Creato da card.napellus il 11/04/2008
L'importante è accorgersene

AUGURI

 

 

Crederò in Dio quando lui crederà in me!

 

ADOTTA A DISTANZA IL CARD.

Adotta a distanza il Card.

Questo semplice e relativamente economico gesto ti darà un senso di beatitudine mai provato prima.

Al solo costo di un Negroni al giorno (servito al tavolino del Danieli di Venezia), potrai avere la gioia incomparabile di contribuire alla crescita, alla salute e all'istruzione del tuo Card. prediletto.

Lui ti manderà tutti i mesi una foto, una letterina e se gli telefonerai ti parlerà con voce suadente dei suoi progressi nello studio e nella vita.

Inoltre se sei una donna, puoi contribuire anche in modo più interessante, e coinvolgente, allo sviluppo e alla crescita del tuo Card. 

E ricorda, un Card. è per sempre.

 

Area personale

 

DISCLAIMER

ATTENZIONE

Questo blog potrebbe sembrare una testata giornalistica visto e considerato il penoso livello della maggior parte dei quotidiani.

Si tratta invece di un contenitore di stronzare ad elevata densità, e come tale è regolato dalla legge n.173 del 29.02.2001 e dai successivi regolamenti attuativi.

Gli argomenti trattati in questo blog dovrebbero offendere pesantemente la sensibilità di tutti quelli che hanno un orientamento politico o religioso preciso. Non escludo che possano anche offendere qualche minoranza, ma il blog non è stato concepito espressamente per questo.

Nel leggere questo blog potreste pensare di essere idioti, o che sia idiota chi ci scrive. Entrambe le ipotesi sono valide e meritano di essere approfondite.

Il tempo perso qui non può esservi in alcun modo rimborsato.

Non ci sono più le mezze stagioni - di questo non può in alcun modo essere considerato responsabile il gestore del blog.

 

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« ConfusionLa teoria del Nulla. »

Convegni a Milano.

Post n°724 pubblicato il 19 Gennaio 2015 da card.napellus

Se ne parla, e anche io ne parlo.

Intendo dire del convegno dal titolo "Difendere la famiglia per difendere la comunità".

Mettendo da parte la questione se sia giusto che un ex prete pedofilo sia in platea (se è libero da restrizioni alla libertà personale e ha fatto i conti con la giustizia, si, è un cittadino) e le solite proteste più o meno comprensibili, io ho notato alcune cose:

1) Si continua a ripetere le stesse cose come un mantra, alcune sono anche condivisibili, altre sono assurde. Il voler continuare a ripetere che il matrimonio è uno solo, ecc. ormai ha stancato. Il punto non è una nuova forma di unione civile, è rendere le persone LIBERE di fare quello che vogliono quando la cosa riuarda solo loro. Basta una legge del piffero che dice: una persona può dicidere a chi lasciare i propri beni, chi vuole vicino in caso di malattia, chi ha diritto a succedergli nei contratti di affitto o simili. Punto.

2) Si insiste nell'immergere tutto in un pentolone religioso. Se continuano così - cerchino di capirlo - alla fine avranno fra i loro sostenitori due soli gruppi di persone: i benestanti, che sono sempre i primi a voler mantenere lo status quo, e i più disgraziati che pur di trovare un sostegno economico sono disposti a tutto.

3) Leggendo il discorso di Massimo Introvigne, Presidente Comitato “Sì alla Famiglia”, ho trovato una verità: "...il primo nemico della famiglia non sono i gay. Sono d'accordo anch'io. È il fisco...". In realtà doveva articolare diversamente, ma era forse troppo crudo. Così i suoi ascoltatori hanno subito annuito pensando alla figlia che gira ancora con la Smart già vecchia di due anni o alla moglie che ormai va dalla parrucchiera solo una volta alla settimana. La realtà è che il nemico della famiglia, regolare o convivente, etero o gay, è la famiglia ricca, che il fisco appena la sfiora. 

Dati aggiornati ci mostrano che in Italia la somma dei patrimoni delle dieci famiglie più ricche (Leonardo Del Vecchio, i Ferrero, i Berlusconi, Giorgio Armani, i Caltagirone) è superiore al patrimonio del 30% (in lettere: trenta per cento) della popolazione meno abbiente. 

Dieci valgono più di venti (milioni).

Ecco cosa rovina le famiglie, toglie risorse ai loro figli, rende impossibile a un mortale comprare casa (ma in questo caso anche il fatto che una parte consistente degli immobili sia di proprietà della Chiesa non facilita le cose).

