno intero, sulla soglia del garage del famoso “zi’ Miche’”? Forse, quel cane (pare fosse una femmina) avrebbe immediatamente “annusato” l’assassino, rivelandolo mediante una istintiva reazione… Chissà? Nel crimine di Caselle, poi, non si sa se per asineria dei “tele-ripetitori” umanoidi di cui sopra o per imperizia alquanto strana se non improbabile dei rilevatori della “scientifica”, per due giorni s’è sparsa la notizia che nonostante i molteplici fendenti ed il relativo copioso sanguinamento non vi fosse segno di tracce ematiche attorno ai corpi, insinuando una serie di dubbi nel telespettatore, con le ipotesi più banali e quelle più balzane, del tipo “l’assassino ha ripulito il luogo del crimine”; assassino cretino, quindi che si sarebbe sobbarcato un inutile e faticoso lavoro per “depistare”… ma per depistare da chi, da cosa... se i fendenti la dicevano tutta sulle modalità dell’assassinio?... “Il rapinatore avrebbe infierito sulle vittime eppoi pulito per non lasciare tracce” ergo superidiota di un criminale entra per rapinare, lo riconoscono ed è costretto a perdere tempo per ammazzare tre persone e dopo ciò, invece di darsela a gambe, sta lì a perdere un’infinità di tempo per raccogliere incomprensibilmente il sangue versato…. Ipotesi finale: “le vittime erano già morte, poi, risorte come zombies erano esangui di per se’ “…. Due giorni di inutili stronzate,spese  tra queste fantasie necrofile e gialliste e l’additare il primo utile colpevole, per fare la figura degli imbecilli che sono, non avendo cognizione per ricognizione del luogo del crimine con i pavimenti tappezzati di moquette, assorbente più del cotone idrofilo! 
Mio Dio, liberaci da queste immonde sanguisughe catodiche! Amen!

 
 
 

CAMORRA: LA PAROLA ALLE VITTIME!

di Luigi Orsino
La carezza del male

(PRESENTAZIONE DEL 14 GENNAIO 2014)
La presentazione del mio libro “ La carezza del male” del 14 gennaio scorso si è svolta, come da consuetudine, in un ambito istituzionale. Si potrebbe anche muovere qualche critica sull’organizzazione dell’evento ma, in verità, già da tempo vado meditando sul fatto che simili presentazioni di un’opera che prende spunto da vicende personali per procedere ad una disamina del fenomeno “camorra” in un ambito ristretto ad i soli addetti ai lavori non è del tutto corretto. In definitiva, temo che in tali occasioni  finiamo per parlarci addosso. I presenti sono tutti personaggi coinvolti, in varia misura, nella lotta alla criminalità organizzata, comunque conoscono il fenomeno e ne comprendono la natura infestante e mutevole. Sarebbe opportuno che l’auditorio fosse ampliato il più possibile soprattutto a quella parte della popolazione che ancora non si è resa conto di quanto sia pericolosa la camorra e di quanto avvilisca il nostro essere meridionali. Spesso molti pensano che la camorra sia un problema solo degli imprenditori o che, addirittura, esista una camorra buona. Altre volte mi sono trovato di fronte a persone che non riuscivano affatto ad inquadrare il fenomeno malavitoso o non riuscivano a rendersi conto di come esso influenzi, pesantemente e negativamente, la vita di ognuno di noi.
Valga su tutti un esempio: si fa un gran parlare, a ragione, dei fatti relativi alla così detta “Terra dei fuochi”, ebbene i rifiuti tossici non venivano scaricati nel bel mezzo del nulla, in un desolato deserto ma nelle immediate vicinanza di centri abitati. Non è immaginabile che nessuno vedesse centinaia, migliaia, di camion scaricare rifiuti, che nessuno notasse che quei rifiuti venivano interrati sotto i campi coltivati. Non posso pensare che mai sia passata una pattuglia delle forze dell’ordine, che nessun cittadino abbia mai fatto una segnalazione o una denuncia. De centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti pericolosissimi sono stati fatti sparire sotto terra ciò può essere avvenuto solo con la complicità di personaggi di potere, personaggi politici e non molto in alto nella catena gerarchica. Se oggi scoppia lo scandalo è perché gli stessi personaggi lo vogliono. Non potendo più guadagnare scaricando merda ora intendono guadagnare bonificando i terreni che essi stessi hanno avvelenato. Ecco questo è il modus operandi della nuova camorra imprenditoriale, questi sono i risvolti che bisogna far comprendere, queste sono le nuove strategie criminali da portare all’attenzione di tutti. Per tale motivo sono convinto che quando si parla di camorra occorre rivolgersi ad un nutrito auditorio, numeroso ed interessato, a cui far giungere il messaggio giusto e sperare che poi questo messaggio venga diffuso a macchia d’olio.
Un problema si inizia a risolvere quando si prende coscienza che il problema esiste.
Luigi Orsino      

rif. a precedente articolo 

LA CAREZZA DEL MALE

 
 
 

FOLLIA DILAGANTE DI STATO

 

FOLLIA  DILAGANTE DI STATO:

la schifezza siriana in Italia?

 

immagine da www.plumayfusil.com

 

Qualcuno di questi imbecilli del chacchieratoio-cacatoio italiano

vorrebbe per cortesia,

e per decenza,

spiegare come mai il Savarin

e le altre orrende armi chimiche usate in Siria,

debbano arrivare al porto di Gioia Tauro,

per poi essere trasferite su navi americane,

 

(immagine da Repubblica.it)

per poi essere "distrutte" (mediante idrolisi??!!)

e poi "gettate" in spazio marino internazionale?

Se sono così  facilmente neutralizzabili con l'idrolisi

-aspettate un attimo che chiedo a qualche nipotino

avvezzo  a giocare al PICCOLO CHIMICO,

se ciò sia davvero possibile-

perché le navi americane non se le vanno a neutralizzare

con tutta tranquillità

in un porto siriano?

E perché non possono magari restare in Siria,

magari sorvegliate da forze internazionali

e messe lì in condizione di non nuocere,

magari dentro un sarcofago di cemento armato?

Magari?!

 

Perché le loro fottute guerre debbono risultare in

un avvelenamento del mare nostrum che,

a prescindere dalla sua internazionalità,

è un habitat chiuso e già tanto sofferente,

nonché inquinato   da tutti gli scarti dei guerriglieri americani del cazzo

itineranti  sul pianeta,

nonché  dalle loro maledette barre nucleari provenute da Sellafield,

riprocessate a Rotondella con incidenti-sversamenti-spostamenti

e traffici illeciti presunti ed eventuali,

nonché dai sommergibili  radioattivi,

sempre americani, sempre parcheggiati

e sempre  smantellati al sud  (Golfo di Taranto)?

immagine da europaquotidiano.it

Perché non si comprende quale follia assurda

stia attraversando questo tempo di braghe calate?

Perché su questa povera Patria consentite

che si defechi senza ritegno?

Lo so: non è rimasta neppure una briciola

della dignità di questo popolo

e di questa    i-nazione;  

i governanti  rispecchiano la meschinità, l'avidità, il cinismo, 

l'ignoranza e la  criminalità di chi li elegge,

di chi non legge,

di chi se ne frega,

di chi non vota

di chi non pensa,

di chi  accetta tutto...

magari ignaro di essere un complice della follia dilagante in Italia e su tutto il pianeta.

Magari.

 

Agnesina Pozzi

 

 
 
 

