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Una base sicura

Post n°224 pubblicato il 02 Luglio 2007 da morton0
 

Oggi, in un affollatissimo treno della metropolitana al ritorno dal lavoro, ho intravisto un cartello "ballerino" che, a suon di slogan e di immagini, forse, a parer di chi le ha prodotte, molto efficaci, invitava la gente ad iscriversi ad un corso per sviluppare fiducia in sè e autostima: "puoi dare fiducia agli altri, solo se guadagni fiducia in te", recitava caustico l'invito.

Riflettiamo un secondo su questa parola tanto declamata, dal duplice significato profondo di "dare fede" e di "essere fedele a...".

Se ci pensiamo bene, la fiducia non può esaurirsi ad un semplice gioco di dare e avere, ma vuol dire essere disposti a vedere nell'altro e ad offrire all'altro la parte più vulnerabile di noi e, nello stesso tempo, di accoglierla e farla propria. Una mamma, che vede il proprio bambino crescere, promuove in lui un senso di fiducia solo se gli permette di compiere i suoi passi in autonomia, separandosi da lei, ma nello stesso tempo fornendogli una base sicura, un porto a cui approdare in qualsiasi momento ne abbia bisogno. Questo vale anche per gli adulti, nelle relazioni parentali, sentimentali o amicali. Occorre essere per gli altri e trovare negli altri una base sicura.

La base non è più sicura quando l'asse di equilibrio tra "l'essere con" e "l'essere senza", tra lo "stare dentro" e il "tirarsi fuori", è stretta e vacillante. Non ci doniamo  totalmente perchè riconosciamo nell'altro il volto rinnovato di antiche paure, oppure perchè temiamo di perderci, di farci inghiottire da un vortice di emozioni ove i contorni del nostro Io si fanno sempre più sfumati, più indefiniti, più vacui. In questo gioco di equilibrio basta poco cadere nella distanza totale di chi "usa" le relazioni per difendersi, per attaccare o per sfuggire al contatto, e chi trova nella relazione un luogo per tornare bambino, smettendo di pensare, di credere, di decidere, di affidarsi a sè e alle proprie risorse. Allora ci si annulla, si deposita la propria vita completamente nelle mani potenti dell'altro, rinunciando a sè e alla propria anima.

In una relazione, fidarsi non significa solo confidare completamente i propri segreti o rivelare il proprio volto senza maschera; così come non fidarsi non vuol dire necessariamente chiudersi nel silenzio o rifugiarsi in qualche caricatura di sè ...La fiducia non obbedisce alla legge del tutto o  nulla: fidarsi può voler dire crescere con l'altro nella distanza e nella vicinanza, costruendo una base solida nella quotidianità delle incomprensioni, permettendo all'altro di "andare" e "venire", per poi sperimentare la gioia e la sorpresa del nuovo incontro, riempiendo l'attesa di speranza e, appunto, di fiducia.

Si rischia, eccome se si rischia ... sconfitta, tradimento, solitudine ... Fiducia è rischio: rischio che il legame non sia più solido ma pian piano possa liquefarsi, che il "dopo" si tramuti in un "mai", che la leggerezza del dono si trasformi nella pesantezza del rimpianto. Ma è un rischio che personalmente mi sono sempre sentita di correre, a volte con mille paure, a volte con l'incoscienza di una preadolescente alla ricerca di legami forti ... a volte mi sono trovata con un pugno di mosche in mano, ma, fuori dal dolore e dalla rabbia, alla fine mi sono sempre chiesta: "Si può vivere senza fiducia?". E mi sono detta sempre di no, che non è possibile, perchè sarebbe stato come rinunciare a quella parte "piccola" di me che vuole ostinatamente stupirsi ancora per la bellezza e la sorpresa di un incontro ....

scritto da: Morton0 su Scherzo o Folllia?

 

Commenti al Post:
redazione_blog
redazione_blog il 02/07/07 alle 23:46 via WEB
non so se quella di cui parli possa definirsi, semplicemente "fiducia". La nostra lingua presenta spesso per ciascuna parola molteplici significati. Tu parli di fiducia come abbandono consapevole legato all'affettività. Non sempre tuttavia fiducia ed affettività vanno di pari passo. Può esservi una fiducia strumentale, dettata dalla stima ma che dall'affettività prescinde. Io sono convinta che "dirsi" sia diverso da "darsi" ed è del darsi che tu parli, parli dell'aprirsi all'altro senza remore, senza paure.Esperienza di completezza, riservata a pochi, ma alla quale anch'io non temo di abbandonarmi in nome di qualsiasi rischio. (Si vive pienamente solo ciò in cui ci si abbandona.C.Pavese)
 
