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cibi d'importazione

 

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Ormai sui banchi dei supermercati troviamo qualsiasi cibo, anche proveniente da aree lontane. Troviamo le noci in primavera, provenienti dal Cile, dove è autunno. Ma tanti cibi comuni e coltivati da noi sono venuti dalle Americhe in tempi lontani. Incredibile pensare che la patata, oggi onnipresente in Europa, fosse del tutto sconosciuta fino a circa 500 anni fa. Stiamo parlando dell’alimento forse più diffuso al mondo. La portò in Europa Pizarro a metà Cinquecento. Sostituì la castagna nell'alimentazione povera, ma non prima della fine del '600. In Italia si impose molto più tardi.

 

Per noi italiani il pomdoro è il re della mensa. Come fare altrimenti la pastasciutta o la pizza? Coltivato dagli Aztechi, che inventarono la salsa, fu importato da Cortez, alla metà del '500 e si impose dopo che i botanici trovarono il modo di coltivarlo anche da noi, incrociandolo e costituendo le varietà che conosciamo, che solo in Italia sono oltre 300.

 

Forse il vegetale più importante fu il granoturco, coltivato dall'antichità dai Maya che lo macinavano e ne facevano la polenta e le tortillas. Si impose prima di altri vegetali, già alla metà del '500 era coltivato estesamente in Portogallo e in Spagna e poco dopo lo fu in Emilia Romagna e in Veneto, divenendo il cibo tipico di quest'ultima regione. Talora i Veneti sono detti “polentoni”.

 

E il cioccolato? Anche “il cibo degli dei” ci è pervenuto attraverso i Maya. Anch'esso venne attraverso Cortez e i frati domenicani. Pare che a Colombo fosse stata offerta dagli indigeni una tazza di cioccolato, ma non gli piacque....mah!

 

E poi i fagioli...ma cosa si mangiava, prima della scoperta dell'America, in Italia? Si mangiavano i ceci e le cicerchie, i lupini. Invece in Messico li conoscevano 7000 anni fa.

 

E poi i peperoni, che si diffusero molto prima dei pomodori e fu da questi quasi soppiantato e alcune varietà di zucca (mentre altre c'erano già nel Mediterraneo).

 

Poi i tacchini, che stranamente erano conosciuti già dai greci e dai romani, ma di cui si perde la testimonianza finché non furono importati nel '500 dalle Americhe, e questa volta da Colombo, che è responsabile anche dell'importazione del peperoncino, coltivato nel nuovo momdo da millenni. Particolare curioso: la Chiesa ne vietò l'uso perché considerato “suscitatore di insani propositi”, forse alludendo al preteso effetto afrodisiaco.

 

Infine il tabacco, la più diffusa droga a livello mondiale, entrato così profondamente nella nostra cultura: concepireste Freud o Winston Churchill senza il sigaro, Sherlock Holmes o Maigret senza la pipa, Mastroianni senza sigaretta...Inizialmente fu usato a scopo curativo: contro il morso dei serpenti, i reumatismi, il raffreddore, ulcere e dermatiti, mentre l'uso ricreativo ne fu a lungo proibito.

 

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