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agri Gates

Post n°1198 pubblicato il 29 Gennaio 2021 da garden8
 

Per quale motivo la Gates Foundation 

sta investendo la bellezza di 23.1 milioni

 di dollari nella Monsanto?

La relazione sospetta tra i due

sembra essere ancora più salda,

nonostante il recente fallimento

dei semi venduti in Sudafrica

dalla multinazionale, dove i contadini

locali hanno perduto milioni di dollari

di potenziali guadagni a causa degli

“82mila ettari di mais geneticamente

modificato che non ha prodotto nulla

, scrive Food First. Le piante

apparivano in salute ma alcune

fattorie, secondo gli ambientalisti

locali, hanno subito perdite

nel raccolto fino all’80%.

La Monsanto afferma che si è trattato

di un errore di laboratorio, non

mettendo in discussione perciò la

tecnologia in sé, bensì il caso specifico.

In realtà, gli incidenti non sono

così rari. Ma, ancora più importante,

è che una società non dovrebbe avere

il diritto di fare esperimenti e

rischiare di danneggiare

l’approvvigionamento alimentare

di interi paesi. E ancor meno

accettabile, che una fondazione che

si occupa di combattere la fame

nel mondo sovvenzioni questo

genere di attività.

CAGJ è andata in profondità nelle

relazioni tra la Monsanto e la Gates

Foundation, la quale ha ammesso,

la scorsa settimana, che manca

di un’adeguata trasparenza generale.

Ecco alcuni esempi di tali legami,

direttamente dai comunicati CAGJ:

alcuni beneficiari (nel dettaglio circa

il 70% dei beneficiari in Kenya),

dell’Alliance for a Green Revolution

in Africa (AGRA), considerata dalla

fondazione di Gates la sua faccia

africana, lavorano direttamente con

Monsanto su progetti di sviluppo

agricolo. Tra le altre connessioni,

troviamo membri di alto livello

della fondazione che sono stati

senior officials della Monsanto,

come Rob Horsch, prima vice

presidente dell’area International

Development Partnerships della

multinazionale e attualmente Senior

Program Officer del Programma di

sviluppo agricolo della Gates.” Ulteriori

informazioni da CAGJ, citate anche

da Food First: Circa il 79% dei

finanziamenti al Kenya è correlato

con le biotecnologie, in vario modo”

. Inoltre “finora, abbiamo trovato

più di 100 milioni di dollari di

sovvenzioni alle organizzazioni

collegate alla Monsanto“.

Il Seattle Times cita Travis English,

di AGRA Watch della CAGJ: “La nostra

preoccupazione maggiore è che 

la fondazione stia investendo nella

Monsanto per ottenere un profitto”.

Per quanto riguarda la multinazionale

non avevamo dubbi ma, ora, il timore

di un pericoloso accordo tra i due

l’abbiamo anche noi.

xse

 
 
 
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Un blog di: garden8
Data di creazione: 28/10/2006
 

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SEX CRIMES

la visione della trasmissione di stasera di Anno Zero, la fatidica puntata con la trasmissione dell'inchiesta choc della BBC.

Personalmente sono molto soddisfatto, il programma è stato equilibrato, non ha avuto paura di mostrare i casi scabrosi di pedofilia che riguardano il clero, non ha evitato di mostrare integralmente Sex Crimes and Vatican, ha usato la giusta sensibilità e prudenza nel mandare in onda il filmato solo dopo la prima interruzione pubblicitaria avvertendo più volte che si trattava di argomenti che potevano urtare la sensibilità dei minori lasciando ai genitori la scelta di far vedere o meno ai loro figli questo documento.

Sono reduce dalla visione della trasmissione di stasera di Anno Zero, la fatidica puntata con la trasmissione dell'inchiesta choc della BBC.

Gli interventi di Don Di Noto e Monsignor Fisichella sono stati garantiti nel pieno rispetto di un equo contradditorio. La presenza in studio di Colm O'Gorman, autore dell'inchiesta è stata preziosa, soprattutto per chiarire il punto più controverso e meno sostanziale della vicenda, quello riguardante il famoso documento segreto, il Crimen Sollicitationis. Non sta certo a me dire chi è risultato più credibile fra i contendenti, ma certamente il fatto che il confronto non si sia svolto essenzialmente su un'interpretazione giuridica, formale degli articoli del documento redatti in latino, bensì sul problema delle vittime, delle mancanze della Chiesa nella collaborazione con la giustizia ordinaria, sulla prassi di trasferire in altre parrocchie preti già accusati dalla polizia di abusi su minori, è innegabilmente positivo.

Credo, e resto convinto, che la bagarre politica generata prima della trasmissione di questa puntata, il fatto che politici si siano addirittura sbilanciati sostenendo in diretta tv che "il documentario non andrà in onda", che il consiglio d'amministrazione abbia tentato in ogni modo di limitare la libertà d'espressione e di censurare preventivamente Santoro e la sua redazione, resti un fatto grave. Un precedente pericoloso ed inquietante che lascia un interrogativo piuttosto deprimente: quanti giornalisti, in Rai come in Mediaset, che non hanno la "forza" e il seguito di Santoro, si sentiranno liberi di trattare argomenti tanto delicati in futuro?

Questa è la mia opinione, la parola va ora ai lettori, ovviamente sperando che coloro che votano siano anche stati spettatori della trasmissione e che il risultato - seppur dal valore relativo- non venga inquinato da quanti possono votare guidati da un semplice pregiudizio ideologico.
Cosa ne pensate?

 

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