 
morton0
morton0 il 02/07/07 alle 23:55 via WEB
Hai detto bene, non sempre c'è fiducia con affettività e non sempre l'affettività si fonda su un maturo rapporto di fiducia. Ed hai anche ragione quando parli di limiti che noi ci poniamo, limiti che peraltro hanno un loro diritto di cittadinanza, perchè spesso ci salvano dal rinunciare a noi stessi, in nome di un totale abbandono all'altro. Però penso anche che a chiunque di noi, te compresa, sia capitato almeno una volta nella vita e con almeno una persona "speciale" di darti o di sognare di darti con tutta te stessa. Il rischio c'è, la paura anche, ma la tensione quasi mistica verso la completezza penso sia una prerogativa di tutti noi
 
   
redazione_blog
redazione_blog il 03/07/07 alle 00:10 via WEB
mi riferisco all'abbandono proprio della pienezza e della completezza di un rapporto. Non abbandono come dipendenza, nè tantomeno come rinuncia a sè stessi.
Il che non esclude che ogni rapporto, implichi, nel donarsi all'altro, una rinuncia ad una parte di noi per accogliere una parte dell'altro. Volendo usare una metafora è l'abbandono del dormiente tra le braccia altrui.Credo non vi sia forma più rappresentativa della fiducia consapevole legata all'affettività, dell'accettare di dormire tra le braccia di qualcuno. Perchè quando si dorme si è indifesi..
Però lo ripeto..qualsiasi rapporto a due implica necessariamente una rinuncia a noi stessi. Ogni rapporto simboleggia un centro. Per raggiungere quel centro, in un rapporto che sia equilibrato...entrambi devono propendere in avanti ed accettare l'altro. Poichè gli esseri umani sono caratterizzati dalla unicità, ciò implica che accogliere l'altro sia contemporaneo a rinunciare ad una parte di noi.
 
     
morton0
morton0 il 03/07/07 alle 00:13 via WEB
Non solo, ma rinunciare anche al fatto che l'altro possa essere sempre e solo con noi ... Dargli tempo e possibilità di fluttuare, di andare, venire e restare, dare respiro all'amore e all'amicizia. Quanti rapporti saltano per via di troppe ... manette!!! :-D
 
     
redazione_blog
redazione_blog il 03/07/07 alle 00:25 via WEB
bah...se in un rapporto si chiede l'esclusività, o si parla di un rapporto di coppia (un rapporto amoroso intendo) o vi è dell'insicurezza di fondo in chi richiede l'esclusiva. Concordo sul fatto che ai rapporti umani si debba dare respiro..o se vogliamo, il tempo di maturare, di raggiungere il livello di pienezza. Dici bene, vi sono rapporti che saltano per via delle troppe manette..quella delle manette ai polsi è una sensazione che conosco e mi irrita. Ma conosco anche la snervante attesa di chi si è già dato e rischia di fare la muffa aspettando i tempi dell'altro. I rapporti saltano anche per questo. Credo in sintesi che me ne andrò a dormire riflettendo sul concetto di equilibrio...hai presente i piatti della bilancia?
 
     
morton0
morton0 il 03/07/07 alle 00:28 via WEB
Li ho presente, eccome se li ho presente! E' da una vita che ci provo: ne tiro uno di qui, e si lascia andare quello di là ... alè alè alè ... ti auguro un sonno "equilibrato" ^___^
 
     
redazione_blog
redazione_blog il 03/07/07 alle 00:41 via WEB
idem
 
Bauessina
Bauessina il 03/07/07 alle 09:26 via WEB
volevo segnalarvi il mio post 1125. riguarda una notizia sui bambini.
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/07/07 alle 09:30 via WEB
Ciao Bauessina, ho verificato il tuo post ma in tutta sincerità non mi sento di pubblicarlo. Se la notizia fosse vera sarebbe, a dir poco, scandalosa ma purtroppo nè sul sito da te segnalato, nè sulla fonte di origine esistono sufficienti riscontri a quanto documentato con foto esse stesse poco attendibili. Ho anche cercato su google ma non ho trovato nulla. Scusami, nulla di personale, ma non mi sento di pubblicarlo vista la mancanza di riscontri. Ross
 
   
Bauessina
Bauessina il 05/07/07 alle 17:17 via WEB
nessun problema ;) grazie comunque per l'attenzione ;)
 
