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la castagna

Post n°520 pubblicato il 22 Ottobre 2017 da diogene51
 

 

Non si conoscono le esatte origini del castagno. Ritrovamenti di reperti fossili attestano che l'albero dovrebbe derivare da un ceppo originatosi nel Terziario, circa 10 milioni di anni fa e che in periodo a clima caldo si era diffuso in Asia, in Europa e nelle Americhe.
In Italia si sono rutrovati resti fossili risalenti a circa 10.000 anni fa.

 

La castagna era conosciuta in Grecia sin dall'antichità. Le castagne erano conosciute anche nell'antica Roma. Ne parlno Catone il Censoe, Varrone, Virgilio, Plinio il Vecchio (che lo considerava un frutto di scarso valore).

 

Con le grandi vittorie di Roma e la conquista di nuovi territori, la coltura si estese oltre il suolo italico e in poco tempo tutta l'Europa centro-meridionale venne interessata alla coltura e i castagneti da frutto si ritrovarono in Portogallo, Spagna, Francia, Svizzera e Inghilterra meridionale.

 

Nel Medioevo le castagne diventano frutti conosciuti ed apprezzati. Nell'Età moderna le castagne, ormai conosciute in tutta Europa, assumono un ruolo fondamentale nella storia agraria italiana diventando una voce costante nelle esportazioni verso altri Stati.
Nel Novecento la castanicoltura italiana si evolve in maniera travagliata: dapprima la castanicoltura continua a mantenere un ruolo strategico per la sopravvivenza di una larga fascia di popolazione della montagna italiana. Poi, oltre a soddisfare un consistente consumo nazionale, la castagna diventa oggetto di una vivace commercializzazione sia sui mercati europei che di Oltreoceano. Dopo questo prosperoso periodo, nella seconda metà del Novecento la castanicoltura ha manifestato una notevole crisi: la popolazione di montagna ha abbandonato le campagne e le colture più disagevoli, diminuendo, quindi, le cure e le attenzioni verso i castagneti.

 

I termini castagna e Marrone vengono spesso confusi, ma rimandano a due specie ben differenti. nella castagna la percentuale di frutti settati, cioé con il gheriglio che divide il frutto, è maggiore del 12%, mentre nei Marroni è minore del 12%.

 

Il castagno è funestato da vari insetti, tra cui uno, il cinipide del castagno (vespa cinese) si è diffuso dal 2002 e ha portato al deperimento di un gran numero di piante, decimando i raccolti e costringendo all’importazione di castagne. Ora però è stato individuato un nemico naturale di questo parassita; il Torymus sinensis che mangia le sue larve. Esono cominciati i “lanci” di questo insetto nei castagneti.

 

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Commenti al Post:
aldogiorno
aldogiorno il 22/10/17 alle 23:24 via WEB
CIAO DIOGENE. COMPLIMENTI PER IL POST. UN BUON INIZIO SETTIMANA ED UN CARO SALUTO ALDO.
(Rispondi)
 
diogene51
diogene51 il 24/10/17 alle 23:11 via WEB
Grazie Aldo, ben tornato! Contraccambio
(Rispondi)
lacky.procino
lacky.procino il 23/10/17 alle 10:23 via WEB
Infatti la raccolta di castagne è in calo. Un danno che coinvolge produttori (tra cui aziende agricole). Ma non è una situazione irrimediabile negli anni futuri la situazione si normalizzerà in quanto il Cinipide non uccide il castagno essendo dipendente da esso, ma crea una riduzione della fruttificazione. Buongiorno Renato^^^
(Rispondi)
 
diogene51
diogene51 il 24/10/17 alle 23:13 via WEB
Sì, quest'anno in alcune sagre si dice che le castagne sono di produzione nazionale, quindi c'è una ripresa e i prezzi al consumo, anche per le castagne della nostra regione sono in linea con gli altri anni, cioè cari...Comunque qualche volta cercherò le castagne per fare le caldarroste, ma aspetto soprattutto la farina con la quale confeziono castagnacci. Grazie Lacky, buona serata!
(Rispondi)
nina.monamour
nina.monamour il 24/10/17 alle 16:25 via WEB
Nel Medioevo, l'opera dei monaci ha portato soprattutto alla diffusione della coltura da frutto, che poi si ridusse nel Rinascimento per l'allargamento della coltura dei cereali. La coltura del ceduo per il legno, nel Settecento, era già piuttosto diffusa anche tra i grandi proprietari terrieri, anche se l'impiego per la produzione di frutto era quello più diffuso fino alla fine dell'Ottocento, quando i mutamenti sociali in atto, fecero progressivamente ridurre le superfici destinate a castagneti da frutto. Nei primi quarant'anni del XX° secolo il legno di castagno aveva come principale sbocco l'industria del tannino. E poi nessuno dovrebbe privarsi del piacere di gustare una bella porzione di castagne mature ogni tanto, neppure chi sia a dieta o abbia la glicemia alta, perché questo frutto protegge la salute e fa bene all'umore. Le allegre castagne, infatti, così belle da vedere, evocative di caminetti accesi e serate in compagnia, e come ben sappiamo tutti, sono ricche di ottime proprietà nutritive ideali proprio per prevenire disturbi e cali energetici tipici di questa fase dell'anno. Ti auguro un sereno pomeriggio Renato.
(Rispondi)
 
diogene51
diogene51 il 24/10/17 alle 23:15 via WEB
E' tutto vero quello che scrivi, Nina. Le castagne sono un ottimo alimento, anche molto completo. Nelle regioni di montagna, quindi povere, erano gustate in vari modi e potevano tenere in vita la gente. Buonissima serata!
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