Sgosh!

Se qualcosa può andar male lo farà.

 

 

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SoNo AlLa FrUtTa

Post n°246 pubblicato il 06 Agosto 2006 da ausdauer
 

C'è una sola cosa nella mia vita che è sempre fedele, puntuale e si presenta sempre di dimensioni maggiori ogni volta che ritorna.

No, non è il grande amore della mia vita.

Devo farmene una ragione: non ce l'ho il fisico per far tardi la notte, studiare al mattino e lavorare alacremente il pomeriggio fino a sera. Il risultato è sempre soltanto uno e corrisponde ad un tragico risveglio davanti allo specchio, a constatare tremebonda l'entità di un danno ormai irreparabile.

L'herpes labialis è tornato.

Non c'è niente da fare. Mentre io sto per tirare le cuoia lui risorge, come rigenerato da forze oscure del Male che trovano nel mio stress una comoda dimora. Quest'anno ha raggiunto l'apice della sua magnificenza occupando una zona tranquillamente edificabile sotto il mio labbro. A nulla sono valsi gli interventi tempestivi, empirici e non, a cui ho sottoposto la zona colpita: l'herpes labialis vince sempre e mi lascia così, inebetita di dolore e frustrazione e con una vasta area purulenta impossibile da nascondere e alla mercé degli schernitori.

Perché ovviamente lui non si presenta mai in inverno, quando per una decina di giorni potrei anche lasciarmi morire sul divano sotto una spessa coltre di coperte di lana. No, lui compare in agosto, quando io sono costretta a recarmi al lavoro anche se rantolo e l'albergo è al completo, mentre lui si pavoneggia nelle sue croste giallognole spaventando i clienti.

"Signorina, ma ha qualche problema di salute?"
"Ma che cosa ha mangiato?"
"Ma che cosa ha combinato per ridursi così?"
"Ma cosa le è successo???"
"Wow..."

I più discreti si limitano ad osservare la zona colpita con malcelato disgusto, mentre la crosticina assume un aspetto di giorno in giorno più rivoltante, rendendo quel giusto effetto di putrefazione e marcescenza che chiunque vorrebbe trovare nell'addetta al ricevimento dell'albergo dove soggiorna.

Senza contare che in queste condizioni non posso certo sperare di avere una vita sociale, non solo per l'aspetto ripugnante che mi vede leggermente inibita nella socializzazione, ma soprattutto per il fatto che la maggior parte della gente, mentre io mi faccio divorare dalle croste dello stress, è già pronta con le valigie per migrare verso ameni lidi di beatitudine villeggiante, causando in me l'insorgere di violenti e a stento reprimibili istinti omicidi.

Temo di essere un cincinino stressata.

 
 
 
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Un blog di: ausdauer
Data di creazione: 02/03/2005
 

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