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Contrada: l'altra campana

Post n°508 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da vocedimegaride
 

di Marina Salvadore
“Cari amici - ci scriveva due giorni fa Gioacchino Basile - ecco il mio messaggio al Presidente della Repubblica (http://it.youtube.com/watch?v=AzoyBASu5Uk )
Vi prego di farlo viaggiare più veloce della luce, verso quella verità che le iene e gli sciacalli del potere vorrebbero negare ad ogni costo!”E quel documento l’abbiamo visionato, trovandovi però un accenno velenoso al solito - e SOLO - bersaglio italico, Bruno Contrada... che ci vede, invece, impegnati in prima persona, con ogni mezzo, in una campagna di riabilitazione totale della sua Dignità Umana e Professionale. Abbiamo quindi deciso di intervistare a riguardo Gioacchino Basile; intervista che vi proponiamo per dovere di cronaca ma che, tuttavia, nonostante l’ottimo lessico ed il seduttivo stile tutto siculo del “dico-non dico”, non ci ha chiarito i motivi ne’ i fatti delle lagnanze e del terribile giudizio su Contrada che affiora, senza mai  dichiararsi, in quasi tutta la cortese e dotta esternazione del nostro illustre ospite, al quale va comunque il ringraziamento della redazione per averci regalato alcune pagine critiche di Storia Patria.
D)Egregio Basile, perchè ha un'opinione così cattiva di Bruno Contrada?
R)
Carissima amica, in questo caso ho due sole certezze:1) che lei è una carissima e bellissima persona; la sua voglia d'aiutare chi è in gravissime difficoltà, le fà molto onore è fà capire anche a chi non la conosce, quanta lealtà c'è dentro l'animo suo.2) conosco solo di vista Bruno Contrada, di lui ebbi sempre notizie da quel territorio strettamente collegato, alla mia vita, alle mie battaglie contro "cosa nostra" ed "alle sue funzioni professionali" ed "amicali" con i lerci criminali, svolte sempre a mio fondato avviso, in osservanza alla sua lealtà "Istituzionale" . Di più, grazie ai miei quaderni a futura memoria (novembre 1990) sò, al di là d'ogni ragionevole dubbio d'esser stato suo oggetto d'attenzione attraverso una vile provocazione
D) Probabilmente, al servitore dello Stato fu imposto dalle Istituzioni di occuparsi di lei... e con i soliti metodi artigianali che la "strategia" poliziesca degli albori imponeva…
R) A mio fondato avviso, come ho già avuto modo di spiegarLe, Bruno Contrada non fù mai un corrotto a disposizione di “cosa nostra”. Egli fù invece, il principale anello debole delle Istituzioni, che operò nell'interesse di quel potere “cosiddetto democratico” (sic.) che in Sicilia, <per imporre tutte le lordure criminose ed affaristiche del consociativismo, andate in scena dalla fine degli anni 70 e fino al 19 luglio 1992>> aveva necessariamente bisogno, delle “funzioni regolatrici” di “cosa nostra” per proteggersi dalla legge, quando quest'ultima trovava sulla sua strada uomini onesti e valorosi che la incarnavano con dignità e nell'interesse della Costituzione. Quando i “pentiti” cominciarono a parlare di Bruno Contrada, non mi trovavo fra quelli che, nella “loro formulazione dei fatti”, si trovava d'accordo, anzi. Da moltissimi anni sò come funziona, quel fronte della menzogna politica e del crimine, e personalmente avevo visto il Bruno Contrada, in amichevole convivenza, con gli accoliti criminali, citati dai “pentiti”... Per capire, cosa accadeva, bisogna conoscere bene l'infima e bassissima qualità culturale dei “pentiti” ed avere consapevolezza che, i capi di “cosa nostra” lungo la loro viscida scala di potere, non fanno mai sapere, nulla di vero e definitivo ai loro subalterni. In buona sostanza, che Totò Riina aveva contatti con esponenti Istituzionali, potevano anche saperlo sia i capi dei mandamenti che i loro sgherri più affidabili ma, sulla qualità di quei rapporti, tutti loro potevano solo intuire e quindi interpretare a loro modo ma, mai hanno saputo tutta la verità. Chi ha dato dignità “alla