redazione_blog
redazione_blog il 03/07/07 alle 10:28 via WEB
Roby, rileggevo il tuo post oggi, anche se non ho tempo di seguire o di partecipare ai commenti. (Giornataccia...).
Tu scrivi:" Occorre essere per gli altri e trovare negli altri una base sicura. La base non è più sicura quando l'asse di equilibrio tra "l'essere con" e "l'essere senza", tra lo "stare dentro" e il "tirarsi fuori", è stretta e vacillante.
Ora, a me appare sempre più evidente che tu non parli di fiducia sic et simpliciter, bensì di quella sicurezza dell'altro che non deriva esclusivamente dalla conoscenza ma che è accompagnata al coinvolgimento affettivo. La base non è più sicura scrivi...e qui si fa riferimento alla reciprocità nei rapporti umani. Credo sia interessante approfondire questo tema. In un rapporto, alla simpatia dell'uno può fare da contraltare la stessa reazione, o, al contrario una reazione avversa, ad es. antipatia o peggio ancora indifferenza...che è non reazione. Se la cosa ti stimola mi piacerebbe col tempo leggere qualcosa di tuo sull'argomento e sulle motivazioni che generano fratture nei rapporti umani (ivi compresa, non l'assenza di comunicazione, ma una cattiva comunicazione). Lavoraaaa!! Io non c'ho voglia di dedicarmi al blog ^___^
 
 
morton0
morton0 il 03/07/07 alle 11:08 via WEB
Ma guarda che è l'uso quotidiano della parola che è improprio. Etimologicamente, fidarsi significa darsi con fede, o dare fede o essere fedele. Capisci allora che il suo significato è molto più profondo di quello che comunemente viene attribuito. La fiducia di base (basic trust degli psicologi)è assolutamente assimilabile al concetto di sicurezza così come lo hai illustrato tu. Raccolgo l'invito, ma anch'io lavoro (ma và?) e ho le giornate toste ... quindi ... vedi di farti tornare la vogliaaaaaaaaa!!! :-)
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 03/07/07 alle 11:28 via WEB
pufffffff...nun me va...
 
perdiamocidiv
perdiamocidiv il 03/07/07 alle 12:08 via WEB
ho sentito parlare di fiducia..di Fede...chissà perchè m'è scappatala la maiuscola..in genere nonostante le mie amicizie e lo dice anche un ragazzo che vive con me da otto mesi,il mio coinquilino..che io mi fido troppo degli altri..mmm.non è poi così vero.se devo essere sincera e spiegare bene quello che sento..è che mi fido degli altri nella maniera in cui mi fido di me stessa..di ciò che sento!...e sono state rare le volte che "mi"sono ingannata. come mio pensiero costante do fiducia all'essere umano...faccio un esempio banale..a volte chiacchiero con una mia vicina ormai la conosco da più d venti anni e se le racconto che quella tal persona ha raggiunto quel tal traguardo o un argomento qualnque...lei a volte replica:e tu ci credi? e perchè no? dico io..non vedo il motivo perchè avredde dovuto mentirmi ...non ci vedo insomma nessuno scopo...è tendenzialmente diffidente come persona,ma ha i suoi motivi...io per esempio ho poca fiducia nella classe medica,ma è un mio percorso personale...ma diciamo che presto molta più attenzione degli altri a quello che dicono..non lo prendo per oro colato...mentre per esempio nel rapporto a due, per me è fondamentale dare fiducia e donarsi totalmente,anche se lì siamo in un ambito molto più delicato...nella fiducia entra la complicità,l'essere complici implica per me che se anche il rapporto finisse ,l'altro non userà mai contro di te i tuoi punti deboli che conosce...e però in un rapporto a due io dco spesso che esigo l'esclusiva,ma intesa come l'essere la sola "donna"...purtroppo in alcuni rapporti entra il terzo incomodo e ci resta per anni a volte a insaputa dell'altro /a...questo per me è esclusiva..mentre per il mio modo di essere oggi..se do fiucia alla persona lascio i suoi spazi,anzi mi piace che li abbia...sono un arricchimento ,ecco in questo sono cambiata rispetto alla mia adolescenza e primi anni di matrimonio...per il resto sostanzialmente riesco ancora a guardare il mondo con occhi di bimba.
 
 
morton0
morton0 il 03/07/07 alle 21:20 via WEB
fidarsi, affidarsi, confidarsi ...
 
   
perdiamocidiv
perdiamocidiv il 05/07/07 alle 02:53 via WEB
Già..ce lo siamo già detto..
 
     
morton0
morton0 il 05/07/07 alle 09:04 via WEB
E ce lo ripeteremo ... :-D
 
brubus1
brubus1 il 03/07/07 alle 14:17 via WEB
FORTISSIMA morton...... kiss sorellina.
 
 
morton0
morton0 il 03/07/07 alle 14:24 via WEB
Bacione fratellino ... come dice Lorenzo: "mi fido di te, cosa sei disposto a perdere?" ...
 
a_bi_ci
a_bi_ci il 03/07/07 alle 19:21 via WEB
Fiducia a volte nel passato ha assunto per me un significato negativo,ma come hai detto tu "fiducia è rischio" perciò prevaleva una sensazione di sconfitta e di tradimento.Ho sempre ricominciato a dare fiducia,ma dalla sua sorgente col passare del tempo scorre sempre meno acqua.
 
