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PREGHIERA A SAN GIUSEPPE

San Giuseppe

San Giuseppe, mi consacro a te per essere per sempre tuo imitatore, tuo amabile figlio. Prendi possesso di me, fa’ del mio corpo e della mia anima ciò che faresti del tuo corpo e della tua anima, per la gloria di Gesù. Pure lui si è affidato a te così pienamente da lasciarsi portare là dove tu credevi opportuno, da stabilire te per suo padre e obbedirti come il più docile figlio. Sacro Cuore di Gesù, grazie di averci dato Giuseppe per padre e di averci donato tutto ciò che hai e tutto ciò che sei. Fa che ti restituisca amore per amore; te lo chiedo per intercessione e in nome di san Giuseppe. Amen.

 

Eucarestia

O Gesù, che ti fai alimento spirituale per noi nel Sacramento dell'Eucarestia, nutri le nostre anime e fa' che possiamo essere sempre migliori, giorno dopo giorno, nelle vie di Dio. Amen.

 

 
 
 

 

« Bisogna perdonare sempreLa resurrezione di Lazzaro »

Fare opere di carità

Post n°1770 pubblicato il 28 Marzo 2020 da francesconapoli_fn

 

Il ricco e Lazzaro

Dal Vangelo secondo Luca: (In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”. E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”»). PAROLA DEL SIGNORE.

Commento: (Cari lettori, quest'oggi vi presento il brano del Vangelo di Luca in cui si racconta di un uomo ricco e di Lazzaro, un povero lebbroso. L'uomo ricco si dava ogni giorno a lauti banchetti e vestiva sempre lussuosamente. Alla sua porta vi era Lazzaro, coperto di piaghe e bramoso di sfamarsi di qualcosa, ma nessuno gli dava nulla ed erano i cani che venivano a leccare le sue ferite. Un giorno Lazzaro morì e fu portato in cielo accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu portato all'inferno. Stando tra i tormenti, il ricco invoca Abramo, ma quest'ultimo non cede alle sue richieste. Che cosa possiamo dedurre da tutto ciò?

Il ricco non si è salvato non perché mangiava a sazietà e vestiva bene, ma perché non ha fatto opere di carità verso Lazzaro, colui che era nel bisogno. Nei giorni scorsi vi ho detto che saremo giudicati, alla fine della nostra vita, sulle opere d'amore che abbiamo compiuto verso i nostri fratelli. Alla fine dei giorni, il giudice separerà i buoni dai cattivi, e dirà verso i buoni: "Venite, benedetti del Padre mio. Perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero nudo e mi avete vestito, ero forestiero e mi avete accolto, ero malato e in carcere e siete venuti a visitarmi. Ogni qualvolta avete fatto questo ad uno dei miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me". Al contrario dirà ai cattivi: "Via, lontano da me maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli. Perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero nudo e non mi avete vestito, ero forestiero e non mi avete accolto, malato e in carcere e non siete venuti a visitarmi". E se ne andranno questi al supplizio eterno e i giusti alla vita eterna. Dio non guarderà i nostri peccati ma il nostro cuore, perché da esso escono le azioni buone o malvagie che rendono giusto o immondo l'uomo. Amen.

 
 
 
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