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Cliccando http://www.box404.net/nick/index.php?b  si procede ad una originalissima elaborazione del nickname ANCESTRALE di una url. "La Voce di Megaride" ha ottenuto una certificazione ancestrale  a dir poco sconcertante poichè perfettamente in linea con lo spirito della Sirena fondatrice di Napoli che, oggidì, non è più nostalgicamente avvezza alle melodie di un canto ma alla rivendicazione urlata della propria Dignità. "Furious Beauty", Bellezza Furiosa, è il senso animico de La Voce di Megaride, prorompente femminilità di una bellissima entità marina, non umana ma umanizzante, fiera e appassionata come quella divinità delle nostre origini, del nostro mondo sùdico  elementale; il nostro Deva progenitore, figlio della Verità e delle mille benedizioni del Cielo, che noi napoletani abbiamo offeso.
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Silvio, perdonala!... E' dolicocefala ed aveva paura

Post n°1129 pubblicato il 28 Giugno 2009 da vocedimegaride
 

di Marina Salvadore
EGO TE ABSOLVO, SILVIO... PERO'...PERO'...................

“Adda veni’ baffone!” l’afono urlo dei giustizialisti sfigati, gabbati un giorno sì e uno pure dal casereccio andazzo di Stampa, Politica e Giustizia senza rendersi conto, peraltro, che Baffone è qui da lunghissimo tempo e non ha mai fatto ritorno alle sue steppe autoctone! Anche le tattiche di Baffone sono sempre uguali e riconoscibili, affidate in Patria ai mille tentacolini di moscardini italioti in zuppa di KGB. La calunnia, lo scandalo, la toga e l’infamia per destabilizzare, secondo un copione che rinnova interpreti e personaggi sul solito canovaccio nel solito teatrino dei Pupi. Anche i fantasmi delle incartapercorite madame Bovary e Mata Hari non riescono più a passare nello specchio del boudoir senza inorridire di se stesse e del lercio vetusto bordello che spalanca gratuitamente il suo pesante portone alla pruriginosa gleba, al virgineo Torquemada ed al misogino Odisseo. Una spettacolare coreografia e campagna mediatica popolare per carpire la buona fede ed il consenso delle masse usate come un grimaldello, al canto volgare di “Signurine ‘e Capodichino fanno ammore cu ‘e marruchini…”…  Un tempo si chiamavano Cortigiane, poi... Prostitute d'Alto Bordo... poi le hanno chiamate Hostess... ora le definiscono Escort... ma sempre ZOCCOLE, nella sostanza, restano… ed ogni volta siamo chiamati a celebrarle con lo stupore di quelli caduti dal pero, con falsa indignazione ed ipocrita moralismo degno degli amorali, travestendoci come per un Carnevale eterno da italioti immorali a patrioti moralisti, persino in improvvisati baciapile, quelli che fino a ieri innalzavano il vessillo del laicismo e davano del Belzebù oscurantista alle sottane vaticane! Eva, Elena di Troia, Noemi, Patrizia, Cicerenella… la femmina, il peccato, la ginecofobia imperante, l’impotenza, la droga, il Potere e il Viagra: la saga si snoda, penosa, sempre uguale… ed i bifolchi gradiscono! Noemi è stata bruciata come una falena nel giro di uno zampirone in una notte di calda primavera sudica, per il zozzo e rapido onanismo di guardoni eccellenti… ma la D’Addario non ci inganna: è storia molto diversa, persino banale! La finta bionda D’Addario che ha fatto il suo tempo, giunta ai limiti di età pensionabili per una sgallettata Escort che al massimo può aspirare alla carica onoraria di maitrésse, responsabile di casting per veline di ultima fila, ha temerariamente giocato al tutto per tutto, disperata e terrorizzata, per portare a casa l’indorata pellaccia e le pseudonordiche méches. Le è bastato cambiare Banda, come ogni scissionista degno di nota: passare da una trucida cosca di ruspanti e temibili malavitosi foggiani alla più fine congrega di “gessati”, toghe, sottane e pennivendoli dal lessico raffinato che al posto del coltello impugnano una Montblanc dal pennino d’oro; quelli che accendono pubbliche pire col petrolio della carta dei giornali e dei tribunali e non macabri falò di periferia con la tanica di benzina ed i residui di profilattici e kleenex abbandonati sui copertoni di camion. Non s’alza al cielo quel fastidioso puzzo di corno bruciato dalle pire dei notabili. La D’Addario ha fatto intelligentemente ciò che qualsiasi criminale scafato avrebbe fatto, per mettersi al sicuro; non servono gli studi razzisti di Cesare Lombroso su i brachicefali ed i dolicocefali se non per sottolineare l’inquietante dettaglio che la Cosca della Casta ha sempre imputato al Premier peccaminose debolezze verso dolicocefale creature del colonizzato Sud, forte della leggenda popolare e dei post-unitari luoghi comuni dove “sudico” si legge “sudicio”: dalle belle ministre Prestigiacomo e chiacchieratissima Carfagna alle villiche Noemi, Barbara, Patrizia eccetera… il ché potrebbe aprire nuovi inesplorati scenari di fantapolitica federalista… Guardate Fini, sempre più monozigotico clone di Franceschini: lascia moglie e figlia legittime, va alla Santa Giornata cattodemovaticanista della Famiglia a fare il predicozzo e, nel