 
morton0
morton0 il 03/07/07 alle 20:45 via WEB
E' comprensibile che ne scorra poca di acqua ... l'importante che soddisfi o che possa alleviare, in modo sufficientemente buono, la tua sete d'Altro
 
luisa.gandi
luisa.gandi il 03/07/07 alle 21:01 via WEB
HAI TOCCATO cara Roberta un tasto molto dolente per me...(non per niente sei la mia pissicologa) scherzi a parte...io la fiducia non la so riporre negli altri è come se sentissi di essere stata fregata troppo...e in maniera troppo dolorosa...cerco di dare quel poco che riesco ma poi scappo via...non riesco ad approfondire la relazione ...forse mi fermo prima di rischiare ....forse non ho un cuore ... un animo abbastanza grande per vivere una relazione umana non superficiale...lo ammetto ...forse sono solo egoista...non penso per cattiveria..forse per difesa...non so...c'è un buco nero nella mia vita e non vi so portare luce....
 
 
morton0
morton0 il 03/07/07 alle 21:13 via WEB
Non sei sola, la tua pissicologa in questo è un piccolo colabrodo ... :-D Una cosa mi chiedo: facciamo magari fatica a dare fiducia ... ma siamo capaci di prenderla? Domandina tremendina ... ^___^
 
   
luisa.gandi
luisa.gandi il 04/07/07 alle 16:23 via WEB
io cerco di NON FARE AGLI ALTRI QUELLO CHE NON MI PIACEREBBE FOSSE FATTO A ME.... prendere la fiducia negli altri senza ricambiarla???? no se prendo la fiducia degli altri la ricambio con la mia...ma con molta attenzione...ci si scotta...c'è chi preferisce rischiare ...io no..o forse non piu'...non so...
 
     
morton0
morton0 il 04/07/07 alle 16:40 via WEB
E' giusto essere attenti nella vita ... nel mio caso, è doppiamente giusto ...!!! :-D Bacione
 
morton0
morton0 il 03/07/07 alle 21:19 via WEB
"Bisogna essere molto pazienti, rispose la volpe. In principio tu ti sederai un pò lontano da me, così nell'erba. Io ti guarderò con la coda dell'occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un pò più vicino. Il piccolo principe ritornò l'indomani. Sarebbe stato meglio ritornare alla stessa ora, disse la volpe, Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell'ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità. Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore ...ci vogliono i riti!" La fiducia ha bisogno dei suoi riti
 
consal
consal il 03/07/07 alle 21:54 via WEB
Cara Roby, anche questa volta i complimenti li meriti. Grazie per le riflessioni a cui ci porti. Il mio pensiero è il seguente: da sempre ho avuto ragione a fidarmi, difficilmente ho preso delle delusioni, anche per via del mio carattere che mi tiene lontano da certe situazioni. Ma un giorno le cose cambieranno, nella vita mia ed in quella della mia compagna entrerà una creatura, una creatura da difendere, da lasciare ad altre persone di cui però credo difficilmente mi fiderò. Come potersi fidare di una maestra, di un parente, di un prete, etc. alla luce di quello che ogni giorno si legge o si ascolta? Pochi individui per carità, che però lasciano nell'angoscia molti di noi. Sicuramente alla fine di qualcuno dovrò pur fidarmi, anche perché sei “costretto” a doverti fidare di qualcuno.
 
 
morton0
morton0 il 04/07/07 alle 09:42 via WEB
Ciao Salvo. Come dicevo, la fiducia non obbedisce alla legge del tutto o nulla. La si costruisce, la si coltiva, la si alimenta, ma anche la si toglie, la si limita, la si ripone altrove. Io penso che sia un bene così prezioso che non debba essere elargito a priori a tutti, ma, anzi, che andrebbe modulato in funzione delle persone e del livello di intimità delle relazioni. Certamente bisogna difendersi, eccome! D'altro canto, occorre anche difendersi dalla nostre difese, cioè stare attenti a non cadere nella trappola del sospetto a tutti i costi, perchè questo ci impedirebbe di crescere e di costruire qualcosa, anche nel rischio.
 
florinera
florinera il 04/07/07 alle 09:22 via WEB
io non riesco a non fidarmi ed "affidarmi aglia latri. in particolar modo nelle relazioni, siano esse amicali o sentimentali, io mi dono completamente con fiducia. nonostante abbia preso delle gradiose fregature, non riesco a non darmi. credo che questo sia l'unica base per costruire dei rapporti solidi, o almeno vacillanti ma intensi. mi spiego, se dovessi scoprire che l'uomo che ho amato e che diceva di amarmi , oppure l'amica di mille scorribande, mentiva, non era sincera, sicuramente ci rimarrei molto male, penserei che è stato tutto vacuo, inutile, un miraggio. il donarsi con fiducia, anche per poco tempo, anche con i propri limiti, è essenziale per costruire relazioni vere in un tempo fluido come quello in cui viviamo. buona giornata, Roby. un bacione. flo
 
