Creato da magdalene57 il 25/05/2005

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... và l'aspro odor dei tini ... l'anime a rallegrar ...

Post n°2885 pubblicato il 20 Ottobre 2023 da magdalene57

Ogni volta che leggo Carducci, non posso fare a meno di ricordare momenti della mia infanzia giocosa, pur anco complicata .. era Autunno...

Nonno era morto all'inizio dell'anno, soffriva da tempo di problemi cardiaci, se n'era andato all'alba di un freddo mattino di fine gennaio. Io, essendo da sempre la preferita di nonna, mi ero trasferita da lei, per non farla sentire sola. Nel giro di poche settimane la camera del nonno divenne la mia, e con lei vivevo la vita di privilegi che avevo sempre desiderato. (Mi rendo conto, oggi, guardando le fotografie della famiglia, delle scampagnate domenicali, che io non ci sono mai. Loro andavano a fare camminate in montagna, a sciare, in fiume. Io, con nonna, dai parenti, al cimitero...., ma consideravo quel vivere come figlia unica, uno status meraviglioso)
Venne l'autunno ed il temo giusto per imbottigliare, compito che sempre era stato di nonno: si fermava in cantina tutto il giorno, e la sera, diceva nonna, tornava in casa dopo aver fatto cinque rampe di scale che praticamente si trascinava... Andava a letto e fino al giorno dopo non si alzava più!

Così, quell'autunno, con Orlando, fummo precettati per imbottigliare le damigiane di vino che erano arrivate e aspettavano al fresco e al buio la luna buona.
I nonni da sempre, che io abbia memoria, compravano al consorzio il vino: rosso, lambrusco, per tutti i giorni, e bianco, malvasia, per le occasioni speciali. Erano vini delle nostre terre, probabilmente nemmeno eccelsi, ma a noi piacevano ed era sempre una festa quando sentivi il rumore sordo del tappo che usciva dal collo della bottiglia.
A volte si precepiva che sarebbe scappato: presto, portate i bicchieri, che non vada sprecato giù dal lavandino!!
In quei casi venivano tessute le lodi della casa vinicola, confrontate le annate precedenti, e solo dopo un attenta analisi anche del sapore, si poteva decretare: questo è uno spumantino!! (non importava se rosso o bianco...sempre glorificato era).
Guardando fuori dalla finestra del bagno di nonna, un appartamento alla periferia, davanti tutta campagna, quel giorno si vedeva che sarebbe arrivata la nebbia.. e così recitando Carducci scesi le scale per andare in cantina ... immaginando che quello fosse il borgo e che prima o poi avremmo visto gli uccelli neri ... e che di li a poco avremmo sentito il profumo dei vini.
Nonna aveva impilato sugli scaffali le bottiglie pulite, ci aveva spiegato come fare, e così ci mettremmo al lavoro. Il vino veniva immesso in una bacinella rettangolare e per la proprietà della fisica, attraverso cannucce di metallo passava nelle bottiglie. Se non chè, per fare questo passaggio, e pure il precedente, bisognava per così dire invinare la canna e le cannucce, e l'unico modo per farlo era aspirare il liquido..

Credo sia stata una delle esperienze più esilaranti fatta con mio fratello: alla fine della giornata i nostri abiti erano imbibiti di vino, sul pavimento della cantina macchie a due colori denunciavano la mani maldestre, ma quel che è peggio, o meglio, noi due eravamo talmente brilli da convenire che sarebbe stato meglio salutare la nonna da lontano, e tornare a casa camminando..
Lei la mattina dopo, prima di recarsi al lavoro, era assistente da un noto psichiatra della zona, si fermò in cantina per verificare il lavoro. Mi disse che non era molto soddisfatta perché evidentemente la quantità di vino nelle damigiane era inferiore a quella dichiarata: mancavano all'appello parecchie bottiglie.. Comunque, ci pagò come pattuito per l'impegno profuso, ma non ci chiamò più all'imbottigliamento: di li a pochi anni saremmo stati noi addetti alla valutazione della qualità dei vini.