LA CAREZZA DEL MALE

di Marina Salvadore


Per lunghi anni, a titolo di volontariato, mi sono dedicata alle battaglie civili apartitiche, non
ideologiche, votate al buonsenso dell’italiano medio senziente, soprattutto in tema di GIUSTIZIA ed applicazione di questa, riuscendo a divulgare con gran successo presso l’opinione pubblica e le forze sociali i dramma epici di comuni cittadini e anche di servitori dello Stato, condannati all’oblio e di conseguenza alla morte civile; serrati, chi nel proprio dramma o chi ingiustamente nelle patrie galere, nel loro inferno inaccessibile e sconosciuto ai più! Per anni, ho anche aggiornato quasi quotidianamente in rete, in modo quasi compulsivo, un blog a queste battaglie dedicato e che è stato anche premiato con un riconoscimento pubblico di  qualche spessore. Ebbene, è da tempo che – umanamente e professionalmente delusa  - non scrivo più: addio blog… addio petizioni… addio proclama… addio video servizi… addio giornalisti e giornalai, politici ed amministratori, togati ed avvocati… tanto, chi DEVE LEGGERE non lo fa, per pigrizia, per ignavia, per strafottenza o per autoincensamento, sentendosi unico ed indiscusso giudice; per contro, a LEGGERE sono sempre gli olimpionici  bastian contrari, i perfidi di ogni casta (soprattutto medio bassa) i giustizialisti integralisti, i populisti da pollaio, gli invidiosi impotenti, i “superiori gerarchici”… ed altre brutte bestie che l’intellighentia nazionalpopolare assomma nelle sue esclusive parrocchie; quelli che ti perseguitano, che ti mobbizzano, che ti annullano con concrete, viscide azioni  per metterti a tacere. In effetti, a causa del mio innocente impeto di denuncia, qualche grosso guaio nella vita pubblica e privata non m’è mancato e finalmente ho deciso di “spegnermi”, data l’inutilità della mia piccola persona nell’universo che – ancora non mi è chiaro – comunque provocava risentimento in qualche piccolo e grande “mammasantissima” titolare di qualche scrivania con annessa poltroncina girevole. Ieri, però, dopo il lungo silenzio, il sacro fuoco s’è riacceso in me: covava con sofferenza sotto le ceneri dell’indignazione e dello sfinimento.
Dovevo esserci, ieri, a Portici a dare una pacca sulle spalle ed un abbraccio a Luigi e Pina Orsino, al loro unico figlio; a questa Sacra Famiglia da immortalare sugli altari cristiani ma sacrificata sulle are del paganesimo tribale. Allora, è tempo ch’io sfoghi e liberi la ritrovata energia, come l’eruzione di un vulcano quiescente, come un Vesuvio stappato… dove coglie, coglie! L’opera prima (e non ultima, spero) di Luigi Orsino “La Carezza del Male” veniva FINALMENTE presentata a Portici, laddove gli Orsino sono nati e “morti” in tutti i sensi, grazie alle costanti cure della camorra locale ed all’incuria totale delle istituzioni. Chi sono gli Orsino? Brevemente: brillanti giovani imprenditori divenuti nel tempo, con il lavoro e l’intelligenza - e, credo non senza qualche  sacrificio personale - benestanti nonché seri datori di lavoro vero (quello che oggi necessiterebbe al loro figliolo) per un buon numero di dipendenti delle loro piccole e medie aziende, senza contare i soldi che han fatto incassare allo Stato quali contribuenti ed agli ordini professionali quali utenti. Poi, il patatrac! Estorsione, pizzo, minacce a cura del locale clan Vollaro noto alle cronache e - dulcis in fundo - il colletto bianco in persona del loro commercialista – amico! – USURAIO! Aggiungetevi, poi, l’ignavia delle Banche e delle Istituzioni, sempre pronte a dare una mano a CHI NON NE HA AFFATTO BISOGNO e il dramma è assicurato: in un crescendo, DENUNCE, FALLIMENTO, PROPRIETA’ ALL’ASTA, UNA MANO DIDIETRO E L’ALTRA DAVANTI! Una storia simile a tante ma condita da una sfiga chirurgica, il danno e la beffa; la beffa, sì, perché gli ORSINO NON POTEVANO NON SAPERE, dirà il magistrato, CHI FOSSERO I LORO AMICI, per cui niente Leggi Speciali, niente sportello antiracket ed addirittura s-vendita al pubblico incanto e non dal notaio, della casa di abitazione (chissà quale camorrista se la sarà aggiudicata!) Eh, già! Gli Orsino, per la Legge Italiota – che in certe Procure infeudate si applica sempre in modo alquanto originale -  erano colpevoli di essersi fatti distruggere da persone di cui erano stati AMICI.. e poco importa agli intellettuali parolai di autorevole schiatta istituzionale, specializzati in spicciola sociologia, se al dramma degli Orsino si è aggiunto anche quello personale di tutti i loro dipendenti, su di un territorio il cui solco più profondo è la piaga della disoccupazione che favorisce, ovviamente, manovalanza proprio alla criminalità organizzata! Un paradosso da annoverare
 
nelle “Leggi di Murphy”! La storia la leggerete nell’ottimo libro di Luigi Orsino, scritto molto bene e che bene si presterebbe quale sceneggiatura per una versione cinematografica, tant’è descrittivamente bella, terribilmente trascinante, ricca di rapidi flashes significativi, in una parola: AUTENTICA! Ma, ora, è il caso ch’io tiri fuori le mie sensazioni che in quel consesso, ieri, ho preferito tacere, anche perché a parte la piccola platea di amici dell’indegna “nuova vita” degli Orsino, mancavano quei personaggi cui lanciare, a buona ragione, qualche pesce in faccia , sono sincera! Dunque, per la prima volta, ieri, gli Orsino tornavano non senza paturnie sollecitate dai brutti ricordi ma anche da quelli nostalgici della giovinezza, nella loro comunità. Dalla culla alla tomba. Ebbene, dov’erano i cittadini “porticesi”, gli “amici”, i “vicini di casa” – che so? - i loro bottegai di fiducia, i compagnelli di scuola del loro unico figlio,  i beneficati dagli Orsino? Trovare la scusa delle inclementi condizioni meteo ci pare estremamente ipocrita: quasi tutti i presenti provenivano da molto lontano, oltre l’hinterland porticese, a cominciare dal dott. Carlo Alfaro, medico, ed il gruppo del suo Circolo culturale in Sorrento, relatore volontario per l’occasione che ha nobilitato il consesso con  una commovente recensione letteraria dell’opera. Non si può certo mancare di gratitudine verso Raffaele Cuorvo,
assessore alla Cultura del comune di Portici, ex compagno di scuola di Luigi Orsino, per aver messo in calendario l’evento ed essere stato l’unico rappresentante istituzionale presente… ma, caro assessore alla cultura, perché un evento patrocinato dal Comune ad alta densità di popolazione non viene diffuso come dovrebbe, mortificando la Communication and Imaging dello stesso organizzatore patrocinante? Si è avvertita netta la sensazione che il comune o chi per esso dovesse mantenere un profilo basso, alla soglia dell’ectoplasma e che l’evento in “camera caritatis”  sia stato solo un segno dell’affetto cameratesco che nutre per il suo ex compagno di scuola. Allora, cortesemente, se  gli vuole così bene ed è anche a conoscenza della sua drammatica condizione di nomade, di sfratto in sfratto, in tour per i più disparati piccoli comuni del napoletano e dell’avellinese, mal sopportato da ogni sindaco e annessa tribù urbanizzata (ché, in certi casi, eccessivo sarebbe definire cittadinanza!) che vedono in questa evangelica Sacra Famiglia solo untori di peste o di chissà quale maleficio, perché non gli procurate, voi che in giunta potete, un modestissimo alloggio nella loro e vostra cittadina, di cui un tempo furono un vanto e non solo in quanto a contribuzione? Tra l’altro, nella “nuova vita” Luigi Orsino rischia di diventare anche uno scrittore di successo – Dio Voglia! - e sarebbe davvero un tonfo, per Portici ed i porticesi (o… “portoghesi”, nell’accezione più comune) l’essere additati nelle antologie quali militi ignoti di Erode nella natìa Betlemme in Terrasanta di Camorra, non le pare, signor assessore? Apprezzatissimo lo scudiscio della illustre dottoressa Marina Romano di Napoli, vittima di un’odissea di camorra con al suo attivo ben  89 malfattori, tra camorristi e colletti bianchi che è riuscita a fare incarcerare. Ha sferzato con la sua testimonianza il consesso e ne ha sterzato il banale andazzo, riportando il dibattito a più concrete evidenze delle quali, i più – specie tra i soloni locali e nazionali della repubblica – fanno volentieri a meno, alla stregua dei banditi che dicono, a chiacchiere, di voler combattere. Scusate il pesce in faccia a tal Tano Grasso, ma era d’obbligo, dal momento che la dottoressa Romano, anni fa, gli lanciò anche una scrivania in faccia, avendole il “siciliano” dell’antiracket napoletano, rifiutato il giusto risarcimento di vittima della criminalità organizzata, come da sentenza passata in giudicato. Anche l’esperienza della illustre dottoressa napoletana, sarebbe da  raccontare in un best-seller e in una fiction tv; comunque, ascoltandola, mi sono tornati alla mente “i professionisti dell’antimafia”, dei quali il più nobile Sciascia ebbe a scrivere con cognizione di causa. Non si può non riflettere sul continuo moltiplicarsi di associazioni, onlus, congreghe e movimenti antiracket; la loro crescita è direttamente proporzionale al nostro cattivo pensiero! Le paghiamo noi tutti contribuenti, lo sapete? Non solo; addirittura una buona fetta delle assicurazioni RCA va ad integrazione cospicua dei fondi già stanziati per le vittime della mafia (al solito, vittime di serie A e di serie Z, come ci è dato conoscere) lo dico soprattutto a tutti gli scapigliati vandeani del meridionalismo attivo che continuano a domandarsi perché mai le tariffe RCA nel Sud sono abominevoli, rispetto a quelle del “civile” Nord Italia. Ecco, ora lo sapete! E’ un altro paradosso da ascrivere alle Leggi di Murphi, vademecum  dell’intelligenza amministrativa ricolorata, dove il colpevole è sempre la vittima, il tartassato è sempre quello tracciato e reperibile ed il criminale si fa i cacchi suoi e ride alle nostre spalle, protetto e garantito da una Politica che in certi casi fa più danni della Camorra che dice di voler combattere! Non so se vi rendete conto che mentre gli Orsino e molti altri sono stati ridotti in mutande e condannati alla miseria più nera, a guappi, zalli, assassini ed altri pendagli da forca, viene assicurata massima protezione estensibile a tutta la  famiglia, alloggio decoroso, scorta armata, vitalizio ed in qualche caso anche la restituzione di beni confiscati. Dobbiamo aggiungere altro? Ce n’è abbastanza per vergognarsi di essere ITALIANI? Ce n’è abbastanza per stabilire che, poi, non è questione di allucinazioni quando il patto Stato-Mafia si consolida nelle menti dell’opinione pubblica, dell’uomo di strada, quale realtà concreta? Quando vediamo brillantissimi servitori dello Stato che hanno assicurato centinaia di criminali alla Giustizia - com’è accaduto per Bruno Contrada e, pochi mesi fa, per l’ex capo della Mobile Napoletana, Vittorio Pisani – inquisiti pesantemente, degradati nel fango e nel dubbio, privati della loro Dignità, politicamente “marchiati” come ai tempi delle obsolete brigate rosse, per farne utili capri espiatori… non vi viene in mente che la mafia, la camorra, siano solo manovalanza di una COSCA immaginifica, più elevata? Sono sincera: a me, sì! … e lo dimostra la Storia stessa di questo Paese che deve esser sempre grata alla manovalanza; basti ricordare i due più celebri (e molto simili) sbarchi in Sicilia: quello garibaldino e quello detto “alleato” che, senza l’appoggio della mafia non sarebbero stati possibili, come pure il solito motivetto del Debito Pubblico che da più di 150 anni risuona lo stesso disco rotto delle emergenze di bilancio dello Stato che i cittadini devono svenarsi per tapparlo; debito che ci portiamo appeso al sedere dall’Unità d’Italia, grazie al primo governo d’Italia e lievitato in progressione geometrica ad oggi! Sono solo riflessioni ma alla luce di questa squallida involuzione sociale ed economica, etica del nostro Paese che si regge sull’immagine-icona di cadaveri eccellenti, di martiri , di sant’uomini e sante donne vessati,  gestita dai grandi comunicatori della Politica, della Finanza, del Malgoverno, delle Cupole piccole e grandi… è comprensibile a tutti anche l’intervento di ieri al convegno del giovane dottor Gennaro Del Prete, figlio della vittima di camorra, il sindacalista dei venditori ambulanti Federico Del Prete, morto in piedi sul campo di battaglia ai camorristi e la considerazione è sempre la stessa: il Sud sarà sempre preda di EMERGENZE di tutti i tipi… dalla sicurezza alla monnezza… dalla sanità, alla scuola, al patrimonio artistico e naturale, perché ogni emergenza si traduce in gare d’appalto, in distribuzione di fondi, in mille rivoli d’oro per le solite gole profonde! Tornando alle diverse associazioni antiracket sarebbe il caso di indagare seriamente sulla gestione dei fondi, sull’effettiva liquidazione degli stessi ai legittimi destinatari e… magari… verificare pure se quella BANCA detta ipocritamente ETICA non sia la banca di un solo banchiere “d’umiltà vestuto” e di “santità asperso” : lo scoglio del nostro presepe napoletano è troppo popolato di re magi che fingono di portarci doni preziosi; invece risalgono sul cammello con le tasche piene delle nostre “povere ricchezze”… e non c’è più posto per nessuno, neppure posti in piedi, davvero, sullo scoglio del Sud! Un saluto telegrafico a Nicola Marrone, sindaco di Portici che io non ho visto al tavolo dei relatori… ma riconosco d’essere un po’ orba e debole d’udito… A Paolo Miggiano, giornalista e scrittore antimafia, un “grazie!” per aver dato lustro alla serata ma non dimentichi di sostenere fattivamente gli Orsino per i giorni a venire. Un ricordo sorridente, in spirito pulcinellesco, di quel burbero signore in sala, sosia ed emulo del più noto giornalista Sandro Ruotolo, che si è autoreferenziato con voce impostata da baritono quale “GIORNALISTA-E-HO-DETTO-TUTTO” e che qualcuno tra noi pochi presenti ha riconosciuto, raccontandoci di alcune sue imprese di gossip terra-terra  poco edificanti. Non faccio nomi per non fargli pubblicità che non merita!

