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Lettera aperta al governo, ai sindacati e ai parlamentari

Post n°148 pubblicato il 21 Gennaio 2012 da biancoblu78
 
Foto di biancoblu78

L'Italia sta attraversando una crisi difficile dovuta a decenni di corruzione e clientelismo.
Apprezziamo l'intento di voler stimolare la crescita, rimuovendo gli ostacoli all'apertura di imprese e professioni, ma vorremmo che le liberalizzazioni fossero fatte bene.
Per competere i concorrenti dovrebbero avere regole chiare e uguali per tutti.
Si dovrebbe evitare di sostituire un monopolio pubblico, con monopoli privati.
Vista l'esperienza del passato andrebbero prima tutelati i soggetti deboli del mercato, cioè i lavoratori e gli utenti, altrimenti si corre il rischio che a fare profitti sia chi sfrutta di più dipendenti e clienti, invece di chi offre il servizio con il miglior rapporto qualità-prezzo.
Nel settore dei trasporti si era stabilito un criterio semplice, indicato per la prima volta dal Ministro Bianchi: ai ferrovieri si applica il contratto nazionale delle attività ferroviarie a prescindere dall'impresa per cui lavorano.
Invece proprio nella legge sulle liberalizzazioni è stato inserito un comma (D.L. n. 1/2012 - art. 37 comma 2) che revoca il contratto unico di settore, lasciando libere le nuove imprese ferroviarie di applicare il contratto che più gli conviene, ponendo i presupposti per una gara a chi sfrutta di più il lavoratore.
Non ci preoccupano solo le conseguenze economiche, ma anche tutte quelle norme che incidono sulla sicurezza come ad esempio la formazione, le ore minime di riposo, ecc...
Come cittadini chiediamo quali vantaggi si possa avere lasciando ai privati la parte redditizia e all'azienda pubblica, cioè le Ferrovie dello Stato, i servizi di utilità sociale in perdita. Non corriamo il rischio di una smobilitazione di risorse a vantaggio del servizio più ricco, ai danni di pendolari e utenti dei treni notte?
Vorremmo che il ministro Passera colga l'occasione per allontanare qualche cattivo pensiero sul suo conflitto d'interesse con NTV, con cui lavorava fino a poche settimane fa per conto di Intesa San Paolo, loro principale azionista.
In attesa di risposte sincere porgiamo un cordiale saluto.

I ferrovieri

 
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