Il primo nemico della società non è il gay e nemmeno il prete pedofilo: è la spaccatura.

E ormai in Italia la spaccatura fra ricchissimi e, non dico morti di fame,ma "normali" è un baratro, tutto questo in presenza di una società bloccata instrati impermeabili che rendono i paria sempre più isolati.

Peccato.

Non per me, per i miei figli.

 
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Commenti al Post:
Narciso_Ale
Narciso_Ale il 19/01/15 alle 14:06 via WEB
Infatti non capisco perchè si ostinano sempre con questo disco rotto della famiglia.. ma che si guardassero un pò anzichè guardare gli altri
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 19/01/15 alle 14:11 via WEB
Un altro argomento era quello della bassa natalità, e mezza platea era piena di preti e ciellini impotenti. Uh, come sono acido!!!
(Rispondi)
 
tiffany2021
tiffany2021 il 19/01/15 alle 14:34 via WEB
Su questo sono d'accordo. Le unioni civili, etero o omosessuali che siano, dovrebbero essere neanche oggetto di legge ma semplice scelta personale. Parlo chiaramente di matrimoni civili, omo od etero, ovviamente poi chi è religioso si comporterà secondo le regole della propria religione e affari suoi, se tiene al vestito bianco, alla fede al dito e al volo delle colombe, come dire, affar suo. Quello su cui sono scettica e credimi, non per "la difesa della famiglia" anche perchè sarei scema, io son la prima a non avercela, è la questione ampia e incasinata degli uteri in affitto, inseminazioni artificiali, adozioni, eccetera eccetera. Ma senza differenza alcuna tra omo ed etero. Secondo me, affittare un utero per avere un figlio è una cosa da valutare bene e che non mi convince più di tanto ma questo sia che lo faccia una coppia etero che una gay. Ma che due possano firmare di essere "coppia" e vivere da coppia...mi sembra talmente ovvio che non capisco quanto casino facciano a vuoto, con tutti i problemi che ha questo Paese vedi un po' dove vanno a impuntarsi...
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 19/01/15 alle 14:41 via WEB
Una etero eritrea, donna eterea, affitta l'utero, con l'etere l'anestetizzano, un catetere nell'uretra dopo gli mettono. Ammetterai che è un gran casino. In ogni caso io ho deciso di non affittare il mio utero, mentre quello di Chiara è ormai inattivo.
(Rispondi)
 
 
 
tiffany2021
tiffany2021 il 19/01/15 alle 15:24 via WEB
Sì, è un discorso ampio e incasinato come pochi...probabilmente non siamo ancora abbastanza evoluti neanche per capirlo. Ma ti ripeto, non faccio differenza di sesso in questo, così come non ne faccio nel matrimonio. L'unica domanda che mi pongo è: possibile che qualcuno pensi che le unioni omosessuali o civili tra etero possano in qualche modo minare la "famiglia tradizionale"? ( che tra l'altro è oggi rappresentata da Banderas e Rosita o dai Cesaroni quindi rendiamoci conto...) No perchè, se pensano che le famiglie vadano a ramengo per colpa dei gay...o dei conviventi...siamo messi peggio di quanto pensassimo! La famiglia va a ramengo, secondo me, perchè c'è una crisi di valori terrificante: e uno dei valori che è sparito è quello del rispetto verso chi pensa o vive differentemente da noi. Quindi, forse, i matrimoni omosessuali o i patti civili tra conviventi etero, la RIASSESTEREBBERO un po', 'sta cazzzz di famiglia! Insegnando un po' come si sta al mondo.
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 19/01/15 alle 16:37 via WEB
Io sono sicuro che a tua figlia non manca niente. Anche i miei ragazzi stanno abbastanza bene, eppure io e Chiara non siamo sposati. D'altronde ci sono famiglie dove un prete ha sancito l'unione coniugale e ogni giorno volano piatti. I miei genitori per esempio non erano una coppia perfetta, non perché volassero ceffoni, non scherziamo, ma li vedevi insieme magari alla domenica pomeriggio, o al sabato sera se andavano a trovare qualche parente. Per il resto mamma viveva da regina della casa, mentre Vittorio ci cenava e ci dormiva, poco più. Si volevano bene, sinceramente, ma erano diversissimi e credo che più di ogni altra cosa li abbia uniti la situazione del dopoguerra, con lei già trentenne (per allora una vecchia zitella) e lui bellissimo ma senza un soldo (mamma faceva la governante e la cuoca e campava abbastanza bene). Piccolo siparietto familiare...
(Rispondi)
 