 
 
 

SILENZIO STAMPA CESSATO!

Post n°1811 pubblicato il 15 Gennaio 2014 da vocedimegaride
 

Dopo un lungo silenzio, dovuto a più profonde riflessioni sull'utilità o meno di questo blog... e dopo la serie infinita di eventi drammatici che hanno caratterizzato a livello sociale, politico, economico il nostro Paese... abbiamo deciso, data la fisiologica involuzione patria, di tornare ad essere la VOCE di chi non ha voce.
Riprendiamo da oggi le nostre pubblicazioni, consapevoli anche di non voler gettare al vento l'impegno civile che ci ha distinti in molte battaglie ed i preziosi riconoscimenti tributati in passato a questo umile blog!


 
 
 

LA CITTA' DELLA incoSCIENZA

di Marina Salvadore


A prescindere dal fatto che da ben 11 mesi ad ALCUNO interessavano le sorti dei "lavoratori gratis" di Città della incoSCIENZA, la retorica delle "lacreme napulitane" è lesiva della dignità degli stessi lavoratori e di un'altra categoria innocente, abilmente strumentalizzata di questi giorni, i bambini cui, in verità, pochissimo spazio era riservato nello "Science Center" (adibito anche ad altre "mission" di stampo mercantile) e che di gran lunga preferiscono EDENLANDIA e lo ZOO, altri due storici fallimenti, per i quali ALCUNO si è dato da fare con tanta sollecita irruenza, così come alcuna iniziativa di solidarietà è partita per i senzatetto di Chiaia e per quella municipalità, limitando il terribile crollo agli effetti del cantiere della linea metropolitana... anche se sotto la splendida riviera è più probabile –ZTL docet - ci transitino i sommergibili piuttostoché i treni... Oltretutto, poi, c'è sempre il solito comodo ombrello della Camorra sotto il quale difendersi dalle grandinate di mistero; a Napoli, anche se piove è colpa della Camorra e questo, spesso, è un ottimo alibi per delinquenti più raffinati e dotti dell'"aristocrazia" locale ed internazionale. Qualora la volgare malavita autoctona avesse inteso mettere le mani su Bagnoli, probabilmente le aste dei terreni colà pignorati per remote insolvenze varie non sarebbero andate deserte. E' oltremodo improbabile questo venire allo scoperto in senso così eclatante e spettacolare da parte di una criminalità del suburbio che preferisce nascondersi nelle fogne con i suoi schifosissimi traffici ed affari. I soliti scrittori che hanno conseguito fama e denaro pontificando in tema di camorra, dovrebbero saperlo benissimo se davvero hanno cognizione reale del fenomeno! Del resto, l'"attentatuni" (come direbbero in Sicilia) nella sua progettazione e perfetta esecuzione è magari opera di esperti professionisti, organizzati quasi militarmente e, soprattutto, forniti di esperienza, scienza, strategia e strumentazioni difficili da reperire presso gli “artigiani” del crimine locale che, solitamente, usano il tritolo per gli attentati e le bottiglie incendiarie per le botteghe che non pagano il “pizzo”… e qui… ci sarebbe voluta un’intera cantina sociale cooperativa per far brillare all’unisono, senza dispersione di fumi e gas - per silenziare i sensori antincendio a centralina perfettamente funzionante - diecimila metri quadri di capannoni che si credevano essere ignifughi Ridicolo, poi, lasettimana scorsa, a ceneri ancora roventi, che la trasmissione CHI L'HA VISTO abbia lanciato l'appello per la ricerca di testimoni oculari. La tragedia s’è scatenata sul fronte del mare e Napoli se n’è accorta solo a fiamme alte. Se testimone dal mare c’è, é senz’altro ‘o piscatore ‘e pusilleco ma, anche lui, testimone del fuoco e… non dello “sbarco in Normandia” versione Bagnoli! Solo agli extraterrestri dal cielo o agli extraumani dal mare sarebbe stata possibile quest’impresa, in perfetto silenzio, in una città che non dorme mai… che è sempre all’erta! Piuttosto, sembra strano che lo stupidissimo appello di CHI L’HA VISTO non sia stato lanciato da SUBITO dalle autorità locali – Procura, Questura, VV.FF. Protezione Civile, Municipalità, Comune e Regione – alle istituzioni militari americane e giudiziarie italiane che occupano la dirimpettaia e BLINDATISSIMA Nisida, bandita ai napoletani e pure alla foca monaca che, un tempo, vi risiedeva. E’ molto strano, infatti, che in quest’era altamente tecnologica, laddove per scoprire gli assassini di bambine del nord e del sud, come Yara e Sara, ci si affida a telecamere, celle telefoniche, ndroni, fisica quantistica, biofisica e biochimica e mille altre impensabili diavolerie (che hanno messo in naftalina i gloriosi investigatori di un tempo)… dicevo… E’ MOLTO STRANO che alcuno abbia richiesto agli autorevolissimi presidi sull’isolotto consulenza o collaborazione, con quel popò di potenti mezzi di sicurezza e controllo che generalmente abbondano in siti militari! Qualcosa devono aver rilevato e registrato, quei potentissimi strumenti in uno specchio d’acqua che solo con poche bracciate si può attraversare a nuoto… insomma, a distanza di uno sputo! Fa venire i brividi addosso il solo riflettere – alla maniera complottista, com’è di moda, oggi, grazie a molti misteri del mundialismo e della politica internazionale – che il palazzo crollato alla riviera di Chiaia è dirimpettaio del Consolato americano e che Città della Scienza è dirimpettaia del Component Command Maritime Headquarters Naples. Ah! Ci vorrebbe Dan Brown, più che Roberto Saviano, per scrivere un gustosissimo romanzo… Aggiungiamoci, poi, la scenografia adatta e potremmo ricavarne un film hollywoodiano da stracciare i

 botteghini… Quale scenografia? ma – è ovvio! – l’ologramma dell’America’s Cup che sta tanto a cuore al nostro sindaco e che, probabilmente, avrebbe ben sfruttato tutti due i seni salati di Partenope: golfo e Bagnoli! Il mistero s’infittisce. Le due uniche misere consolazioni che i napoletani possono trarne da queste due tragedie cittadine sono: a) che – probabilmente – il nostro sindaco ciclista ha capito che deve riaprire al traffico la litoranea in quanto UNICA, AMPIA E RAPIDA VIA DI FUGA possibile agli abitanti della costa, prima che facciano la fine dei topi scamazzati dall’intera collina alle spalle, al prossimo “tremuoto”o “crollo”, “sommergibile” o “treno”… o “spugnatura di tufo”… o “bradisismo”…o “invidia degli Dei”… Stavolta, veramente, c’è da ringraziare San Gennaro se non c’è scappato il morto!... b) Città della Scienza non è un centro di Ricerca Scientifica ma solo il luna-park o l’archivio museale della Scienza! Per fortuna, il nostro CNR, le nostre ansimanti “Alenia” e Cantieri Navali di Castellammare, le nostre prestigiose Università degli Studi, la stazione Anton Dhorn,  il nostro Osservatorio Astronomico e quello Sismologico, il nostro Orto Botanico e cento altri gioielli dell’Ingegno e della Conoscenza… TUTTO QUESTO… è titolato a definirsi SCIENZA!
Scienza e Ricerca, CONOSCENZA con SCIENZA e COSCIENZA, sono da sempre e per sempre patrimonio della nostra nobilissima città. Questi, i tesori da custodire e difendere... nonostante il pessimo esempio del saccheggio della Biblioteca dei Girolamini, degli splendidi cancelli in ferro battuto della villa comunale e dello stupro della Biblioteca dell’Istituto degli Studi Filosofici…  dei quali ad alcuno dei nostri sportivi amministratori frega più una mazza . Ricostruire una Città della Scienza, ovvero tutta NAPOLI,  benedetta da Diva Parthenia e non la solita Città dell’incoScienza, abitata dal vorace Pulcinella!