silenzio dei media scandalistici e del nemico rosso, si tiene per compagna una discussa velina e ci fa un figlio. Silenzio, riservatezza… verrebbe da pensare che… lasciamo perdere! Torniamo alla D’Addario che ha realizzato quanto voleva, alla faccia degli imbecilli: suscitare con la sua impresa epica quel clamore che le necessitava come una rassicurante bolla protettiva nella quale isolarsi dall’ex fidanzato malavitoso del foggiano, imputato di sfruttamento della prostituzione e dai degni amici di costui che avevano punito, stuprandola, pugnalandola e bruciandola su un falò, la sua giovanissima amica di professione “accompagnatrice” Marisa Scopece. Temeva, la Escort di tutte le Puglie, di fare la stessa fine: le minacce, lo stalking erano già in atto. A quel punto, per fare un gran casino e prendere le distanze dalla infernale terraferma, ha scelto d’involarsi sulle alte vette – da vera aquila – per scagliare la sua offensiva: due sono i personaggi più in vista del Paese, il Papa e il Premier. Ha scelto, per celere opportunità il secondo e dalla vetta s’è fiondata in volo come il cacio sui maccheroni nella capiente zuppiera della Cosca della Casta. Il resto, è cronaca! Pur prendendo le distanze da questi beceri calunniatori non possiamo, Silvio, assolverti con formula piena, proprio noi dolicocefali sudici! Dal 1994 sei stato per tre volte alla guida del Governo Italico, hai avuto tutto il tempo e tutti gli strumenti, il POTERE, di fare chiarezza sui Misteri d’Italia ed i Misfatti di Baffone, a cominciare dall’estenuante e vergognoso processo a Bruno Contrada che porta l’imprimatur di quel temibile Violante che ora ama appartarsi tra le frasche con i tuoi che fingono ancora di gridare contro le toghe rosse. Il tuo neoministro Alfano, spiace dirlo, non è all’altezza del fu ministro di Giustizia Castelli, fatto velocemente fuori pur se più idoneo e con le idee ben chiare sul da farsi, soprattutto nella Gestione dei Pentiti. Angelino Alfano ignora o è costretto ad ignorare i latrati che si levano dalle inique Procure Siciliane e rimane insensibile, asettico, ingessato come un manichino della Rinascente, pur essendo autoctono e “’uomo perfettamente radicato sul Territorio”… restando due toni sotto persino al Guardasigilli Mastella, “diciamolo!” direbbe Ignazio se non fosse diventato la caricatura del più schietto Fiorello! Qui, a Napoli, nonostante le promesse della campagna elettorale, Bassolino non ce lo hai tolto di mezzo insieme alla monnezza; anzi, pare che adesso vorresti Lettieri alla Regione e un Ribassolino al Comune…. Dopo aver espugnato la granitica sempiterna rossa Provincia, che mi fai? Dai il contentino della brillante vicepresidenza a quei mollacchioni dell’UDC, per un machiavellico gioco di alleanze future “a babbo morto” e non offri l’autorevole carica rappresentativa, in onesta remunerazione meritocratica all’UNICO politico veramente efficiente, veramente radicato sul territorio… il consigliere più votato in assoluto, l’amatissimo e schietto identitario Luigi Rispoli? Non vado oltre, presidente… il problema è che quando si sta con due piedi in una scarpa e fin quando si è costretti a fare i “politici per la politica” il dubbio del compromesso lascia spazio ad ogni congettura e non puoi far niente nemmeno tu, col tuo rivoluzionario “bandana” contro le “culotte craniche” di chi ha la faccia come il culo: zecche, pulci e parassiti di questo zozzo Giardino d’Europa, dove sulla Quercia il sacro vischio di celtica memoria è solo lo squallido vessillo dell’Italianità parassita. Intanto, Bruno Contrada si spegne nell’oblio indecoroso che ha premiato Sofri, la coraggiosa Capacchione non ha l’allure e le prebende di Saviano, i figli del maresciallo Rosario Berardi, prima vittima delle BR non godono dei privilegi del Vittimificio di Stato e non hanno uno scranno nazionale o europeo sul quale posare stancamente le chiappe…. Intanto Sonia Alfano e De Magistris sono in Europa ed Olindo Canali, reo confesso, continua i suoi perfidi uffici nella Procura di Barcellona Pozzo di Gotto…. Ingargiola a Caltanissetta…. Messineo, tra le braccia del CSM…Violante nell’ovattata allure di un eroe dell’Epica… gli innocenti dolicocefali in galera!

 
 
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

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DEDICATO AGLI EMIGRANTI

 

NOMEN OMEN

E' dedicato agli amici del nostro foglio meridionalista questo video, tratto da QUARK - RAI 1, condotto da Piero ed Alberto Angela, che documenta le origini della Nostra Città ed il nome del nostro blog.

 

IL MEZZOGIORNO CHE DIFENDIAMO

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vuoi effettuare un tour virtuale e di grande suggestione tra le numerose bellezze paesaggistiche, artistiche ed architettoniche di quel Mezzogiorno sempre più obliato dalle cronache del presente?
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I consigli di bellezza
di Afrodite

RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


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