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Estemporanea: la pagliuzza e la trave!

 

Le recenti elezioni amministrative hanno dato un altro colpo al già traballante PD, l’inquilino del loft non sa più a quale santo appellarsi ed arriva a chiedere a Prodi di mantenere la presidenza del partito, si il partito liquido ma talmente liquido che rischia l’evaporazione. In Sicilia il PD ha subito un capotto e in Sardegna gran parte dei centri interessati dal voto hanno visto prevalere il fronte berlusconiano. Alcune roccaforti rosse sono cadute e al PD non resta che raccogliere i cocci e cercare di riorganizzare le fila. Fila che necessitano di una regolata soprattutto in Sardegna visto che tra meno di un anno si andrà a votare per scegliere il governatore. Governatore, quello attuale, che sembra intenzionato, causando più di un mal di pancia all’interno del PD e dei partiti alleati, a ripresentarsi come candidato alla presidenza. E del resto, bisogna riconoscere che la posizione del signor Tiscali si è rafforzata in seguito al salvataggio del quotidiano gramsciano, l’Unità. Ma torniamo al loft e ai palazzi romani. Il loft sembra riprendere vita, le sue stanze sembrano, d’improvviso, essere diventate più attraenti e lo stesso Uolter fa sentire la propria voce. Non più pianti sul latte versato ma ritorno ad un’opposizione dura nei confronti di un Berlusconi ingrato e ingeneroso che sembra essersi rimangiato le promesse fatte al momento dell’investitura. Berlusconi che, udite udite, si fa una leggina a suo esclusivo uso e consumo per sospendere, di un anno, il processo in cui è imputato insieme al povero avvocato Mills. Berlusconi che in una lettera al presidente del Senato dichiara che una parte della magistratura, quella più politicizzata e di sinistra, continua ad accanirsi contro di lui e che ricuserà il giudice di quel processo perché avrebbe espresso posizioni preconcette nei suoi confronti. E sin qui niente di nuovo, il concetto che Berlusconi ha di certa magistratura, democratica o meno, non è cosa nuova e tantomeno non nota a chi con il suo voto ha legittimato Berlusconi e la sua coalizione. Certo si potrebbe parlare di poca opportunità politica e scarso tempismo nel dar vita ad una norma che, nel tentativo di decongestionare una macchina ormai in panne, porta sollievo all’ideatore della stessa. Apriti cielo, le opposizioni sono insorte, ma del resto anche loro sono legittimate dal voto popolare, e hanno urlato allo scandalo, ecco, ci risiamo, la solita norma ad personam per salvare Berlusconi. Poi sono insorti i Magistrati dicendo che il Premier non può denigrarli e qui, però, qualche dubbio nasce spontaneo. Da chi sono legittimati i magistrati per prendere posizioni che, volenti o nolenti, sono giudizi politici e non giudizi nel merito delle loro competenze? Perché i magistrati possono firmare documenti in cui si criticano aspramente atti legislativi di un governo e arrivare, persino, ad auspicarne l’abrogazione? Perché in Italia tutti possono dire la loro ed avere però la pretesa che il loro modo di intendere le cose sia quello giusto e il solo corretto? Questo è un Paese senza più certezze e forse sembra arrivato il momento di ridare certezze e capisaldi, certo non piacerà a tutti. Di Pietro continuerà ad inveire contro il premier, Veltroni continuerà a dire che la tela si è rotta ma certamente, dopo i primi momenti di sconforto derivanti dalla recente batosta elettorale, troverà il modo di rimettersi al telaio e aggiustare quella tela perché Veltroni è uomo saggio e sa bene che i problemi del Paese vanno ben oltre Berlusconi e i suoi guai giudiziari. Veltroni del resto potrebbe essere chiamato a spiegare come mai ha lasciato un’eredità così pesante al povero Alemanno, un’eredita a nove zeri e non in lire ma in euro, sonanti euro! E qualcosa, in effetti, dovrà pur dirla in merito all’interrogazione parlamentare presentata alla Camera in merito all’acquisto da parte del Comune di Roma di una collezione di giocattoli antichi che resta ancora invisibile ai più in attesa del museo di Villa Ada. Poi ci si mette anche Brunetta a scoprire altari ed altarini e a rendere pubbliche le elargizioni, denominate consulenze, di denaro fatte dallo Stato e dagli enti locali. Si scoprono così consulenti di ogni tipo e spese, più o meno, bizzarre. Sia inteso, la consulenza non ha un colore politico definito, la consulenza è cangiante e tutti saranno chiamati a risponderne. Ma basta con il passato, guardare al passato serve per non sbagliare in futuro. Questo Paese ha bisogno di fiducia e serenità e non di poteri e ordini dello Stato che si fanno la guerra. La guerra porta distruzione e, serenamente e pacatamente, crediamo che nessuno la voglia. Infine due parole sulla prova della nazionale che, al di là di tutti i dubbi e i bizantinismi, ha battuto i cugini francesi e si prepara alla sfida con la Spagna. Signori, viva l’Italia!

 
 
 
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