Creato da redazione_blog il 10/12/2006

BLOG PENNA CALAMAIO®

La piazzetta dei blogger, un'agorà virtuale, un luogo d'incontro e, soprattutto, una pagina infinita da scrivere insieme!

AREA PERSONALE

 
 
 
 
 

 

 

 

ULTIME VISITE AL BLOG

surfinia60Louloubellecassetta2io_chi_sonomelen.meredazione_blogrob2001angels1952misteropaganoGinevra_2021lady73sbacer.250forddissecheconfinianima
 

 

« Cosa è la Barra degli st...Video-Guida passo passo ... »

Internet in Italia: La Cina si avvicina?

Dopo la sentenza del Tribunale di Bergamo che ha imposto ai provider di servizi internet di bloccare, per gli utenti italiani l'accesso a The Pirate Bay, la magistratura Italiana torna ad occuparsi di Internet e responsabilità degli hosting provider, pronunciando sentenze epocali, che potrebbero stravolgere la fruizione dell'intero web da parte dei navigatori del Bel Paese.
Ieri infatti il Tribunale di Milano ha condannato  a sei mesi di reclusione tre dirigenti di Google Italia, in relazione alla diffusione su Youtube, da parte di terzi, di un video nel quale un ragazzino down era vessato ed irriso pesantemente dai propri compagni di scuola. La vicenda risale al 2006 quando il video fu pubblicato su Youtube, rimanendo on line per ben due mesi, sino a quando, informati dalla polizia postale, i dipendenti di Youtube lo oscurarono nel giro di due ore dalla richiesta, collaborando per la identificazione del responsabile. La legislazione vigente infatti non impone agli hosting provider l'obbligo di un controllo preventivo sui contenuti immessi nella rete dagli utenti, bensì è previsto l'obbligo di controllo e rimozione solo qualora il provider sia venuto a conoscenza della esistenza di contenuti illeciti, cosa che generalmente avviene su segnalazione degli utenti.
L'episodio suscitò ampio scalpore portando alla denuncia di Google sia da parte dei familiari del ragazzino disabile, sia da parte dell'associazione Vividown anch'essa citata nel video.
Da qualche mese dunque le sentenze pronunciate nei tribunali italiani stanno facendo discutere tutto il mondo e c'è chi già avverte che in ltalia, sul piano della libertà di Internet ci si stia avvicinando pericolosamente alla Cina. Già a fine dicembre 2009 Youtube era stata condannata a rimuovere i video del Grande Fratello pubblicati, da terzi, in violazione del copyright Mediaset, ma, soprattutto, si era imposto al famoso portale di video sharing, di scovare nelle sue tantissime pagine, gli ulteriori video analoghi e provvedere ad oscurarli, ciò in barba ai principi della legislazione in essere. Sul video del ragazzino down quei principi sono stati ampiamente richiamati dai legali di Google e, soprattutto, si è richiamato il principio secondo il quale la responsabilità penale ha carattere personale.
Incurante delle obiezioni invece, il tribunale di Milano ha condannato David Carl Drummond, George De Los Reyes e Peter Fleitcher a sei mesi di reclusione con pena sospesa, per concorso omissivo in violazione della privacy. E’ stata tuttavia rigettata l'accusa di diffamazione.
Marco Pancini a nome di Google Italia, oltre a preannunciare la richiesta di appello sottolinea che il principio della irresponsabilità dei provider per omesso controllo è stato definito dalla legislazione vigente proprio per garantire la libertà di Internet da censure preventive, mettendo gli Internet service provider al riparo da responsabilità, a condizione che rimuovano i contenuti illeciti non appena informati della loro esistenza.
Ora che questo principio comincia ad essere scardinato nelle aule dei tribunali italiani, cosa accadrà sul web nostrano? In tutto il mondo sta girando da oggi il messaggio pubblicato sul blog ufficiale di Google: “Serious threat to the web in Italy”. Siamo un serio pericolo per il web in Italia, osservano laconicamente ed ironicamente, quasi a voler rimarcare l’anomalia che si è creata in Italia a causa di queste sentenze, rispetto alla situazione presente in tutti gli altri paesi democratici.
Del resto, già dall'indomani della sentenza Mediaset, su youtube, hanno inserito una immagine che all'atto del caricamento di un video ammonisce gli utenti dal caricare contenuti che violino il diritto d’autore. La potete vedere riprodotta nel post. La situazione pare però essere estremamente e pericolosamente peggiorata con la sentenza di Milano. I provider potrebbero essere costretti ad una censura preventiva sui contenuti immessi da noi utenti sul web e, ciò non solo per i video ma anche per forum, blog, siti, socialnetwork.


A breve noi internauti italiani cominceremo a pensare di vivere in Cina?


 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963