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Sentimentalmente

Tutto ció che mi dá emozioni....

 
 

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Passeggiando sotto i portici...

Post n°4875 pubblicato il 20 Febbraio 2021 da g1b9
 

 

Era tanto tempo che non uscivo per fare due passi nella mia città, un po' per il Covid, che costringe a spostamenti solo necessari mordi e fuggi, ma forse per pigrizia; il fatto di  vivere fuori dalla città , di avere un giardino molto grande ,dove posso scegliere di fare passeggiate sempre diverse non aiuta certamente una persona come me, che ama la solitudine e la frequentazione di amici nei soliti luoghi e locali. Ritrovarmi in via Roma a Fossano stamattina è stato come ritrovarmi in ua citta che vedessi per la prima volta.  Mi sono mossa sotto quei portici che mi hanno vista nascere, crescere, passeggiare, signorina, nelle ore canoniche con  amici e amiche prima di rintanarci nel nostro solito bar, solito angolo, solito luogo di incontro ;ogni momento , ogni angolo è stato quel tuffo al cuore del ricordo improvviso di chi  c'era allora in quel posto, come se la voglia di un tempo passato avesse avuto il potere magico di cancellare il presente e restituirmi i negozi di allora, le luci   di allora, perfino il profumo del caffè di allora, che inondava i portici tanti anni fa. Quanti bar, pasticcerie, locali di ritrovo non esistono più! Altri  tipi di negozi sono spariti, persino la musica pare non essere più in vendita nel centro della mia città,ed è cambiata anche la vita, le persone. Chi vive in città coi portici sa  benissimo quanto questi fossero un tempo luoghi di aggregazione, i salotti all'aperto dei bar, le piccole esposizioni dei negozi, la gente ferma dovunque a parlare. Ci si conosceva tutti,  e mi è parso strano quasi rimpiangere questo fatto, quando allora odiavo il normale pettegolezzo che nasceva in quel mondo in cui tutti  o quasi si facevano gli affari altrui. Lentamente li ho percorsi tutti prima in un senso, poi al ritorno mi sono spostata sotto i portici del lato opposto. Ed è proprio qui che ho ritrovato di più la mia città, proprio " suta i porti di preive"( sotto i portici dei preti).Sempre più bui, con pochi negozi, un piccolo baretto, erano i portici delle vecchie case nobiliari, dove la gente passava veloce per timore di essere rimprovarata dai guardaporte, luogo abbastanza solitario quando non c'erano preti intenti a leggere il breviario con un occhio e con l'altro a scrutare le coppiette, che ,non solo la sera trovavano ,dietro quei pilastri, un luogo quasi buio dove nascondere le loro effusioni. Ed è stato proprio  sotto quei portici che ho goduto della più bella passeggiata degli ultimi tempi, ho rivissuto tante emozioni , ho rivisto la mia vita di tanti anni, che allora guardavo dall'altro lato.  Ero in un film, che scorreva nella mia testa, ed allo stesso tempo mi sentivo protagonista, sono stata felice, come non mi sentivo da tanto, anche se non ho potuto abbracciare le persone conosciute, che ho incontrato lungo la strada. Quanto era bella la mia città,quanto era allegra la mia città, la amo e la amerò per sempre, anche se non la riconosco più.

 

Commenti al Post:
licsi35pe
licsi35pe il 20/02/21 alle 16:35 via WEB
Un bel ripercorrere il passato, cara Giovanna, tra ricordi e realtà. Ogni città ha subito cambiamenti drastici e non solo per il covid. Ti ho letta con grande piacere e condivisione per il tuo uscire dalla solita quotidianità e per le emozioni che ti hanno deliziata. Buona continuazione di giornata, un abbraccio...licia
 
monellaccio19
monellaccio19 il 20/02/21 alle 17:41 via WEB
Se posso permettermi, ti invidio!!! Spiego: La città di Fossano non la conosco e immagino che quel "porticato" che hai descritto, sia più o meno, al centro. L'agorà è uguale per tutti: un punto non sopprimibile dal punto di vista topografico. Le città cambiano, si allargano e si allungano, ma il "centro" per antonomasia resta sempre quello. Il lungo tempo trascorso poi, ci allontana, per una serie di ragioni, dall'agorà. Io ho abitato sempre nelle vicinanze del nostro centro a Bari. Ho cambiato 4/5 indirizzi da quando sono nato: ma il centro, specie da ragazzo, l'ho sempre vissuto spostandomi a piedi e senza fare molta strada. Da oltre quarant'anni vivo in un quartiere di periferia, lontano dal centro e raggiungibile con mezzi e/o con auto. Bene, anzi, male: non vado in Via Sparano, il nostro "centro" per antonomasia, da tre/quattro anni. Ormai sono ben altre le destinazioni e a parte l'ultimo anno di covid, esco lo stretto necessario e non mi allontano a piedi e comunque non verso il centro. Siamo accomunati dalle distanze, ossia, tu hai casa e giardino e in quel contesto ti muovi generalmente, io invece sono in periferia, ho tutto a portata di mano e di...piedi, per cui "bloccati" nei nostri santuari, e di là non ci si sposta nemmeno per una passeggiata. E pensare che Via sparano era il regno delle comitive, e noi eravamo tra quelli di tutte...le sere. Infine ci ho lavorato 50 anni in pieno centro. Mi sono scordato tutto e una passeggiata giusto per vivere le tue stesse emozioni, la farei volentieri. Scusami se ho colto un'occasione, ma ne avevo bisogno. Con il tuo permesso scriverei un post simile al tuo. Un centro vissuto da studente, da fannullone e da lavoratore. Mah....vedrò se riesco a scrivere senza lacrimare. Buona sera Giovanna.
 
prolocoserdiana
prolocoserdiana il 21/02/21 alle 06:35 via WEB
Ciao...Sal termina di leggere il libro "Come essere il padrone in casa propria". Finalmente ha deciso di farsi valere. Va in cucina, si mette davanti a Mary e inizia: - Da oggi si cambia la musica. Io sono il padrone di casa e la mia parola è l'ultima; non si discute. Stasera mi preparerai un'ottima cena e deve esserci anche un dessert. Dopo andiamo in camera da letto e si fa l'amore come voglio io. Più tardi mi preparerai un bagno con i sali profumati, per rilassarmi. In seguito mi asciugherai la schiena, mi massaggerai i piedi e le mani. Alla fine mi porterai il pigiama e indovina chi me lo metterà? - Quelli delle pompe funebri, replica Mary brandendo una padella...Buona domenica, by sal
 
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