Creato da johnny.kraus il 07/12/2009

Poppy fields

Un altro modo per aumentare l'entropia dell'universo

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Overheating

Post n°137 pubblicato il 19 Giugno 2012 da johnny.kraus
 

 

Da piccolo ero uno di quei bambini mingherlini che hanno bisogno delle pietre in tasca anche nei giorni di brezza leggera, abile nella corsa, nel salto della fratta, nel salire su svariati tipi di albero da frutto con conseguente salto a pesce all'arrivo del padrone ed abile soprattutto nel beccarsi la scaghetta mangiando durissimi ed asprissimi frutti ancor acerbi. Ancora oggi posso vantare un fisico piuttosto asciutto, scampato alla degenerazione quasi miracolosamente negli anni di università in cui le insidie alimentari erano molteplici e le carbonare facevano prendere chili con la stessa frequenza con cui si spiaccicano gli insetti sul parabrezza in autostrada d'estate.
Ebbene, mai da bambino avrei pensato che il caldo mi avrebbe un giorno potuto dare problemi, essendo equipaggiato con un ottimo sistema di dissipazione facente uso di tecnologia di refrigerazione a liquido, noto ai più come IS-pro+ (ipersudorescion-profescional plas). E invece, come arriva una tacchetta in più di caldo vado clamorosamente in tilt, con sintomatologia assimilabile a quella tipica dello stato vegetativo, caratterizzata da:

  • perdita di cognizione spazio-temporale
  • sguardo vacuo
  • inspessimento linguale
  • reattività pressoché nulla

con in più:

  • fastidio diffuso
  • perdita della memoria a breve termine
  • tendenza a parlare senza seguire alcuna direttiva cerebrale
  • postura a missile Cruise atta a celare vistose chiazze ascellari

Gli effetti sulla vita quotidiana sono piuttosto imbarazzanti, tant’è vero che ieri al mio rientro in ufficio, in cui regna una confortevole temperatura di 30° nonostante i condizionatori, ho sbarellato quasi subito.
Quando il mio capo mi ha chiesto dei chiarimenti riguardo una certa cosa io gli ho parlato in maniera fluente per circa 2 minuti un po’ sorpreso dal suo sguardo sorpreso, salvo rendermi poi conto che stavo parlando di un progetto di 2 anni fa. Ho concluso con uno “scusa, sai il caldo”…
A mensa chiedo gentilmente dove fossero le bottigliette d’acqua. La signora mi guarda come se fossi la piccola fiammiferaia spirante all’addiaccio dicendomi “eccole lì davanti a te”. Ho concluso con uno “scusi, sa il caldo”…
Al ritorno scendo dall’autobus, mi incammino verso una macchina a caso e provo a scassinarla per scoprire poco più tardi che la mia stava proprio da un’altra parte. Meno male che non c’era l’antifurto (che tanto gli avrei comunque detto “scusi, sa il caldo”…).
In realtà mi sono successe anche altre disavventure che al momento non ricordo, non so per la sintomatologia di cui sopra o se per un innato meccanismo di autorimozione delle figure di merda.
Se non altro però, dormendo con la finestra spalancata, ho scoperto che dietro casa mia oltre ai miei gatti risiede ed amoreggia beatamente una nutritissima fauna che nel suo insieme emette gli stessi suoni che si odono di notte nella foresta amazzonica. E tutto grazie all’overheating!

 

 
 
 
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