Simply Writer BlogMetamorfosi di una farfalla - Mindfulness & Love Coaching |
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Post n°316 pubblicato il 28 Aprile 2017 da irene.74
Facciamo chiarezza, che l'argomento si presta a fraintendimenti... Quando si parla di religione, viene subito in mente la materia studiata tra i banchi di scuola, una chiesa, o al massimo il Papa. Se invece nomini la spiritualità, ti danno del buddista, o simpatizzante delle discipline orientali. Premesso che ognuno deve poter essere lasciato libero di scegliere quel che ritiene più giusto per il proprio percorso esistenziale, mi son ritrovata a riflettere su quanto si riveli urticante la necessità di dover dare sempre un nome alle cose. Il bisogno di etichettare, catalogare, stereotipare. Vai in chiesa tutte le domeniche? Ti confessi? Fai la comunione? Bene... sei una brava persona... Diversamente... resta da decidere in quale bolgia infernale sistemarti (se sei pure separato, in attesa di giudizio, ti collochiamo direttamente tra le bestie di Satana!) A che serve giudicare? E sopratutto, chi siamo noi per farlo? Il rispetto delle convenzioni rende per caso pura un'anima per direttissima? Ci sono persone che per mettersi in contatto con Dio hanno bisogno di entrare in una chiesa. Altre lo sentono presente nella manifestazione immensa dell'Universo tutto. Chi si sente in pace andando a messa e facendo l'elemosina quando gli capita e chi lavorando sulla propria interiorità, liberando il cuore dai pesi inutili per poter essere in grado di portare anche agli altri l'amore che nutre innanzitutto per se stesso. E va bene così. Il nodo cruciale dovrebbe essere che ciascuno riesca a trovare la propria strada per elevalrsi spiritualmente ed evolvere. Siamo qui per questo. Se lo facessimo nel pieno rispetto delle scelte dell'altro, non servirebbero le religioni. Non servirebbero le convenzioni. Non ci sarebbero divisioni. Trionferebbe l'Amore unversale. Che esista un inferno ad attendere le anime dannate al termine del percorso esistenziale, o che siamo destinati ad evolverci verso un paradiso che già ci appartiene, nessuno può dirlo con certezza assoluta. Sarebbe bello concentrarsi sul proprio cammino senza perdere tempo a condannare quello dell'altro. Se la religione serve a chi ha paura dell'inferno, la spiritualità è per coloro che ci sono già stati... |
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