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DISNEY CRISI SENZA FINE, L’APPOGGIO INCONDIZIONATO ALLA IDEOLOGIA GENDER LE SI RIVERBERA CONTRO!

Post n°1746 pubblicato il 29 Gennaio 2024 da scricciolo68lbr
 

Censure, Cenerentola vista come una colf, vecchi personaggi cambiati di genere (Arsenio Lupin di colore, personaggi dei cartoni gay o lesbiche), insomma l'aver abbracciato e spinto troppo l'ideologia fluid-gender dei capitalisti transumani di Davos, quelli del WEF per intenderci, non na pagato, anzi le si è ritorto contro.

La situazione negativa di Disney emerge chiaramente dalla perdita del simbolo stesso dell'azienda: dgli inizi di quest'anno, Topolino non è più di proprietà dell'azienda. Dopo 95 anni, il copyright di questo iconico personaggio è scaduto, come riportato da Affari&Finanza. Questo fatto, insieme alle perdite catastrofiche in Borsa, ai conflitti politici senza precedenti, agli attacchi dell'attivista Nelson Peltz e alle critiche riguardo a questioni di conservatorismo e permessivismo, sta colpendo duramente Disney.

La sorpresa per l'azienda è stata il lancio di film indipendenti su Topolino, trasformando il "Magic Kingdom" in un Regno dell'Orrore. Registi come Steven LaMorte stanno creando rifacimenti come "Steamboat Willie", in cui Topolino a figura naturale terrorizza i passeggeri della nave con coltellate mortali. Un'altra produzione, "Micky Mouse Trap", diretta da Jamie Bailey, presenta un Topolino che costringe i personaggi a un gioco mortale in un parco divertimenti.

Nelson Peltz, investitore che ha versato 3 miliardi di dollari nelle casse di Disney, sostiene che i problemi derivano da scelte di "gestione errate" e ha chiesto l'aggiunta di due persone al consiglio di amministrazione: lui stesso e James Rasulo, ex direttore finanziario di Disney. Peltz ha evidenziato criticità attraverso un sito dedicato, mostrando come gli ultimi cinque film prodotti da Disney siano stati un "fiasco" e come l'acquisto di Fox dai Murdoch a 71 miliardi di dollari abbia comportato un sovrapprezzo inaccettabile. Mostra anche che, mentre la concorrenza nel settore ha registrato aumenti di valore del 300%, Disney ha perso 11 miliardi di dollari solo nello streaming. Peltz sottolinea che le misure adottate, come l'acquisto del 33% di Hulu da Comcast per 8 miliardi, non sono sufficienti a recuperare il terreno perduto. ESPN, la rete che trasmette programmi sportivi via cavo, è un altro patrimonio in sofferenza. La capitalizzazione di Borsa di Disney è crollata a circa 94 dollari per azione, equivalente a 173 miliardi, la metà rispetto ai massimi del 2021 quando il titolo valeva 189 dollari.

La mossa di Disney verso la cultura "woke", la pubblicità a spron battuto della cuktura gender-fluid, ha generato tensioni, adattandosi al politically correct ma ricevendo critiche da entrambe le parti dello spettro politico e soprattutto dal pubblico, che ha perduto quella simpatia nutrita verso lo storico marchio statunitense. 

Le tensioni si sono acuite quando Disney ha attaccato il governatore Ron DeSantis per la legge "antigay" in Florida. Questo ha portato all'estromissione di Bob Chapek e al ritorno di Bob Iger. La polarizzazione all'interno e all'esterno di Disney riflette la divisione generale nella società americana. L'attacco di Nelson Peltz tramite il fondo Trian, denunciando la cattiva gestione e cercando un posto nel consiglio, aggiunge ulteriori incertezze al futuro dell'azienda. La polarizzazione sembra essere diventata un elemento centrale, e non è chiaro se le elezioni del 2024 cambieranno questa dinamica.

 
 
 
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le parole feriscono
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Le parole fanno danni invisibili
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