 

 

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Commenti al Post:
OgniGiornoRingrazio
OgniGiornoRingrazio il 20/10/23 alle 21:04 via WEB
Mi piace L'odore del vino ,il torchio,le damigiane un rito che è andato perso con mio nonno..mio padre per un po' ha cercato..ma non era nelle sue corde.Bei momenti di vita *_*
 
 
magdalene57
magdalene57 il 20/10/23 alle 21:48 via WEB
Ormai troviamo tutti i vini che vogliamo a tutti i prezzi che possiamo... Però quel rituale era bellissimo.. ricordi preziosi..
 
jigendaisuke
jigendaisuke il 20/10/23 alle 23:36 via WEB
A quanto pare non sono l'unico a cui queste settimane dell'anno portano un sacco di ricordi soprattutto di persone che non ci sono più. Tu e tuo fratello che riempite le bottiglie, ubriacandovi, mi ha fatto ricordare una delle scene più divertenti di Frà Diavolo, con Stanlio e Ollio
 
 
magdalene57
magdalene57 il 21/10/23 alle 12:54 via WEB
Sicuramente tra i nostri preferiti... insieme alla scenetta di loro due che salutano i vicini...!arrivederciiii... esilaranti, di una comicità soffice come le nuvole... Siamo cresciuti con gentilezza e spero ce ne andremo nello stesso modo..:-)
 
monellaccio19
monellaccio19 il 21/10/23 alle 08:24 via WEB
Le pagine che narrano il passato di ognuno di noi, sono sempre molto coinvolgenti: sanno di gusti e sapori che nel tempo dimentichiamo, però alla prima occasione, narici e cuore, si ravvivano e ci portano indietro nel tempo. Tu ricordi uno scorcio ricco di esperienze fatte allora, sai immergerti nei tuoi ricordi e racconti abilmente e con sentimento quella che sia stata la tua vita. Io per esempio, non avendo la bella possibilità della terra (sono sempre stato cittadino) ricordo da piccolo, quando era il tempo di prepare la salsa fatta in casa (inizi anni cinquanta): mi buttavano giù dal letto e mi portavano alla macchinetta per passare i pomodori. Si trattava di girare la manovella in continuazione, mentre tutti gli altri, avevano compiti diversi. Durava un paio di giorni 'sta menata, ma le palle gravano continuamente come la manovella. Eppure, oggi a ricordare (sollecitato dal tuo bel racconto), capisco cosa significasse allora essere pronti a tener su la famiglia, usi e costumi. Grazie cara, sai sempre destare sentimenti quando scrivi. Buon girono Margie.
 
 
magdalene57
magdalene57 il 21/10/23 alle 12:57 via WEB
Noi, essendo in tanti figli, vivevamo giocoforza esperienze molto varie... tante ne abbiamo vissute, a volte mi chiedo se non mi ripeto nel raccontarle, ma se a me fa bene, ben venga questo ripetersi di dolcezza e di malinconia. Buon w.end Carlo
 
cassetta2
cassetta2 il 21/10/23 alle 10:47 via WEB
Il vecchio Guccini non delude mai
 
 
magdalene57
magdalene57 il 21/10/23 alle 12:58 via WEB
Un giorno racconterò di quando andai a casa sua nella prinma collina bolognese, e conobbi Deborah Kooperman ....
 
exietto
exietto il 21/10/23 alle 17:40 via WEB
ciaoo! mi hai risvegliato ricordi !! anche noi famiglie Brugali e Colombo, che abitavamo in una palazzina 2 piani 2 appartamenti, nel garage comune tutti erano addetti all'imbottigliamento. Io e i miei cugini Colombo si aveva dai 15 ai 20 anni. Ero spesso alla macchinetta che tappava le bottiglie, poi di li' a qualche anno all'imbottigliamento del vino nella bottiglia. CHE RICORDI. grazie
 
 
magdalene57
magdalene57 il 21/10/23 alle 20:19 via WEB
la macchinetta con i tappi metallici era l'avanguardia... Anche percvhé i tappi di sughero erano costosi e non sicuri... ma a me piacciono ancora , e di più!! cviao carissimo
 
   
exietto
exietto il 21/10/23 alle 21:14 via WEB
ah ok :-))))) CERTAMENTE, sei invitatissima!!
 