 
 
 

IL CAVALLO DI TROIA

di Marina Salvadore


Finito il loro insopportabile chiacchiericcio promozionale finisce anche il mio "silenzio-stampa"... del resto, chi avrebbe mai letto un qualche mio intervento a riguardo della volgarissima campagna elettorale appena conclusasi? Già troppe le chiacchiere, i messaggi subliminali, i "giornalai" di regime, i Vips in odore di pubblicità... e tutto il vociare della Corte dei Miracoli, approdata persino al Festival della Canzone di Sanremo dove l'arte nostrana del Bel Canto e della Composizione è stata del tutto assente, tale da farne - di Sanremo - la cartina di tornasole della squallida realtà sociale e politica d'Italia. Dunque, da stamane si torna alle urne in barba alla spending rewev ed al clima plumbeo di perenne sacrificio che inclina alla miseria assoluta, morale e materiale, di una estinta Nazione che i suoi propri impomatati ed illustri rappresentanti si ostinano ad appellare offensivamente "Paese" e - rivolgendosi a noi plebaglia - incombenti dagli schermi tivvù ci chiamno "GLI ITALIANI", come se loro fossero tutti svedesi, tedeschi, olandesi... praticamente stranieri venuti a sacrificarsi stoicamente sull'altare della Politica italiota... che vadano a farsi fottere! Tutti! Soprattutto quella pletora di mummie incartapecorite che da tanti decenni occupa impunemente gli scranni elevati del "Paese".  Come possono "GLI ITALIANI" liberarsi di questi voraci parassiti? Usando le loro stesse armi: i VOTI! Sì... sì... é vero che il nostro singolo VOTO non conta una mazza e che - come diceva Mark Twain, di recente riscoperto e pluricitato in rete - "se votare contasse veramente qualcosa non ce lo lascerebbero fare"... ma se TUTTI, soprattutto la grande massa degli indignati e dei nauseati, desistessero dalla balzana idea dell'astensionismo ed imbracciassero, compatti su un unico massiccio fronte, il fucilino caricto con l'unica munizione di UN VOTO, disperdendo una gragnuolata infernale di scariche, impallinando a piacimento i simboli dei piccoli movimenti o partitini dell'ultim'ora (di sinistra... di destra... di sopra e di sotto, fa lo stesso!) ignorando le grandi coalizioni, i poli, i "professori", le cariatidi onnipresenti ed i sempiterni cipressi sul viale del Campidoglio... allora, sì, che ci libereremo definitivamente di gentaccia come Monti, il Bilderberg, Fini, Casini, Berlusconi, Prodi, Bersani, le due Logge mssoniche in perenne conflitto, i togati celebri delle Procure infeudate, eccetera...  Molti tra "GLI ITALIANI" continuano a confondere i punti della Legge Elettorale. Il Quorum, strumento democratico, valido per i REFERENDUM, nelle POLITICHE non è previsto! Bella fregatura, vero? Ciò significa che anche votasse un manipolo di "ITALIANI", vince il simbolo (o la coalizione) che incassa un solo voto in più! Voi, mi direte, cari "astensionisti per usura" - avviliti - che anche per alcuni recenti REFERENDUM approvati con tanto di quorum (ad esempio, quello sulla responsabilità civile dei magistrati) siamo in attesa della relativa legislazione del tutto IGNORATA dal PARLAMENTO benché legittimamente PRETESA dal POPOLO SOVRANO... e avete ragione... ma il rimedio definitivo sta proprio nel capovolgimento di questa inossidabile realtà politica italiota che bisognerebbe rivoltare come un calzino o, come si dice a Napoli, "cambiare l'acqua alle olive"... Del resto, il 31 marzo si celebrerà la Santa Pasqua: cominciamo a fare le Pulizie di primavera!... Spero vi rendiate conto che l'errore (orrore) di una Legge Elettorale la cui modifica è stata invocata, di volta in volta, da ogni coalizione all'opposizione nel corso dei vari governi, torna utile proprio ad ognuna delle coalizioni (di destra, di sinistra, di sotto e di sopra) e che al PORCELLUM non vuole rinunciare alcuno! Facciamoci furbi! "Chi di spada ferisce, di spada perisce"... o... se volete, "Occhio per occhio".... Impariamo da Ulisse e spediamo in Parlamento un bel CAVALLO DI TROIA, pieno di facce nuove, di gente incazzata e reattiva, propositiva: anche in natura, per disinfestare le colture invase dai parassiti si immettono insetti capaci di sterminarli e non nocivi per la vegetazione; avete presente i maggiolini e le mele del Trentino? Dite la verità a voi stessi, innanzitutto: "siete al corrente di un solo PROGRAMMA di almeno un PARTITO di quelli che vanno per la maggiore?"... "avete percepito le possibili alleanze che questi soloni, una volta eletti, vi sbatteranno in faccia, volenti o nolenti?".... "avete sentito uno solo dei leader dei vari partiti importanti parlare delle proprie intenzioni piuttosto che sparlare volgarmente degli avversari?"...  Tre domande e tre NO di risposta. Vi basta per reagire dignitosamente ed usare al meglio, questa volta, il VOTO? O devo ricordarvi le maggiori volgarità in piena campagna elettorale - alcuno dei leader di partito eslusi, soprattutto i candidati a premier - che ci hanno propinato, credendoci decerebrati ed offendendo la nostra intelligenza media? Per quanto già esposto in precedenza, con riguardo all'esercizio corretto del VOTO, vi ricordo anche che le schede pasticciate e le schede bianche contano ai fini del computo totale dei votanti e, spesso, servono ad incrementare il PREMIO al Partito di Maggioranza! Sù, imbracciate il fucilino e correte in massa a schizzare pallini. La guerre c'est la guerre.... Votate il vostro piccolo cavallo di Troia.... eppoi ritroviamoci, per una birretta, con tutti gli altri "ragazzi della via Pal"!

 
 
 

SULLE FOIBE SVENTOLA IL "TRIDOLORE"

Post n°1808 pubblicato il 08 Febbraio 2013 da vocedimegaride

di Marina Salvadore


"Numerosi furono a Napoli e provincia i profughi raccolti nei campi IRO; molti di loro han dato lustro alla nostra città, motivo per cui sarebbe d’obbligo istituire a Napoli un Museo Storico che raccolga le cronache, le memorie di tante famiglie di esuli giuliani dell’Istria e Dalmazia. La verità deve emergere libera e fiera… "ADDA SCHIARA’ JUORNO!", come si dice a Napoli"
Il negazionismo è un atroce crimine contro l’Umanità e contro la Memoria e l’Identità di un Popolo martoriato… quando non del tutto estinto mediante pulizia etnica… ma quando si fa riferimento al SOLO martirio della Shoah, occultando altri olocausti ed altre diaspore di Popoli “altri”, allora sorge naturale il dubbio che la sola Shoah celebrata e commemorata nel mondo sia un Culto di Massa, strumentale ad altri obiettivi politici… ed è allora che con più tristezza pensiamo a quegli ebrei poveri del dio di Abramo, in prevalenza polacchi, decimati nei lager… capri espiatori per l’affermazione del Sionismo… che è, invece, l’altare mondiale del DIO DANARO. Ed è ancor più criminale che l’Identità e la Memoria di altri Olocausti e Diaspore dei Popoli “altri” vengano occultate, proibite, cancellate proprio nei Paesi di questi martiri. Penso all’Olocausto ed all’Esodo del Popolo meridionale durante e dopo il Risorgimento Italiano… alla decimazione dei nativi americani… alla popolazione dell’atollo di Bikini, cancellata dagli esperimenti atomici…. Ma soprattutto penso agli Italiani, vestiti di tricolore, a quelli infoibati ed a quelli scampati dall’inferno dei TITINI che chiesero asilo in casa LORO, in ITALIA… e vennero trattati peggio di come oggi noi trattiamo gli extracomunitari dei barconi di immigrati clandestini. L’ITALIA, fino al 2004 ha sempre finto di ignorare il dramma di questi suoi figli!  L'Italia, conferì il 2 ottobre 1969  al criminale maresciallo Josip Broz  dettoTito la massima onorificenza: a tutt'oggi, "druse" Tito è Cavaliere della Gran Croce della Repubblica Italiana! L’Italia nel 2007 ha emesso un severo decreto ministeriale contro il negazionismo della Shoah… Nelle scuole d’ITALIA di ogni ordine e grado si studia e si commemora Il solo OLOCAUSTO che il mondo riconosce e certifica, a monito futuro per le future generazioni, perché sappiano cos’è l’ORRORE, la CRUDELTA’ dei razzisti… ma non v’è cenno nei libri di scuola italiani e non v’è commemorazione alcuna nelle aule, scolstiche e istituzionali, del MARTIRIO del popolo ITALIANO di Istria, Fiume e Dalmazia, con il risultato di aver contribuito, con questa pratica insensata dei “due pesi e delle due misure” a fare del celebrato POPOLO ELETTO un POPOLO di ELITE ed a sconfinare, per assurdo riflesso, nell’antisemitismo, delle quali, spesso, le cronache ci informano! Come pure è osceno, nel caso degli ITALIANI della Venezia Giulia che alcune parti politiche del Paese – com’è avvenuto postumamente per i martiri di Cefalonia - adottino SOLO ORA come strumento di propaganda nazionalista il loro dramma, poiché quel Tricolore che svettava sul loro Golgota non li ha mai blanditi ne’ accarezzati ne’ protetti… e perché tutti gli ITALIANI, indistintamente, dovrebbero loro rendere omaggio; anche gli ipocriti eredi di Togliatti che non poca parte ebbero nella strage e che ancora oggi, ripuliti in un bagno di democrazia, occupano gli scranni più alti del Paese che tradirono nel sangue, prima indossando l'uniforme universitaria fascista, eppoi - a cruenti giochi fatti - trasmigrando tra gli sponsors devoti del nuovo sanguinario regime !  
In questi lunghi anni dedicati alla libera informazione ho intervistato autorità ed autorevoli, prestigiosi e prestigiatori,  illustri e lustrati… ma questo è il mio più timido ed impacciato servizio… perché intervisto una scampata alle foibe…. Perché questa donna è mia madre!
 