 
florinera
florinera il 04/07/07 alle 09:23 via WEB
errata corrige: affidarmi AGLI ALTRI! ^_^
 
 
morton0
morton0 il 04/07/07 alle 09:38 via WEB
Grazie Flo. Bauman parla di solidità delle relazioni umane che si contrappone alla liquidità, ovvero a tutto ciò che sfugge, che si dilegua, che si scioglie nel momento stesso in cui si crea ... Io penso che soprattutto oggi, nel pieno della globalizzazione come processo culturale che coinvolge anche le persone, le relazioni e i sentimenti, ci sia un disperato bisogno di solidità, di spessore, di concretezza, di un'essenza leggera che ci permette di sognare ma nello stesso tempo di costruire certezza. Bacione, Ro
 
   
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/07/07 alle 11:08 via WEB
adoro Bauman! l'ho letto in un momento di profondissima crisi esistenziale e relazionale... amore liquido, le relazioni fluttuanti che mi appartengono anche se poi ho costruito, qualche volta aiutata dal mio compagno di allora ( fa brutto dire dai miei ex :P), qualche base solida... un bacione. flo
 
     
morton0
morton0 il 04/07/07 alle 11:29 via WEB
I legami sono liquidi quando sono "non-legami", quando mancano di responsabilità, di impegno relazionale e affettivo ... Guarda l'immagine ... non l'ho scelta io, l'ha scelta la Ross ... è splendida ... La forza della mano sta nel suo essere grandemente responsabile, solida e delicata nello stesso tempo; ma anche i piedini, a modo loro, sono forti, perchè sono capaci di farsi prendere ed è propria nella loro tenerezza e fragilità che risiede la loro forza. Entrambi sono solidi, perchè sono impegnati a contenere e a essere contenuti
 
mara2003
mara2003 il 04/07/07 alle 10:44 via WEB
cara Ro... è da mò che è finito il tempo in cui "a scatola chiusa si compra solo arrigoni", la vita ci ha abituato a soprese spesso sgradevoli, e gli angoli con il passare del tempo, fregatura dopo fregatura, si acuiscono anzichè smussarsi, e ci convinciamo sempre più che la fiducia è cosa seria assai...poi subentra la speranza tipica dell'homo, ci si ammorbidisce, ci si permea agli altri e zac...altra fregatura, una specie di perverso gioco infinito... un po' come il discorso della fede, si ha bisogno di credere in qualcosa, in qualcuno, una valida spalla cui appoggiarsi nei momenti bui, una fiducia incondizionata in qualcosa di cui si sa poco ma da cui ci si aspetta grandi cose, un imponderabile che tendiamo a giustificare sempre... e guai a pensare, stavolta non mi freghi...è la volta buona che la nostra resa sarà incondizionata...
 
 
morton0
morton0 il 04/07/07 alle 10:57 via WEB
Sono d'accordo, anch'io è da tanto che non credo più alle svendite di fine stagione o alle offerte promozionali ... La fiducia non è qualcosa a basso costo e, come ho detto prima, sarebbe insano distribuirla sempre, ovunque e a chiunque. La questione è: una volta che ho aperto la scatola è ho trovato qualcosa che mi piace, quanto mi lascio trascinare da questo? Farsi portare, farsi condurre, senza dover necessariamente essere chi porta e chi conduce ... A volte non lo possiamo fare, a volte non ci concediamo di farlo ... Bacione Mara
 
   
HO.PERSO.LA.DENTIERA
HO.PERSO.LA.DENTIERA il 04/07/07 alle 12:39 via WEB
"La questione è: una volta che ho aperto la scatola è ho trovato qualcosa che mi piace, quanto mi lascio trascinare da questo? Farsi portare, farsi condurre, senza dover necessariamente essere chi porta e chi conduce ... A volte non lo possiamo fare, a volte non ci concediamo di farlo" ...ehm...mi sa che ti do troppi spunti!
 
     
morton0
morton0 il 04/07/07 alle 13:16 via WEB
Secoli fa, quando ero ancora una giovane psicologa di belle speranze, il mio supervisore mi disse: "Non si può pensare di contenere gli altri, se prima non si è stati contenuti". Ho incassato, l'ho ringraziato e poi ho vissuto con il ricordo di queste parole, cercando di trasformarle in idee, concetti, emozioni e azioni. L'importante è passare oltre lo spunto e fare un po' di strada ...
 