amoon_rha_gaio
amoon_rha_gaio il 19/01/15 alle 14:47 via WEB
il primo nemico della famiglia è la famiglia (quanta violenza c'è nelle mura domestiche) stessa e l'assenza di sentimento. Si parla di sessualità e mai di sentimenti in questi pseudo convegni dove i partecipanti dovrebbero darci delle delucidazioni e invece. Poi permettimi di dissentire sulla presenza del prete: è vero non è condannato, ma è pur sempre sotto inchiesta e il Vaticano lo ha già allontanato. Un convegno sui valori della famiglia non fa presenziare certe persone scomode, è una questione di opportunità. Io invece penso che a loro sia stata sufficiente la presenza di prelati in platea.
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 19/01/15 alle 16:40 via WEB
Non condanno perché non sono sicuro che sia da condannare: il fatto che il Vaticano lo abbia allontanato (solo per finta, a quanto pare) non significa niente. Non capisco perché in questi convegni non invitano a parlare famiglie che tirano avanti con l'acqua alla gola, e magari perché non ci spiegano come il Vaticano impiega le migliaia di case che possiede e su cui magari nemmeno paga le tasse.
(Rispondi)
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 19/01/15 alle 15:35 via WEB
Già me l'immagino un mondo in cui tutti rispettano tutti.
Una grande noia mortale...
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 19/01/15 alle 16:47 via WEB
Ora vengo lì con una mazza di ferro e una motosega e ti faccio vedere come è un mondo dove non c'è rispetto!!! Ma come si può mazzare il Nulla???
(Rispondi)
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 19/01/15 alle 18:09 via WEB
Ho sia la mazza di ferro che la motosega, non c'è bisogno che te li porti dietro.
Se vuoi continuare il mio lavoro di spaccare pietre e tagliare legna non fare complimenti.
Legna e pietre non si offendono mica se li seghi e li prendi a mazzate.
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 19/01/15 alle 19:44 via WEB
Conosco il tipo di occupazione, buona parte del mio tempo lo passo con i fabbri, e non li guardo soltanto. Il legno lo lavoravo 25 anni fa, non è una brutta occupazione.
(Rispondi)
 
angelorosa2010
angelorosa2010 il 19/01/15 alle 18:23 via WEB
Però Cardina' mica saresti male come legislatore !
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 19/01/15 alle 19:45 via WEB
Scherzi? Come diceva Benigni quando era ascoltabile, datemi il potere e vi farò godere!
(Rispondi)
 
piandeloa
piandeloa il 19/01/15 alle 19:24 via WEB
Oggi ho sentito una statistica ancora più agghiacciante: l'1% più ricco dell'umanità ha pari ricchezza del restante 99%. Allegria.
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 19/01/15 alle 19:47 via WEB
La mia è peggio, perché il 30% degli italiani ha meno della ricchezza dello 0.000016%
(Rispondi)
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 19/01/15 alle 21:14 via WEB
Però se ci pensate anche il SOLE, da solo, dispone di molta, ma molta molta molta più energia di tutti i pianeti messi insieme, ai quali dispensa solo poche briciole e solo nei periodi estivi...
Ed anche questa è una statistica "agghiacciante".
(Rispondi)
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 21/01/15 alle 08:04 via WEB
Ma se ci pensi anche il detersivo SOLE lavatrice è fatto di milioni di granelli bianchi con dentro pochi, potentissimi, granellini blu. Che poi sono quelli che ti fanno pensare che la tua biancheria sia pulita con il loro bianco abbagliante, mentre è sempre LERCIA. Come questa società.
(Rispondi)
 
sciarconazzi
sciarconazzi il 21/01/15 alle 10:40 via WEB
Il divario è fisiologico.
Perché una volta non era così forte? O lo è sempre stato?
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 21/01/15 alle 10:55 via WEB
Lo è sempre stato, ora è abissale. Ma non ce ne accorgiamo, la società è divisa in compartimenti fra loro impermeabili. Mi accade di vedere case, o fare lavori, in ambienti incredibili. Anni fa vidi il progetto di una villa che aveva due piscine (mezza vasca) l'una sull'altra, una interna e l'altra esterna, per un ricchissimo. Nella casa c'erano dei particolari assurdi... Lo scorso mese il mio vetraio ha montato UN cristallo nella villa al mare di un russo, sessantamila euro (vetrocamera enorme, con esterno antitutto, ultrachiaro, ecc., più camion e due gru per trasporto e montaggio).
(Rispondi)
 