 
 

Giorgio Napolitano, revisionista e negazionista

Post n°1807 pubblicato il 31 Gennaio 2013 da vocedimegaride
 

dall'amico fraterno Claudio Antonelli (Canada)

Facendo leva sulla "moral suasion" di cui fa un uso frequente, il presidente della Repubblica italiana ha ammonito: "E' necessario tenere alta la guardia, vigilare e reagire contro persistenti e nuove insidie di negazionismo e revisionismo magari canalizzate attraverso la rete!'' Negazionismo e revisionismo in relazione al fascismo, naturalmente. A sessant'anni dalla sua fine... 
Si direbbe che Giorgio Napolitano non perda un'occasione per demonizzare e beatificare, l'una e l'altra sponda, ricordando con gioia date storiche tristi e infauste, sempre in nome dei propri trascorsi ideologici anche adesso che dovrebbe invece cercare di parlare in nome di tutti gli italiani.
Ci rallegriamo che il presidente,  contro i colpi di ariete e i dardi avvelenati della propaganda "filofascista" dei tipi alla Berlusconi, non abbia proposto la creazione di un gigantesco monumento all'antifascismo, come baluardo protettivo del nostro popolo.
Un gigantesco baluardo che si snoderebbe per chilometri e chilometri... Un muro di Cina, insomma? No, io direi piuttosto: un muro di Berlino. Perché non dimentichiamo che il muro di Berlino, conosciuto oggi soprattutto come “Muro della vergogna”, fu costruito come un muro di difesa contro il Fascismo. 
Pochissimi sembrano ricordarlo, ma la designazione ufficiale del Muro, fatta dal governo della Germania dell’Est, e recepita con sollecitudine e solidarietà proletaria anche dai comunisti italiani dell'epoca, Napolitano incluso, fu proprio: “Muro di protezione contro il Fascismo.” Dal che dovrebbe apparire evidente, anzi evidentissimo, che l'antifascismo non giustifica proprio tutto, come sembra credere invece Giorgio Napolitano,  la cui gabbana di presidente "super partes" assai mal nasconde  i tenaci colori dell'uomo di parte.
E ad apparire vero revisionista è  proprio Napolitano, uomo dotato di un tranquillo, pacifico spirito dei tempi:  dalla sponda del fascismo universitario  passo' alla sponda opposta, quella del comunismo, in veste di burocrate di partito, comodamente installato nella capitalista Italia ben protetta dall'America. Quindi, con la caduta del Muro, istantaneamente, senza rimpianti e senza mai fare un vero "mea culpa",  Napolitano - abile revisionista -  si  trasformo' in presidente "super partes". Peccato, pero', che in lui continuamente riemerga l'uomo di parte, professionista a tempo pieno d'antifascismo (a fascismo morto e sepolto). 
Invece di rivangare divisioni e  odi civili del passato, i quali hanno finora impedito all'Italia di divenire un paese normale,  Napolitano dovrebbe incitare gli italiani a seppellire una volta per sempre gli odi e divisioni affondanti nella palude velenosa di un'epoca  triste e tragica. E cio' in nome del comune amore per la Patria ch'egli pur dice di rappresentare. 
Strano che un presidente della repubblica non abbia questo senso elementare di unità e dignità nazionale,  non perdendo un'occasione, invece, per rievocare gli odi del passato; e attraverso un comodo e ingiusto manicheismo infamare la memoria di tante vittime innocenti   e  di  tanti idealisti che  condivisero fino in fondo la sorte tragica della Patria sconfitta. Vedi i nostri infoibati, morti per la loro italianità. Ma sono tutte le vittime, dell'una e dell'altra sponda, che tacitamente invocano, in nome della Patria, il superamento di settarismi e odi. 

 
 
 
 
 

L'eterna Shoah napoletana

Post n°1805 pubblicato il 29 Gennaio 2013 da vocedimegaride
 

Puzza di PULIZIA ETNICA! Al solito, sempre e solo i meridionali devono essere SACRIFICATI in una SHOAH ch’è ormai più corposa di quella ebrea e che dura da 150 anni! Con quale coraggio la NOSTRA TRONFIA CLASSE DIRIGENTE AUTOCTONA viene a chiederci ancora consensi elettorali se ci ha svenduti come schiavi all’Italia, all’Europa ed alle Americhe? Pensare che qui al Sud si potrebbe alacremente lavorare tutti, avendo a disposizione inestimabili tesori quali la STORIA, la CULTURA, il TURISMO in tutte le sue forme, il CLIMA, le VARIETA' agricole dop e doc, la GASTRONOMIA, l’ARTE con tutte le sue nove Muse, la SCIENZA, la RICERCA TECNOLOGICA... e, soprattutto, i CERVELLI!... Leggete e inorridite... se ancora avete un briciolo di Dignità, cari compatrioti meglio noti al mondo come miserabili "assistiti". Chissà se anche stavolta sigilleranno i vagoni ferroviari per evitare che gli emigranti meridionali ci ripensino all'ultimo momento, come accadde quando ci mandarono a procurare il carbone in Belgio! (marina salvadore)

da NapoliPuntoACapo
PER CHI CERCA LAVORO UN’OPPORTUNITA’DALL’ACCORDO TRA CAMPANIA E GERMANIA.. DOMANDE ENTRO IL 6 FEBBRAIO
martedì 29 gennaio 2013 - Prende il via in Campania l’intesa siglata a Napoli lo scorso ottobre tra il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Fornero e il ministro del Lavoro tedesco Ursula von der Leyen, sul tema dell’apprendistato duale. L’iniziativa, denominata “The job of my life” è attuata dalla rete Eures Italia ed Eures Germania e vedrà il coinvolgimento dei servizi per l’impiego locali. I profili richiesti sono diversi: ingegneri, tecnici specialistici, tecnici informatici, addetti all’ospitalità e alla ristorazione e alle professioni sanitarie. Il progetto è indirizzato a giovani campani con le suddette qualifiche e di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che siano interessati ad un futuro occupazionale in Germania. Preferibile la conoscenza del tedesco, ma viene offerta la possibilità di frequentare in Italia un corso di lingua tedesca di due mesi, nonché un supporto economico per affrontare il periodo di permanenza in Germania. L’ iscrizione per la candidatura va fatta entro e non oltre il 6 febbraio. Dal portale www.cliclavoro.gov.it, entrare nella sezione dedicata al progetto “The job of my life” e seguire le istruzioni a seconda del proprio profilo. I curricula saranno valutati dagli Eures Adviser e i giovani individuati saranno convocati per le preselezioni che si terranno il 13, 14 e 15 febbraio 2013. Tutte le informazioni operative relative ai colloqui e al luogo verranno comunicate al momento della convocazione da parte dell’Eures Adviser. “Con le selezioni, che avvengono a valle dell’intesa italo-tedesca – ha spiegato l’assessore al Lavoro e alla Formazione Severino Nappi – diamo concreta attuazione ad un progetto.