     
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/07/07 alle 13:31 via WEB
E se il problema non è chi conduce e chi si lascia portare? Potrebbe essere il percorso che non piace. O potrebbe essere ciò che c'è nella scatola no? (Diretta come sempre). Ross
 
     
morton0
morton0 il 04/07/07 alle 13:44 via WEB
Certo ... allora potrebbe anche essere che le strade si debbano separare
 
guy61
guy61 il 04/07/07 alle 13:38 via WEB
... Ciao Roby, condivido pienamente il tuo pensiero e sottoscrivo anche il comportamento davanti alla fiducia, ovviamente non a tutti ma chi gode dei miei favori ha un lasciapassare incondizionato.... Non mi preoccupo nemmeno tanto dopo la prima avvisaglia, porgo sempre l'altra guancia... Alla seconda... riesco a resettare ed ignorare chi ha commesso un duplice grave torto, può sembrare strano ma sono dispiaciuto per loro... Ad oggi per fortuna pochi.....
 
 
morton0
morton0 il 04/07/07 alle 13:44 via WEB
Un abbraccio grande, Guido ^____^
 
   
perdiamocidiv
perdiamocidiv il 05/07/07 alle 03:08 via WEB
sai che vedo alla stessa maniera di Guido si..una volta si concede la possibilità..ma poi basta non riuscire più a fidarmi ed affidarmi..e a quel punto anche io preferisco il distacco..e stranamente penso forse con un pò di presunzione che mi dispiace più per loro che per me..mah...
 
     
morton0
morton0 il 05/07/07 alle 09:05 via WEB
Siete tosti voi due, tosti nel senso buono!!! :-D
 
brubus1
brubus1 il 04/07/07 alle 19:39 via WEB
Cara morton leggo commenti con varie espressioni e alternative ma tutti, volendo, sembrano condurre in un unica direzione, che la fiducia la si concede e toglie facilmente allo stesso modo. Nella vita bisogna anche saper perdere. Anche perdendo si vince. Io no!, dicono orgogliosi in tanti. Eppure quanti, la fiducia e la non fiducia, li hanno fatti vacillare e cadere. Tendenzialmente per natura siamo disposti a concederle fin dalla nascita, come altrettanto siamo diffidenti per nascita. E' la legge della sopravvivenza. I buoni propositi e presupposti, perchè una relazione, di qualsiasi natura e grado non debbano dissiparsi, ci sono. Bisogna osservare poi come cambiano le cose e le persone. In questa società così strana, altalenante e claudicante, le personalità sono doppie. E' uscito in questi giorni nelle sale "Transformers", ebbene siamo tutti dei trasformisti, tutti portiamo maschere, il carnevale non esiste solo in febbraio. Quasi tutti possediamo un pò di Dr. Jekill e Mr. Hyde. Un pò per motivi familiari stretti alla natura psichica e un pò perchè faccio del volontariato presso il CSM locale, mi sono dovuto, negli anni, ricredere e assurgere la figura di psicologo per esperienze vissute e per motivi appunto familiari. Leggendo e osservando le persone, perchè sono un buon osservatore e ho il dono di leggere nell'animo altrui, (a volte mi sono sbagliato), posso dirti che la gente non vuole perdere la sua autorità e, quando comincia a perderla, diventa frustrata e insopportabile con se stessa, e indi con gli altri, diventa infine debole, sfiduciata e viene invasa dalla paura di sè. Ci si scontra con altre autorità mentali barricate dietro muri di cartapesta. L'apparenza spesso non rispecchia la vera identità. La mente è un filo. Tutti sappiamo che se non stiamo bene con noi stessi non possiamo esserlo con gli altri. Abbiamo la parte "diurna" e quella "notturna", quella visibile e invisibile. Oggi nelle società prima di assumere (se assumono) fanno test psicologici dai quali non emergono mai totalmente condotta e temperamento di un soggetto. Ci sono i modi per sviare volendo. E la furbizia umana non ha limiti. Da parte mia sono un tipo prevalentemente sincero, aperto a cui piace ascoltare, capire e consolare, ma bisogna stare attenti nell'usare e gestire le parole giuste, perchè dall'altra parte non sai come vengono elaborate. Col passare del tempo mi sono assuefatto e mi hanno coinvolto in questo vortice di atteggiamenti, senza rendermene conto, anche se cerco di mantenere le distanze. E' una legge micidiale per non restare fuori. L'inganno trama sempre dietro l'angolo. Fare corsi di questo tipo forse possono sì creare autostima, ma sono del parere che ognuno nasce con una certa predisposizione e indole. Addestrare o educare uomini non è facile. Le esperienze conducono a vie strette. Dapprima ci si lascia andare anche per curiosità, per sondare l'altrui emisfero, col tempo si perde l'interesse. "La fiducia è una cosa seria che si alle cose (e io aggiungo persone serie) proclamava una nota pubblicità. Ma la serietà in ognuno oggi ha perso mordente e smalto, quindi anche la fiducia. "Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio" dice un detto diffuso. Nell'amicizia e nei rapporti intimi, ci si lascia andare tranquillamente ed è giusto, ma basta poco, una fiammella perchè diventi incendio econcedersi completamente agli altri, non va neanche bene. Ed è così che si creano "solitudini". La Bibbia poi cita una frase storica e fedele nel suo significato: "sii docile come una colomba e cauto come un serpente" e se c'è scritto nei testi antichi, vuol dire che è vero. I nostri antenati ne avevano già amaramente assaporato i risultati del carattere umano, lasciandoci scritta testimonianza. E grandi studiosi, scrittori e filosofi ne hanno scritto, al riguardo, fiumi di parole. Ma non voglio essere pessimista, anzi. La porta della fiducia è sempre aperta, le batoste servono anche a crescere e vivere. Il tuo articolo avrebbe dovuto essere blog del giorno. Senza presunzione dico che a volte lo sono alcuni senza senso. :-))
 