consapevolezza progettuale” dei “pentiti” vestendola di assoluta certezza , (forse anche agendo con la buona fede dell'utile idiota) ha saziato la malafede di alcuni settori della Magistratura e delle Istituzioni per fare largo,<< ai “protobugiardi” di Oscar Wilde>> impegnati nella reinterpretazione Giudiziaria della Verità sulle stragi dell'anno 1992. Quante volte abbiamo sentito dalle tv o letto nei giornali, delle grandi delucidazioni fornite da rozzi “pentiti” con linguaggio da laureati!!! (sic.) Quante volte partendo da un forse, da un potrebbe, da un mio avviso, detti dai “pentiti” si sono riempite intere pagine di giornali ed i contenitori della dis-informazione... Però mia cara amica, la gente del Paese non ha mai sentito bene, la voce di quelli che, i Prodi, i Mastella (compare del mafioso e del “pentito e poi Ministro della Giustizia!!!), solo per fare alcuni semplici esempi, ed il nostro Presidente Napolitano, vorrebbero non sentire mai... Bruno Contrada non è entrato in scena visibilmente e direttamente, nella mia storia. Lo ha fatto in un momento importantissimo a mezzo diretta telefonica, tramite una persona a lui fedelissima, al di là d'ogni ragionevole dubbio. Ma, questo si saprà quando finalmente l'onore del nostro Paese prevarrà sul silenzio.
D) Si tratta di un sentimento personale, il suo, che le impedisce di giudicare a mente più serena TUTTO l'abominevole caso Contrada?... 
R) Prima voglio precisare che, assolutamente non ho nulla di personale contro Bruno Contrada la mia fede Cristiana è sempre molto attiva e presente è m'aiuta costantemente a depurare l'animo mio, dai risentimenti personali contro “quelli che hanno lavorato” indegnamente contro di me, contro il diritto alla serenità della mia bellissima famiglia e contro le mie patriottiche ragioni di siciliano e di cittadino Italiano. Quando parlo di Bruno Contrada, parlo di chi, nel suo infernale ruolo, a mio convinto avviso, contribuisce ancora oggi a garantire l'impunità, di quegli “anelli concentreci” politici e Istituzionali che lo hanno tradito per darlo in pasto alla reinterpretazione della verità. So per certo che Bruno Contrada non dirà mai la verità per due ordini di motivi:1) perchè non ha ricevuto nessun ordine scritto, ed è pienamente consapevole che anche quei suoi stessi colleghi che durante i processi cercarono d'aiutarlo nelle aule dei Tribunali, lo rinnegherebbero in una eventuale ma, mai tardiva opera di Verità e Giustizia.; 2) non scordiamoci che, Bruno Contrada ha due figli... di cui uno sarebbe uno stimato poliziotto... l'altro che è ospite dei miei quaderni a futura memoria, fà l'avvocato.; 3) In ogni caso, la Verità che potrebbe emergere aggraverebbe inesorabilmente la posizione giudiziaria di Bruno Contrada, che a quel punto dovrebbe rispondere del reato di strage. In buona sostanza, come dicono i luridi criminali “calati iuncù, cà passa la china”. Poi per quanto riguarda un mio possibile astio personale, nei confronti di Bruno Contrada, bisogna ricordarsi che, ben altri infami alti funzionari delle Istituzioni (Questori e Prefetti) costruirono rozzamente e indegnamente, fin dagli anni 80, le condizioni per attuare l'olocausto esistenziale, economico e politico di un uomo, (lo scrivente) che “cosa nostra” non poteva eliminare per motivi d'opportunità politica e sociale. Questi indegni, ripeto indegni, non hanno mai dovuto rispondere di nulla perchè loro, non furono mai costretti ad infognarsi nella palude: loro agivano indisturbati, dentro i tuguri della Questura e della Prefettura di Palermo. Anzi, a mezzo di questa intervista, mi piacerebbe cristianamente rivolgermi al Dottor Bruno Contrada per invitarLo ad una riflessione di vera Fede Cristiana e di vero Patriottismo:< Dottor Contrada, Lei sà meglio di me, come stanno le cose... sò che per lei, nel caso attuasse quella definitiva rottura con il passato, che mette a nudo le indegne convenienze, di quegli infami che ancora oggi potrebbero