 
 
 

VORREMMO FOSSE LA "GIORNATA DELLA MEMORIA" DI TUTTI I POPOLI PRIVATI DELLA LORO IDENTITA'

Per l'occasione celebrativa odierna, da napoletana mezzosangue e figlia di scampati alle Foibe, ripropongo un vecchio articolo del 2001... sempre attuale, perché NULLA è CAMBIATO nella concezione planetaria dell'Umanità, nonostante madre Terra, più che i Maya, ci stia lanciando segnali forti e chiari ai fini della conversione al senso più spirituale della Nuova Era. Con gratitudine eterna per i miei "sacri evangelisti" Maurizio Blondet ed Angelo Manna - M.S.
*******
Olo Caustico
Inoppugnabili fonti autografe degli ebrei italiani diffondono ulteriori verità sul "risorgimento". 
A scanso di equivoci e per non toccare l'eccessiva suscettibilità del "popolo di Abramo", iniziamo con l'affermare che i termini "sionista" ed "ebreo" non si equivalgono; la precisazione si rende utile ai fini della migliore lettura di quanto si va a proporre in questo servizio che tratta invece del "sionismo massonico".
Maurizio Blondet - benchè prestigiosa firma del giornalismo e storico revisionista - trova, spesso, difficoltà anch'egli nella pubblicazione di molti articoli di approfondito discernimento e competenza, colà ammettesi che "una pletora di professoroni del laicismo patriottico è impegnata a difendere a spada tratta quei principi laici che fondano la nostra repubblica, scagliandosi contro improbabili reazionari che tendono - mediante il revisionismo - a ledere la sacralità di alcuni tabù, eternamente utili alla gestione del potere". Noi Meridionali - e la nostra Storia Proibita - siamo uno di questi tabù; i nostri Padri Padroni della Patria rifiutano il confronto, sui FATTI della verità storica, poiché il LORO INTERESSE non è nella cultura quindi nell'evoluzione di un popolo ma esclusivamente nell'ostinazione a non voler rinunciare a quelle idee UTILI al loro Potere. Chi rifiuta il confronto con altre tesi non aiuta il Paese a crescere, ad evolvere, ma lo schiaccia sotto il peso della sua voracità. Ciò detto, fa intendere quanta paura facciano le nostre fonti di ricerca storica e la diffusione di queste, che comunque verranno sempre tacciate di mera fantasia poiché proposte da noi revisionisti, giudicati "clericali" e "reazionari".
Allora, non ci resta che invertire la rotta, e spulciare presso le LORO FONTI, considerate "VANGELO"; utili documentazioni CERTE, VERIFICABILI, INOPPUGNABILI!...Un po' come "dare la zappa sui piedi" ai finti sordi di sempre. Qui, ci vengono in aiuto i componenti dell'Associazione Insegnanti Ebrei d'Italia - con sede a Milano - che in un loro volume (ormai esaurito) - a cura dell'Histadruth Hamorìm, nel 1961 - celebrazione dei cent'anni dell'Unità d'Italia - pubblicarono gli atti di un seminario organizzato nel 1959 a Vigo di Cadore, colà attestasi l'importante aiuto fornito dagli Ebrei al "risorgimento" italiano. Il marxiano divieto "di far domande", sottintende presso gli annosi storici di quel settore "laico", resistenziale, fra cui primeggiano Galante Garrone e Norberto Bobbio, il riconoscimento negli storici della generazione "revisionista" del nemico di sempre : "sanfedista" ovvero "la parte più primitiva del clericalismo italiano", "neointegralista papista" in coalizione, per la perpretazione di "una provocazione inaccettabile per l'Italia civile", accusata di "erodere l'assetto democratico della società laica e repubblicana"(M.Blondet). C'è qualcosa che non deve essere assolutamente scoperto, nel nostro risorgimento? Un Establishment che corre in anticipo ai ripari, per controllare la storia?. Pare proprio di sì!
Ripreso testualmente dal libro ebraico di cui dicesi :"Per gli Ebrei, Risorgimento non significava solo unità d'Italia, ma anche e soprattutto emancipazione; la lotta non era solo contro lo straniero che calpestava il suolo nazionale, ma anche contro le classi più retrive della società italiana, preoccupate soltanto di mantenere i loro antichi privilegi e lige alle tradizioni del conservatorismo clericale. Tutti gli ebrei d'Italia partecipano a questa lotta, fanno parte di società segrete. A Firenze i fratelli Paggi stampano opuscoli e manifesti clandestini per questa lotta; a Vercelli, il collegio Foà diventa fucina di patriottismo: Tutti gli ebrei che viaggiano abitualmente per i loro affari diventano i naturali intermediari fra le varie società segrete; essi offrono CONTINUAMENTE ARMI E DANARO. Fra i primi combattenti ebrei del Risorgimento italiano dobbiamo ricordare : Abramo Fortis, che prende parte ai moti di Faenza nel 1820, Israel Latis, condannato dal duca di Modena alla Rubiera nel 1822, ed Angelo Levi, caduto nella battaglia di Salerno del 1828". Qui, il fine "lotta" nazionale viene indicato chiaramente: non tanto uno sforzo per l'indipendenza, ma anzitutto - per gli ebrei - la "conquista di diritti di cittadinanza". Sono loro a dare alla spinta unificatrice il carattere di una rivoluzione politica e culturale, giacobina; "una guerra civile contro la maggioranza cattolica, cioè "clericale". E, da principio, il moto risorgimentale, totalmente finanziato dalla comunità israelita, si configura come cospirazione di minoranze militanti, di società segrete terroristiche". Proseguiamo nella lettura della documentazione israelita: "La rivoluzione di luglio 1830 abbatte la monarchia borbonica in Francia, e anche questa rivoluzione ha ripercussioni in Italia: i moti del 1831. A Modena, Angelo Usiglio e suo fratello Enrico sono collaboratori di Ciro Menotti; si può dire che tutto il movimento dei patrioti modenesi è finanziato da banchieri ebrei. Ora, la causa degli Ebrei è più che mai legata a quella dei patrioti italiani; se un governo reazionario crolla, le leggi antiebraiche vengono abrogate: Così avvenne a Roma e a Ferrara, dove i governi provvisori abrogarono tali leggi; se pure una parte della popolazione continuasse a nutrire sentimenti ostili nei riguardi degli Ebrei. Ma i moti del '31, soffocati dall'intervento delle milizie austriache, falliscono, e nella città di Ciro Menotti sono rimesse in vigore tutte le restrizioni antiebraiche(?) Anzi, il duca di Modena dimostrò un tale furore contro gli Ebrei, che perfino il comandante austriaco intervenne per consigliargli moderazione."... "...tutto il moto patriottico nasceva non dal popolo, ma da una circoscritta comunità OSPITE. Sapeva, il duca "reazionario" che "tutto il movimento dei patrioti è finanziato da BANCHIERI EBREI"....Certo è che i precoci moti di Modena furono un colpo di stato fallito, repubblicano, condotto da una minoranza non propriamente italiana, con metodi - inevitabili quando l'azione è di una minoranza militare, senza seguito popolare - della cospirazione terroristica"(M.Blondet).........il movimento di "liberazione" va affermandosi nella coscienza degli italiani. Giuseppe Mazzini fonda la "Giovine Italia". Mazzini, da principio, non ha molta simpatia per gli Ebrei ma si ricrede e conta tra i suoi migliori amici degli ebrei. Nell'esilio di Londra ha come compagno Angelo Usiglio, il passaporto l'ha avuto dal rabbino di Livorno; a Londra stringe saldi vincoli di amicizia con la famiglia del banchiere Nathan, la cui casa era aperta a tutti gli esuli italiani. Sarina Nathan diverrà poi la sua fida consigliera, ed egli chiuderà la sua travagliata esistenza a Pisa nella casa di Jeannette Nathan Rosselli, figlia di Sarina. A Torino, il movimento mazziniano è finanziato dalla famiglia Todros. David Levi di Chieti, il banchiere poeta, scrive un'ode in memoria dei fratelli Bandiera, la cui nonna pare fosse un'ebrea di Ancona.
Cosa se ne deduce? Rispetto alle verità ammanniteci dalla "scolastica post-risorgimentale", Mazzini non corrisponde ai canoni estetico-storici tramandatici; egli era al centro di una rete ebraica facente capo a ricche famiglie israelite : i Nathan, i Rosselli ed i Pincherle-Moravia; gruppi con forti connessioni all'estero, di cittadinanza inglese! L'esilio di Mazzini non fu affatto turbolento né dovette "guadagnarsi la vita" poiché a tutto provvedevano il "cittadino britannico" e "patriota italiano" Nathan ed il massimo banchiere di Londra, Moses Montefiore. Nei suoi viaggi da fuggiasco, Mazzini esibiva un passaporto non suo ma del rabbino Sabato Morace, livornese; Sara Nathan detta Sarina, moglie del banchiere, più che fida consigliera ne sarà l'amante, e probabilmente suo figlio Ernesto Nathan, iniziato alla Loggia Propaganda Massonica, "33" del Rito Scozzese, cittadino britannico e TUTTAVIA SINDACO DI ROMA NEL 1907( sindaco straniero, massone ed ebreo, eloquente messaggio delle logge al Papa)..era SEME di Mazzini! Concludo, con le parole dell'esimio Blondet, con un suo commento :"...impossibile dire quanto queste amicizie ebraiche controllassero il fanatico: Certo è che, dalla biblica Giuditta, è tradizione che eroine del popolo eletto si concedano al potente d'altra razza, per manovrarlo o - talora - ucciderlo nel letto condiviso. Ma è più urgente qui che, appena eletto, Carlo Azeglio Ciampi, livornese e azionista, ha moltiplicato i segni d'ossequio a quel genere specifico di "patriottismo", quasi segnali di riconoscimento rivolti ad ambienti "più in alto", forse all'estero : ha visitato la tomba di Mazzini e i luoghi di Livorno consacrati al "cospiratore", e ha riportato nell'uso presidenziale non la bandiera italiana come la conosciamo, a tre bande, ma quella che innalzarono le varie "repubbliche mazziniane" imposte da colpi di stato e in breve fallite : il tricolore a losanga, con al centro (bianco) la ruota dentata. Come un simbolico segnalare l'appartenenza ad un preciso gruppo storico?
Per la ricchezza del materiale iconografico e dei molteplici spunti di correlazione con il momento storico attuale, si rimandano alla prossima puntata ulteriori approfondimenti, consigliando la lettura della seguente scheda.
(PILLOLE DI STORIA VERA
tratte dall'autobiografia israelita dell'Histadruth Hamorìm)
cap. VIII - "...ma peggiore che in qualunque altra parte d'Italia è la condizione degli Ebrei nello Stato Pontificio. Nelle Due Sicilie, dove il governo è dei più reazionari, non vivono Ebrei.
cap. X - " ...A Torino i giovani ebrei partono per il fronte, esortati dal rabbino stesso; insieme ad ebrei provenienti da altre città, formano la VII Compagnia bersaglieri, che prende parte alla battaglia della Bicocca nella prima guerra d'Indipendenza"..."La prima guerra d'Indipendenza, militarmente sfortunata, non ha mutato la carta politica d'Italia, ma ha risvegliato le coscienze: si chiede a gran voce libertà religiosa per gli acattolici; Ebrei ed Italiani hanno combattuto uniti per l'indipendenza d'Italia, e nell'amore per la libertà si sono fusi. La prima guerra d'Indipendenza ha dato agli Ebrei del Regno di Sardegna l'emancipazione." 
