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PREGHIERA A SAN GIUSEPPE

San Giuseppe

San Giuseppe, mi consacro a te per essere per sempre tuo imitatore, tuo amabile figlio. Prendi possesso di me, fa’ del mio corpo e della mia anima ciò che faresti del tuo corpo e della tua anima, per la gloria di Gesù. Pure lui si è affidato a te così pienamente da lasciarsi portare là dove tu credevi opportuno, da stabilire te per suo padre e obbedirti come il più docile figlio. Sacro Cuore di Gesù, grazie di averci dato Giuseppe per padre e di averci donato tutto ciò che hai e tutto ciò che sei. Fa che ti restituisca amore per amore; te lo chiedo per intercessione e in nome di san Giuseppe. Amen.

 

Eucarestia

O Gesù, che ti fai alimento spirituale per noi nel Sacramento dell'Eucarestia, nutri le nostre anime e fa' che possiamo essere sempre migliori, giorno dopo giorno, nelle vie di Dio. Amen.

 

 
 
 

 

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Gesù appare agli Apostoli e a Tommaso

Post n°2101 pubblicato il 15 Aprile 2023 da francesconapoli_fn

 

Gesù e Tommaso

Dal Vangelo secondo Giovanni 20,19-31: (La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: “Pace a voi!”. Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: “Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi”. Detto questo, soffiò e disse loro: “Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati”. Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Didimo, non era con loro quando venne Gesù. Gli dicevano gli altri discepoli: “Abbiamo visto il Signore!”. Ma egli disse loro: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo”. Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c’era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: “Pace a voi!”. Poi disse a Tommaso: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo ma credente!”. Gli rispose Tommaso: “Mio Signore e mio Dio!”. Gesù gli disse: “Perché mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!”. Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome).

Commento: (Cari lettori, le piaghe alle mani e al costato identificano Gesù e lo fanno riconoscere nel suo primo saluto alla comunità dei discepoli, ancora timorosa e sbigottita. Certamente la fede nella risurrezione fa fatica a prendere consistenza. E’ una verità inimmaginabile per la mente umana. È l’evento che completerà la nuova creazione, che Gesù è venuto a costituire per l’umanità. Tutti noi siamo portati, ad un primo impatto, ad immedesimarci in  Tommaso, cioè a credere che dopo la morte si è in una realtà intangibile, come energia astratta. Ma non è così. Gesù, con le sue apparizioni "in carne ed ossa" con un corpo glorificato ed addirittura con la facoltà di mangiare del pesce arrostito, ci fa capire che la verità eterna è molto di più di qualcosa di impalpabile. L’esigenza di Tommaso di “vedere per credere” per sé è legittima. Ma è disapprovabile il suo modo di pretendere, di condizionare il suo credere a una richiesta di un segno tangibile, rifiutando anche apertamente la testimonianza unanime della sua comunità. “Se non vedete segni e prodigi non credete”, era stato già un lamento precedente di Gesù. Il Maestro, pur riservando una beatitudine particolare per coloro che credono: “beati quelli che pur non avendo visto crederanno”, si accosta benevolmente a questo fuggitivo discepolo “otto giorni dopo”, per illuminarlo con la sua presenza e con la sua parola. Tommaso si sente umiliato a tale vista e professa energicamente più degli altri la sua fede: “Mio Signore e mio Dio”. Ma a Tommaso è riservata una grazia particolare perché è un discepolo eletto. Cari fratelli e sorelle, noi non possiamo legare la nostra fede ad un segno tangibile: di segni ne abbiamo avuti tanti, certo, ma ci sono molti che vorrebbero vedere coi propri occhi. Ebbene io vi dico che anche se uno non riceve segni personali della presenza del Signore, non è giustificato in nessuna maniera a vivere una vita lontano dalla fede e dalla preghiera: è intelligente e saggio frequentare la chiesa anche se si è agnostici, cioè se si vive nel dubbio dell'esistenza di Dio. Ma comportarsi da miscredenti, cioè come coloro che non praticano nessun tipo di religione, è una condotta oltre che deplorevole, anche da idioti ed ignoranti, perché noi, in ogni caso, dovremo lasciare questo mondo e Gesù ci dice che si salveranno quelli che avranno creduto e avranno fatto la volontà di Dio, cioè messo in pratica i suoi comandamenti. Dunque non lasciamo mai la fede e la preghiera, anche se certi eventi della vita possono farci dubitare: è solo il diavolo che prova a toglierci ciò che Dio ha preparato per noi. Amen).

 
 
 
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