imporsi al potere del nostro Paese, il peggio si manifesterebbe con maggiore vigore e potrebbe non avere fine. Questo è un sistema che potrebbe anche facilmente ucciderlo in carcere e/o vendicarsi anche suoi figli ma, oggi quel sistema non è più forte come un decennio fa; ora è il tempo in cui stà autoimplodendo con le sue marce contraddizioni. Dottor Bruno Contrada, sbagliare è diverso dal tradire. La prego s'affidi a nostro Signore e recuperi la Verità “sull'altare dei suoi errori”, di servitore dello Stato. Lo faccia per i suoi figli e per la loro prole. Ma, sopra tutto, lo faccia per amore Cristiano e contro tutte le nostre miserie umane. L’insolita corrispondenza con Marina Salvadore, mi informa che il sistema carcerario non ha alcuna pietà per Lei ed a Lei non riconosce nemmeno “i diritti d'incompatibilità carceraria per gravi motivi di salute, che invece ha riconosciuto fra gli altri, anche a quell'Antonino Pipitone, che Lei ben conosce; quello che ha fatto uccidere la di lui figlia (Rosalia che ben conoscevo seppur di vista) e che a mio fondatissimo avviso eseguendo gli ordini, predispose il tutto in via D'Amelio. Dottor Contrada si convinca del fatto che, non cederanno mai, nemmeno d'un millimetro. Non avranno nessuna pietà. Sono troppi quelli che hanno paura di quella Verità, che Lei compiendo un forte atto Cristiano e Patriottico a recupero “dei suoi errori istituzionali ” potrebbe fare emergere anche nell'interesse della sua coscienza Cristiana!
D) Perchè, vorrei capire, ai noti brigatisti rossi si offrono incarichi istituzionali e non, alloggi e sostentamento; così, pure ai lerci criminali mafiosi santificati da falsi pentimenti di convenienza... e Contrada si becca il carcere duro, a 77 anni?
R) Quelli che hanno utilizzato in senso criminoso le funzioni degli uomini delle Istituzioni, attraverso la più ruvida ipocrisia, usano sempre tutte le macerie umane, in funzione della loro indegna convenienza per disinnescare gli eventuali e consequenziali pericoli che potrebbero concretizzarsi contro il loro indegno sistema. Con i brigatisti, si usa il “buonismo di sinistra” per svuotare di forza emotiva, quelle rivoluzioni del cazzo, che ancora oggi vedono tante giovani vite perdersi, dietro quell'illusione rivoluzionaria che nel nostro seppur Paese di (....) non ha motivo d'esistere. Nel nostro Paese, malgrado Prodi e Berlusconi, se la gente lo vuole, c'è ancora spazio, per la Verità e per la Giustizia. Ho conosciuto direttamente alcuni “pentiti”, alcuni di loro sono ospiti “d'onore” nei miei quaderni a futura memoria; addirittura con il N 1 in quei quaderni c'è Marco Favaloro, quello che accompagnò il suo capo Madonia ad uccidere Libero Grassi. Loro, i lerci “pentiti” e quelli “leali” sono serviti ai Magistrati onesti ed a quelli rozzamente omissivi; i “pentiti” sono serviti anche a quel Giancarlo Caselli, che mi ha profondamente deluso... Spero per Lui, per la sua coscienza e per il suo onore di Magistrato, che i “rozzi errori” commessi dalla Procura di Palermo durante la sua reggenza, siano avvenuti in buona fede.... Mi chiedo solo come mai, ancora oggi pur sapendo che “i suoi errori” hanno danneggiato quella verità che molto potrebbe far luce su via D'Amelio, Lui continua ad ergersi in qualità di paladino della legge... questo è davvero troppo! Contrada è un'altra cosa; Bruno Contrada è l'anello debole e deve pagare per tutti! Lui è quello che il giorno dopo la strage di via D'Amelio, fù nominato coordinatore di tutte le indagini   per le stragi avvenute in quei giorni.... quell'incarico, a mio fondato avviso, era stato dato a garanzia sia all'uomo delle Istituzioni che a garanzia di “cosa nostra” subito dopo l'indegna, missione impossibile! Voglio ricordare a chi legge che, quel Questore e quel Prefetto che “fecero orecchie da mercante” anche a seguito delle reiterate e allarmate relazioni degli addetti alla sicurezza di Paolo Borsellino, permettendo così l'attuazione