cap. II - "Intorno al 1000 in tutti i paesi cristiani vengono istituite le Corporazioni di arti e mestieri, per appartenere alle quali bisognava professare la fede cristiana; da questo momento gli Ebrei, esclusi da ogni campo di attività, sono sospinti verso l'unica professione preclusa ai Cristiani: quella di banchieri (com'è noto, la Chiesa proibisce di prestar denaro a interesse). La vita degli Ebrei subisce un mutamento radicale; non solo in Italia, ma in tutta Europa, facendo commercio di denaro si rendono necessari ovunque, ed è per questa sola ragione che ovunque sono tollerati. Gli Ebrei di Roma possono considerarsi i pionieri di questa nuova attività economica : i banchi di credito."
cap. XII - "Nel Veneto e nel Piemonte vi sono famiglie ebree che portano titoli nobiliari e un blasone : nel Veneto, esse li hanno conseguiti per lo più all'epoca napoleonica, e sono stati riconosciuti dall'Austria; nel Piemonte, è stata casa Savoia a insignirle di tale titolo, per i meriti acquistati, come già ricordato, durante l'occupazione francese, in favore di quella classe che, vivendo al servizio dei nobili e del clero, scappati questi, era rimasta senza possibilità di sussistenza." - "Gli ebrei tutti prendono parte alla vita politica, militando in tutti i partiti; negli altri paesi invece (tranne l'Olanda, dove tradizionalmente gli askenazhiti sono socialisti e i sefarditi liberali), gli ebrei appartengono di solito ai soli partiti di sinistra. Questa particolare posizione degli ebrei italiani nel panorama politico nazionale è dovuta soprattutto alla tradizione risorgimentale : il Risorgimento italiano e movimento sociale e nazionale insieme." - "In Italia, specialmente in Piemonte, ci sono anche ebrei monarchici, e la cosa si spiega : Casa Savoia è sempre stata relativamente ai tempi, si capisce, benevola con gli Ebrei, e per prima ha concesso l'emancipazione" - "Costante è la partecipazione degli ebrei al Governo : dal patriota e cospiratore Giuseppe Finzi(1815-1886), che fu nel 1861 deputato al primo Parlamento italiano, a Isacco Artom(1829-1890)astigiano segretario di Cavour, nel 1862 ministro plenipotenziario a Copenhaghen, primo ebreo d'Europa a ricoprire una carica di diplomatico all'estero, dal 1865 senatore insieme allo scrittore Tullio Massarani; dal veneziano Luigi Luzzatti(1841-1927), professore di diritto costituzionale, che fu presidente del Consiglio dopo essere stato Ministro delle Finanze, al triestino Salvatore Barzilai(1860-1939) detto "il deputato di Trieste al Parlamento italiano. NEL 1861 AL PARLAMENTO ITALIANO C'ERANO 6 DEPUTATI EBREI; DIECI ANNI DOPO ERANO 11. NEL 1874, SE NE CONTAVANO 15!"
cap. XII - "Nelle lotte risorgimentali Ebrei e Italiani, come abbiamo già detto, si sono fusi nelle comuni aspirazioni di libertà: gli Ebrei italiani si sono gettati nella mischia come Ebrei, e ne sono usciti come Italiani." - "..si può asserire che dopo il 1870 le condizioni degli Ebrei italiani e olandesi sono le migliori degli Ebrei d'Europa."
cap. XIII - "...la Comunità ebraica di Bologna - che anche dopo la cacciata degli Ebrei da Bologna nel 1836, ha continuato a sussistere illegalmente, tenendo le sue funzioni nell'Oratorio di via Gombruti, fondato dal centese Angelo Carpi nel 1829, ricostituita nel 1864, è riconosciuta ufficialmente nel 1911; quella di Milano si organizza e si avvia a diventare importante centro di vita ebraica; quella di Genova è in continuo aumento, per l'afflusso degli ebrei dal Piemonte e da Livorno; QUELLA DI NAPOLI, CHE HA COMINCIATO AD ORGANIZZARSI INTORNO AL 1831, HA LA SUA SINAGOGA DOPO LA CACCIATA DEI BORBONI"(no comment).
cap.XII - (la vera chicca caramellosa che mancava al nostro "diabete" storico) "...Fra gli scienziati ebrei di quella generazione faremo anzitutto menzione del veronese Cesare LOMBROSO (1835-1909), pioniere della moderna criminologia." (La dignità ci vieta commenti di sorta. Vi rimandiamo alla Legge Mancino del 1992 e, più indietro, al nostro olocausto 1860-1870, il cui ideologo fu proprio tal Cesare Lombroso!
OLO CAUSTICO
II parte
Dunque, fa accapponare la pelle l'idea che il fautore del nostro olocausto sia figlio di quella etnia "dal complesso di persecuzione" che subì l'UNICO olocausto perfettamente riconosciuto al mondo; quello, degli ebrei. Quel tal Lombroso, figlio di Abramo.. ma non ci meraviglia più di tanto, se pensiamo che ai vertici delle SS tedesche, sterminatrici di tanti, troppi ebrei, vi furono a capo proprio degli Ebrei. Il sionismo massonico; quello che condannò a morte sulla falsariga di quanto era accaduto nella Nazione delle Due Sicilie anche l'intero Messico, nel 1929. Il Messico era anch'esso un paese cattolico ed ebbe la propria vandea; ebbe i propri "sanfedisti" che al grido di "Viva Cristo Rey" furono catapultati in un guerra civile, feroce di stragi che durò tre anni. Già Napoleone III, per tenere a bada i continui episodi di rivolta messicani, guidati dall'abile regia degli Stati Uniti (interessati al petrolio messicano), aveva proposto il cattolicissimo Massimiliano d'Asburgo alla corona messicana ma il regno di Massimiliano, avvelenato da ulteriori ed insistenti attacchi rivoluzionari cadde rovinosamente sotto altri golpe ed infine arrivò ad attestarsi al potere il Partito Rivoluzionario Istituzionale, che non è quell'ingannevole giostrina di romantiche e sinistrorse rivendicazioni, tanto care ai giovani di tutte le generazioni pre e post sessantottine, come è accaduto per l'incetta di attenzioni che gli "alternativi" hanno sempre destinato ai centri sociali, alle bandiere col faccione del Che, alle musiche degli Intillimani….Il roboante logo leninista del Partito Rivoluzionario Istituzionale non riesce a coprire la realtà della sua autoritaria compagine di massoni e di anticlericali, come ci ricorda in un suo agile saggio Rino Cammilleri, meridionalista. Anche il Messico fu scristianizzato : il governo espulse il clero e devastò i luoghi della Fede. Iniziò una feroce repressione dei cattolici che combatterono esattamente come i nostri "briganti" del decennio 1860/70. Gli insorti, vessati, non aiutati né dal Consiglio delle Nazioni né tantomeno dalla Croce Rossa, caddero nel tranello teso dagli americani al Vaticano, il quale ordinò ai "briganti messicani" di deporre le armi - sembra una storia già vissuta! - ed i reduci di quella coraggiosa lotta partigiana si tramutarono in "desaparecidos" del Messico. Dice Cammilleri che ne morirono più DOPO la resa che durante la Guerra! Persino in tempi odierni, al Pontefice colà recatosi in visita non è stata riconosciuta la Sua Autorità ed è stato ammesso in Messico - per Costituzione, Stato Ateo - alla stregua di "signor Woityla" (rif.Fregati dalla Scuola-R.Cammilleri).
Tornando ai "fatti nostri", è evidente che la lotta risorgimentale fu nient'altro che guerra spietata al cattolicesimo e che nei paesi laddove il "golpe di fede" riuscì, Santa Massona Chiesa impose i suoi dogma e le sue leggi (soprattutto, Leggi di Mercato). Non si può quindi evitare al risorgimento italiano il senso di "Guerra Santa".
Oggigiorno, i massoni intorbidano le acque simulando che il più grave attacco alla Chiesa di Roma debba provenirle dall'Islam, instillando tal tipo di congetture e di tensioni tra etnie e Fedi diverse; l'Islam, è invece similmente allineata ai principi della pratica cattolica e, contrariamente ai figli di Abramo e dell'Architetto Hiram Habif riconosce la figura e il ruolo di Gesù Cristo, che fondò la CHIESA CRISTIANA! Molti dei precetti dell'Islam somigliano ai precetti della Chiesa Cristiana Ortodossa, in quanto a rigore e disciplina e comunque al centro di queste due Grandi Religioni c'è l'Uomo, il discepolo, il Profeta! Al centro del Credo Massonico, c'è null'altro che il Potere!
L'attuale Pontefice, per chi non se ne fosse reso conto, ha piena coscienza che si è giunti alle battute finali della trucida tenzone e che c'è da riconquistare al Cattolicesimo, finché si è in tempo, le posizioni perdute. Tutta quella incomprensibile sfilza di nuovi beati e santi, di vescovi freschi di nomina, altro non è che la risposta più efficace ai continui "golpe" massonici, nell'intento di ricostituire un esercito VERO di cristiani; prova ne è il gran numero di visite e di relazioni a intensificarsi con le altre chiese cristiane : copta, ortodossa, maronita... Prova ne è il dissenso verso il G8 di Genova. Ancora, l'intelligenza di questo Sommo Pontefice, nel voler rendere attuale e vivibile la Realtà Cattolica, depennando costumi ed usi mortificanti che hanno segnato l'immagine del Vaticano, in epoche remote - se vogliamo, in maniera estremamente penalizzante per l'immagine stessa della Chiesa - con l'avvicendarsi al Soglio di qualche Pontefice non in linea con i precetti cristiani ma comunque relativamente a tempi che il nostro raziocinio non riuscirebbe ad identificare. Ci piace molto l'umiltà fiera di questo Papa che pur consapevole del Suo potere, china il capo e chiede scusa per le iniquità del passato. Così, come ci è parso di scorgere un chiaro atto di precisa autoaffermazione, quando ha elevato agli onori degli Altari Pio IX, chiaro esempio antirisorgimentalista, antimassonico, autore della famosa scomunica ai Savoja.
A tal punto, per quanto sopra e al di là dei significati del Concordato, in previsione del sicuro rientro dei Savoja in Italia, ci si chiede come e quanto la Chiesa moderna potrà regolarsi con costoro e se l'anatema lanciato da un Papa che oggi è addirittura Santo può e deve perdere di vigore; quale mano - più santa ancora - dovrà annullarne gli effetti, se ci sarà volontà di procedere a remissione o altro. E' un bel rompicapo! Soprattutto, ci premerà sapere se la Santa Sede riconoscerà nella stirpe sabauda gli eredi di coloro che distrussero chiese e monasteri, che dettero luogo al nostro olocausto, che distrussero gli Stati Cattolici d'Europa, importando la Nuova Chiesa, la Massoneria! Oggi, la scelta di professione di fede si rende più che mai necessaria e chi decide di prendere le distanze dall'establishement massonico sa che rischierà d'essere poi definito "clericale", "papista", "becero bizzoco paolotto".. E' questo l'unico prezzo da pagare ma la posta in gioco è davvero alta e conviene rischiare.
Siamo vicini, veramente in senso cristiano, condividendone l'orrore e il dolore, a tutte le vittime del SOLO olocausto che la Storia si compiace di ricordare ma vorremmo aggregare nell'omaggio e nella pietà agli Ebrei anche le vittime di altri olocausti (caustici) che la Storia preferisce obliare. Parlo del nostro milione di vittime meridionali e parlo dei cattolici messicani ma anche di altri popoli civili come, ad esempio, il popolo curdo..... ed anche dei 274 sudditi più un re del popolo dell'atollo di Bikini.
Verrà il giorno in cui ogni Nazione Saprà quindi la Fede Potrà!
Marina Salvadore (A.D.2001) - archivio www.vocedimegaride.it

