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Pensieri e parole...

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DON DIEGO MINONI: HO PARLATO COI DANNEGGIATI DAL SIERO!

Post n°1550 pubblicato il 20 Luglio 2023 da scricciolo68lbr
 

“Quello che è avvenuto è di un’assurdità mostruosa. Lo Stato politico, con la collaborazione della classe medica scientifica cosiddetta, dei media e anche degli ecclesiastici, ha obbligato a iniettarsi una sostanza su cui ancora oggi viaggia il SEGRETO MILITARE, chiedendo all'interessato di assumersi la responsabilità con il famoso "consenso disinformato", che poi gli stessi enti sopracitati, di fronte ai gravi danni provocati e denunciati dai pazienti, se ne lavano le mani, ignorando, se non addirittura scaricando la responsabilità sulle vittime, definendoli malati psichiatrici”, denuncia Don Diego Minoni alla presentazione del documentario Invisibili sui danneggiati da siero, nel comune di Rho.

“È terribile ascoltare queste cose, perché uno che non viene neppure ascoltato, non si sente compreso, capito, nel suo profondo dolore. Ascoltando queste persone mi ha colpito la loro grande sofferenza, rabbia, vergogna, paura, il sentirsi ingannate, tradite, prese in giro; sono rimaste senza lavoro e devono affrontare spese ingenti... tuttavia mi ha anche colpito il loro non arrendersi e il desiderio di lottare per sé e per gli altri, mettendoci la faccia, vincendo la paura col desiderio di verità e di giustizia.

Ho ascoltato decine e decine di persone in questa penosa situazione, davvero sembra di entrare in un girone infernale. Ma anzitutto pensando ai 300 riuniti in questa sera, mi viene in mente un’immagine biblica. Vi ricordate i 300 di Gedeone? Gedeone era uno dei giudici, nei primi libri della Sacra Scrittura, doveva combattere i Madianichi, raduna 22.000 persone e Dio gli dice sono troppe, 10.000 sono troppe e poi con un curioso episodio che vi invito a leggere al capitolo 7, se non mi sbaglio, dei giudici diventano 300. Con questi 300 Gedeone vince la battaglia.

Non dobbiamo dimenticare però quello che è successo. Le decisioni, le modalità, la logica ci hanno impedito di fare visita ai nostri cari negli ospedali, nelle RSA, negli obitori, in tutti gli altri ambienti, impedito di stare accanto a chi moriva. Mai nella storia è accaduta una cosa del genere. E noi abbiamo accettato tutto questo, lo abbiamo subito, è andata così, chissà con quante persone, con preti, con vescovi, così è diventata una normalità. Il diritto allo studio c’è stato negato, il diritto al lavoro, al sostentamento, il diritto di prendere i mezzi di trasporto, di andare al cinema, a teatro, non potevamo entrare in posta, in banca, sederci ad un bar o ristorante. NO, NON DOBBIAMO DIMENTICARE. Dimenticare è tradire. Senza memoria non c’è futuro. Come diceva Primo Levi, si fanno le giornate della memoria, mentre in molti pretendono che questa cosa debba cadere nell’oblio, nel dimenticatoio.

Gesù disse certamente CERCATE il regno di Dio e la giustizia, e tutto il resto vi sarà dato in più. Dice anche, la verità vi farà vivere. Ecco, mi soffermo sulla parola verità, per andare un po’ in profondità alla questione che stiamo vivendo. Per il cristiano, la verità non è un concetto o teoria, ma è una persona, la persona stessa di Gesù, Dio che sono la via, la verità, la vita. E la verità a cui rimanda Gesù è che siamo figli amati da Dio, se rimanete fedeli alla mia parola sarete davvero miei discepoli, conoscerete, farete esperienza nella verità, cioè dell’essere amati, conoscerete la verità e vi farà liberi. La verità però è anche da cercare, da accogliere, perché questo è un anelito che ci abita come uomini, come donne, ma che purtroppo molti lasciano soffocare, preferendo le scorciatoie, gli accomodamenti, far finta di niente. E così ci si smarrice, non si vive la vita a cui siamo stati chiamati.

L’amore vince la paura. Da questa ricerca della verità dipende la nostra capacità di pensare, di vedere, di decidere. Senza verità non c’è la capacità di pensare, di fare ragionamenti logici. Sono all’ordine del giorno tutte le cose strampalate che dicono politici, giornalisti, medici, cose senza logica e senza senso, eppure questa è la normalità a cui stiamo assistendo. Non c’è vita spirituale, autentica, senza la verità, l’umano evapora, si dissolve, con tutte le conseguenze che ne derivano in tutti gli ambiti e livelli.

Mi vengono in mente due passi della scrittura, uno è di Geremia, con queste parole fortissime, dice 14 Il Signore mi ha detto: «I profeti hanno predetto menzogne in mio nome; io non li ho inviati, non ho dato ordini né ho loro parlato. Vi annunziano visioni false, oracoli vani e suggestioni della loro mente». 15 Perciò così dice il Signore: «I profeti che predicono in mio nome, senza che io li abbia inviati, e affermano: Spada e fame non ci saranno in questo paese, questi profeti finiranno di spada e di fame. 16 Gli uomini ai quali essi predicono saranno gettati per le strade di Gerusalemme in seguito alla fame e alla spada e nessuno seppellirà loro, le loro donne, i loro figli e le loro figlie. Io rovescerò su di essi la loro malvagità». I miei occhi grondano lacrime, notte e giorni, senza cessare, perché da grande calamità è stata colpita la figlia del mio popolo, da una ferita mortale. E questa immagine che ci dice il senso di smarrimento, non solo nella società civile, ma nella Chiesa, se esco in aperta campagna, ecco i trafitti di spada, se percorro la città e con gli orrori della fame. Anche il profeta e il sacerdote si aggirano per il paese e non sanno che cosa fare”. C'è un versetto di Paolo nella seconda lettera Timoteo dove dice: "1Ti scongiuro davanti a Dio e a Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: 2annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento. 3Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, 4rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole. 5Tu però vigila attentamente, sopporta le sofferenze, compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero. Insieme alla tragicità e gravità di quello che abbiamo visto e ascoltato, volevo sottolineare però anche le belle notizie, perché mi sembra giusto dire le belle notizie.

Il Papa? Sì, sì, è un vescovo anche lui, il papa è un vescovo. Si ha detto che era un atto d’amore. Si, si, lo sappiamo. Ho parlato, eh. Andrea, chi me lo ha detto? Eppure noi stasera siamo qui per aiutarci gli uni gli altri a fare tesoro di quello che è accaduto.

Ritrovarci tutti qui, sierati e non sierati, attorno a chi è rimasto gravemente danneggiato, mi sembra un atto di giustizia, di verità, questa è una bellissima notizia. Hanno cercato di dividerci e ci sono riusciti. Facciamo memoria di tutto quello che è accaduto. Ci sono riusciti creando mostri da combattere. Chi non ha subito queste violenze appunto, era considerato al pari di un mostro. Ci sono elenchi infiniti, trasformando i contrari al siero nelle stesse vittime. Guardate che è una cosa diabolica per cui appunto c’è il datore di lavoro con i propri operai impiegati, gli insegnanti con gli alunni, gli allenatori con i giocatori, i negozianti con i clienti, i genitori con i figli, i vescovi con i preti, i preti con i fedeli…”

 
 
 
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le parole feriscono
le parole ti cambiano
le parole confortano.
Le parole fanno danni invisibili
sono note che aiutano
e che la notte confortano.
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