 
 
sciarconazzi
sciarconazzi il 21/01/15 alle 16:48 via WEB
Forse bisogna nascere figli di buona donna e padre ignoto...
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 21/01/15 alle 17:48 via WEB
Può darsi. In fondo il padre incerto lo è sempre...
(Rispondi)
 
virtute81
virtute81 il 21/01/15 alle 13:37 via WEB
in teoria hai colto un bell'indice per indicare lo stato di una societa'. Non ricordo dove leggevo, che la distribuzione del capitale in un grafico, doveva essere una spece di trottola, con la parte al centro (al media) bella cicciotta, e la parte sopra molto piccola. Oggi mi sembra una clessidra ed e' bella la tua conclusione. Mi spiace per i figli. So di sicuro che i miei saranno meglio di me e sapranno cavarsela in questo gran casino ;) Ciao Card
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 21/01/15 alle 14:31 via WEB
In qualche modo i figli se la cavano meglio dei genitori, e da questo nasce la spinta all'evoluzione della società. Il problema non è la clessidra, perché nel mondo moderno occorre che ci sia una classe di grandi imprenditori e, diciamolo, di super ricchi che muove l'economia in modo efficiente. E ci vogliono anche molti miserabili che si occupino dei lavori di più basso livello. La mancanza di una classe media però è negativo perché è quella che, proporzionalmente, fa aumentare di più i consumi, indispensabili per una buona crescita.
(Rispondi)
 
Phoenix_from_Mars
Phoenix_from_Mars il 21/01/15 alle 21:09 via WEB
A volte, osservando la società di oggi, quella che può indignarsi per un giornale satirico e NON per una strage di duemila persone (tanto so' laggiù in Siria, che me frega a me???) mi chiedo davvero che eredità vogliamo lasciare per i nostri figli. Lo so, sto divagando, ma ormai la cosa è diventata mondiale, e il malcostume si sparge a macchia d'olio. Che ancora nel 2015 ci si debba battere per i diritti delle coppie di fatto o per i gay, sinceramente mi sembra anacronistico e crudele. Le costritture non giovano a nessuno, e i divorzi servono solo ad ingrassare gli avvocati. In più, se non ci si è costretti per tutelarsi, vuol dire che quando si decide di fare un passo come il matrimonio, lo si fa con molta più consapevolezza. E scusatemi se è poco. ma noi, come sempre, prevenire mai, lamentarci DOPO, sempre.
(Rispondi)
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 21/01/15 alle 21:51 via WEB
Il problema delle coppie di fatto più che morale credo sia esclusivamente economico.
Perché praticamente, andando a moltiplicarsi il numero di famiglie (riconosciute) servirebbero anche più soldi pubblici, più servizi e quindi più risorse da indirizzare ai nuovi nuclei.
(Rispondi)
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 22/01/15 alle 14:25 via WEB
Io parlo per me. Il problema delle coppie di fatto è che non vogliono un registro delle unioni e altre idiozie. Occorre che il matrimonio sia esteso alle coppie non etero, come in gran parte del mondo civile, e che esista la possibilità PER CHIUNQUE, SPOSATO O NO, di disporre di ciò che è suo. Molto facile. Se io, sposato o no, voglio lasciare la mia eredità a Pinco, devo poterlo fare moglie o non moglie, figlio o non figlio. Se voglio nominare un tutore per quando sarò incapace di intendere e volere, DEVO poterlo fare. Se la legge prevede che qualcuno possa ereditare una parte del mio trattamento pensionistico, DEVO decidere IO chi è. Semplice.
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 22/01/15 alle 14:15 via WEB
Ma cara Fenice, se i nostri figli resteranno in Italia, cosa che io spero non accada, potranno dire di vivere in un paese che nel 2015 ha leggi medievali. Che impediscono di disporre delle proprie cose, di decidere chi deve aiutarci quando ne abbiamo bisogno, dove se non siamo conformi a quanto previsto dai libri sacri non possiamo sposarci, e in ogni caso quando ci sposiamo non possiamo mettere nel contratto nessuna clausola, per nessun motivo, né tantomeno una data di fine unione. I diritti delle coppie di fatto, parlo per me, sono i diritti dei cittadini, che devono avere il diritto di decidere per se stessi. Tutto qui. Se volessi un tipo di unione con il timbro dell'ufficio comunale mi sposerei.
(Rispondi)
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 23/01/15 alle 06:42 via WEB
Magari ci si potesse unire liberamente in matrimonio senza dover sottostare alle assurde e quanto mai restrittive disposizioni delle autorità costituite.
Se ci fosse piena libertà nel matrimonio sposerei subito anche la mia scooterina (http://i46.tinypic.com/vx2s81.gif) senza il rischio di essere accusato di bigamia.
Del resto passo molto più tempo su di lei che su mia moglie...
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 23/01/15 alle 18:30 via WEB
Io mi sono accoppiato anni fa ripetutamente con una Vespa 200PE, ma il rapporto non ha dato una gravidanza. Peccato, perché a lungo andare questo ha minato il nostro rapporto...
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
PRONTALFREDO
PRONTALFREDO il 24/01/15 alle 07:15 via WEB
Il nostro è un amore platonico.
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 25/01/15 alle 14:36 via WEB
Per il vero lei mi lampeggiava ammiccante, mentre io la prendevo a calci per metterla in moto (a lei piaceva così) e in qualche caso mentre la montavo ha cercato di disarcionarmi. Ma aveva un grande cuore.
(Rispondi)
 