NOTE: Per gli approfondimenti ed i documenti sulla collaborazione tra nazisti e organizzazioni ebraiche sioniste in ordine all'Olocausto e Shoah, celebrata addirittura con medaglia commemorativa come nell'immagine in alto, si segnala caldamente l'articolo di Gianfredo Ruggiero "OLOCAUSTO" su http://excaliburitalia.wordpress.com 

 
 
 

CORONE d'ITALIA

di Marina Salvadore


Detesto le triviali spacconate di Fabrizio Corona ma, OGGI, mi schiero al suo fianco e ritengo di non essere la sola; al contrario: questo antipaticissimo Peter Pan, quintessenza della peggiore milanesità che ha scalzato dai tronetti della ex "capitale morale" i rassicuranti e panciuti "commenda" del millennio passato, si è guadagnato un esercito di sostenitori. Chi avrebbe mai pensato, fino a pochi mesi fa, di convertire in martire ingiustiziato l'odioso bullo che in molti avremmo voluto prendere a schiaffoni? Nella "Milano da bere" e fino all'odierna "Milano da annegare", io, ci ho dipanato più della metà della mia vita... da residente proprio nell'area "spaziale" e trasgressiva (in evoluzione o involuzione, fate voi...)  dell'area urbana detta "Garibaldi" che ha soppiantato in tutto e per tutto i quartieri blasé del Centro Storico, da Brera al decaduto "quadrilatero della Moda" e limitrofi, decaduti ed ormai desertificati... La nouvelle vague meneghina, autoctona o di importazione, erede dei peggiori ed empi esempi dei padri, ha semplicemente scelto la via dell'essenzialità, deprivando - per accumulare in fretta - delle ipocrite forme, filosofie e convenzioni  l'AZIONE ovvero le CATTIVE AZIONI antisociali ed antidemocratiche che si sono accumulate al Nord dai tempi vetusti (eppure ancora inquadrati nella Storia Moderna) dell'Unità d'Italia. L'Italia dei Lupi e degli "Agnelli"! Eccessiva la pena inflitta a Fabrizio Corona: non ha ucciso e tantomeno ha estorto se per assassinio intendiamo i feroci reati di cui si è macchiato Cesare Battisti, libero e bello in Brasile e per giunta ammantato della menzognera romantica aura di "brigatista"... e se per estorsione si intende comunemente il PIZZO! Ripeto, é esecrabile l'atteggiamento costante di Corona ma i suoi peccati avrebbero meritato l'espiazione in Purgatorio o nel Limbo e non le catene dell'Inferno, dove ci augureremmo di veder definitivamente bloccati, come in qualsiasi paese civile,  pedofili infanticidi, misogini ed impotenti sterminatori di donne, cravattari e banchieri, stragisti, ideologi e criminali sanguinari. E', poi, inspiegabile il fatto che la condanna annunciata di Corona sia stata concomitante con l'invito alla candidatura nella lista sarda del feroce giustiziere Ingroia, del fotografo Zappadu, colui che violò la privacy dell'allora capo del governo Berlusconi, scattando e rivendendo foto del "cavaliere" e dei suoi ospiti nell'intimità domestica di una vacanza. A riguardo, dichiaro di non essere berlusconiana/ista... o quel che vi pare; l'EVIDENZA DEI FATTI PARLA, però! Negli stessi giorni si ricostituivano nostalgicamente i ranghi delle altrettanto blase' BR, intorno al catafalco del "nobel dei brigatisti", Prospero Gallinari,in una malinconica "apologia" sotto gli occhi del mondo ed in assenza di Forze dell'Ordine", senza che un solo magistrato o deputato o ministro facesse una piega, se non altro per un decoroso rispetto della memoria delle vittime di questi! Ponetevi questo quesito: A chi ha dato fastidio, Corona? Se ci ragioniamo un po' sù, l'evidenza fa appello al buonsenso... Corona è stato offerto su un piatto d'argento dai Lupi agli "Agnelli" e proprio nei giorni delle mirabili commemorazioni e trionfali iniziative per il decimo anniversario della scomparsa dell'indiscusso Padre della Patria, il senatore Gianni Agnelli, beatificato ed elevato al culto degli altari più e meglio di un faraone d'Egitto! Dunque, le cronache del gennaio 2010 ci riportano queste notizie : "Alla fine le foto di Lapo Elkann uscirono. E proprio sul settimanale “di famiglia”, ovvero Oggidella Rizzoli Corriere della Sera che, dopo lo scandalo del travestito Patrizia, entra ed esce con la sua Ferrari giallo canarino (meglio non farsi notare troppo, avrà pensato il cervellone) dalla casa di una transessuale; nello stesso articolo si svela anche il “mistero” degli scatti al Bois de Boulogne, con le parole di Fabrizio Corona: “I paparazzi dell’agenzia francese proprietaria delle immagini le hanno passate alla Unopress, il cui titolare, Tonino Di Filippo, è un grande amico di Signorini. E Signorini quelle immagini non le ha nemmeno fatte passare dal suo giornale....".
Occorre beatificare anche Lapo, forse per motivi di eredità e ripulirgli il curriculum vitae, dopo avergli trovato un ruolo nell'imprenditoria internazionale come indiscusso stilista (vedi foto 2), perché nel Bilderberg di nonni, zii, fratello e nipoti bisogna essere candidi di facciata (o, sfacciata?).... Che sciocca pretesa aveva la Corona buzzicona e plebea del bel tenebroso Fabrizio di detronizzare la Corona d'Italia, quella addirittura più importante della dinastia dei servi sciocchi Savoja? 
Ecco qua, svelato il mistero!  FIAT voluntas tua! "Agnello" di "dio"! PISTAAAA!

 
 
 
 
 

PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

immagine

A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

versione integrale

 

DEDICATO AGLI EMIGRANTI

 

NOMEN OMEN

E' dedicato agli amici del nostro foglio meridionalista questo video, tratto da QUARK - RAI 1, condotto da Piero ed Alberto Angela, che documenta le origini della Nostra Città ed il nome del nostro blog.

 

IL MEZZOGIORNO CHE DIFENDIAMO

immagine

vuoi effettuare un tour virtuale e di grande suggestione tra le numerose bellezze paesaggistiche, artistiche ed architettoniche di quel Mezzogiorno sempre più obliato dalle cronache del presente?
per le foto:
http://www.vocedimegaride.it/html/Articoli/Immagini.htm
per i video:
http://www.vocedimegaride.it/html/nostrivideo.htm

 

VISITA I NOSTRI SITI

 

I consigli di bellezza
di Afrodite

RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


Il libro del mese:



 

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963