 
redazione_blog
redazione_blog il 04/07/07 alle 20:11 via WEB
Ciao brubus e grazie per la tua visita su Blog Penna Calamaio. Lascio a morton la possibilità di risponderti direttamente, come è giusto che sia. Io mi riallaccio al tuo commento, limitatamente alla frase "Il tuo articolo avrebbe dovuto essere blog del giorno".
Il tuo è un apprezzamento verso morton e verso il suo post, che condivido pienamente. Ma esso mi consente di fare una precisazione.
Blog Penna Calamaio in nessun caso sarà blog del giorno, e ciò in quanto ho PUBBLICAMENTE richiesto che ciò non avvenga più. E' accaduto due volte che ci sia stato dato il Blog Del Giorno; in entrambi i casi non perchè era stata riconosciuta e premiata la qualità di questo blog e delle iniziative da noi portate avanti, bensì perchè, all'interno di questo blog, all'epoca, erano presenti nick costantemente "sotto attenzione" dei responsabili di Digiland.
Quando l'ho capito, ho preferito una scelta all'insegna della dignità. Non me ne pento e la confermo.
 
   
morton0
morton0 il 04/07/07 alle 20:59 via WEB
Ross, ti ringrazio per questa precisazione ... Sai bene come la penso al riguardo. Non posso fare altro che lodare la tua scelta "all'insegna della dignità". Sei grande e grazie per avermi permesso di essere qui ^___^
 
 
morton0
morton0 il 04/07/07 alle 20:57 via WEB
Ehi fratellino (scusate, ma noi due di solito ci chiamiamo così ...), il tuo potrebbe essere votato come commento del giorno ...!!! :-D Non posso rispondere ad un pensiero così articolato e profondo ... hai già detto tutto tu ... :-D Solo una piccola riflessione: sopravvivere è un debito che abbiamo verso l'umanità e un credito verso noi stessi, ma vivere nel migliore dei modi, per sè e per gli altri, è il dono più "leggero" e prezioso che possiamo farci e fare. Gli equilibri si costruiscono faticosamente, le maschere prèt a porter non sono poi così brutte e cattive. Io stessa le ho sdoganate nel mio ultimo post: è inutile nascondersi dietro falsità, abbiamo una o più maschere incorporate nel nostro viso. L'importante è indossarle con consapevolezza e dignità. Pensi che nel mio lavoro non sia costretta a farlo? Certo che lo faccio! Non dobbiamo temere per questo. Dobbiamo temere solo quando non riconosciamo più il nostro vero volto che si nasconde dietro la nostra, altrettanto vera, maschera. Perchè solo in questo modo avremmo rinunciato a fidarci di noi stessi e, quindi, degli altri. Vi voglio bene, Roby ^___^
 
pimpirinella75
pimpirinella75 il 04/07/07 alle 22:56 via WEB
Autostima, fiducia in se stessi... Argomento "bollente" per me... Buonanotte Roby, questa "parte di te", che ci dai l'occasione di conoscere sul blog penna calamaio, mi piace molto! ;-) A presto
 
 
morton0
morton0 il 04/07/07 alle 23:17 via WEB
Grazie, pimpi. Stasera ho bisogno anch'io di conferme. Notte
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Anonimo il 04/07/07 alle 23:03 via WEB
 