Vince198
Vince198 il 27/01/15 alle 09:10 via WEB
Son d'accordo con Introvigne. Per mio conto il matrimonio assomiglia sempre più ad una specie di contratto capestro. Io sono sposato dal 1975 - sia civilmente che in chiesa - ergo sono super "collaudato", ma per quelli che decidono ora è sul serio un problema non da poco. Infatti due miei figli al momento convivono..
(Rispondi)
 
 
card.napellus
card.napellus il 27/01/15 alle 09:24 via WEB
Io sono una persona semplice, e non capisco perché un contratto civile - perché di questo si tratta - non possa avere delle clausole stabilite dalle parti, come TUTTI i contratti di questo mondo. Durata, prolungamento, rescissione, diritti e doveri in caso di inadempienza... è cosa normale. Altro discorso è quello religioso, quello è un rito con regole sue. Ma quello civile è un contratto stipulato davanti a un rappresentante dello stato che lo registra al pari di un notaio. Nota bene: io sto con Chiara da 28 anni e conviviamo da 22, sempre tutto bene, mai lasciati, mai problemi seri fra di noi. Ma riconosco che è un caso, io non ci avrei creduto, ed è dovuto alla grande persona che sua maestà il Caso mi ha fatto conoscere.
(Rispondi)
 
 
 
Vince198
Vince198 il 27/01/15 alle 09:55 via WEB
Resto dell'idea, con tutto il rispetto per le tue (in questo caso bisognerebbe vedere le statistiche che danno un quadro più probante), che il termine contratto già di per sé impegnativo, è a mio avviso sbilanciato (favorevole alla donna nel campo dei figli) e forse per questo motivo molti evitano di contrarre matrimonio civile. Ci vorrebbe dunque maggior equilibrio, viste le finalità di quell'atto e l'elevata litigiosità rilevata in tante cause (con motivazioni spesso risibili), senza arrivare a certi eccessi cui abbiamo assistito ed assistiamo negli Usa. Proprio non si riesce a trovare il bandolo della matassa, il che mi rattrista non poco, sinceramente. Un po' più di maturità, responsabilità ed accettazione di qualche diversità nella tolleranza reciproca potrebbe giovare.
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 27/01/15 alle 10:24 via WEB
Anche nelle convivenze si può arrivare ai ferri corti, e allora non c'è differenza con un divorzio. Per questo sarebbe bene prevedere nel contratto le voci che riguardano il fine rapporto e le competenze. Ma non si può, la legge deve ricalcare il concetto filosofico-religioso di amore per sempre. Roba da canzonette.
(Rispondi) (Vedi gli altri 6 commenti )
 
 
 
 
Vince198
Vince198 il 27/01/15 alle 11:47 via WEB
Certamente può accadere di tutto anche nella convivenza. Se non c'è un solido legame interiore allora non so a cosa possa servire lo stare insieme "contrattualmente", ti pare?
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 27/01/15 alle 12:21 via WEB
Capisco il "solido legame", ma capisco anche che con il tempo due persone possano non stare più bene insieme come un tempo. Dopo venti anni già penso di essere un miracolato, ma è anche dovuto al fatto che dalle sette e mezza di mattina alle otto di sera siamo separati, nei giorni di lavoro. Nemmeno io capisco come si possa stare insieme contrattualmente, ma il matrimonio questo è. Ma visto che è un contratto, non capisco perché le parti non possano liberamente disporre clausole e variazioni.
(Rispondi)
 
