Creato da scricciolo68lbr il 17/02/2007

Pensieri e parole...

Riflessioni, emozioni, musica, idee e sogni di un internauta alle prese con la vita... Porto con me sempre il mio quaderno degli appunti, mi fermo, scrivo, riprendo il cammino... verso la Luce

 

 

« IGNORANZA IMPERA.Ogni potere da una respo... »

Lei

Post n°1231 pubblicato il 01 Maggio 2022 da scricciolo68lbr

Capelli lunghi scuri, bruna di carnagione e due seni prominenti difficile da non notare. 

La bocca tonda e voluttuosa, come una “o” serrata e la ruga, con il disegno di una v capovolta, impressa tra i due sopraccigli, solco severo di un’espressione perennemente accigliata, ma pronta a sciogliersi in un sorriso incantevole.

Dolce ed allo stesso tempo dura come un pugno chiuso, vibrante di tensione, già pronto ad essere sferrato nella certezza di una incombente provocazione.

In lotta eterna con se stessa e con il mondo, sapeva dire cose cattive con la medesima

capacità e scioltezza con la quale poi, la sera, sciorinava tra le agili dita i grani del suo rosario. Prezioso rosario di granato antico dal quale non si separava mai e che con civetteria portava

al collo, con il crocefisso che le ballonzolava tra i seni lussuriosi.

Affabile, bruna e dura, con quei suoi seni prosperosi che ingolosivano tutti gli uomini e ingelosivano le donne. Nella esile magrezza di quel suo corpo di adolescente tardiva, quei

seni, al contrario, esplodevano, nella pienezza dello splendore della loro maturità.

L’impressione era che camminasse leggermente incurvata dalla forza di gravità subita dalle mammelle, e dal pesante crocefisso che le ciondolava nella scollatura generosa dei vestiti che indossava, in realtà faceva di tutto per nascondere al mondo quel ben di Dio, quasi lovivesse come un peccato, o una colpa. I ragazzini le urlavano dietro complimenti a volte osceni, a

volte galanti, che lei ricambiava i primi con bestemmie, e maledizioni, gli altri con generosi sorrisi, e solo le risposte amara che pronunciava verso quei provocatori insolenti, provocavano nuove bordate d’insulti. Si arrestava, allora, traballando sulle louboutin che sempre indossava, e da quei tacchi instabili, chinandosi raccattava sassi o piccoli oggetti da lanciare a quella banda oltraggiosa che le borbottava dietro. Nel chinarsi a raccogliere i sassetti, il crocefisso

proiettava a terra un ombra perpendicolare di meridiana, mentre il peso dei seni la sbilanciava ulteriormente come se fosse sul punto di rotolare e cadere in avanti. Ma non cadeva e, con scatto aggressivo, si voltava, agile come una guerriera ninja, scagliando contro la marmaglia chiassosa la sua gragnola di sassi, e urlando in una lingua sassone sconosciuta, oscure minacce. Il tondo scolorito della bocca dipinte di rosso rossetto, si spalancava sull’antro buio del palato, e gli occhi, già grandi, scuri e profondi come il mare, sembravano dilatarsi a dismisura.

Roteava poi su stessa come una marionetta a cui avessero reciso i fili, prima di tornare a ticchettare l’asfalto coi suoi tacchi. 

La banda allora scappava, e lei con passo fiero e sussultante, riprendeva il cammino, come rapita da una scarica elettrica.

Scossa che andava poi lentamente placandosi, lasciandola avvolta da un sensuale charme,

sazio di fascino, attrazione e seduzione, esercitato dalla sua andatura decisa e sinuosa. Il fascino innato elargito da un corpo di donna che infiamma i sensi e che come l'odore della cucina − eccita quando si ha fame, e ripugna quando si è sazi. 

Ci sapeva fare con gli uomini, amava condurre le danze, solo diveniva vulnerabile davanti a

quel seduttore capace di far sentire la donna come si senta davanti allo specchio, quando si ammira, quando si scopre, quando fantastica. Quando cioè la faceva cadere in adorazione

della propria bellezza e del proprio fascino.

Lei era una sorta di fluorescenza in una donna. Oltre alla bellezza la Natura le aveva fornito anche intelligenza e sensibilità: grazie al suo fascino, non aveva bisogno in realtà dinient'altro. Non parlava mai molto, ma a nessuno mai pesava, la sua presenza induceva a sognare e fantasticare... e d’altronde non è forse vero che il volto più affascinante delle cose è proprio

nel riflesso del sogno che le stesse cose sanno nutrire? Erano sempre quei grandi silenzi a sedurre l’immaginazione degli altri.

 

Quando camminava poi, penzolante dal filo prezioso dell’antico rosario, il Gesù crocefisso voluttuosamente agonizzava nel peccaminoso solco dei seni di quella Maddalena.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

AREA PERSONALE

 

RADIO DJVOCE

 

PAROLE

   

     IL TIBET NASCE LIBERO

  LASCIAMO CHE RESTI TALE

                             i

Le parole.

                       I

Le parole contano
dille piano...
tante volte rimangono
fanno male anche se dette per rabbia
si ricordano
In qualche modo restano.
Le parole, quante volte rimangono
le parole feriscono
le parole ti cambiano
le parole confortano.
Le parole fanno danni invisibili
sono note che aiutano
e che la notte confortano.
                                  i
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

scricciolo68lbrDesert.69cassetta2norise1there0perla88sQuartoProvvisoriom12ps12Kanty0ssurfinia60Rico65moroPenna_MagicaThirteen13daniela.g0
 

I LINK PREFERITI

DECISIONI.

 

 

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 

IMMAGINI DI TE

 

 

 

 

 

CONTATTO

 

 

PASSIONE

immagine


 

 

LIBERTà.

 

 

Affrontare ciò che ci spaventa

è il modo migliore per superare

ciò che ancora non si conosce.

 

 

 
 

ATTIMI

 

 

 

UN GIOCO!

 

 

EMOZIONI

 

 

 

 

 

PASSAGGI

Contatore accessi gratuito

 

 

ABBRACCIO

 

  

 

 

BOCCA

 

 

 

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963