della strage, senza costituire alcun problema per i criminali, “furono poi puniti” con gli avanzamenti in carriera; il Questore promosso a Roma ed il Prefetto promosso a Firenze! Poi qualcosa cambiò, nella strategia della gestione della Verità ed a lui , ed al suo servo Totò Riina, furono serviti, il tradimento, le calde e vecchie “infamie” e le “vecchie verità” dei “pentiti”, che affollavano le sale d'attesa di quelli, che sbagliando in buona fede, da utili idioti, e/o agendo con determinato mandato politico-Istituzionale, dovevano riscrivere urgentemente, quella verità che non convincerà mai la gente onesta. Se vuole saper chi è l'uomo più pericoloso d'Italia, per la mafia che ha il volto delle Istituzioni, le rispondo senza remore, che quell'uomo è Bruno Contrada. Anzi, confermo che tutto questo, a mio avviso convive con una grande e fortunosa anomalia.... Bruno Contrada è ancora vivo!!!
D)  La media statistica dei nostri migliori "Serpico" sotto processo o in galera è altissima, tanto da caratterizzare come fenomeno tutto italiano la cosa. Il difetto di costruzione di questa Italia incompiuta è forse da addebitarsi al momento stesso della sua "creazione" risorgimentale ed alla successiva revisione del 1948?
R) Bravissima, mia cara amica:E’ un modello antichissimo, anche se oggi si è raffinato di molto. Bruno Contrada si sente giustamente tradito perchè Lui sa, che altri, lo hanno tradito. Lui sa che quelli che lo hanno tradito vivono indegnamente onori che non meritano. Il potere politico Istituzionale li usa e lui si fece usare “pensando di fare il bene del Paese” (sic.) Se va bene puoi poi diventare capo della Polizia, se va male, diventi Bruno Contrada e “devi stare muto” perchè possono fare di molto peggio! E’ un po' come ai leader politici; se fai il bravo come Giulio Andreotti e ti lasci processare in santa pace, alla fine una via d'uscita la trovano a qualunque costo... anche a costo di circoscrivere le scorribande mafiose del Senatore ad epoca utile (sic.) alla prescrizione del reato. Se invece “fai l'arrogante”, come Bettino Craxi, allora muori in esilio.
D) Avrebbe mai immaginato di vedere il "compagno" Napolitano ospite alla Casa Bianca, a suggellare rinnovata alleanza e complicità guerrafondaie con Bush?
R) Quando all'età di 18 anni, (1967) entrai per la prima volta dentro il Cantiere Navale di Palermo, per la prima volta in vita mia sentii della gente parlare, di dignità umana e di libertà. Quelli che mi parlavano di questi valori erano dei compagni Comunisti che lavoravano alle dirette dipendenze dei Piaggio, padroni del cantiere navale di Palermo; io lavoravo invece con la ditta Accomando Vincenzo, servo di Michele Cavataio. Il nome del “fù compagno” Napolitano non ricorre mai positivamente nei miei ricordi di militante Comunista, ne’ tanto meno in quello dei compagni che poi abbandonai con l'ipocrita svolta di Achille Occhetto, nella primavera del 1989. Napolitano era per noi “il migliorista”... era il più assiduo corteggiatore di Bettino Craxi... eppure Bettino Craxi è morto già da molti anni in disonorevole esilio, e lui Napolitano è il nostro Presidente della Repubblica. Poi potremmo parlare di Nicola Mancino e dei cento milioni al mese del Sisde, potremmo parlare di Giuliano Amato e dei suoi “pizzini” a Bettino Craxi (sic.) ecc... ma, forse è meglio sospendere i giudizi su tutti loro ed insistere sul movente proposto dallo scrivente in ordine alla strage di via D'Amelio... i fatti insistono e ci dicono, che al di là d'ogni ragionevole dubbio, la coda dell'infame demonio si trova là.... Basta acchiapparla, con la fermezza e la determinazione di chi ama veramente la Verità, la Giustizia e l'Onore del nostro Paese, e verificare in piena trasparenza, se quella strage fù attuata per mandare in scena quelle rozze omissioni della Procura di Palermo dell'anno 1992 che salvarono dalla catastrofe Giudiziaria Fincantieri e la filosofia statalista dal volto Prodiano.