 
 
 
Vince198
Vince198 il 27/01/15 alle 15:33 via WEB
Parto dall'idea che un rapporto di coppia inizia proprio con un legame interiore, non certo di due che si conoscono casualmente al bar e decidono dopo un po' di frequentarsi e poi convivere, mettendo il tutto nero su bianco. Magari pure quante tr.. alla settimana si possono fare.. ahahahaha.. Se poi si vuole disciplinare qualsiasi cosa contrattualmente in quel rapporto nulla contro: a me pare questo un comportamento del tutto risibile che costringe a viaggiare sempre sul chi va là. E se a uno non gli va di farlo qualche volta che accade, si annulla il matrimonio? Quando la vita è permeata da un profondo affetto reciproco non serve proprio a niente metter nero su bianco. Vedo in queste azioni uno svilimento del rapporto di coppia, non altro. Forse sono io che sono fatto alla vecchia maniera, ma per me il matrimonio è ben altro, qualcosa che nasce da dentro e che si concretizza strada facendo in un rapporto egualitario ed osmotico costruito da entrambi i componenti della coppia.
(Rispondi)
 
 
 
 
card.napellus
card.napellus il 27/01/15 alle 16:22 via WEB
Se una coppia nasce con un legame retto dall'amore reciproco, sposarsi non serve a niente. Non c'è bisogno di informare le autorità costituite e la comunità dei propri sentimenti. A me personalmente - fermo restando il rito religioso, che è cosa da rispettare - il fatto che due persone debbano informare del loro amore il sindaco fa ridere. E se lo fanno, firmando un regolare contratto, non si capisce perché non possano decidere durata e clausole. Non tanto quante volte trombare, ma a chi resta la casa, come dividere i soldi, eventuali polizze vita e così via... Scrivi: "Quando la vita è permeata da un profondo affetto reciproco non serve proprio a niente metter nero su bianco". Parola per parola è quel che penso per me (infatti non mi sono sposato), ma non posso pensare che tutti siano come me. Io non ho niente, e con Chiara mettiamo da sempre in un solo conto i soldi di tutti e due...
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Vince198
Vince198 il 28/01/15 alle 12:05 via WEB
Ma perché, una coppia come si forma se non con un sentimento reciproco di attrazione? Che coppia sarebbe se non ci fosse quell'attrazione o "non so che" che ne determina l'unione? Che poi decidano di sposarsi o meno questo è altro e non è detto che debbano o meno sposarsi. E' una decisione del tutto personale che va ponderata, accettata o esclusa. Quello che mi lascia perplesso, scusa se insisto, è questo voler regolamentare tutto e a tutti i costi. Infatti non ci ho neanche minimamente pensato quando nel lontano 1975 io e la mia signora decidemmo autonomamente e consapevolmente di sposarci, sia civilmente che religiosamente. Qui è la diversità in qualsiasi essere umano che va accettata senza volerla a tutti i costi normarla laddove, a mio modesto giudizio, non ha senso. Noi abbiamo sempre avuto conti correnti separati ( a me il conto corrente non è mai piaciuti a dire il vero, adopero anche molto poco carte varie, ma mi ci hanno costretto, ergo..).. Questo tuttavia non cambia niente, credimi, proprio niente.
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card.napellus
card.napellus il 28/01/15 alle 12:14 via WEB
Non ho alcun dubbio, su quello che mi dici metto la mano sul fuoco. Ma la possibilità di adattare una cosa ai propri bisogni non vuol dire che poi si debba fare per forza. L'assurdo è impedirlo, tutto qui. A me per esempio di avere nell'auto le foderine pelose sui sedili non interessa, ma la legge lo permette. Non si capisce perché la legge debba vietare sempre tutto. Anche quando sono cose personali, è illiberale, medievale. Io non ho da lasciare niente, ma non capisco perché la legge preveda come io debba comportarmi con i miei eredi. Se è roba mia, ne faccio quello che voglio. Lo stesso per il matrimonio: se io e lei - per motivi che riguardano e devono riguardare solo noi - decidiamo che il nostro matrimonio dura dieci anni rinnovabili e che alla fine io prendo questo e lei quest'altro, cosa c'è di male?
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