     
magdalene57
magdalene57 il 24/10/23 alle 14:22 via WEB
prendo nota in agenda..:-)
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 22/10/23 alle 15:21 via WEB
Che racconto, Margherita! Lasciati dire che sei davvero brava a tenere vivo l'interesse nei tuoi racconti di vita vissuta e anche contagiosa, sai :)
Ero alle elementari e vivevo in luogo in cui ottobre e l'autunno erano mesi importanti per l'attività del luogo. Il papà delle mie amichette aveva vigneti e vigneti, e anche un trattore arancione, sicchè oltre a raccoglier l'uva e a mangiarla, la mettavamo nei tini e per poi pestarla a piedi nudi che diventavano rossi tendenti al blu. ... Come tornerei in quei luoghi...
 
 
magdalene57
magdalene57 il 24/10/23 alle 14:23 via WEB
Io ho vissuto il periodo della vendemma solo quando arrivai in castello. Ai piedi, nella collina, c'erano vitigni a perdita d'occhio, e l'odore del mosto arrivava nel borgo: quello era il luogo magico della poesia..:-))
 
elyrav
elyrav il 23/10/23 alle 12:59 via WEB
Ahahhaha che bei ricordi no? :) vi immagino brilli ma felici per il lavoro fatto :) serena giornata
 
 
magdalene57
magdalene57 il 24/10/23 alle 14:24 via WEB
Eravamo complici: quella complicità che ci ha accompagnato negli anni.. e che mi manca.. da morire
 
   
elyrav
elyrav il 25/10/23 alle 15:32 via WEB
Sì mi immagino ... e mi immagino che manchi tanto :(
 
cassetta2
cassetta2 il 23/10/23 alle 17:06 via WEB
Sbaglio tutto: date, luoghi, amori, persone. Ma il vino, quello mai.
 
 
magdalene57
magdalene57 il 24/10/23 alle 14:26 via WEB
Idem, sono come te, sbaglio l'ora, il giorno, il luogo. Le persone, il tipo di sentimento ... Ma il vino mi salva.
 
woodenship
woodenship il 24/10/23 alle 23:30 via WEB
Una storia decisamente inebriante, ma anche raccontata divinamente: bravissima! Oltre che farmi sentire l'odore, mi hai fatto sentire anche il vinello sul palato. Grazie con un bell'abbraccio alcoolico.
 
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 Ma, dopo tutto sono un uomo. E tutte
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non bastano a impedirmi di
desiderarti, ogni giorno, ogni momento,
con la testa piena dello spietato gemito
del tempo, del tempo che non potrò
mai vivere con te.
Ti amo, di un amore profondo e totale.
E così sarà sempre.

(R.J.W)



DESIDERIO

VORREI PIEGARTI
AL MIO TANGO GIAGUARO
MIA SILFIDE AZZURRA
DELL'ORSA STELLATA,
E AL BRIVIDO CRESPO
DEI TUOI FIANCHI SGOMENTI
ALITARVI D'AGOSTO
IL RANTOLO CUPO
PRIMA CHE TU RITORNI GIUNCO
O IL VENTO CHE LO PIEGA
VORREI COLMARTI
L'INFINITO DEGLI OCCHI
COLL'AMARO DEL SALE
DEL MIO TEMPO PERDUTO,
GRAFFIARTI IL VISO
DI ROSSO VERMIGLIO
SCOPRIRTI IL SENO
AL BACIO INFUOCATO
PRIMA CHE TU RITORNI VENTO
O IL GIUNCO CHE SI PIEGA



Io sono certa che nulla più soffocherà
la mia rima,
il silenzio l’ho tenuto chiuso per anni
nella gola
come una trappola da sacrificio,
è quindi venuto il momento di cantare
una esequie al passato.


Alda Merini, da "La Terra Santa"

 

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Se non farete per ciò buon ufficio
scaglio su voi orribile maleficio:
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del dolce strufolo o della pastiera!
Stretta la foglia, verrà ancor l'estate:
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