 
morton0
morton0 il 04/07/07 alle 23:18 via WEB
molto interessante e pertinente
 
orsetta66
orsetta66 il 05/07/07 alle 09:51 via WEB
Ciao ragazzi,l'argoemnto che avete trattato e' di grande importanza, oggi si parla di fiducia, in una maniera molto vasta che a volte qualcuno a mio parere non sa' neanche cosa voglia signifciare, e' quelo che avete scritto mi piacerebbe che tanta gente lo leggesse, oggi perdere la fiducia in una persona la conquisti piano piano, e cioe' man mano che conosci quella persona la fiducia cresce no? ma e' anche vero che se quella persona dopoche si e' conquistato la fiducia tua, la puo' perdere in un secondo, sembrerebbe strano ma purtroppo e' cosi', questa cosa purtroppo e' successa a me, e Vi posso dire che non sono stata bene affatto, anche perche mi sono sentita come se il tetto di unacasa mi fosse caduto in testa, ti senti dopo vuota, distrutta paraticamente, anche perche' nel mio caso oltre aver perso la fiducia su quella persona con cui ero stata fidanzata per un bel po di anni, alla fine mi sono resa conto, che oltre ad averla persa si era portato anche quella parte di me logorandomi in tutti i sensi. Sono stati mesi pesanti, ma oggi con un grande sagrificio da parte mia, e anche daparte di quelle persone che mi sono state vicine, piano piano sto riaquistando anche la fiducia prima di tutto in me stessa , e poi piano piano anche nella gente che mi circonda, e il che posso dirvi che non sia stato facile, ma mi sto impegnado, e questo anche grazie ad un blog che ho fatto durante quei brutti mesi in cui sono stata molto male,e dove mi sono resa conto che confrontarmi con gente che non conoscevo, ho capito, che tutto sommato non ero sola ad avere avuto quel tipo di problema, e oggi nonostante le mie difficolta' mi ritrovo anche ad iuatre altre persone, lo faccioocn piacere e con tutto il cuore xche mii immedesimo nelle loro problematiche, e quindi capisco come possono stare, dico anche un grazie a Voi che trattate argomenti importanti come questo appunto sulla fiducia , quindi non posso che dirVi di continuare perche alla fine piu' siamo uniti e meglio e' un abbraccio e complimenti ancora per il Vostro post buona giornata da orsetta66
 
 
morton0
morton0 il 05/07/07 alle 10:21 via WEB
ciao orsetta, grazie per la tua preziosa testimonianza, perchè siamo tutti protagonisti ma anche testimoni di noi stessi, delle nostre emozioni, delle nostre vite. Del tuo commento riprendo due passaggi a mio avviso significativi. Primo, tu hai fatto intendere che quando non si ha più fiducia in una persona, alla fine si perde la fiducia anche in se stessi e nei propri metri valutativi. Quanti di noi, almeno una volta nella vita, hanno ripetuto: "Ma come ho fatto a crederci così? Ma cosa ho trovato in questa persone? Perchè ho preso lucciole per lanterne?". Ci si mette in discussione ma a volte in modo autodistruttivo, come se assumere su di sè un po' di colpa fosse un modo per dare un senso a ciò che è successo. E' una trappola psicologica, normale e molto più frequente di quanto non si immagini, ma, come per tutte le trappole, bisogna stare in guardia. Secondo, tu hai sottolineato il valore di uno spazio di condivisione e, naturalmente, ... condivido! Qui nessuno troverà mai una risposta (ci mancherebbe altro! Mica è la rubrichetta "la psicologa risponde" ...), ma un luogo dove poter scambiare con altri vissuti, trovare negli altri lo specchio delle proprie emozioni, comprendere modi diversi di affrontare cose belle e cose meno belle della vita. Grazie infinite per i tuoi complimenti (ma in realtà il post lo state costruendo voi ...), che giro molto volentieri a redazione_blog (Ross) che ha avuto questa ennesima brillante idea. Buona giornata ^___^
 
   
orsetta66
orsetta66 il 05/07/07 alle 10:45 via WEB
gentilissima Morton per la risposta che mi hai dato, e confermo su quello che hai scritto sul primo punto, infatti quelle domande sapessi quante volte me li sonoposta, oggi , cmq sto' molto meglio e sento di dover andare avanti mi sento come se parte di quello che e' successo me lo sono fatta scivolare dalle spalle, e' vero quando dici che questa non e' la rubrica la rubrica lo psicologo risponde ma dai.... diciamo che un po' tutti noi riusciamo a trasmetterci le emozioni giusti che ci vogliono con le nostre esperienze non credi? ti ringrazio ancora per la visita nel mio blog e Vi auguro una buona giornata by orsetta66
 
     
morton0
morton0 il 06/07/07 alle 16:01 via WEB
Con le debite distanze e portate all'estremo, sono le stesse domande che si pone, nel suo pensiero infantile, il bambino vittima di soprusi e di abusi: "Come mai papà o mamma, cioè le persone di cui mi dovrei fidare più di tutte, mi fanno questo?". Il lavoro ricostruttivo di tipo terapeutico nasce proprio da questo: fare i conti con la parte di loro che si sente corresponsabile di quanto è avvenuto, che si sente cioè di meritare quello che è stato subito ...
 
Gastonepap
Gastonepap il 06/07/07 alle 12:55 via WEB
Ehilà my blogger-friend!!! dopo un pò di sosta per motivi di lavoro e di studi, sono tornato a postare nel mio blog, quindi per ogni problema o curiosità puoi tornare a trovarmi... un saluto affettuoso, Gastonepap
 
alfonchan85
alfonchan85 il 06/07/07 alle 20:56 via WEB
fatevi sentire alla digiland,
 
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