 
 
 
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PREMIO MASANIELLO 2009
Napoletani Protagonisti 
a Marina Salvadore

Motivazione: “Pregate Dio di trovarvi dove si vince, perché chi si trova dove si perde è imputato di infinite cose di cui è inculpabilissimo”… La storia nascosta, ignorata, adulterata, passata sotto silenzio. Quella storia, narrata con competenza, efficienza, la trovate su “La Voce di Megaride” di Marina Salvadore… Marina Salvadore: una voce contro, contro i deboli di pensiero, i mistificatori, i defecatori. Una voce contro l’assenza di valori, la decomposizione, la dissoluzione, la sudditanza, il servilismo. Una voce a favore della Napoli che vale.”…

 

PREMIO INARS CIOCIARIA 2006

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A www.vocedimegaride.it è stato conferito il prestigioso riconoscimento INARS 2006:
a) per la Comunicazione in tema di meridionalismo, a Marina Salvadore;
b) per il documentario "Napoli Capitale" , a Mauro Caiano
immagine                                                   www.inarsciociaria.it 

 

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NOMEN OMEN

E' dedicato agli amici del nostro foglio meridionalista questo video, tratto da QUARK - RAI 1, condotto da Piero ed Alberto Angela, che documenta le origini della Nostra Città ed il nome del nostro blog.

 

IL MEZZOGIORNO CHE DIFENDIAMO

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vuoi effettuare un tour virtuale e di grande suggestione tra le numerose bellezze paesaggistiche, artistiche ed architettoniche di quel Mezzogiorno sempre più obliato dalle cronache del presente?
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I consigli di bellezza
di Afrodite

RITENZIONE IDRICA? - Nella pentola più grande di cui disponete, riempita d'acqua fredda, ponete due grosse cipolle spaccate in quattro ed un bel tralcio d'edera. Ponete sul fuoco e lasciate bollire per 20 minuti. Lasciate intiepidire e riversate l'acqua in un catino capiente per procedere - a piacere - ad un maniluvio o ad un pediluvio per circa 10 minuti. Chi è ipotesa provveda alla sera, prima di coricarsi, al "bagno"; chi soffre di ipertensione potrà trovare ulteriore beneficio nel sottoporsi alla cura, al mattino. E' un rimedio davvero efficace!


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